giovedì 24 agosto 2023

LE TOMBE DEI RESUSCITATI CIECHI: HORROR TRASH SPAGNOLO CON UN PO' DI TOLKIEN

 Il cinema horror spagnolo vintage riserva sempre grandi sorprese trash come CERTI PRODOTTI di cui ho parlato tempo fa, e non sfugge alla regola Le Tombe Dei Resuscitati Ciechi, primo episodio di una quadrilogia del regista Amando De Ossorio realizzata in collaborazione con il portogallo.


Il film del 1971, arrivato in Italia l'anno dopo, in pratica è una variazione sul tema degli zombi di Romero con infilate dentro storie di Cavalieri Templari, riti satanici e pure scene di sesso che anche se non c'erano non cambiava nulla.

Parlo di una relazione lesbo e di uno stupro che, specie il secondo, sono ininfluenti ai fini della trama (parola grossa eh...), ma già che il film era stato vietato ai minori di 14 anni perché non metterle? 
D'altronde anche in Italia nei poliziotteschi capitavano scene così con mercanzia in mostra (perché se lo fanno gli spagnoli mica possiamo essere da meno). 

Il maschio alfa della situazione invece è un simil Little Tony abbronzato come Carlo Conti che in mezzo alle due dame ci fa anche la figura del salame, come si suol dire, visto quello che era accaduto in passato, finendo pure fra le braccia di una terza dama allupata poco di buono.

Non mancano le torture e i sacrifici umani, ma inutile dire che la storia, recitata nel peggior modo possibile (pare lo facciano tutti apposta, eccetto un paio di personaggi secondari), parte con delle premesse del tipo che i guai ce li andiamo letteralmente a cercare sennò il film non riusciamo a farlo.


Posso salvare un'unica cosa buona di questa pellicola, cioè le cavalcate al ralenti dei morti viventi dalle mani scheletriche alle quali Peter Jackson sembra essersi direttamente ispirato per i Nazgul del Signore Degli Anelli, o probabilmente potrebbe essere che già De Ossorio avesse letto il libro di Tolkien dove gli "spettri dell'anello" venivano descritti esattamente così, 

anche se alcune fonti parlano proprio di una leggenda spagnola sui cavalieri morti-viventi (ciechi perché per punizione erano stati cavati loro gli occhi prima di ucciderli), al che a sto punto sarebbe da verificare che lo stesso Tolkien non si sia ispirato a quella storia. 
Molto suggestive quelle cavalcate si, ma perché quando una delle vittime cerca di fuggire con uno di quei cavalli (che non è chiaro da dove escano, mentre i Templari escono dalle tombe come gli zombi di Landis in THRILLER)

comincia ad andare al ralenti pure lei? 
Magia del cinema, anzi... stregoneria!!! 
Ed è talmente riuscita quella magia che ci sono anche tre sequel. 

1 commento:

  1. Nel suo genere è pure geniale per l'epoca in cui è uscito. Basta non pretendere troppo.

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.