In vista dei prossimi OSCAR di marzo mi son dato da fare dato che nelle sale è arrivato Gli Spiriti Dell'Isola, uno dei candidati che ancora mi mancava.
Diretto da Martin McDonagh che già aveva fatto vincere l'Oscar nel 2018 a Frances McDormand come miglior attrice in Tre Manifesti A Ebbing, Missouri, mostra innanzitutto una fotografia stupenda con tanto verde irlandese a perdita d'occhio, un po' come il blu domina AVATAR - LA VIA DELL'ACQUA, con due protagonisti che, nonostante il film sia tutt'altro che leggero, sono così magnetici che non riesci più a staccarti dalla visione.
Colm (Brendan Gleeson) e Pàdraic (Colin Farrell) sono amici di lunga data e vivono insieme a poche altre anime sulla tranquilla isola di Inisherin di fronte alle coste irlandesi dove invece sta infuriando la guerra civile.
Siamo infatti nel 1923 e la vita sull'isola è fatta di poco e niente con il ritrovo al pub a bere birra e suonare il violino.
Un brutto giorno però Colm decide che Pàdraic è "diventato noioso" e non vuole più avere a che fare con lui, cosa difficile quando la vita è confinata su un francobollo di terra in mezzo al mare.
Di tale decisione Pàdraic non se ne capacita e comincia a tormentare l'amico per avere spiegazioni e per rinsaldare quel rapporto spezzato, ma ottiene solo il risultato di fare arrivare Colm ad un gesto estremo che viene citato anche nel trailer e che porterà conseguenze ancora più gravi.
Praticamente McDonagh, raccontando le vicende dei due protagonisti, elabora una metafora su quella guerra che lì vicino sta mietendo vittime senza alcun senso (ma quando mai la guerra ha senso?), con un Colin Farrell lontanissimo dai personaggi fighi che ha interpretato in passato calandosi perfettamente nell'aria da sempliciotto di Pàdraic che ha il timore di essere preso per lo scemo dell'isola o perlomeno il secondo scemo, dato che uno già c'è ed è il figlio dell'unico poliziotto del posto.
Ma pian piano vediamo che le tare mentali sono diffuse in misura e forma diversa un po' in tutti gli abitanti e l'unica persona che non sembra averne sarà quella che alla fine lascerà l'isola per andare sulla terraferma nonostante i rischi per la guerra.
Di tale decisione Pàdraic non se ne capacita e comincia a tormentare l'amico per avere spiegazioni e per rinsaldare quel rapporto spezzato, ma ottiene solo il risultato di fare arrivare Colm ad un gesto estremo che viene citato anche nel trailer e che porterà conseguenze ancora più gravi.
Praticamente McDonagh, raccontando le vicende dei due protagonisti, elabora una metafora su quella guerra che lì vicino sta mietendo vittime senza alcun senso (ma quando mai la guerra ha senso?), con un Colin Farrell lontanissimo dai personaggi fighi che ha interpretato in passato calandosi perfettamente nell'aria da sempliciotto di Pàdraic che ha il timore di essere preso per lo scemo dell'isola o perlomeno il secondo scemo, dato che uno già c'è ed è il figlio dell'unico poliziotto del posto.
Ma pian piano vediamo che le tare mentali sono diffuse in misura e forma diversa un po' in tutti gli abitanti e l'unica persona che non sembra averne sarà quella che alla fine lascerà l'isola per andare sulla terraferma nonostante i rischi per la guerra.
Solo una piccola nota sul titolo italiano che va su un generico "spiriti", mentre l'originale parla specificatamente delle banshees ovvero le streghe urlanti di cui, se siete stati dei dark negli anni 80, conoscerete il nome come gruppo di Siouxsie,
e nome che arriva proprio dalla mitologia irlandese, quella così fantasiosa, ma che può nascere anche, se vogliamo, da qualche birra di troppo al pub.
e nome che arriva proprio dalla mitologia irlandese, quella così fantasiosa, ma che può nascere anche, se vogliamo, da qualche birra di troppo al pub.
Definito come una commedia drammatica, io ci ho sentito molto più dramma che leggerezza, anche se in effetti alcuni momenti possono far sorridere però sempre con una certa amarezza di fondo, e il TRAILER che da tempo sta girando,secondo me è montato per puntare troppo sull'effetto commedia al punto da sviare gli spettatori che invece alla visione si troveranno davanti una cosa molto diversa.
Stessa cosa per i commenti scritti su uno dei poster del film,
mentre quello lassù in apertura sembra già pronto per accogliere le scritte relative ai premi che riceverà nella cerimonia del 12 marzo, perché qualcosa lo prenderà di sicuro, ed è uno dei 10 in lizza che ho già elencato QUALCHE GIORNO FA quando ancora non lo avevo visto ed ora posso dire che ha ottime possibilità di vincere.
mentre quello lassù in apertura sembra già pronto per accogliere le scritte relative ai premi che riceverà nella cerimonia del 12 marzo, perché qualcosa lo prenderà di sicuro, ed è uno dei 10 in lizza che ho già elencato QUALCHE GIORNO FA quando ancora non lo avevo visto ed ora posso dire che ha ottime possibilità di vincere.
Per questo vale la pena comunque di vederlo, ma preferirei una promozione meno subdola e, nel mio piccolo, spero di aver portato qualche chiarimento sulla vera natura della pellicola.
Molto rumore per nulla, mi verrebbe da dire....diciamolo subito, il film non solo non mi ha convinto, ma ha logorato anche la mia visione. Ci ho rivisto molto del film "Calvario", stesso attore, il grande Gleeson, stesso ambiente ostile, chiuso, film che decisamente mi piacque di più, girato dal fratello del regista.
RispondiEliminaMa a me anche "4 manifesti...." non aveva fatto impazzire, al momento "In Bruges", resta il mio preferito.
Che dire? Un tam-tam che evidentemente ha alzato un po' le aspettative, ma in funzione di un regista apprezzato e del ritorno della coppia di attori molto in sintonia, ma la storia, questa favola black, metaforica non ha colpito il segno. Film da Oscar? Vedremo.
Secondo me ha tutte le possibilità di prenderlo l'Oscar, anche per il modo come ha fatto parlare di sé
EliminaOscar agli animali, in questo film i veri protagonisti 👍
RispondiEliminaSi, hai ragione, sono fondamentali e ti dà anche una mazzata quell'evento
EliminaComunque, giusto per non parlare a vanvera e farti partecipe delle mie considerazioni, veramente ti consiglio di recuperare "Calvario", il regista è il fratello. Oltre a essere un buon film ci troverai molte analogie e qualche scopiazzatura.
RispondiEliminaForse ne avevo già sentito parlare. Grazie del consiglio
Elimina