Capita che cinema e sport si incontrino, e se ci sono anche i motori di mezzo lo spettacolo è in genere ancora più ricco.
In questo caso però si racconta di una vicenda drammatica avvenuta durante la 24 Ore di Le Mans del 1955, quando un terribile incidente, il più grave mai avvenuto su un circuito automobilistico, causó la morte di oltre 80 spettatori e un centinaio di feriti. Tale carneficina era stata causata dall'uscita di pista della Mercedes Benz di Pierre Levegh con i pezzi dell'auto disintegrata scagliati sulla folla.
La vicenda è raccontata in un breve film animato francese che però sposta l'incidente a quando era già buio
(forse per un migliore effetto visivo) mentre è noto che accadde alle 18.26, quindi ancora con la luce diurna.
(forse per un migliore effetto visivo) mentre è noto che accadde alle 18.26, quindi ancora con la luce diurna.
Nonostante la gravità del fatto, la gara non venne interrotta adducendo come scusante la sicurezza per il fatto di lasciare liberi gli accessi ai soccorsi, mentre, se il pubblico fosse defluito potevano esserci dei problemi a riguardo.
Fatto sta che alcuni piloti invece decisero lo stesso di ritirarsi dalla gara, non prima di aver avuto il consenso dalla casa automobilistica per la quale gareggiavano.
Mini film disponibile su YouTube caratterizzato da un'animazione scattosa come i primi anime giapponesi e dai tratti spigolosi dove curiosamente gli umani sono più stilizzati delle auto da corsa.
Una curiosità riguardante il tragico evento è che funge come spunto di partenza per la sceneggiatura del film italiano, disponibile su Prime Video, Le Mans Scorciatoia Per L'Inferno e non lasciatevi fuorviare dai nomi stranieri in locandina poiché sono tutti pseudonimi eccetto Edwige Fenech ad una delle sue prime apparizioni nel 1970.
E già la sua presenza sarebbe un valore aggiunto se non fosse che il film, girato nei nostri autodromi italiani, è una vera poverata che mischia recitazione con scene di repertorio malamente assemblate.
Ma un tempo si usava fare così.
D'altronde non ci si può aspettare tanto da un regista (Civriani sotto pseudonimo) che sulle auto di Formula 1 ci ha messo anche Franco & Ciccio...
Buona però la morale finale sulla vera utilità di tali corse a rischio della vita.
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.