mercoledì 14 settembre 2022

JEAN-LUC GODARD E IL SUO ADDIO ALLA VITA

 Elton John lo cantava com'è il cerchio della vita, e difatti purtroppo non passa quasi giorno senza che qualche nome famoso o meno famoso ci lasci, così anche oggi si parla di due personaggi molto diversi tra loro. 


Come primo nome è toccato stavolta a Jean-Luc Godard a 91 anni, regista esponente della Nouvelle Vague, quel movimento cinematografico secondo il quale un film veniva girato senza troppi artifici tecnici, spesso con camera a mano in ambienti reali, un po' come il neorealismo italiano (che tornerà più avanti nel post). 
Sulla sua morte è già nata una polemica in quanto pare che il regista, pur non essendo gravemente malato, abbia fatto ricorso al suicidio assistito perché secondo lui il suo corpo non rispondeva più come doveva e non voleva essere un peso per chi gli stava intorno. 
Ma aldilà delle scelte personali che, giuste o no, vanno comunque rispettate, Godard ha senza dubbio messo il suo nome nella storia del cinema toccando generi diversi come anche la fantascienza con Agente Lemmy Caution: Missione Alphaville

che ha ispirato il nome di un famoso gruppo musicale anni 80, e, ancora la musica torna, il docufilm con Sympathy For The Devil del 1968, il cui vero titolo era One Plus One, ma in America venne distribuito così con disappunto del regista, dove segue i Rolling Stones durante la realizzazione del famoso album Beggars Banquet.

Anche in Italia il film prese un titolo ancora diverso che era I Rolling Stones Secondo Godard. 
Tutto ciò faceva pensare che fosse un film tutto incentrato su di loro e invece erano episodi diversi che illustravano quello che accadeva di rivoluzionario in Francia in quel periodo con scene anche crude e violente. 
Il secondo nome di oggi al quale dobbiamo dare l'ultimo saluto ad 89 anni è Rinaldo Smordoni, che non dirà nulla ai più, ma se qualcuno conosce il cinema neorealista di Vittorio DeSica (ecco che torna), associerà immediatamente tale nome a Sciuscià,


il film in cui Rinaldo ha esordito e recitato al fianco di Franco Interlenghi. 
Nonostante il film fosse stato ideato e creato appositamente intorno alla figura del piccolo Rinaldo (il primo dei due ragazzi scelti ai provini) mettendo anche la sua vera madre come personaggio, dei due solo Interlenghi

(il più grande) intraprenderà una carriera d'attore di successo, mentre Smordoni, dopo poche altre piccole apparizioni, sceglierà una vita diversa, molto più normale come marmista e come autista di bus, partecipando comunque ai documentari dedicati al film di DeSica dove sarà intervistato.

Un po' un destino simile all'allora piccolo protagonista di Roma Città Aperta VITO ANNICCHIARICO di cui avevo parlato tempo fa. 
Chissà, in un ipotetico sliding doors, se avessero invece continuato come sarebbe andata. 
Addio Jean-Luc e Rinaldo. 

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