Oggi ho in mano due dischi: Moon Music dei Coldplay e Welcome To The Paradise di Purple Disco Machine dalle copertine che, per certi versi, si assomigliano pure.
Bene, se parliamo dei Coldplay si parla di musica colta?
Forse all'inizio si, ma adesso, nel 2024, ascoltando il loro album si sente che è decisamente orientato verso il pop e le varie ospitate nelle canzoni non fanno che confermare tale sensazione.
Non è certo un brutto disco, ma, se si escludono un paio di momenti che spiccano, tipo WE PRAY,
a volte si ha come l'impressione che certe canzoni siano delle b-side messe lì per riempire.
a volte si ha come l'impressione che certe canzoni siano delle b-side messe lì per riempire.
Edizione normale quella che ho ascoltato io con dieci pezzi, mentre online ne è uscita una con altri dieci brani dal vivo in più, che se uno è davvero fan dei Coldplay, fanno sempre piacere.
Mi sono invece trovato meglio con Purple Disco Machine, dj e producer tedesco che ha abusato (nel senso buono eh) di Sophie & The Giants per creare delle hit radiofoniche abbomba e infatti qui c'è il singolo PARADISE
(casualmente lo stesso titolo di un vecchio brano dei Coldplay), la loro più recente collaborazione, insieme a tutta una serie di canzoni che mi hanno aperto ricordi atavici da Alan Parsons Project a Giorgio Moroder, da Harold Faltermeyer (quello di Axel F) a Patrick Cowley, musicista e anche produttore di Sylvester, con un po' di Cerrone e Daft Punk spruzzati sopra un un cocktail da bere tutto d'un sorso guardando la copertina paradisiaca (Porpora) che ci ricorda un'estate appena passata.
(casualmente lo stesso titolo di un vecchio brano dei Coldplay), la loro più recente collaborazione, insieme a tutta una serie di canzoni che mi hanno aperto ricordi atavici da Alan Parsons Project a Giorgio Moroder, da Harold Faltermeyer (quello di Axel F) a Patrick Cowley, musicista e anche produttore di Sylvester, con un po' di Cerrone e Daft Punk spruzzati sopra un un cocktail da bere tutto d'un sorso guardando la copertina paradisiaca (Porpora) che ci ricorda un'estate appena passata.
DIE MASCHINE
(con lungo finale recitato dall'attore e musicista Friedrich Liechtenstein) chiude il disco in tedesco facendo persino pensare un po' anche ai Kraftwerk giusto per la parola Maschine che diventa così dura ripetuta ossessivamente, rispetto a come suona più morbida Machine in inglese.
(con lungo finale recitato dall'attore e musicista Friedrich Liechtenstein) chiude il disco in tedesco facendo persino pensare un po' anche ai Kraftwerk giusto per la parola Maschine che diventa così dura ripetuta ossessivamente, rispetto a come suona più morbida Machine in inglese.
Se devo scegliere fra i due, per me stavolta vince la Macchina Disco Porpora anche se sarà musica meno colta.
Coldplay tutta la vita.. anche ammettendo una deriva commerciale, ma spulciando alcuni brani l'intimismo Coldplay, sicuramente inviso al pubblico facile, viene fuori e giganteggia come piace a me, e questo mi basta.. ;)
RispondiEliminaFino a Mylo Xyloto, che conteneva la bellissima Paradise, li ho apprezzati molto, ma poi mi hanno dato molte meno emozioni. Certo che da ex dj dovrei comunque apprezzare anche le loro ultime produzioni quasi dance, ma è quel tipo di dance che, dopo il pop anni 80, non mi piaceva più granché ed è stato anche uno dei motivi per cui ho mollato la consolle. Rispetto comunque la tua opinione perché è giusto così. 😁
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