venerdì 26 aprile 2024

FREDDIE MERCURY E LE SUE ORIGINI NASCOSTE

 Aria di casa mia, direbbe Freddie Mercury se fosse ancora fra noi a leggere questo post, citando le parole di una CANZONE di Sammy Barbot sigla di un programma televisivo degli anni 80 e che, se non ve la ricordate, vi rinfresco la memoria in quattro e quattr'otto.


Si, perché il frontman dei Queen era nato a Zanzibar nel lontano 1946 e tale repubblica è legata in qualche modo alla giornata odierna di ponte tra il 25 aprile e il weekend, poiché 60 anni fa, ovvero il 26 aprile del 1964, venne unita alla Republica di Tanganica formando lo stato di Tanzania. 
Ma laggiù in Africa nessuno deve aver dimenticato quel ragazzino con i denti prominenti


che a scuola brillava nel disegno (le copertine di A Night At The Opera e A Day At The Races sono sue) e anche nello sport, tant'è che tuttora a Zanzibar è conservata la casa dove Freddie, quando ancora si chiamava Farrokh Bulsara, aveva vissuto prima di trasferirsi nel Regno Unito dove poi avrebbe fatto la storia (e che storia! direbbe Marco Della Noce).

Casa modesta che ora è un museo come si vede dalla foto. 
È pur vero che i giornalisti universalmente noti per non farsi mai gli affari propri, all'arrivo sulle scene di questa band molto ambigua e, secondo loro, pretenziosa, vennero presto a sapere delle vere origini del ragazzo e non si risparmiarono con le critiche verso di lui per essersi spacciato come britannico. 
Anche perché già avevano il dente avvelenato per il fatto che, sempre secondo loro, volevano essere i nuovi Led Zeppelin. 
In sua difesa Roger Taylor diceva invece che il nome d'arte scelto da Freddie era più adatto per il contesto rock musicale in cui si trovavano e, tra l'altro, capitava che fosse spesso già chiamato con quel nome alla scuola che frequentava a Zanzibar che era un collegio britannico scelto per dargli una migliore istruzione.

Certo il cognome Mercury, quello invece era stata una trovata di Freddie che, in occasione del debutto, decise di darsi un tono facendo la parte del messaggero greco degli dei che era Mercurio, il che non era certo un basso profilo, ma un frontman deve avere sempre qualcosa di speciale, no? 
E poi è vero o no che cantava da dio? 

giovedì 25 aprile 2024

25 APRILE: LIBERA NOS A MALO

 Oggi è il 25 aprile, ovvero l'anniversario della liberazione dell'Italia dal nazifascismo, che identifica anche la fine della Seconda Guerra Mondiale nel lontano 1945.

In tale occasione, musei e parchi archeologici saranno aperti gratuitamente su prenotazione, per un merendino alternativo magari però non proprio con il classico cestino da picnic e tovaglia. 
Certo è che termini come nazifascismo e guerra mondiale, identificati come il male, come regola dovrebbero essere seppelliti nel nostro passato e invece tornano sempre di attualità sia per una temuta terza guerra che pare bollire in pentola, che per certe riunioni dove si fa il saluto romano che cozzano un po' con quella che sarebbe la condotta suggerita dalla nostra Repubblica. 
Poi, vabbè, qualcuno avrà pensato che se vuoi fare una rievocazione storica delle guerre Napoleoniche con costumi e armi quello è concesso e quindi perché non fare anche altro? 
De gustibus... ok, certo però discutibili perché discuterne mette sul piatto le diverse idee di ognuno ed è sempre meglio che tenersi tutto dentro a rimuginare. 
Oggi comunque post breve che una bella uscita sulla due ruote muscolare non me la toglie nessuno, nemmeno il maltempo che sembra nuovamente terminato, e una canzone a tema che gli spagnoli ci hanno omaggiato in quella famosa serie tv, CANZONE che l'anno scorso avevo solo citato e di cui invece oggi posto anche il video.

Buon merendino!!! 

mercoledì 24 aprile 2024

DOC - NELLE TUE MANI E LA SECONDA STAGIONE

 Sempre grazie a Raiplay sono entrato nella modalità di recupero della seconda stagione di Doc - Nelle Tue Mani con Luca Argentero che prosegue il buon lavoro fatto durante LA PRIMA anche cambiando la regia.


Il dottor Fanti, profondamente cambiato in meglio dopo l'incidente subìto (ricordiamo che all'inizio della PRIMA STAGIONE era un perfetto str...., complice in questo anche la perdita del figlio), adesso rivuole il suo posto da primario più che altro per salvaguardare il suo reparto da mani avide e senza scrupoli, e viene perciò messo sotto duro esame per vedere se è idoneo dopo tutto quello che ha passato (ma in realtà ci sono dei sotterfugi anche stavolta), mentre la sua figliola che nella prima stagione abbiamo lasciato ragazzina, adesso si è fatta adulta e, fresca di laurea, ed è entrata pure lei a lavorare lì in quell'ospedale grazie alla situazione d'emergenza poiché nel primo episodio ci troviamo in piena era Covid, un po' come era accaduto per The Good Doctor che a tale evento aveva dedicato DUE PUNTATE
In questo caso la pandemia si porta via anche uno dei protagonisti precedenti e, come se Fanti non avesse già abbastanza grattacapi, la sua giovin virgulta si prende una cotta per Valenti, il primario di chirurgia che ha l'età di suo padre (se non di più) e francamente le scene in cui i due amoreggiano come piccioncini danno pure un po' fastidio a vederle;

tra l'altro il Valenti ha pure abitudini poco corrette (no... non bdsm), ma vabbè... non sono io lo sceneggiatore. 
Continua, nonostante tutto, compresa qualche piccola forzatura, ad essere un prodotto sopra la media standard delle brutte fiction tv.

martedì 23 aprile 2024

UN ALTRO "FRATELLO" ALLMAN CHE SE NE VA INSIEME AD UN QUASI TERENCE HILL

 Il southern country rock piange un altro elemento della The Allman Brothers Band poiché nei giorni scorsi è morto ad 80 anni Dickey Betts, chitarrista, voce e co-fondatore del gruppo con i veri fratelli Allman.


Di lui si ricorda in particolare RAMBLIN' MAN scritta e cantata con loro nel 1972, singolo di successo della Allman Brothers Band entrato nella top 10 e ultima canzone con il bassista Berry Oakley scomparso poco dopo nello stesso anno. 
La canzone ha avuto un ruolo importante nella loro discografia perché aveva segnato anche un cambio stilistico nella band che passava da un rock blues jazzato ad un country rock dal gusto pop che si offriva meglio ad un grande pubblico. 
Una curiosità su Ramblin' Man è che era stata scritta ed eseguita in Sol, ma durante il mastering, non si sa se volutamente o per qualche errore tecnico, la traccia è stata accelerata e siccome all'epoca il digitale non esisteva, anche la tonalità del brano si è alzata ed è diventata un La bemolle. 
Tale trucchetto in realtà veniva usato spesso da artisti (anche italiani, certo) per rendere più acute le proprie voci (certe canzoni dei Pooh, per quanto bravi siano, mi hanno sempre lasciato qualche dubbio), il che era efficace il sala di registrazione, ma anche abbastanza inutile perché poi alla resa dei conti live i nodi arrivavano al pettine. 
Nel caso di Dickey comunque il brano dal vivo veniva sempre eseguito nella tonalità di Sol come era stato scritto senza perdere nulla della sua bellezza, anche perché più comodo da suonare sulla chitarra piuttosto che farlo in La bemolle. 
Da ricordare che nella band aveva militato anche il talentuoso pianista Chuck Leavell che di recente avevamo visto al fianco di David Gilmour nel suo RITORNO A POMPEI
Anche il cinema perde un nome in quello di Antonio Cantafora, anche lui ottantenne, ma crotonese, e meglio conosciuto negli anni 70 con lo pseudonimo di Michael Coby in coppia con Paul Smith, e come tale possiamo ricordarlo intento a fare i film di Bud Spencer & Terence Hill TAROCCATI dove erano doppiati entrambi dalle stesse voci degli originali, ovvero Pino Locchi e Glauco Onorato.

Antonio era ovviamente il sosia di Terence Hill, ma in seguito si è dedicato al ruolo di caratterista per registi come F
ellini, Skolimowski, Barreto, Lattuada e Bolognini, e in tempi più recenti ha fatto parte del cast di diverse fiction tv tra cui Elisa di Rivombrosa nel 2003-2004. 
Addio Antonio (Michael) e Dickey. 

lunedì 22 aprile 2024

C'È QUALCOSA DI GRANDE FRA DI NOI... UN FUTURO KOLOSSAL

 60 anni fa, il 22 aprile del 1964, si stavano mettendo le basi della fantascienza, quella seria, non quella tamarra tipo quella all'italiana, perché Stanley Kubrick e Arthur C.Clarke si incontrano per la prima volta per parlare della sceneggiatura dello sbarco sulla luna... Haha, dai che scherzo (io si, ma molti non scherzano per niente).


Era 2001: Odissea Nello Spazio l'argomento del giorno fra i due (ma quanto era bello il poster originale, eh?), film che uscirà 4 anni dopo per la METRO-GOLDWIN-MAYER, casa di produzione che, come ho raccontato pochi giorni fa, ha appena compiuto un secolo, e pellicola ispirata al racconto breve del 1958 La Sentinella di Clarke, ma nel senso che è giusto un embrione, un'idea e tutto il resto è arrivato dopo. 
Lo stesso scrittore diceva a proposito che la proporzione fra il racconto e il film era la stessa che ci poteva essere fra una ghianda e una quercia.

Fatto sta che l'intesa fra i due aveva funzionato perfettamente e il risultato lo abbiamo visto poi anche con un seguito niente male (quello vero e non il FAKE che comunque di per sé era un bel film) non più diretto da Stanley e che era 2010 L'Anno Del Contatto dove tornava Keir Dullea (Bowman in 2001) e fra gli altri c'era anche una giovane Helen Mirren con capello corto sbarazzino.

Kubrick poi non sarebbe più tornato sullo stesso tema perché lui era fatto così, cioè amava ogni volta scoprire un percorso nuovo, un argomento per lui inedito e ogni volta è riuscito a sorprenderci fino alla fine con Eyes Wide Shut.
Così si fa.
P. S.
Comunque prima scherzavo, si, ma la faccenda del finto allunaggio ha ispirato il bellissimo Capricorn One che ho citato di recente per la scomparsa di O.J. SIMPSON, e il divertente MOONWALKERS dove c'è proprio un finissimo Stanley fasullo.

domenica 21 aprile 2024

LA LIBERTÀ NON È STAR SOPRA UN ALBERO A MAGNASSE ER GELATO

 Si, certo, il meteo è ancora un po' ballerino e a giorni roventi si alternano ancora altri che paiono autunnali (dicono anche che ciò sia dovuto a certi genialoni che in alcuni paesi manipolano gli eventi atmosferici per far piovere a comando e poi non riescono a tenere la situazione sotto controllo), ma pensando all'estate che sta arrivando, cosa c'è di più bello nelle calde notti afose di pensare ad un bel gelato?


Eh si lo sa bene anche Secco con il suo tormentone, peccato però che quest'anno a Milano, nella zona della movida, tale consuetudine rischi di essere bloccata da una regola tipo Gremlins, cioè che dopo mezzanotte non puoi farti beccare in giro a consumare nemmeno con una semplice bottiglietta d'acqua, e non perché sennò diventi un malefico mostriciattolo, ma perché fino a novembre un decreto vieterebbe tutto ciò, un po' come nel 2013 l'allora giunta comunale aveva provato a mettere in atto un provvedimento simile con scarso successo per contrastare il malcostume imperante in quelle zone. 
Adesso, invece di impiegare i tutori dell'ordine in un modo diverso e senz'altro più intelligente, questi ci riprovano e ovviamente i commercianti della zona insorgono dato che quelle ore sono in realtà quelle che fruttano di più, anche perché poi nei dintorni ci sono i supermercati aperti 24h su 24 e la gente andrebbe allora lì. 
Come dissimulare poi che stanno consumando generi alimentari e bevande? 
In America basta coprire con un sacchetto anche una bottiglia di whisky o vodka e per la legge sei a posto. 
Quindi, se questa bizzarria viene approvata, dopo la mezzanotte immagini come questa


non si vedranno più. 
Tutto ciò non è ancora definitivo eh, però son cose che fanno pensare alla libertà che non è star sopra un albero (forse nascosto tra le fronde il gelato riesci a mangiartelo in santa pace) e nemmeno un'opinione, come cantava un famoso milanese... 

sabato 20 aprile 2024

ROCKERS DELLA PORTA ACCANTO & CO.

 Grande disco Ohio Players, disco che avrò già ascoltato una decina di volte il nuovo dei Black Keys, il duo nerd di Akron,


quella località dell'Ohio appunto con un nome che pare uno di quei pianeti inventati per la fantascienza degli anni 60, il che potrebbe anche essere poiché è da lì che arrivavano anche i bizzarri Devo e già all'epoca il tutto mi faceva quell'effetto interstellare. 
Dicevo che i due, Dan Auerback e Patrick Carney, principalmente chitarra e batteria, hanno un aspetto da nerd nel senso che niente hanno di patinato come invece certe rockstar tutte curate nel look, specie quelle degli anni 80. 
No, i due li potresti incontrare per la strada e manco sai che sono quelli che in passato hanno scritto Lonely Boy oppure Gold On The Ceiling ed ora escono con un nuovo disco bellissimo che oltre a dare un sequel al video della succitata Lonely Boy con ON THE GAME,

dove nel nuovo videoclip torna il ballerino per caso di allora, ti fanno sentire pure certe atmosfere alla Tarantino di Le Iene e Pulp Fictition con READ EM AND WEEP, canzone con casualmente lo stesso titolo di un brano di Meat Loaf (scritto da Jim Steinman) e cantato anche da Barry Manilow un una versione leggermente modificata, ma comunque questa dei Black Keys non ne è assolutamente un'altra cover,

oppure Dan sfodera una voce soul in I FORGOT TO BE YOUR LOVER che è una cover, questa invece si, di una canzone del 1968 di William Bell, mettendo qui e là anche armonie alla Beatles in un album pieno di ospiti (ci sono anche Beck e Noel Gallagher), molto diverso dai primi lavori da garage band dei due dove Dan suonava tutto lui sovraincidendo ogni strumento eccetto la batteria.

Tutto diverso invece il mondo dei Vampire Weekend la cui A-PUNK era nota per uno spot pubblicitario, e se ci cliccate sopra a quel link ve lo ricordate di sicuro, ed ora escono con Only God Was Above Us dove spaziano dalle semplici ballad da birreria agli arrangiamenti orchestrali super curati passando per certe cose quasi oniriche come il singolo CAPRICORN.

Essendo comunque una band alternativa il cui nome deriva da un cortometraggio ideato, ma mai girato dal leader cantante chitarrista Ezra Koenig (un COGNOME illustre per la fantascienza in tv), e dalla formazione a quattro ora ridotta a trio dal 2016, non manca anche quello che più si avvicina al vecchio stile del primo album del 2008 che ritroviamo in GEN-X COPS.

Sorpresa nella musica italiana invece con Francesco DeGregori che dopo Dalla e Venditti, trova un nuovo partner musicale in Checco Zalone che fondamentalmente qui suona il piano e occasionalmente canta in alcune canzoni di Pastiche, il loro album realizzato in coppia. 
Il Principe pare molto a suo agio anche nel cantare le canzoni firmate da Checco dando quel giusto contrasto fra il suo essere abbastanza austero e la dissacrante ironia del comico.

Di non buono c'è solo che dopo una buona partenza con GIUSTO O SBAGLIATO, brano inedito che prende una chiara ispirazione da My Way che però ti fa le chiuse alla Jannacci, e che presenta un arrangiamento molto carico con fiati, Hammond, basso, chitarra e batteria, poi si finisce subito sul minimalismo voce e pianoforte (infatti è quello che c'è scritto sul disco) che se su Pezzi Di Vetro rende bene perché già il brano di Francesco nasce scarno di suo, su canzoni come RIMMEL invece senti tanto la mancanza dell'originale anche per come Francesco la canta che pare tanto svogliato (saranno anche 50 anni che puntualmente deve farla nei concerti, sennò non lo fanno uscire vivo, ok, però...).

Eppure il cantautore ha detto che con Checco si è divertito molto. 
Cover varie completano il disco, fra Pino Daniele, Paolo Conte e persino Nino Manfredi con la deliziosa la Ballata Di Pinocchio che ti fa fare un salto indietro nel tempo all'epoca dello sceneggiato tv di Comencini. 
Magari non è un disco fondamentale per la storia della musica, ma meno peggio di quello che si poteva pensare. 
Chiudo per oggi con Doja Cat che per me è stata un colpo di fulmine all'epoca di HOT PINK e anche ogni videoclip suo era per me uno spettacolo da vedere. 
Peccato che con il nuovo disco, Scarlet, anticipato alcuni mesi fa dal singolo PAINT THE TOWN RED dove gira in loop un campione di Walk On By di BURT BACHARACH con la voce di Dionne Warwick,

non ci sia più traccia di quel funky e quella sensualità che c'era in Say So e company, e infatti il videoclip della canzone è decisamente horror seppure sexy, puntando invece ad essere una specie di novella Nicki Minaj tutta rime piene di "bitch" che da un po' di tempo nello slang non è più un'accezione negativa, ma quasi un complimento per quanto una sia sexy da infarto e anzi se lo appendono scritto anche al collo come ciondolo o ne fanno una fibbia per i cinturoni.

Testi e titoli explicit come WET VAGINA, che appena ascoltata da anima candida mi sembrava dicesse invece Wait For China, fanno capire che non è un disco da Zecchino D'oro, ma a volte il troppo stroppia. 
Per fortuna la ragazza è giovane e può sempre recuperare come ha fatto BEYONCÉ

FREDDIE MERCURY E LE SUE ORIGINI NASCOSTE

 Aria di casa mia, direbbe Freddie Mercury se fosse ancora fra noi a leggere questo post, citando le parole di una  CANZONE di Sammy Barbot...