giovedì 19 agosto 2021

PROMISING YOUNG WOMAN - UNA DONNA PROMETTENTE (E CHE MANTIENE CIÒ CHE PROMETTE NONOSTANTE GLI INTOPPI)

 Vedere Clancy Brown, storico e cattivissimo antagonista di Christopher Lambert in Highlander (quello bello) nei panni dell'anziano papà di Cassie (Carey Mulligan), fa uno strano effetto, ma sono gli anni che passano per tutti e comunque in realtà non è questa la cosa più importante del film.

Sono arrivato molto in ritardo a vederlo, è vero, ma non è colpa mia se qualcuno aveva fatto doppiare l'attrice transgender Laverne Cox da ROBERTO PEDICINI

voce italiana di Kevin Spacey e Ralph Fiennes, pensando che andasse bene come succedeva in Orange Is The New Black dove aveva invece la voce di Andrea Lavagnino, cioè il doppiatore del Professore de La Casa Di Carta, ma qui una volta finito il lavoro si sono accorti che rasentava il ridicolo per cui si è reso necessario aspettare ancora quasi due mesi per rifare il doppiaggio con Monica Ward che riesce invece ad avere dei toni profondi senza però diventare una macchietta, anche se, a dirla tutta, la vera voce di Laverne è un pochino diversa, del tipo che qualcuno potrebbe anche aver avuto l'idea di farla doppiare a Vladimir Luxuria, ma forse è anche meglio di no, che mica è un cartone della Disney dove ci piazzi il vip di turno. 
Discorso totalmente diverso per l'azzeccatissima voce italiana di Carey, ovvero Domitilla D'Amico per la quale non avrei mai abbastanza parole per definire quanto sia brava ad entrare nei personaggi su cui lavora.
Eh lo so, lo so... Sul doppiaggio italiano, cioè su come troppe volte si lavora adesso, cioè a cazzo di cane, ormai son più dolori che gioie, ma "prendila così.... non possiamo farne un dramma... conoscevi già... i problemi miei di donna..."
Beh dai un Battisti non ci sta mai male... Pure con una transgender per amico... 
In ritardo quindi dicevo, ma ne sono davvero soddisfatto e non vorrei mettere spoiler nel caso qualcuno non l'avesse ancora visto poiché io stesso ne sono rimasto davvero sorpreso e non mi va di rovinare (appunto) tale sorpresa. 
Film dalla parte delle donne in un'epoca bizzarra in cui il "metoo" sembra già diventato un modo ruffiano di acchiappare consensi o notorietà, ma non è il caso di questo film che invece ribalta molto le parti perché Cassie è fondamentalmente una stronza, anche se tutto quello che fa lo fa per vendicare un'amica. 
Stronza con gli uomini che adesca nei locali fingendosi ubriaca (lì per lì pareva un film tipo NURSE di Aarniokoski, ma per fortuna non è così), e stronza anche con i suoi genitori che chiaramente soffrono per le sue lunghe assenze notturne, e gli occhioni e le espressioni tristi di Clancy rendono bene l'idea del padre preoccupato.
Ma una stronza che se sei uno che delle donne se ne approfitta e le usa come oggetto per divertirsi, e per caso ti capita di incontrarla, allora vedrai che cambi sicuramente punto di vista. 
E mi chiedo, dopo averlo visto, come mai non abbia preso l'Oscar (ricevuto solo per la sceneggiatura e tutta una serie di sole nominations) che invece è andato a NOMADLAND che, per carità, non è un brutto film e non voglio polemizzare, ma solo dire che a volte bisognerebbe avere il coraggio anche di premiare chi, come la regista Emerald Fennell, il coraggio lo ha messo a piene mani (e anche la faccia perché appare anche lei) in una pellicola a dir poco devastante. 
Perché così è. 
Ma forse Carey Mulligan nel film non appariva abbastanza imbruttita da meritare la statuetta, anzi, era bellissima in ogni scena,




un vero ANGEL OF THE MORNING, come la canzone di Juice Newton sulla quale arriva il finale (devastante proprio) del film.
E giuro che anche a riascoltarla adesso mi vengono i brividi ripensando al contesto in cui l'avevo sentita. 
Potenza evocativa della musica così bistrattata dai nostri governanti... 
Ma questo è un altro discorso e lo lascio fare a SALMO

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