lunedì 20 dicembre 2021

DOCTOR WHO - FLUX: QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DOVE NON C'ENTRA VIA MERULANA

 Un titolo oggi che cita un famoso libro di Carlo Emilio Gadda, poi tradotto anche in film da Pietro Germi, ma con il titolo Un Maledetto Imbroglio e parecchie licenze nella sceneggiatura, e successivamente in una serie tv anni 80 con FLAVIO BUCCI; citazione che mi viene spontanea per parlare di un grosso pasticcio televisivo.


Cominciamo con il dire che Chris Chibnall è il nuovo showrunner della serie tv britannica più longeva della storia, il che sarebbe un onore per chiunque essere investito di tale responsabilità da cui deriva un grande potere (o era il contrario?). 
Ma Chris è anche uno che se qualche whovian lo incontra per strada rischia grosso perché ha stravolto completamente un personaggio (non soltanto cambiandogli il sesso, che già non è una modifica da poco) che rispondeva a certi canoni anche di struttura delle avventure. 
Cioè mi spiego meglio: DOCTOR WHO non ha mai basato la sua popolarità su effetti speciali alla Marvel o Star Wars, ma piuttosto su situazioni e concetti che sapevano mettere ansia e farti preoccupare per i protagonisti con i mezzi televisivi che ovviamente erano limitati, come e anche di più nella serie concorrente ZAFFIRO E ACCIAIO, ma se le storie erano ben scritte, i pochi mezzi erano un problema marginale, poiché quando da piccoli i nostri genitori ci raccontavano le favole erano (ovviamente) in possesso di mezzi ancora più ridotti di quelli della BBC, eppure pendevamo lo stesso dalle loro labbra per sapere come andava a finire la storia. 
Come esempio posso citare The Ark In Space, uno dei più belli episodi con Tom Baker come Dottore e Sarah Jane come companion (che avrà anche un suo spinoff) dove gli effetti speciali erano quelli della tv anni 80, ma resti lo stesso incollato allo schermo anche a rivederlo adesso. Anzi, per chi non si accontenta, nel cofanetto dvd ne esiste pure una versione con alcuni ritocchi in digitale (come Lucas ha fatto con i primi tre Star Wars) per migliorare la resa. 
Chibnall invece arriva dopo il periodo di Steven Moffat e, forse per dimostrare quanto è bravo, si è fatto un po' prendere la mano specialmente in questa miniserie di 6 episodi dal titolo Flux, dove ha messo in mezzo praticamente tutto quello che fa parte dell'immaginario del Dottore, tra Daleks, Cybermen, Sontaran, Oods, Angeli Piangenti e anche di più

(non ci sono proprio tutti sti tizi della foto, ma davvero poco ci manca), creando una confusione tale che, giuro, ci ho capito davvero poco, ed ho finito la sesta puntata giusto perché sono affezionato al personaggio, ma con l'interesse ormai a zero e con tantissima confusione in testa fra salti temporali, sdoppiamenti, scene apocalittiche e oniriche. 
Naturalmente apprezzo quando in una serie tv vengono utilizzati grandi mezzi tecnici, ma ci vuole anche qualcosa di solido sotto su cui posarli questi mezzi, sennò la cosa non sta in piedi. 
Mi rendo conto di non aver scritto nemmeno una riga sulla trama di Flux, e credo che sia meglio così; meglio lasciare spazio solo alle mie impressioni (confuse). 
Per fortuna Chris adesso, dopo lo speciale di Natale, sarà defenestrato definitivamente e si vocifera il ritorno del buon Russell T.Davies, che aveva rilanciato la serie fra il 2005 e il 2009. 
Speriamo bene, perché se tutto dovesse essere chiuso definitivamente con questa stagione, sarebbe davvero una triste conclusione. 

Nessun commento:

Posta un commento

Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.