martedì 24 agosto 2021

IL DECAMERON COMPIE 50 ANNI: STORIE DI PELLICOLE SCANDALOSE AL CINEMA

 Quando nell'estate del 1971, esattamente il 25 agosto, cioè domani, questo film di Pier Paolo Pasolini è uscito al cinema, ha suscitato non poco clamore e si è beccato un divieto ai minori di 18 anni, nonché un ritiro dalle sale per un certo periodo.


Clamore mai grande però come quello che provocherà 4 anni dopo sempre il Pierpa con Salò O Le 120 Giornate Di Sodoma, film uscito postumo dopo la morte prematura del regista quel 2 novembre sul lido di Ostia, e film che se non hai lo stomaco forte non lo vedi di buon grado, e hai voglia a dire che tanto stanno recitando e tanto è solo finzione. 
Comunque, scandaloso o no, questo DECAMERON
è tratto dalle novelle del Boccaccio... Cioè è letteratura colta tradotta in immagini, mica un film sulle barzellette sporche di Pierino che si raccontavano  all'epoca... e infatti poi non ti arriveranno anche quelle nel decennio successivo grazie ad Alvaro Vitali? Ecco appunto... 
Scherzi a parte, si sa bene di che genere siano i racconti contenuti nel DECAMERONE, nel senso che non sono certo le fiabe di Andersen; per cui era inevitabile che un film tratto da tale opera vertesse su argomenti pruriginosi ed erotici pur restando sulla commedia, il che si contrapponeva decisamente al Trinità, assolutamente non vietato, che, per dire, nello stesso periodo usciva nelle sale con il secondo episodio, per cui potevi benissimo scegliere lo spettacolo che più ti aggradava, nel senso che nessuno ti obbligava ad andare per forza nella sala dove proiettavano (!!!) IL DECAMERON (!!!), che già il titolo così metteva timore. Tanto più che i minori non li lasciavano giustamente entrare, tagliando così una gran fetta di pubblico. Infatti al botteghino quell'anno vincono Bud & Terence lasciando il secondo posto al film di Pasolini. 
Oltre ai suoi attori feticcio, cioè Ninetto Davoli e Franco Citti, lo stesso regista si ritaglia una piccola parte come allievo di Giotto, non tanto per narcisismo, ma in realtà perché non aveva più trovato nessuno che accettasse il ruolo.
Dopo il film di Pasolini arriveranno diverse pellicole di ispirazione boccaccesca, decisamente virate sul pecoreccio schietto; insomma era stata aperta una strada e in molti si metteranno a percorrerla con circa una trentina di pellicole ad imitare il capostipite. 
Una curiosità è che la novella di Gemmata, la moglie dell'agricoltore che credeva alla possibilità di farsi trasformare in una cavalla per aiutare durante il giorno il marito al lavoro, esattamente l'anno dopo verrà sviluppata in un intero film dal titolo Una Cavalla Tutta Nuda,


pure quello vietato ai minori di 18 anni, ma con meno beghe legali intorno, e con protagonisti nientemeno che il cantante Don Backy e Barbara Bouchet, per la gioia di Alessandro Borghese

che, essendo quindi anche questo un prodotto che arriva dall'illustre Giovanni Boccaccio, sicuramente avrà acquistato lui tutti i DVD ormai introvabili (perché il raggioblù non esiste) con le avventure di sua mamma per tenerli nel suo caveau... Ehm... nella sua collezione.

2 commenti:

  1. Visto al tempo della scuola, spinta dal fuoco sacro della letteratura, ma non l'ho apprezzato proprio per niente. Non ho mai capito Pasolini (nemmeno provato a vedere Salò), forse è un limite mio ma trovo i suoi film piuttosto disgustosi e non ci posso fare niente. Preferisco leggere direttamente Boccaccio, ecco.

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    1. Ecco in Salò il disgusto impera veramente sovrano. Qui la cosa è molto diversa, però l'impressione è che, essendo Pasolini considerato un genio, gli fosse permesso un po tutto, inteso come tette e culi, come anche a Fellini di cui avevo già parlato. E comunque anche per me all'epoca vincevano Bud & Terence.

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