martedì 19 novembre 2019

ZAFFIRO E ACCIAIO

Visto il successo che negli anni 60 la BBC ha con Doctor Who, la rete concorrente ATV non sta mica con le mani in mano e si inventa negli anni 70 altri due personaggi che si muovono nello spazio e nel tempo. I protagonisti sono la bellissima (e spesso parruccatissima) Joanna Lumley, che sarà la Purdey dei New Avengers (no non c'entra la Marvel) 

e David Mc Callum, che qualcuno può riconoscere in tempi recenti nei panni di Ducky di NCIS, l'anziano anatomopatologo, nonché sosia non ufficiale di Mike Oldfield.

Episodi con una lentezza al limite dell'esasperante, ma pure con un certo fascino (beh Zaffiro di fascino ne ha da vendere anche se è parecchio glaciale) tutti giocati sulle situazioni, le espressioni degli attori, perché di azione ce n'è mediamente... zero.
Sono episodi da 25 minuti l'uno e un blocco di essi, che può variare da quattro a otto, forma una storia completa; La Stazione è uno dei miei preferiti insieme a Il Party.
La Rai in quegli anni trasmette gli episodi in fascia preserale, quella occupata adesso dall'Eredità, ma sul secondo canale. Com'è, come non è, è diventato pure questo un cult delle serie tv.

4 commenti:

  1. Il fatto che fossero story-arc a blocco mi fa pensare che magari all'origine fossero dei film-tv, poi riadattati a serie da 20 minuti a episodio...

    Moz-

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    1. Non ne sono sicuro. Di assolutamente sicuro so che erano fatti così anche i primi episodi di Doctor Who, quelli in bianco e nero, per cui forse hanno cercato di uniformarsi allo stile della BBC.

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    2. Allora molto probabile... :)

      Moz-

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    3. Adesso invece sulle reti ammiraglie si usa fare il contrario, tipo mandare in onda due episodi da 50 minuti di seguito per riempire la serata. Succede con le fiction tv, ma anche con le serie importate, su Rai e Mediaset.

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