Del mio primo incontro piuttosto particolare con i Pink Floyd ne ho parlato QUI, e del mio primo, indimenticabile concerto dei Pink Floyd invece ne ho parlato QUI.
Del disco che invece occupa oggi questo spazio web non ne avevo ancora parlato, o per meglio dire, non in dettaglio come merita. Si, perché Wish You Were Here era nato inizialmente come un altro progetto in cui Shine On You Crazy Diamond era una suite che occupava una facciata intera come i precedenti Echoes e Atom Earth Mother, ma comunque già dedicata a Syd Barrett (Shine, You e Diamond compongono il nome del chitarrista), ma l'album conteneva altri brani poi accantonati.
Tra l'altro l'intro di Shine era pure preso da un ulteriore brano di Rick Wright dal titolo WINE GLASSESancora precedente e poi inserito nella suite che sarà divisa in due parti ad aprire e chiudere Wish You Were Here.
La stessa title track ha avuto una versione diversa da quella conosciuta, senza effetto radio iniziale e senza assolo centrale di David Gilmour, sostituito invece dal malinconico violino di Stèphane Grappelli, musicista francese che si trovava nello studio di Abbey Road dove la band stava lavorando, ma poi è stata accantonata in favore di quella che conosciamo. Ecco QUI la versione che si credeva perduta.
È proprio vero che se un disco è bello, non smette mai di stupirci...
Vero, io l'ho visto ripercorrendo la storia dei Litfiba: dietro ogni album c'è un mondo di cose da scoprire.
RispondiEliminaQuindi insomma... per Have a cigar è intervenuto un esterno!
Ma non è riportato nei credits?
O hanno proprio voluto mascherare la cosa?
Moz-
Bisognerebbe vedere il LP originale, perché io all'epoca lo ascoltavo su una TDK C46 e le note di copertina ovviamente non c'erano😀😀😀
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