Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne e il femminicidio ecco una fiction dedicata a due donne, Chloe e Becky che da adolescenti erano state molto amiche ed ora sono legate da qualcosa che riguarda la morte della prima delle due, qualcosa di non detto che viene piano piano mostrato allo spettatore con dei veloci flashback, così noi che siamo lì a guardare rimaniamo spesso con un senso di confusione che però ti intriga a volerne sapere di più.
Ecco in breve il plot di questa serie della BBC dove Becky Green (Erin Doherty) usa tutta una serie di sotterfugi per avvicinarsi ad alcune persone legate alla Chloe del titolo grazie ad una falsa identità inventata, ma con un suo perché radicato nel suo passato,
per portare avanti un piano che ha lo scopo di far chiarezza sulla morte della ragazza, una morte che nasconde qualcosa di cui non siamo a conoscenza, ma che, episodio dopo episodio, prende sempre più forma con scene che si ripetono ogni volta aggiungendo un particolare in più.
Di solito questi prodotti vengono definiti thriller psicologici, forse perché in alcuni istanti ti senti immedesimato in Becky con la sua paura di essere smascherata dato che reggere il gioco della falsa identità diventa man mano sempre più difficile se viene protratto così a lungo,
ma nonostante ciò, la nostra amica rimane con la ferma intenzione di andare fino in fondo al suo piano, come fino in fondo alla serie che stavolta è ancora più breve del solito sfuggendo alla regola degli 8 episodi tipica da piattaforma streaming, e infatti sono solo 6, per fortuna, così non si aggiunge roba inutile ad un ritmo che non si può certo definire spedito.
Su Prime Video in UHD.
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.