venerdì 4 ottobre 2024

THE PENGUIN (FORSE È MEGLIO SE È TATTICO NUCLEARE)

 Abbiamo un grosso problema con The Penguin, la nuova serie spinoff di THE BATMAN, il film con Robert Pattinson nella parte dell'uomo pipistrello.


Vale a dire che il Pinguino che vediamo qui non è il Pinguino che dovrebbe essere o che ci si aspetta. 
Da quando Nolan ha preso in mano la saga del Cavaliere Oscuro, c'è stato un continuo cercare di rendere reale tutto quello che circondava l'eroe dark dei fumetti cercando di far dimenticare quella serie tv multicolor degli anni 60 così simile ad un cartone animato di Hanna & Barbera che, in effetti, si distaccava parecchio dall'odierna rappresentazione grafica del vendicatore alato della DC. 

E allora vai con tanto nero, colori cupi, pesantezza, e queste cose già si sentivano nel film dello scorso anno. 
Qui siamo invece arrivati davvero a toccare il top del realismo a tutti i costi e Gotham adesso è una metropoli come tante con criminali come tanti. 
Anzi, Oswald Cobblepot (che si fa chiamare Oz) è uno come tanti perché ha pure un'origine completamente diversa, cioè non è più quel figlio deforme rifiutato dai suoi aristocratici genitori, ma è un gangster sfregiato,

sovrappeso, più simile a Tony Soprano che al personaggio che invece Danny DeVito aveva portato in scena in Batman Returns grazie a Tim Burton che già virava sul dark, ma con tanta fantasia bizzarra (pure fetish, diciamolo), e dove Michael Keaton si divideva la scena con Christopher Walken ed una indimenticabile e insuperabile (come il tonno, ma meglio) Michelle Pfeiffer.

Ecco, il problema è che la serie, se si fosse intitolata in un altro modo, magari poteva anche funzionare, ma se vuoi collegarla a tutti i costi con Batman (che tra l'altro viene nominato di striscio solo due o tre volte) allora non ci siamo. 
Sembra quando, dopo il successo di Alvaro Vitali con il personaggio di Pierino, i distributori tirarono fuori un film che era già lì pronto dove Pierino non c'entrava nulla ma nel titolo misero lo stesso nome di Pierino al personaggio solo perché c'era Alvaro protagonista.

Certo possiamo apprezzare lo sforzo di Colin Farrell sotto il pesante makeup per interpretare un personaggio completamente diverso da com'è lui in realtà, ma anche quella parlata che gli dà (in originale e anche nel doppiaggio di Fabio Boccanera, fratello della Laura che ha prestato spesso la sua voce alla BELLUCCI) contribuisce a distaccare il personaggio dalle intenzioni originali.


Potrei anche apprezzare personalmente il fatto che nel cast c'è Cristin Milioti (l'adoro), ma peccato che questo non basti per cambiare le carte in tavola. 
E a questo punto, con tutto il rispetto per Burton e Nolan, penso che mi sta mancando davvero tanto JOEL SCHUMACHER con i SUOI Batman, che invece quella vintaggia serie tv l'adorava... 

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