Spero che conosciate quella famosa frase pronunciata da Neil Armstrong quando nel 1969 il modulo Eagle toccò la superficie lunare, poiché l'ho scritta non a caso nel titolo del post di oggi dato che le Aquile (Eagles) erano i veicoli spaziali protagonisti di Spazio 1999, il secondo prodotto televisivo live action di Gerry Anderson (il primo era la serie U.F.O., e, ancora prima il film DOPPIA IMMAGINE NELLO SPAZIO, ma lui era già famoso per le produzioni di serie tv con le marionette) che era stata un po' una risposta british all'americana Star Trek.
In uno dei miei PRIMI POST di circa tre anni fa parlavo infatti di questa che è da sempre una delle mie serie preferite, e che adesso RaiPlay, con un grosso battage in pompa magna durante i TG, ha messo a disposizione nel suo menù con tutta la prima stagione di 24 episodi (uno standard per le serie tv degli anni 70) compreso L'Ultimo Tramonto, episodio questo che era andato perduto e che quindi durante le repliche notturne che sono state trasmesse spesso da Rai3, ma in qualità molto bassa,
(tipo così) non andò più in onda.
L'immagine invece ora è stata restaurata in maniera straordinaria prendendo il video dai blu-ray quindi superdefinita, con l'eccezione delle immagini delle sigle e quelle dove si vedono le scritte italiane in sovrimpressione che rimangono invece ancora sgranate come sopra perché montate dagli originali degli archivi Rai.
Tuttavia nel menù esiste anche la versione inglese che presenta un'alta definizione completa integrale e una recitazione di molto più incisiva del doppiaggio che comunque era già di suo dignitoso e in fondo è quello a cui noi fans siamo più legati (anche se suona un po' "scatolato") con Michele Kalamera che dava la voce al comandante Koenig (in questo caso particolare secondo alcuni migliorandolo anche).
Il plot parte con il primo episodio in cui una grossa esplosione di scorie nucleari in un deposito sulla Luna provocherà l'uscita del satellite dall'orbita intorno alla terra.
Nell'episodio è visibile anche il famoso blooper nei primi minuti quando un astronauta impazzisce, solleva un collega e lo scaglia lontano, e mentre lo fa gli si apre per un secondo la visiera del casco, cosa impossibile in una vera tuta spaziale, ma quei caschi erano stati ricavati da normali integrali da moto opportunamente modificati.
Le conseguenze che il distacco della Luna ha sul nostro pianeta non verranno mai esaminate (maree, catastrofi, ecc), poiché si perderà ogni contatto con la Terra e le storie successive saranno concentrate sui sopravvissuti della Base Alpha, il quartier generale che gestiva tale deposito di scorie, i quali si troveranno sparati nello spazio infinito (e oltre) verso mondi e civiltà ancora sconosciute con spesso e volentieri anche momenti horror.
Ecco proprio questo punto degli incontri venne criticato da Asimov nonostante avesse avuto lodi per l'episodio pilota ben realizzato: secondo lo scrittore sarebbe stato estremamente improbabile che ci fossero così tanti contatti alieni da riempire una serie tv.
Ecco proprio questo punto degli incontri venne criticato da Asimov nonostante avesse avuto lodi per l'episodio pilota ben realizzato: secondo lo scrittore sarebbe stato estremamente improbabile che ci fossero così tanti contatti alieni da riempire una serie tv.
Problema un po' sviato dall'episodio Sole Nero dove tutto il satellite finisce in uno di quei buchi neri che lo portano in tutt'altra parte dell'universo.
E sempre suo fu un appunto sul fatto che un'esplosione di tali dimensioni non avrebbe "spinto" via la Luna come un razzo, ma molto più probabilmente l'avrebbe frantumata.
Ma sappiamo bene che "fanta" non è solo una bevanda all'arancia; è anche il suffisso di fantascienza, ma anche di fantasia, cosa di cui una serie tv deve essere fornita sennò non funzionerebbe.
Ricordo che la prima trasmissione in tv avvenne in inverno (gennaio 1976) sul secondo canale Rai il sabato in seconda serata (proprio per la violenza presente in alcune scene e credo non fossero stati apportati dei tagli) e vederla in quell'ora tarda infagottati in qualche coperta rendeva il tutto ancora più d'atmosfera.
Martin Landau e Barbara Bain (al centro della foto), già coppia in Mission Impossible e anche nella vita, sono i due nomi di spicco che vengono presentati nella stupenda sigla di apertura, con tutta una serie di comprimari ai quali ci si affeziona immediatamente, come il pilota Alan Carter interpretato dall'australiano Nick Tate che ritroverò decenni dopo in un FILM LIVE ACTION di Lupin III.
Martin Landau e Barbara Bain (al centro della foto), già coppia in Mission Impossible e anche nella vita, sono i due nomi di spicco che vengono presentati nella stupenda sigla di apertura, con tutta una serie di comprimari ai quali ci si affeziona immediatamente, come il pilota Alan Carter interpretato dall'australiano Nick Tate che ritroverò decenni dopo in un FILM LIVE ACTION di Lupin III.
Anche alcuni nomi italiani come Orso Maria Guerrini e Gianni Garko
(foto autografata da Sartana in persona) ebbero delle parti da guest star essendo la Rai Radiotelevisione Italiana coinvolta nel progetto.
Una piccola curiosità sul design delle famose Aquile: quando si trattò di disegnare il Millennium Falcon di Guerre Stellari, il primo bozzetto venne fuori fatto più o meno così,
cioè molto simile ai veicoli di Spazio 1999, e solo successivamente prese quella forma discoidale che tutti conosciamo mantenendo il cockpit e la parabola del disegno originale.
Manco a dirlo, la Dinky Toys mise sul mercato tutto un merchandising basato su questa serie e su quella precedente, U.F.O., ma con il fastidioso particolare che tutti i mezzi spaziali in origine bianchi, venivano invece prodotti dipinti di verde militare metallizzato con inserti di plastica bianchi e rossi, con la motivazione del timore che una livrea interamente bianca non sarebbe stata ben accetta dai bambini a cui i giocattoli erano rivolti.
Per conto mio invece ho sempre pensato che si trattasse di semplice ignoranza di come fossero i colori originali per cui, essendo mezzi comunque equipaggiati di artiglieria, vai con l'aspetto militare e va là che va bene così.
cioè molto simile ai veicoli di Spazio 1999, e solo successivamente prese quella forma discoidale che tutti conosciamo mantenendo il cockpit e la parabola del disegno originale.
Manco a dirlo, la Dinky Toys mise sul mercato tutto un merchandising basato su questa serie e su quella precedente, U.F.O., ma con il fastidioso particolare che tutti i mezzi spaziali in origine bianchi, venivano invece prodotti dipinti di verde militare metallizzato con inserti di plastica bianchi e rossi, con la motivazione del timore che una livrea interamente bianca non sarebbe stata ben accetta dai bambini a cui i giocattoli erano rivolti.
Per conto mio invece ho sempre pensato che si trattasse di semplice ignoranza di come fossero i colori originali per cui, essendo mezzi comunque equipaggiati di artiglieria, vai con l'aspetto militare e va là che va bene così.
Un vero obbrobrio risolto dai più abili con vernice e pennello.
Ovviamente se siete già equipaggiati del cofanetto di codesta serie tv, la pubblicazione su RaiPlay lascerà il tempo che trova, anche perché pure su YouTube gli episodi sono già stati pubblicati più volte, ma sono sicuro che nonostante tutto molte persone non l'hanno mai vista, per cui potrebbe essere una bella sorpresa dato che, a mio parere, è invecchiata piuttosto bene, fatta eccezione per la data del titolo che allora pareva così avanti nel futuro e adesso rimane inesorabilmente sepolta nel nostro passato.
Ovviamente se siete già equipaggiati del cofanetto di codesta serie tv, la pubblicazione su RaiPlay lascerà il tempo che trova, anche perché pure su YouTube gli episodi sono già stati pubblicati più volte, ma sono sicuro che nonostante tutto molte persone non l'hanno mai vista, per cui potrebbe essere una bella sorpresa dato che, a mio parere, è invecchiata piuttosto bene, fatta eccezione per la data del titolo che allora pareva così avanti nel futuro e adesso rimane inesorabilmente sepolta nel nostro passato.
Se non l'hai mai vista, quel suo gusto british ti potrebbe davvero piacere.
RispondiEliminaCiao.
RispondiEliminaIn DVD ho il cofanetto della seconda serie quella con Maya.
Che da ragazzino ho sempre preferito alla prima serie.
Mi piacerebbe recuperare la prima proprio per quelle contaminazioni horror che la caratterizzano.
Da piccolo un episodio mi ha fatto veramente paura..c'era una specie di uomo carbonizzato che minacciava gli alphiani.
Si Max.
EliminaNe avevamo già parlato tempo fa su un post e ti avevo rivelato che l'episodio era Forza Vitale con Ian McShane nella parte del tecnico Anton Zoref, cioè l'uomo carbonizzato con gli occhi bianchi. 😉.
Vedrai che la troverai molto diversa dalla seconda stagione che era invece una vera carnevalata. Lo stesso Martin Landau durante la seconda stagione aveva più volte litigato con gli sceneggiatori per le cavolate che gli facevano recitare.
Guarderò solo quello , allora!!!
RispondiEliminaE' vero ne avevamo parlato , ma non ricordavo qua da te..la vecchiaia avanza purtroppo -:)))
Ma te quanti anni c'hai che sei così sul pezzo su sti pezzi vintage e non solo cinematografici , televisivi?
Quelli di una galassia lontana lontana...ti risparmio la risposta ahaha!!!
Risposta esatta, ma sono comunque un eterno Peter Pan, dato che mi rigenero come quel famoso Dottore che viaggia nel tempo 😂😂😂
EliminaVisto che la fantascienza contemporanea quasi sempre mi delude, questo potrebbe proprio fare al caso mio, grazie!
RispondiEliminaDa quanto dici, non l'hai mai visto. Urge un recupero Madame.
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