Anche se, a sentire la tv, pare che nei giorni scorsi sia mancata una sola persona famosa, così famosa che qualcuno potrebbe aspettarsi che risorga dopo tre giorni, purtroppo ci sono stati altri addii intorno a noi, pure di una certa importanza (anche se, appunto, non sembra, e l'ho già fatto notare nel POST di ieri salutando per l'ultima volta Francesco Nuti); uno di questi altri addii riguarda l'interprete di un disco molto, molto particolare, ovvero LA FINTA TONTA di Maria Doris, cantante che fino ad allora aveva seguito un repertorio molto classico e "serio" finché un giorno (erano gli anni 60) non le capita di ottenere un contratto con la Ariston e le propongono una cover cantata di un brano strumentale del trombettista Herb Alpert.
Inaspettatamente per lei (ma i discografici invece sapevano il fatto loro) quel disco, presentato durante il programma tv La Fiera Dei Sogni condotto da Mike Bongiorno, diventa il suo più grande successo e ci racconta lei stessa la storia ospite QUI in uno dei tanti programmi televisivi di Paolo Limiti, co-autore del testo.
Permettetemi una piccola divagazione (come è sempre mia abitudine d'altronde) su Herb Alpert, musicista che alla fine degli anni 70 aveva avuto un grande successo persino in discoteca con quel singolo dal tempo rallentato, super raffinato, stilosissimo dal titolo RISE,
una cosa totalmente diversa da quella specie di cha-cha-cha che era SURFIN' SENORITA, il brano, realizzato con quella che all'epoca era la sua band, ovvero i Tijuana Brass, dal quale è stato ricavato il disco di Maria che è scomparsa a 90 anni la settimana scorsa.
Eh si, il basso, seppure molti non lo considerino molto, ha un ruolo importante nella struttura portante di un brano.
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