Ed ecco il ritorno di una delle serie più amate della tv, se tralasciamo la terza stagione un po' così così, cioè Boris.
Torna il cast al gran completo con l'assenza di Itala, la segretaria di edizione (finta) che viene però omaggiata con il primo episodio dove si tiene il suo funerale poiché l'attrice Roberta Fiorentini purtroppo è mancata lo scorso anno.
Un altro omaggio viene fatto ad uno degli sceneggiatori (veri), Mattia Torre, anche lui deceduto lo scorso anno, con Valerio Aprea che interpreta uno dei tre sceneggiatori (finti), cioè quelli che scrivono i soggetti per le fiction copiando a destra e a manca, sotto forma di fantasma ancora in contatto con gli altri due colleghi, cosa che lì per lì non avevo capito da subito, ma poi tutto ok.
Come per ogni serie tv attuale adesso anche René Ferretti deve fare i conti con le piattaforme streaming, e anche la nuova serie in lavorazione, cioè La Vita Di Gesù e non più Gli Occhi Del Cuore, deve essere approvata da una fantomatica piattaforma di cui è diventato responsabile l'ex stagista Alessandro.
Quindi si parla di algoritmi che decidono la validità delle trame e tutto il bel mondo backstage pieno di vincoli che ormai è diventato il lavorare nelle fiction, magari un po' esagerando, ma nemmeno poi tanto.
Quindi si parla di algoritmi che decidono la validità delle trame e tutto il bel mondo backstage pieno di vincoli che ormai è diventato il lavorare nelle fiction, magari un po' esagerando, ma nemmeno poi tanto.
Per me che ho un cervello fatto a modo mio, vedere la lavorazione di una fiction su Gesù con Pietro Sermonti che fa il pagliaccio sul set non può non far pensare ai Monty Phyton e il loro BRIAN DI NAZARETH, ma è solo un fugace momento perché poi tutto si sviluppa diversamente.
Un'altra cosa che Boris ti spiega a modo suo è il frequente uso degli "spiegoni" stravisti anche negli ultimi film di Harry Potter, dove intere scene vengono solo raccontare dai protagonisti, in quel caso del maghetto per snellire la lunghezza dei libri, qui invece perché non ci sono i fondi e il tempo per realizzarle quelle scene tipo la strage degli innocenti, la moltiplicazione dei pani e dei pesci e così via.
Ritornano tutta una serie di guest star che già avevano partecipato in precedenza fino ad un finale surreale e folle che comunque è un piccolo capolavoro con Francesco Pannofino che si presta a fare una cosa che mai ti aspetteresti da lui.
E meno male che qualche fiction italiana che funziona ancora c'è, dopo aver visto certe robe brutte brutte brutte...
Devo ancora finirla, perché nonostante la brevità il mio compagno non riesce a dedicare allo schermo televisivo più di mezz'ora scarsa alla settimana, ma per adesso mi sta piacendo parecchio proprio per il modo in cui ha adattato la sua satira al nuovo mercato delle piattaforme, senza snaturarsi troppo.
RispondiEliminaCome disse il Liga... Il meglio deve ancora venire... E mi riferisco al finale 😜
Elimina92 minuti di applausi (cit.)
RispondiEliminaNon guarderò più le serie tv delle varie "piattaforme" alla stessa maniera :D
RispondiEliminaAnche Flashdance 😜
Elimina