Il prossimo 27 ottobre, cioè ad un passo da Halloween, uscirà il nuovo album dei Duran Duran che ha già fatto parlare di sé per la presenza di Victoria dei Maneskin e per il ritorno di Nile Rodgers, nonché del figliol prodigo Andy Taylor, ma quanto sia affidabile il ragazzo lo devo ancora verificare, anche perché il chitarrista fino allo scorso anno era in lotta contro un tumore.
Nel frattempo è stato pubblicato pochi giorni fa il nuovo singolo dal titolo DANSE MACABRE che continua il trend "ottimista" lanciato dai Depeche Mode con Memento Mori lo scorso anno.
Videoclip horror creato dall'intelligenza artificiale che ha raccolto tutti i dati possibili su Tim Burton e La Sposa Cadavere/Nightmare Before Christmas/BEETLEJUICE, nonché su certi altri film come Coraline E La Porta Magica da quel romanzo di Neil Gaiman, per sfornare un gran bel prodotto senza dubbio, che però si ferma lì al lato visuale, dato che la canzone in sé stessa, nonostante le percussioni tipo SHOUT dei Tears For Fears che si sentono all'inizio, è quanto di più brutto si sia mai sentito dagli anni 80 a questa parte (altro che la super hit di Orzabal e Smith).
E in questo sabato che solitamente viene riservato alla musica, ve lo dice a malincuore uno che fra Spandau e Duran ha sempre preferito i secondi al punto da aver portato a lungo delle acconciature come i cinque di Birmingham per fare il dj in discoteca, imitandoli anche negli outfit per quanto fosse possibile.
Li ho seguiti sti ragazzi anche negli anni 90 quando Warren Cuccurullo (ex Missing Persons) era subentrato ad Andy, in particolare nel 1993, anno storico per i videogames in cui nasceva Sonic The Hedgehog per la Sony e loro se ne uscivano con quel disco senza un titolo preciso, solo con il loro nome, ma chiamato The Wedding Album a causa delle foto di copertina,
un lavoro che conteneva due gioielli come Ordinary World e Come Undone, e poi nei 2000, notando ogni volta che ogni nuovo disco pescava a tratti nel loro passato senza mai autocopiarsi, ma piuttosto come a mantenere una certa coerenza di stile.
E in questo sabato che solitamente viene riservato alla musica, ve lo dice a malincuore uno che fra Spandau e Duran ha sempre preferito i secondi al punto da aver portato a lungo delle acconciature come i cinque di Birmingham per fare il dj in discoteca, imitandoli anche negli outfit per quanto fosse possibile.
Li ho seguiti sti ragazzi anche negli anni 90 quando Warren Cuccurullo (ex Missing Persons) era subentrato ad Andy, in particolare nel 1993, anno storico per i videogames in cui nasceva Sonic The Hedgehog per la Sony e loro se ne uscivano con quel disco senza un titolo preciso, solo con il loro nome, ma chiamato The Wedding Album a causa delle foto di copertina,
un lavoro che conteneva due gioielli come Ordinary World e Come Undone, e poi nei 2000, notando ogni volta che ogni nuovo disco pescava a tratti nel loro passato senza mai autocopiarsi, ma piuttosto come a mantenere una certa coerenza di stile.
Ma qui, oggi, nel 2023, in cui il mitico Simon LeBon potrebbe cambiare il suo cognome con MaxiBon,
non riesco proprio a trovare le fonti che hanno generato tale orrore musicale (se musica si può definire).
non riesco proprio a trovare le fonti che hanno generato tale orrore musicale (se musica si può definire).
E se questo è un assaggio del nuovo album, allora lascio la parola ad una che se ne intende, ovvero alla Sora Lella.
Ah... proprio un attimo prima della pubblicazione del post (forse per correre ai ripari) è stato rilasciato anche il secondo singolo dei Duran Duran, cioè BLACK MOONLIGHT,
proprio la canzone dove hanno dato il loro contributo Nile Rodgers e Andy Taylor e questa alza il livello portando un po' di funky col basso di John che tira il pezzo.
proprio la canzone dove hanno dato il loro contributo Nile Rodgers e Andy Taylor e questa alza il livello portando un po' di funky col basso di John che tira il pezzo.
Questo fa ben sperare, ma purtroppo le voci di corridoio dicono che sia l'unico brano decente del nuovo lavoro.
Aspettiamo un mesetto per la verifica dai...
Novità di tutt'altro genere invece il NUOVO DISCO dei ROCKETS di Fabrice Quagliotti che rimane come ultimo rappresentante dei cinque originali, e che continua a rinnovare la formazione dato che dall'inizio dell'estate ha presentato il nuovo frontman Fabri Kiarelli che arriva da Savona.
I Rockets pure loro stavolta spiazzano tutti perché si cimentano nel beat anni 60 coverizzando (pensa te...) Piccola Katy dei Pooh e dandole un testo in inglese con aggiunte alcune barre rap, mantenendo però il famoso break recitato in cui Riccardo Fogli chiedeva alla ragazza di fermarsi un momento ad ascoltarlo e la convinceva a tornare a casa.
Certo l'effetto che fa è quantomai bizzarro (per non dire terrificante), ma bisogna ricordare che la band fece il botto quando entró in formazione Fabrice sempre con una cover, cioè On The Road Again dei Canned Heat superando la popolarità dell'originale, e anche il loro primo album conteneva APACHE degli Shadows riletta da loro in stile funky.
Quindi in effetti sono tutte canzoni piuttosto strane per un gruppo che si spaccia per extraterrestre, ma persino questa nuova inutile cover così diversa dal loro solito sound sintetico/spaziale, mi pare meno peggio di quel brutto nuovo singolo dei Duran Duran.
Parere personale eh...
Ho amato i Duran Duran da The wedding album, passando per Medazzaland e poi Pop Trash o Paper Gods.. stiamo rifacendo passi indietro ora..lo ammetto.. diciamo che i ragazzi hanno talento ma non sempre si applicano.. ;)
RispondiEliminaGli serve l'aiutino (Nile)
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