In un periodo in cui sono stati riscoperti i biopic musicali (Freddie Mercury ed Elton John per fare due nomi a caso) arriva il primo film sulla band più famosa del mondo, cioè i Beatles, ma senza la band!!!
No, infatti Yesterday non è un biopic sui FabFour, ma la storia fantastica di un musicista dilettante di origini indiane che cerca il successo senza riuscirci, finché una notte un blackout mondiale modifica leggermente il passato e cancella l'esistenza di alcune cose fra le più popolari mai esistite, tra cui il gruppo dei Beatles. Ora la cosa mi tocca particolarmente da vicino, perché dopo il periodo in cui seguivo assiduamente Lo Zecchino D'Oro, il mio salto nella musica "adulta" è avvenuto proprio grazie ai Beatles. Solo in seguito ho conosciuto Elton John, i Queen, i PINK FLOYD, i Boston, gli Yes, i Genesis, il glorioso cantautorato italiano, fino alla musica dei giorni nostri con Giusi Ferreri (!!!).
Ma per me tutto è partito da lì, come per il protagonista del film che si ritrova in un mondo in cui nessuno ha mai sentito canzoni come Across The Universe, Penny Lane, Strawberry Fields Forever. Ma lui le conosce perfettamente e le sa suonare e cantare. Perché non approfittarne e spacciarle per proprie composizioni? Ed ecco arrivare il successo. Beh non subito per la verità, anzi avere dei mezzi fiaschi con brani del genere gli butta ancora più giù il morale, finché un giorno non avviene la svolta decisiva e il nostro amico si ritrova nello show business manovrato come un butattino da manager e discografici senza scrupoli che gli dicono chiaro e tondo che lui è una macchina da soldi e loro ne intascheranno la maggior parte (ed è la vera verità del mondo musicale delle majors). Da qui non voglio aggiungere altro per non spoilerare nulla della trama che riserva anche delle gustose sorprese (una si può dire perché si sa, cioè la presenza di Ed Sheeran che interpreta Ed Sheeran).
La regia di Danny Boyle qui è molto diversa dai due Trainspotting e da Slumdog Millionaire, ma tiene sempre il film sul filo del ritmo, senza mai un calo di palpebra (cosa che ultimamente mi accade spesso) o forse è perché per un fan dei Beatles come me, e presumo lo sia anche Boyle, questo è stato un grande omaggio e un viaggio tra musica, luoghi, citazioni e situazioni legati ai quattro di Liverpool.
No, infatti Yesterday non è un biopic sui FabFour, ma la storia fantastica di un musicista dilettante di origini indiane che cerca il successo senza riuscirci, finché una notte un blackout mondiale modifica leggermente il passato e cancella l'esistenza di alcune cose fra le più popolari mai esistite, tra cui il gruppo dei Beatles. Ora la cosa mi tocca particolarmente da vicino, perché dopo il periodo in cui seguivo assiduamente Lo Zecchino D'Oro, il mio salto nella musica "adulta" è avvenuto proprio grazie ai Beatles. Solo in seguito ho conosciuto Elton John, i Queen, i PINK FLOYD, i Boston, gli Yes, i Genesis, il glorioso cantautorato italiano, fino alla musica dei giorni nostri con Giusi Ferreri (!!!).
Ma per me tutto è partito da lì, come per il protagonista del film che si ritrova in un mondo in cui nessuno ha mai sentito canzoni come Across The Universe, Penny Lane, Strawberry Fields Forever. Ma lui le conosce perfettamente e le sa suonare e cantare. Perché non approfittarne e spacciarle per proprie composizioni? Ed ecco arrivare il successo. Beh non subito per la verità, anzi avere dei mezzi fiaschi con brani del genere gli butta ancora più giù il morale, finché un giorno non avviene la svolta decisiva e il nostro amico si ritrova nello show business manovrato come un butattino da manager e discografici senza scrupoli che gli dicono chiaro e tondo che lui è una macchina da soldi e loro ne intascheranno la maggior parte (ed è la vera verità del mondo musicale delle majors). Da qui non voglio aggiungere altro per non spoilerare nulla della trama che riserva anche delle gustose sorprese (una si può dire perché si sa, cioè la presenza di Ed Sheeran che interpreta Ed Sheeran).
La regia di Danny Boyle qui è molto diversa dai due Trainspotting e da Slumdog Millionaire, ma tiene sempre il film sul filo del ritmo, senza mai un calo di palpebra (cosa che ultimamente mi accade spesso) o forse è perché per un fan dei Beatles come me, e presumo lo sia anche Boyle, questo è stato un grande omaggio e un viaggio tra musica, luoghi, citazioni e situazioni legati ai quattro di Liverpool.
Leggero e godibilissimo, a me è piaciuto molto anche se non sono una fan tout court dei Beatles e conosco solo le canzoni più famose.
RispondiEliminaSi molto ben realizzato per piacere a tutti
RispondiEliminaMe ne avevano già parlato (bene), quindi appena capita lo vedrò di certo.
RispondiEliminaL'idea non è male, io come critica avrei addirittura fatto in modo che oggi quelle canzoni non piacessero... sai che dibattito?
Moz-
Quella sarebbe stata una versione davvero impossibile. Certe canzoni son belle e basta. Al di là dei confini del tempo
EliminaSai, preferisco vedere cose leggere come questa, e fatta bene, piuttosto che roba brutta tipo l'ultimo X Men. E poi mi son esaltato pure con Shazam! Ho detto tutto 😀😀😀
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