lunedì 15 maggio 2023

EUROVISION SONG CONTEST 2023: TUTTO QUANTO FA SPETTACOLO

 Ho preso in prestito il sottotitolo di Odeon, il famoso programma della seconda metà degli anni 70 (disponibile su RaiPlay) curato da Brando Giordani ed Emilio Ravel, che su Rai 2 portava in prima serata servizi bizzarri che riguardavano un po' di tutto, cinema, musica e altro come questo blog, bastava che facesse spettacolo proprio come l'Eurovision Song Contest, la cui finale è stata lo scorso sabato, vinta dalla Svezia, da molti favorita e rappresentata da Loreen con la sua Tattoo, lasciando al nostro Marco Mengoni il quarto posto.


Ma va bene così dai. 
Con tutto il rispetto per Marco, il quale si dimostra una persona sempre più affabile rispetto agli esordi, nella mia testa continuo a pensare che Lazza con Cenere avrebbe fatto sfracelli su quel palco. 
L'Italia è stata anche in parte rappresentata da Alessandra Mele con la sua impostazione quasi lirica, che ha gareggiato per la Norvegia, ma lei è nata a Pietra Ligure anche se vive là da parecchi anni ormai. 
Entrambe comunque adesso avranno da pensare alle accuse di plagio che sono arrivate loro fra capo e collo.
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In effetti ho notato anch'io che entrambi i brani, cioè TATTOO e QUEEN OF KINGS, hanno passaggi molto familiari e, in particolare quello di Alessandra mi ha fatto pensare a certe sigle televisive della tv in bianco e nero tipo LA FRECCIA NERALA FILIBUSTA (che già fra di loro si somigliavano molto), e nel suo caso l'accusa è arrivata da un ex concorrente di Amici che tali programmi invece non li avrà mai visti, ma ha lo stesso firmato un brano abbastanza simile in collaborazione con Gabry Ponte.

Inoltre, già che Alessandra è italiana, è ora disponibile anche la versione cantata nella NOSTRA LINGUA, giusto per non dimenticare le origini.

Decisamente sopra le righe la Croazia con i LET 3 in mutande che hanno portato in scena una macarena/parodia di Hitler in stile Chaplin con anche un po' di Dottor Stranamore di Kubrick.

Secondo il regolamento, modificato dopo alcune polemiche degli anni precedenti, ora sono concesse le voci di sostegno registrate come anche i cori, ma ho avuto l'impressione che qualcuno se ne sia un po' approfittato arrivando quasi al playback o quello che viene chiamato half playback cioè quando l'artista canta su una base dove c'è già la sua voce solista, raddoppiando il tutto. 
Tanta è stata la musica e con cambi velocissimi sul palco (altro che Sanremo), ma l'attenzione veniva catturata anche dalle tre conduttrici spettacolari e notevoli anche grazie a costumi fantasiosi indossati da, partendo da sinistra in entrambe le foto, Alesha Dixon, cantante britannica, Julia Sanina, singer ucraina, e la bionda Hannah Waddington, attrice vista in Ted Lasso e GOT.



Alcuni dei cantanti in gara hanno portato sul palco tanta scena, pure con trovate tecnologiche innovative, ma con canzoni terribilmente noiose mentre Mara Maionchi, che ha commentato con Gabriele Corsi, è impazzita per San Marino rappresentata dai toscani PIQUED JACKS, mentre a me quei quattro hanno smosso movimenti intestinali, e infatti non sono arrivati alla finale (vedi che forse un po' di ragione l'avevo).

Ma tutto ciò, nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte finché morte non ci separi, fa parte di questo grande circo tutto matto che è l'Eurovision Song Contest immortalato in un divertentissimo FILM, e proprio per questo ci piace guardarlo. 

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