lunedì 24 gennaio 2022

THE FRENCH DISPATCH: NON PERFETTO, MA PERFETTAMENTE D'AUTORE (E UN ADDIO ANCHE OGGI, PURTROPPO)

 Wes Anderson è così, o lo ami o lo odi, ma se lo odi probabilmente è solo perché non hai capito bene le intenzioni del regista.


Intenzioni che in questo ultimo film, il cui titolo completo originale è The French Dispatch Of The Liberty Kansas Evening Sun, sono portate probabilmente al livello massimo di alta acrobazia audiovisiva che già era alto nei suoi film precedenti. Qui ogni singola scena è un quadro, un insieme di immagini e particolari che per notarli tutti sarebbe necessario mettere in pausa continuamente, anche perché se stai a guardare l'immagine ti perdi i FIUMI DI PAROLE

(oddio non questi dei Jalisse😜) 
che per tutta la durata sottolineano e raccontano la storia in voice-over. E devo ammetterlo che non ho capito esattamente tutto della traccia audio così incessante e martellante. 
Ma probabilmente Wes vuole così. 
Preferisce che ti concentri sulle immagini geometriche, simmetriche, prospettiche come solo lui sa fare. 
E anzi proprio per questo motivo si tratta di uno di quei casi in cui è da evitare la versione in lingua originale perché se stai a leggere i sottotitoli non ce la fai a causa della velocità, e ti perderesti tutte le immagini che nel frattempo passano sullo schermo, a meno che tu non sia di lingua madre inglese, in tal caso il problema non sussiste. 
Schermo che Wes utilizza proprio come pare a lui, passando dal 4:3 al 16:9 a seconda di ciò che ti deve far vedere, che lui vuole che tu veda e ti concentri su quello, come anche l'uso del colore e del bianco e nero e pure di una sequenza animata sul volgere del termine della pellicola. Wes inoltre si porta dietro un po' tutto il cast di fidati attori che hanno lavorato con lui, con in più altri famosi nomi che, dato che non mi ero informato sul cast completo, mi sono divertito a scoprire mano a mano, ma se stessi a nominarli tutti il post diventerebbe lungo il doppio perciò metto il pratico link a WIKIPEDIA, con una nota particolare per la Bond girl Lea Seydoux completamente nuda (in posa artistica eh... niente hardcore) che lì per lì mi pareva Scarlet Johansson a causa di Domitilla D'Amico, la sua voce italiana, ma anagraficamente non mi tornavano i conti. 
Ah, ancora riguardo le voci italiane, mi ha fatto strano sentire Bill Murray con la voce di Michele Gammino, ma vabbé prendiamola come un virtuosismo, un numero di alta elettricità, un numero di oltraggiosa schizofantasia, una clowneria psicofrenetica (ops... Qui mi è partito un Alberto Camerini da Comici Cosmetici). 
E già che siamo in tema di acrobazie e doppiaggi, devo aprire una parentesi e ricordare doverosamente che a 70 anni è mancato Renato Cecchetto, la voce italiana di Shrek,

che vabbè con Wes Anderson non c'entra nulla, ma eravamo nel discorso... (chiusa parentesi). 
Certo i pareri su questo film sono parecchio discordanti, e da Wes ho visto cose migliori, ma, ripeto, preso come arte visiva il film è davvero uno spettacolo e lo si può vedere già dal TRAILER.
In alternativa poi c'è sempre qualche canale televisivo che trasmette i film di Boldi e DeSica, oppure Sharknado, perciò contenti tutti... 

2 commenti:

  1. Mi inserisco nella parentesi: sono dispiaciutissima per Renato Cecchetto! Pensa che dovevo seguire un suo stage di scrittura teatrale (tenuto da lui insieme alla moglie, Miriam Spera, una persona gentilissima) ma non ho potuto perchè nel frattempo ho trovato lavoro... Pensavo di poterlo seguire il prossimo anno. E io ho sempre adorato Shrek. Doppia tristezza per me, grazie per averlo ricordato.

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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.