Avendo un debole per Matilda DeAngelis (anche per lei si) mi è sembrato opportuno dare un'occhiata a La Legge Di Lidia Poet su Netflix, serie incentrata sulla prima donna avvocato che non ha avuto per niente vita facile solo per il fatto di essere di sesso femminile.
Peccato che non si capisca granché dei dialoghi per quel modo di recitare che hanno gli attori delle nuove generazioni (non tutti per fortuna) un po' masticato, strascicato.
Ma cavoli.
Un po' di teatro no?
Lì se non scandisci bene senti arrivare dalle ultime file il solito che grida "Voce!" e con tutte le ragioni di questo mondo.
Certo, con Netflix puoi alzare il volume, ma se le parole non sono comunque intelleggibili che fai?
Certo, con Netflix puoi alzare il volume, ma se le parole non sono comunque intelleggibili che fai?
Metti i sottotitoli come con MARE FUORI? (necessari lì per il dialetto).
Insomma fiction seguita dal pubblico, si, ma criticata dall'autrice del libro Cristina Ricci (no, non quella... un'altra) per le licenze che la sceneggiatura si è presa dipingendo in tv una Lidia Poet molto diversa dall'originale.
O forse che anche lei, la Cristina, non aveva capito proprio tutte le parole?
O forse che anche lei, la Cristina, non aveva capito proprio tutte le parole?
Ha recitato? Spero per lui che lo si sentisse 😜
RispondiEliminaIn effetti ho fatto fatica a comprendere un sacco di dialoghi.. ;)
RispondiEliminaMolta difficoltà anche noi nel comprendere diversi dialoghi..
RispondiEliminaE menomale che non sono l'unico
EliminaStessi problemi anche per noi, i dialoghi sembravano quasi in "presa diretta"...va bene l'effetto realistico, ma almeno far capire quello che dicono gli attori :D Comunque non ci è dispiaciuta, ma bisogna prenderla per quella che è, una serie ispirata al personaggio storico e non certo una biografia
RispondiEliminaInfatti erano in presa diretta, ma se si usa tale sistema si deve anche tenere un tono adatto a farsi capire. Esattamente come in teatro.
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