Se l'agosto di quarant'anni fa fosse caldo come questo, francamente non lo ricordo, anche perché stavo in Spagna e uscivo solo di notte, come ho già raccontato QUI, ma so che invece quell'agosto del 1983, e precisamente il giorno 22, era il mese che segnava l'uscita di Construction Time Again,
terzo album dei Depeche Mode, quello con il Cervino in copertina e disco che segnava l'entrata nel gruppo di Alan Wilder, per cui in questo sabato che di solito dedico alla musica, se siete fans dei Depeche Mode o avete solo la curiosità di sapere come nel 1989 sia stato realizzato un altro loro lavoro fondamentale, cioè Violator,
disco uscito poi nel 1990 che contiene la celebre Personal Jesus nonché l'altrettanto stranota Enjoy The Silence, vi segnalo che sul CANALE YouTube di Enrico Silvestrin trovate una bella INTERVISTA a Pino Pischetola, ex fonico dei Logic Studios di Milano che negli anni 80 erano di proprietà dei fratelli Carmelo e Michelangelo LABIONDA (quelli della disco italiana, si), e struttura in seguito completamente distrutta da un incendio dopo che erano stati chiusi e lo stabile era stato occupato da alcuni homeless.
Pino aveva partecipato alle registrazioni del 50 per cento delle canzoni contenute nel disco fra cui anche Personal Jesus (per le altre invece fu scelta una location danese) e nell'intervista, che risale ad un annetto fa, racconta tutto quello che finora non si sapeva su quel periodo di lavoro pure massacrante per le ore che richiedeva.
Basti dire che per creare certi effetti come il reverse, appunto, di PERSONAL JESUS, cosa che adesso lo fai con un clic sul computer, allora veniva ottenuto rovesciando il nastro registrato che conteneva le 24 tracce stereo di ogni strumento e voce che finirà nel disco definitivo.
Basti dire che per creare certi effetti come il reverse, appunto, di PERSONAL JESUS, cosa che adesso lo fai con un clic sul computer, allora veniva ottenuto rovesciando il nastro registrato che conteneva le 24 tracce stereo di ogni strumento e voce che finirà nel disco definitivo.
Avventuroso, si, con pure il rischio di cancellare irreversibilmente un riff (infatti accadrà anche quello perché sul nastro mica c'era la comoda funzione "undo") e la necessità quindi di "pescarlo" con un campionatore da un altro punto della registrazione (salvataggio fatto proprio da Pino) per ripristinarlo al suo posto con un lavoraccio certosino di taglia e cuci al millesimo di secondo.
Magari per chi non sa nulla di sale di registrazione quanto detto può apparire un discorso astruso, ma questo e molto altro viene raccontato da Pino come in una chiacchierata fra amici dove ti mostra anche una foto polaroid con i Depeche
mentre se ne vanno insieme a cena in pizzeria (Pino è quello in primo piano davanti a tutti che copre Dave) per poi riprendere il lavoro fino a notte inoltrata e terminare più tardi la giornata al Plastic, locale milanese underground che dagli anni 80 accoglie il meglio dei vip del momento.
mentre se ne vanno insieme a cena in pizzeria (Pino è quello in primo piano davanti a tutti che copre Dave) per poi riprendere il lavoro fino a notte inoltrata e terminare più tardi la giornata al Plastic, locale milanese underground che dagli anni 80 accoglie il meglio dei vip del momento.
Da vedere assolutamente e, giusto perché pare brutto non sentirla dopo che ne abbiamo parlato lassù in alto, ecco anche ENJOY THE SILENCE.
Nessun commento:
Posta un commento
Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.