lunedì 27 luglio 2020

EUROVISION SONG CONTEST - LA STORIA DEI FIRE SAGA

Lars e Sigrid, due musicisti islandesi sognano di partecipare all' Eurovision Song Contest e, per una serie di sfortunati (per gli altri) eventi manco fosse Lemony Snicket, ci arrivano sorprendendo il pubblico, ma prima di tutto loro stessi.

No, non ho spoilerato nulla perché il tema del film non è il raggiungimento della meta, ma tutto quello che ci sta dietro e ne consegue, se proprio vogliamo cercare un messaggio intrinseco. Sennò va bene così com'è, cioè un paio d'ore di demenzialità a ruota libera (e il termine ruota forse non capita a caso vedendo una certa scena...).
Ora è chiaro che la musica islandese non sia esattamente la cosa più popolare del mondo (eccetto Bjork, ma pure lei non è mica facile da ascoltare), ma il film tutto sommato funziona perché il cast invece popolare lo è eccome, con Will Ferrell mattatore che di solito lo reggo poco, ma qui ci stava tutto e Pino Insegno lo doppia egregiamente pure nei momenti pucci pucci più cretini, mentre in altri film il tono da piacione che Pino tiene di solito l'ho trovato molto fuori luogo (in CENA CON DELITTODOWNTON ABBEY per esempio), Rachel Mc Adams (quanto è bella), Pierce Brosnan per la terza volta in un film in cui gli Abba giocano una parte importante, Dan Stevens, da Downton Abbey, nella parte veramente da leone (dell' amore) di un cantante russo
fotocopia di Simon LeBon con pure  un pizzico di George Michael, Demi Lovato bionda
e pure sbruciacchiata, e Giuseppe Battiston??? Ma si, quello invasato che vuole ascoltare solo e sempre Jaja Ding Dong è per forza lui con un nome fittizio dai, si vede benissimo in questo video:
😂😂😂. 
I momenti pucci pucci fanno un po' cadere il ritmo, ma tutto sommato ci stanno, mentre il top viene toccato nelle esibizioni live che ricalcano e amplificano ancora di più lo spirito della kermesse.
Will Ferrell aveva espresso da tempo il desiderio di fare un film sulla manifestazione musicale più esagerata che esista e alla fine c'è riuscito. E forse il fatto che il film sia arrivato direttamente su Netflix invece che nelle sale è stato un bene, perché onestamente non sarei mai entrato in un cinema a vedere sta storia strampalata; a casa invece, grazie alle recensioni trovate in giro e al fatto che era lì bella pronta su Netflix, me la son goduta e mi son pure divertito, al contrario degli americani che hanno schifato il film, ma per Ferrell non sarebbe la prima volta che si trova nominato ai Razzie Awards.
L' unico mio problema è che adesso Jaja Ding Dong ce l'ho ancora in testa e non accenna ad andare via...

3 commenti:

  1. Merita un post tutto per se😂😂😂

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  2. Ma lo sai che l'ho visto proprio due sere fa? Nemmeno io sopporto Will Ferrell, però del film avevo sentito parlare bene e, anche se non è il mio genere, ha finito per divertirmi. Avrei sforbiciato un po', ma vabbe'...

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    1. Si, qualche pucci pucci poteva essere evitato, ma alla fine son due ore che passano bene.

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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.