SPORT E VIOLENZA: NON CI SIAMO

 Una delle notizie più fastidiose degli ultimi giorni, oltre ovviamente alle nuove leggi e repressioni anti rave con le quali i nostri governanti salveranno sicuramente il mondo, è stata quella delle violenze subite nell'infanzia da giovani ginnaste e confessate solo dopo molti anni ormai diventate adulte.

Non violenze sessuali, ma fisiche, vessazioni alle quali molte atlete si sono trovate sottoposte durante gli allenamenti, tipo capelli tirati, schiaffi, controllo del peso con conseguenti insulti e percosse se sgarravi di un etto. 

Cose che si pensava fossero dominio dei paesi dell'est e invece, a quanto pare, accadono anche da noi. 

Ma cosa c'entra tutto questo con lo spirito sportivo? 

Me lo chiedevo anch'io quando in tenera età finivo a fare allenamenti di calcio e basket, ricevendo, io e i compagni di squadra, insulti gratuiti che, secondo la visione degli allenatori, servivano per motivare a fare di meglio, mentre su di me avevano l'effetto di farmi incazzare come una bestia per cui diventavo tutto verde strappando le camic...

Ehm no, cioè mi incazzavo e basta e mollavo regolarmente gli allenamenti perché non trovavo divertente tutto ciò. 

Vedo però che tale comportamento da parte degli allenatori non è cambiato nel corso degli anni, e utilizzano ancora lo stesso atteggiamento su bambini delle elementari esortandoli ad essere aggressivi in campo. 

Diciamo in verità che anche che i genitori molte volte non sono da meno e forse riescono anche ad essere peggio con certe frasi che ho sentito tipo "spaccagli le gambe" (una delle più leggere). 

Alla notizia si aggiunge comunque l'uscita, come dire... tempestiva, su Paramount+ della serie Corpo Libero,

dove è protagonista la ginnastica artistica femminile con in più delitti e misteri. 

Sembra una strana coincidenza vero? 

Eppure è così. 

Meno male che poi la mia strada l'ho trovata nella musica con molta più soddisfazione e, pensa un po', senza mai aver fatto un rave party, cary amicy politicy 😜.