Un film che ho visto quasi una ventina di anni fa ormai, infatti è del 2001, non mi pare di averlo visto al cinema, anche perché un film così o lo vedevi al cineforum dove ti proiettavano anche la Corazzata Potiiomkin, o lo vedevi su Rai3 grazie ad Enrico Ghezzi e il suo Fuori Orario. Per cui vedo più probabile la seconda ipotesi forse. Una donna afgana riuscita a fuggire dalla sua terra natale prima dell'insediamento dei Talebani, riceve una drammatica lettera da sua sorella che ancora risiede là, dalla quale apprende della sua intenzione di suicidarsi.
Così Nafas, il nome della protagonista, si mette in viaggio dal Canada, dove lavora come giornalista, e torna in quel mondo d'inferno che era riuscita a lasciarsi alle spalle per cercare di dissuadere la sorella da tali tristi propositi.
Si ritroverà così a dover indossare il burqa come le altre donne del luogo e a subire tutte le conseguenti umiliazioni che il ruolo femminile in tale paese le impone, come essere visitata da un medico attraverso un foro in una parete
parlando con lui tramite interposta persona (un bambino) perché alle donne non è permesso rivolgere parola agli uomini.
parlando con lui tramite interposta persona (un bambino) perché alle donne non è permesso rivolgere parola agli uomini.
Il film, premiato a Cannes nel 2001, pare a tratti un documentario come il premio Oscar NOMADLAND ed è una specie di odissea, un road movie tra gente che per avere una gamba artificiale farebbe di tutto, perché lì si può saltare su una mina antiuomo ogni giorno
e anche la sorella di Nafas infatti è incorsa in tale sgradevole evenienza.
e anche la sorella di Nafas infatti è incorsa in tale sgradevole evenienza.
Ma per sua fortuna la protagonista trova anche qualcuno che cerca di darle una mano rischiando anche parecchio.
Non è un film per tutti poiché risulta anche molto fastidioso per scene e situazioni, però, sempre come il film di Chloé Zhao, sa prenderti dentro piano piano e, fra tanta fuffa che viene pubblicata sulle piattaforme streaming, a volte ci sta anche un prodotto così che ti fa pensare un po'.
Me lo ha fatto vedere la mia professoressa a scuola, ma nonostante mi sia stato "imposto" ne ho un bel ricordo. E se ne ho un ricordo dopo tanto tempo vuol dire che è riuscito a colpirmi, quindi pollice su.
RispondiEliminaEh beh... Non si dimentica facilmente un film così
EliminaLo metto in lista e lo vedrò certamente, questo mi manca, ma il tema, il contesto e la trama già mi attirano. Grazie 👍 👋👋
RispondiEliminaBen lieto di averti dato un'idea. Fammi sapere se ti è piaciuto 😊
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