mercoledì 26 luglio 2023

QUEL LUGLIO DEL 1983 A FIRENZE

 A parte una mia recente BATTUTA sullo scioglimento dei Beatles nel 1970 (ma non l'ho ideata io e, anzi, in realtà avveniva in aprile e quindi non in piena estate), possiamo ricordare nella storia che un'altra grande ondata di caldo colpì davvero l'intera Europa nel 1983 quando a Firenze, proprio il 26 luglio, si raggiunsero i 42,6° C.


Adesso magari non ricordo bene se era davvero un caldo così tremendo, anche perché quell'estate del 1983 GIRAVO DI NOTTE, con le anime perse (cit.) come un vagabondo per la Spagna dormendo di giorno (quanti lo hanno fatto in quegli anni 80), ma mi pare che più o meno siamo sopravvissuti anche a quello, grazie al fatto che l'uomo ha di suo un'ottima capacità di adattamento all'ambiente. 
E che d'estate faccia molto caldo, e d'inverno molto freddo, non mi pare così clamoroso, ma è pur vero che bisogna studiarsele tutte per fare notizia e allora si calca un po' la mano. 
Vero invece che allora non erano così frequenti quegli uragani di pioggia, vento e grandine gigante

che stanno devastando l'Italia un po'ovunque e dovuti, dicono gli esperti, al gran caldo che provoca molta evaporazione con conseguente congelamento quando questo vapore arriva in alta quota. 
Quello si che è un vero pericolo insieme ad alberi divelti per il forte vento e allagamenti che infatti hanno già mietuto diverse vittime, fenomeno però che non siamo ancora in grado di contrastare perché è il pianeta che si adatta al clima, e noi possiamo solo adattarci a tali mutamenti, non certo fermarli. 
Nonostante ciò, geniali sceneggiatori stanno sicuramente già inventando soggetti per nuovi film catastrofici con scienziati che inventano bislacche soluzioni per risolvere il problema, come già HIGHLANDER II - IL RITORNO faceva riguardo al buco nell'ozono, e i risultati di tale ciofeca parlano da soli. 

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