mercoledì 4 agosto 2021

L'ASSISTENTE DI VOLO: PICCOLE PRODUTTRICI CRESCONO

 Penso che Kaley Cuoco, la bella Penny di The Big Bang Theory nonché la Billie apprendista delle sorelle Halliwell in Streghe, abbia visto ed apprezzato Un Lupo Mannaro Americano A Londra di quel gran genio di John Landis, per cui penso anche, essendo lei anche produttrice di questa serie,


che arrivi da lì l'idea di far parlare più volte la protagonista con il cadavere del suo compagno di letto orrendamente sgozzato in un bagno di sangue, ma in grado di far anche battute ironiche, del tipo che farebbe anche il suo quasi sosia, cioè Faso delle Storie Tese.

Ma non ho letto il libro dal quale la serie arriva, perciò non so dire se le cose stanno davvero così o se pure nel libro (che qualche differenza di locations la riporta tipo Dubai al posto di Bangkok) ci siano tali conversazioni surreali, tuttavia la trovata funziona perché il tono è si, quello di un thriller, tra morti ammazzati (e son davvero tanti) e inseguimenti/fughe, ma anche con tante situazioni che ti strappano il sorriso, proprio come Landis insegna.

Ma non sto spoilerando nulla, tranquilli, poiché il fattaccio accade proprio nei primi minuti e da lì parte tutto il plot della serie dove Kaley si carica tutto sulle spalle per interpretare un'assistente di volo con una forte dipendenza dall'alcol, infatti beve un drink più o meno ogni 5 minuti, 

(dipendenza che verrà spiegata con dei flashback) e che finisce invischiata in una storia dove, chi più chi meno, ha scheletri nell'armadio che cerca di tenere nascosti il più possibile, ma quando sti scheletri son tanti, ma proprio tanti, finisce che saltano fuori come in un vecchio film con gli effetti speciali di Ray Harryhausen.


A proposito di effetti speciali posso perdonare dei fakissimi conigli (o lepri) in CGI, anche perché appaiono sempre in situazioni di fantasia e quindi ci può stare. 
E poi ad alzare il livello ci sono una splendida Michelle Gomez, cioè una vecchia conoscenza dei whovians perché è stata la Missy del DOCTOR WHO con Capaldi, sempre più stagionata, ma che buca lo schermo come poche con quegli occhi di ghiaccio e i tratti che più spigolosi non li fanno,


e Rosie Perez che ha dalla sua un curriculum cinematografico di tutto rispetto partendo da Spike Lee, e passando da Peter Weir e Jim Jarmusch.

Bisogna anche dire che lo spezzone che si vede nel trailer di Sky, non rende giustizia alla serie perché la fa sembrare una serie drammatica come ce ne sono tante e non veicola quella particolare ironia che invece la pervade. 
Per cui davvero un'ottima serie, girata anche a Roma (oddio... Roma Bangkok come la canzone della Ferreri e Baby K... l'ho notato solo ora) con gli attori che parlano davvero in italiano nella versione originale, con ogni episodio che termina con un cliffhanger che ti fa dire "nooooo!!!" e, così per curiosità, il settimo invece dell' ossessiva soundtrack di Blake Neely, sui titoli di coda ti fa sentire persino ATOMIC DEI BLONDIE (ma no, tranquilli che stavolta non è un' ambientazone anni 80), uno dei 45 giri della mia collezione gelosamente custodita in un caveau a prova di bomba... Tipo Area 51...

2 commenti:

  1. In effetti a me proprio il trailer non ha entusiasmato... e quindi pensavo di non vederla. Certo è che la curiosità c'era comunque, anche perché devo assolutamente togliermi l'idea che la Cuoco sia solo e soltanto Penny-Penny-Penny :D

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    1. Io te la consiglio se non altro per quei nomi che ho citato che, specie la Gomez, fanno la differenza, e per come è strutturato ogni episodio. Secondo me non ti delude.

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.