martedì 10 ottobre 2023

ASTEROID CITY: WES ANDERSON COLPISCE ANCORA... A MODO SUO

 Asteroid City, se pensi che è un film di Wes Anderson, cioè colui che ultimamente ci aveva proposto THE FRENCH DISPATCH, allora è esattamente quello che ci si deve aspettare, cioè immagini che sembrano dei cartoni animati, riprese geometriche, colori pastello, dialoghi serrati e a volte apparentemente senza senso, ma anche pose e momenti vuoti.


Per tale motivo forse ha diviso un po' il pubblico, parte del quale probabilmente non sapeva nemmeno che tipo di film stesse per vedere, ma magari era solo stato attratto da tutti quei nomi in cartellone. 
Dal mio punto di vista non raggiunge la bellezza di Grand Budapest Hotel, ma non è nemmeno da buttare, tanto più che rimane pure entro le due ore, per cui non puoi nemmeno chiamarlo "mattone" e poi c'è un cast, appunto, tutto fatto da nomi "grossi" che non starò a nominare poiché sono tutti sulla locandina su in alto (dico solo che Tom Hanks è quello vero e non quello generato da una A.I., come successo di recente) e che, concordo, magari tali nomi non sono sempre garanzia di un buon prodotto, ma perlomeno sanno fare la loro parte come si deve.

Forse è stata solo una mia impressione, ma la scena dell'alieno mi ha riportato alla mente il finale di I MORTI NON MUOIONO, altro film che ha distaccato il sottoscritto da quelli che l'hanno visto con me (che pensavano a Romero o a The Walking Dead) e da un certo punto in poi, invece di guardare il film mi fissavano perplessi pensando (e dicendo) cose che preferisco non riportare. 

Anche qui si può rimanere perplessi, ma sono quei film che prendi o lasci ed io ho preso e ne sono soddisfatto, ma a me piacciono certi film ancora più strani di questo (ne potrei citare parecchi, come quello di Jarmusch, oppure basta leggere alcuni post un po' più vecchi), perciò forse non faccio testo. 
Come? 
Non ho raccontato la trama? Francamente non mi pare un problema, anche perché una vera trama non c'è e te lo dice chiaro uno dei personaggi che non capisce cosa stia recitando, 

fra alieni, test nucleari (Hoppenheimer è stato anche qui) e discorsi strampalati come quelli che a volte ti capita di fare nei sogni. 
Ma anche lo spettatore che sta guardando probabilmente non capisce, però ormai è preso nella rete di Wes e vuole arrivare fino alla fine per vedere se una spiegazione c'è. 
Sempre che sia uno spettatore come il sottoscritto, mentre invece ho sentito di gente che ha abbandonato la sala nemmeno a metà spettacolo perché si stava addormentando, senza arrivare così al momento (chiave?) in cui viene enunciata più e più volte quella frase sullo svegliarsi che forse potrebbe dare la chiave di lettura della pellicola, se tutto ciò che stiamo vedendo, in realtà non fosse altro che un sogno. 
Rimane emblematico nel "non dare un senso" anche come termina il film, cioè esattamente come è iniziato. 
P.s. 
Bolla già lo sai... 
Secondo me quello non è Jason Schwartzman...


È davvero Paolo Ruffini 😂😂😂

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