sabato 12 agosto 2023

È L'ORA DELL'ULTIMO VALZER PER ROBBIE ROBERTSON

 Mannaggia... non fai in tempo a terminare un POST su qualcuno di famoso che se ne va, che ti capita fra capo e collo di dover parlare subito di un'altra grande perdita anche oggi (non posso farci nulla, caro Max), grande specialmente per i nostalgici di Woodstock, poiché ad 80 anni è mancato Robbie Robertson (questo post del sabato è doverosamente tutto suo), che era stato voce, chitarrista e pianista di The Band, quel gruppo quasi totalmente canadese che si trovò a condividere il difficile passaggio di Bob Dylan dal classico folk al sound elettrico per il quale venne pesantemente criticato sempre per quella faccenda assurda che un artista dovrebbe restare legato ad uno stile musicale finché campa e poi magari gli stessi lo criticano di nuovo perché è sempre uguale a sé stesso.


Ho nominato quel famoso festival hippie di tre giorni di pace, musica, amore libero (e mica solo amore 😉), ma anche con un bel momento di pioggia e fango, però devo specificare che nel film che lo documenta, The Band (come anche altri nomi) non appare, perciò cercherò di rinfrescarvi la memoria con un paio dei loro brani più famosi,

che sono cantati dal batterista Levon Helm, l'unico statunitense del gruppo, cioè THE NIGHT THEY DROVE OLD DIXIE DOWN e THE WEIGHT, due canzoni stupende che ti portano immediatamente dall'altra parte dell'oceano e dove le loro voci, compresa quella di Robbie che suona anche la chitarra, armonizzano come Crosby, Stills & Nash insegnano. 

Robbie e The Band suonarono in due dischi di Dylan, mentre con il loro primo album come titolari ebbero un grande riscontro di pubblico, purtroppo presto minato da dissidi interni. 
Tant'è che Martin Scorsese decise di immortalare il gruppo in L'Ultimo Valzer, film concerto pieno di ospiti come Ringo Starr, Ronnie Wood, Eric Clapton, Joni Mitchell, Neil Young

e lo stesso Bob Dylan, dal quale sono tratti i due video precedenti, e che arrivava in vista dello scioglimento, dopodiché The Band si riformerà in seguito diverse volte, ma sempre senza Robertson. 
Robbie invece me lo ritroverò poi nel 1987 sui Techincs (i giradischi successori degli storici Lenco) della radio in cui bazzicavo, con FALLEN ANGEL,

un 45 giri tratto dal suo primo album solista che si portava dietro anche ospiti illustri come Peter Gabriel che canta con lui in questa canzone dove senti echi di nativi americani in un'atmosfera vagamente onirico/psichedelica. 
Certo, una canzone non immediata, tutt'altro che un tormentone estivo, ma che consiglio di riscoprire in mezzo al marasma musicale del 2023 dove non tutto è da buttare, ma una buona parte francamente sì.

Goodbye Robbie. 

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