martedì 9 gennaio 2024

PEOPLE FROM CECCHETTO: DICIAMO CHE ALL'INIZIO IO E CLAUDIO ERAVAMO UGUALI

 La prima cosa che ho sentito dire da Claudio Cecchetto nel documentario (un altro trasmesso dalla Rai ed ora su Raiplay) mi ha fatto fare un salto sul divano perché anch'io come lui andavo in discoteca per cercare di cuccare, come tutti, ma poi mi perdevo ad ascoltare il DJ che metteva i dischi, per come li metteva in sequenza, in perfetta battuta come un brano unico.

Poi, vabbè, le cose sono andate in maniera diversa per me e per lui, con me che nel mio piccolo sono passato dietro alla consolle di radio e discoteche, mentre lui ti ha messo su una radio della madonna con personaggi che ancora adesso sono delle vere star, segno che Claudio è stato un vero talent scout come pochi. 
Jovanotti, Amadeus, 883, Gerry Scotti, Sabrina Salerno, Fabio Volo, Fiorello, Dj Francesco (Facchinetti), Leonardo Pieraccioni, sono tutti partiti da lì, dalla sua corte, dalla Deejay's Gang che negli anni 80 spensierati dopo i 70 intellettuali, dettava legge nell'etere radiofonico e poi anche nella televisione con Deejay Television.
Tutti sono lì a raccontare aneddoti, compreso Claudio, su quei "bei tempi", e, se posso dirlo, anche se non ho avuto la stessa fortuna di Cecchetto, posso comunque considerarmi fortunato perché in quel decennio, quello giusto, quello della musica e dei film più belli del mondo io c'ero. 
Diciamo che chi non c'era può solo rosicare.

Anche Linus, a quanto pare rosica anche se lui c'era, ma con Claudio non sono rimasti molto amici per tutta una serie di faccende loro. 
E difatti non viene nominato nemmeno una volta nei 93 minuti del documentario. 
Manco fossero i fratelli Gallagher, eh? 

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Tengo sempre pronto il blaster.