martedì 28 ottobre 2025

THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW IN 4K: 100 MINUTI DI PIACERE ASSOLUTO!

 Del suo nuovo restauro in 4K (versione originale inglese sottotitolata in italiano) ne ho già parlato a tratti in altri POST relativi al The Rocky Horror Picture Show, e l'avevo fatto con una certa Antici---pazione...


Ma finalmente l'attesa è terminata e possiamo tirare i remi in barca perché da ieri la pellicola è tornata al cinema per festeggiare il 50° anniversario del film e per farci provare di nuovo qualche brividino tutto speciale.

Ed ecco allora di nuovo in scena Tim Curry, Susan Sarandon, Barry Bostwick, Richard O’Brien che firma anche tutte le canzoni su una sceneggiatura dello stesso Richard O’Brien e Jim Sharman, e pure dirige Jim, essendo già regista teatrale di un’opera di successo come 'Jesus Christ Superstar'.
Per chi ancora non lo sapesse (ma davvero ci sarà quel qualcuno?), The Rocky Horror Picture Show è il film con la permanenza in sala più lunga nella storia del cinema essendo uscito nel 1975, e ancora oggi non è stato ritirato dalla distribuzione, continuando ad essere un fenomeno di culto.

Richard O’Brien (qui sopra, ovvero Riff Raff) scrisse storia e canzoni così "dde bbotto", e propose il progetto a Jim Sharman. 
Avevo raccontato tempo fa del 16 giugno 1973 e di quello che accadde al Royal Court Theatre quando andó in scena la PRIMA RAPPRESENTAZIONE del musical all’interno del quale una giovane coppia si ritrova dentro un castello spettrale dove Frank-N-Furter (già allora Tim Curry) e tutti i suoi ospiti intonano canzoni rock e invitano alla liberazione soprattutto sessuale. 
Non fu una prima da sold out, ma il mito crebbe lentamente e inesorabilmente anche grazie al carisma pazzesco di Frank-N-Furter/Tim con calze a rete, tacchi e corsetto. 
Tornando invece a parlare del film, la cui idea prese forma nel giro di poco tempo, si racconta che Mick Jagger, Lou Reed e David Bowie fossero interessati a diventarne interpreti, ma, salvo poche sostituzioni, la squadra del film rimase quella della versione teatrale, ovvero Tim Curry, Richard O’Brien, Brian Thompson come scenografo, Sue Blane come costumista e Sharman dietro la macchina da presa; si aggiungono solo Barry Bostwick e una giovane Susan Sarandon nei panni dei due giovani che si ritrovano catapultati dentro quell'incubo musicale. 
Ne uscì un film a basso budget (gli effetti speciali parevano comprati su Temu anche se allora non c'era) e con un’estetica che s’ispirava ai B movies della Hammer, e anche quello, come la sua controparte teatrale, non partì esattamente alla grande. 
Ma proiezioni notturne in sale dedicate e frequentate da chi si sentiva rappresentato dal film lo fanno lentamente diventare un cult, tanto che Alan Parker lo utilizza in Saranno Famosi


nella SCENA in cui la timida Doris assiste ad una proiezione e finalmente trova il coraggio di superare le sue inibizioni salendo sul palco a ballare il Time Warp. 
Perché è questo che accade quando il film viene proiettato: la sala del cinema diventa uno spazio libero dove si balla, si canta, si recitano in coro le battute e si crea uno spettacolo dentro lo spettacolo. Ogni proiezione del Rocky Horror si trasforma in un luogo in cui ognuno può essere la versione di sé stesso che desidera con travestimenti e oggetti di scena come si vede nello spezzone del film di Parker.
E anche stavolta non posso che concludere il post con la frase emblematica che sintetizza il messaggio del film: Don't dream it... Be it!!! 

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