Visualizzazione post con etichetta Doppiaggio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Doppiaggio. Mostra tutti i post

giovedì 21 agosto 2025

...E ADESSO FACCIAMO COSE TURCHE!!!

 Tranquilli... non si parla di pratiche sessuali oltraggiose, ma di Dottor Hekim - Medico Geniale,


remake turco della fortunata serie americana Doctor House e che va in onda su Real Time. 
Così remake che pare una vera e propria fotocopia come si può vedere già dai caratteri usati per scriverne il titolo e da queste due foto promozionali praticamente identiche


dove quella con il titolo in turco fa il verso a quella con Hugh Laurie (ma in rete se ne trovano moltissime altre). 
Anzi, sono sicuro che se il compianto Sergio Di Stefano fosse stato ancora vivo, avrebbero cercato in tutti i modi di convincerlo a doppiare l'attore turco che interpretata il burbero, ma geniale dottore. 
Tuttavia, anche se mi sono goduto con grande piacere il remake americano di DOC - NELLE TUE MANI e quello di MORGANE DETECTIVE GENIALE, stavolta non credo di potercela fare, mi spiace... 

mercoledì 20 agosto 2025

AMICI MIEI: "CHE COS'È IL GENIO? È FANTASIA, INTUIZIONE, DECISIONE E VELOCITÀ D' ESECUZIONE"

 Nei giorni scorsi sulle testate web si è parlato di Amici Miei,


il capolavoro di Mario Monicelli, come se fossero caduti i suoi 50 anni riportando che fosse uscito il 15 agosto del 1975, ma per molti quella data non tornava poiché, come anche per sottoscritto, la mente andava a collocare il film in un periodo ben più freddo, perfettamente in tema con le immagini che vedevano incapottati i protagonisti.

E infatti nelle sale normali noi lo vedemmo nell'ottobre del 1975, mentre quella ferragostiana era stata un'anteprima dedicata alle sole arene estive che in realtà non erano moltissime. 
Anzi, per dirla tutta, la pellicola era stata ancora prima presentata il luglio precedente al Festival Di Taormina, dove qualcuno, viste certe scene, dialoghi e situazioni dal gusto un po' piccante, pensò di mettere al film un divieto ai minori di 14 anni. 
Cosa che a Monicelli diede fastidio, ma tutto sommato forse portò un po' di pubblicità in più per quella legge che il proibito è sempre più stuzzicante. 
E cosa di cui il film in realtà non aveva alcun bisogno perché ormai a mezzo secolo di distanza (senza divieti adesso) si è decretato che questo rimane uno dei capolavori del cinema italiano, e pellicola che nasce da un soggetto di Pietro Germi, il quale avrebbe anche dovuto dirigere il film, ma le sue condizioni di salute non lo permettevano, così passò la mano a Mario e infatti, se leggete i titoli di testa che passano mentre Philippe Noiret termina la sua nottata di lavoro alle sei del mattino in un'apertura per il momento triste con la voce narrante e doppiante di Renzo Montagnani, si legge "un film di Pietro Germi" e subito dopo "regia di Mario Monicelli" giusto per dare a Cesare (o a Pietro) quel che è di Cesare. 
Le zingarate, le supercazzole, gli schiaffi ai finestrini del treno (amplificati come nei film di Spencer & Hill), l'Italia di un tempo, tutto ciò fa di Amici Miei un capolavoro che, a distanza di anni, lo segui ancora anticipando le battute di Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Philippe Noiret, Gastone Moschin e Duilio Del Prete (sostituito nei sequel da Renzo Montagnani) come se fossi alla proiezione del ROCKY HORROR PICTURE SHOW.

Non parliamo invece dell'orrendo prequel firmato da Neri Parenti, che è meglio...
Una curiosità sul ruolo del conte Mascetti che stava a pennello addosso a TOGNAZZI, ma in realtà in un primo momento era stato proposto a MARCELLO MASTROIANNI che lo rifiutò come fece anche Raimondo Vianello, non per tale personaggio però. 
Insomma un film che è stato un vero colpo di genio e per spiegare cos'è il genio ho riportato nel titolo del post le parole del Perozzi che parla in voice over del Necchi e prese da Amici Miei nella micidiale scena del bimbo sul vasino. 
Si, questo è il genio! 

giovedì 14 agosto 2025

SIGNORE E SIGNORI, ANCORA THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW

 Se scorrete indietro i post trovate che ho già parlato della PRIMA TEATRALE e poi del 50ESIMO ANNIVERSARIO della trasposizione cinematografica del Rocky Horror Picture Show, ma non è ancora finita la faccenda degli appuntamenti poiché era esattamente il 14 agosto del 1975 quando usciva in UK il film che non è mai stato doppiato in italiano nemmeno per quanto riguarda i dialoghi non cantati.


Una prima edizione, circolante nelle sale cinematografiche e nel circuito televisivo con rapporto 4:3, venne rivista negli anni
 90 riscrivendo i sottotitoli con più cura dato che l
a traduzione dei dialoghi nei sottotitoli della prima edizione italiana presentava diversi problemi come nel brano Sweet Transvestite (ne esiste anche una COVER fatta da Mina!!!)

dove la frase "I'm just a sweet transvestite from Transexual Transilvania" può lasciare molteplici interpretazioni ("sono solo un semplice travestito che viene dalla transessuale Transilvania" con transessuale come aggettivo; oppure "sono solo un semplice travestito che viene da Transexual, Transilvania": come è d'abitudine negli USA dire prima la città e poi lo Stato); la traduzione italiana recita invece "sono un semplice travestito dal Pianeta Bisesso, Galassia Transilvania", disvelando così anzitempo un importante dettaglio che, narrativamente, dovrebbe emergere solo alla conclusione del film,

ovvero che Frank-N-Furter, Riff Raff e Magenta sono extraterrestri, mentre Columbia (col cilindro dorato) era solo la sfortunata amante di Eddie (MEAT LOAF). 
Comunque il film vedrà la luce nelle sale americane il 26 settembre dello stesso anno, mentre in Italia arriverà il 16 (o secondo alcune fonti il 19 oppure il 31) agosto del 1976. 
Ma poco importa la data precisa perché non cambia il fatto che questa è storia! 

martedì 22 luglio 2025

AUGURI WILLEM!

 Giornata oggi del Pi Greco o meglio una delle tante date dedicate a questo valore matematico (giuro che non sto scherzando), la cui principale sarebbe il 14 marzo dato che, come data, in America si scrive 3/14, capito il genio?


Ma non è la matematica l'argomento di oggi anche se i numeri c'entrano, anzi il numero 70 che sono gli anni che compie oggi Willem Dafoe, a
mericano di Appleton, nel Wisconsin, attore di indiscusso talento, sia in palcoscenico che sul set, che sono due realtà completamente diverse come CLAUDIA PANDOLFI sa bene. 
Nel 1986 Willem, che non è Il classico "bello" hollywoodiano anche se da giovane poteva ricordare Mick Jagger, viene scritturato da Oliver Stone per Platoon,

ed è quasi Oscar come "miglior attore non protagonista". 
Dopo, fra gli altri, Cuore Selvaggio (da evitare il PESSIMO RIDOPPIAGGIO che massacra il film di Lynch), Le Radici Dell'Odio, Nato Il 4 Luglio e L'Ultima Tentazione Di Cristo, nel 2000 si ritrova nuovamente nominato agli Oscar per L'Ombra Del Vampiro. 
Lo ritroveremo più avanti come Norman Osborn/Goblin nello Spiderman firmato da Sam Raimi, e ancora in seguito diretto da Wes Anderson in quei suoi film tutti matti come THE FRENCH DISPATCH e ASTEROID CITY, pellicole che stanno in una galassia totalmente diversa dalle solite produzioni a cui può essere abituato lo spettatore medio.
E naturalmente nei film bizzarri dove c'è Willem non può mancare POVERE CREATURE!, anche qui un film completamente a sé stante che ha nettamente diviso il pubblico, ma che intanto ha preso l'Oscar. 
Auguri Willem!

mercoledì 9 luglio 2025

I VAMPIRI (MA DI DRACULA NEANCHE L'OMBRA...)

 I Vampiri è un film italiano in bianco e nero del 1957 diretto da Riccardo Freda che in futuro userà anche lo pseudonimo di Robert Hampton per pellicole come L'ORRIBILE SEGRETO DEL DR. HICHCOCK.


I Vampiri lo si trova su Prime Video a noleggio oppure, se cercate bene sul Tubo, c'è una versione colorizzata dove ogni tanto tale colore sfarfalla un po', ma tutto sommato il risultato finale non è male perché l'immagine è anche più luminosa dell'originale. 
Film di scarso successo in Italia, mentre all'estero in particolare in Francia è diventato un mezzo cult, forse anche perché l'ambientazione è proprio parigina.

Nonostante il titolo i classici vampiri con canini e mantello non ci sono e manco i pipistrelli, ma si parla invece di gente che per restare giovane utilizza il sangue di giovani vittime quindi possiamo pensare che il riferimento vampiresco sia proprio quello. 
Inoltre incredibilmente non si vede colare nemmeno una goccia di sangue. 
La vicenda quindi più che horror è quasi un giallo con un giornalista che cerca la verità dietro alla sparizione di molte giovani donne. 
Bellissime sono le scenografie gotiche messe a disposizione dalla Titanus nei suoi teatri di posa e il film gode anche di un doppiaggio meraviglioso con voci date agli attori da gente come Emilio Cigoli e Pino Locchi.

Ma il vero punto di forza nel film, quello che fa la differenza e vale la pena di essere visto, ce lo ha messo Mario Bava, allora direttore della fotografia, ed è quell'effetto speciale dell'invecchiamento in scena su Gianna Maria Canale senza stacchi ottenuto grazie al bianco e nero del film e un trucco blu puffo sul viso dell'attrice con tracciate in rosso invece le rughe che simuleranno l'invecchiamento. 
Grazie alla miscelazione di altrettante luci colorate in blu e rosso, tali rughe rimangono nascoste alla visione finché non si cambia il colore della lampada. Ora so che a spiegarlo così a parole non è molto efficace quindi meglio vederlo nelle due scene del film, oppure spiegato proprio da Mario in questo VIDEO,


ed effetto che utilizzerà poi anche in La Maschera Del Demonio. 
Dopo la prima parte della mutazione che è a vista, comunque lo stacco poi c'è e la camera torna successivamente sull'attrice opportunamente truccata, mentre adesso tali risultati si ottengono molto rapidamente con il digitale come nel film UNA FAMIGLIA MOSTRUOSA, dove la giovane protagonista viene invecchiata per alcuni secondi,

ma tuttavia con il digitale ti accorgi che c'è sempre qualcosa di fasullo. 
Se poi pensi inoltre che era il lontano 1957, tanto di cappello eh? 

domenica 6 luglio 2025

SCIARE, OH HOO... SALTARE, OH OH OH HOOO

 In questi giorni passati ha compiuto un secolo lo sci nautico


(il gattino non c'entra poi molto, ma mi faceva sorridere), ma la data precisa non è poi così precisa poiché il signor Ralph Wilford Samuelson aveva cominciato all'inizio del 1920 a fare dei test partendo dalla sua idea che, se si può sciare sulla neve, lo si può fare anche sull'acqua. 
Idea all'inizio confutata da una serie di insuccessi poiché il nostro amico pretendeva di sciare sull'acqua usando un paio di normali sci da neve e quindi si può immaginare il risultato essendo troppo stretti per poter stare sull'acqua.

Le cose andarono meglio quando Ralph, con quel nome da Supermaxieroe, si fece costruire degli sci appositi, ben più larghi con i quali cominciò ad avere dei risultati culminati infine in quella sciata del 2 luglio del 1925 durata poche decine di secondi, ma alla velocità di 130 kmh trainato da un idrivolante. 
Dovranno comunque passare ancora tre anni prima che questo potesse essere considerato un vero e proprio sport. 
Da allora in poi tale disciplina sportiva è apparsa più volte anche nel cinema in scene dove si mostrano vacanze da ricchi o perlomeno benestanti (oggi magari tale connotazione non è poi così accentuata), e un po' tutti la ricordiamo anche nella bellissima sigla di ATTENTI A QUEI DUE (la trovate nel post del link) dove Danny & Brett sono appunto impegnati a sciare sull'acqua, ma stranamente, quando la Rai mandò in onda il primo blocco di episodi, quella scena non la si vide mai, così pensavamo che fosse stata fatta apposta per la sigla, e invece non era per niente così. 


La spiegazione al "mistero" la troveremo più avanti al cinema in Qui Montecarlo... Attenti A Quei Due, film di montaggio del 1974 (come quelli di cui ho già parlato fatti per U.F.O.) che avevo anche trovato in VHS in un cestone degli autogrill, e che era stato ottenuto unendo insieme, grazie anche a piccole trovate di collegamento nei dialoghi italiani, due episodi ancora inediti in tv (che vedremo poi nel secondo blocco sulla Rai) e ambientato appunto nella città monegasca dove i due, essendo miliardari, se la spassavano facendo sci nautico e finendo, come al solito, coinvolti in un qualcosa di losco. L'episodio in questione era Una Ragazza Che Sapeva Troppo che, come dicevo, arriverà tempo dopo anche sulla nostra tv.

Da non dimenticare a proposito di questo sport, anche l'episodio di Happy Days di cui avevo parlato QUI (ed ecco che c'entra di nuovo anche il nome Ralph, ovvero quello di Malph), in cui Fonzie fa sci nautico volando sopra ad uno squalo e scena che con tale nome di "salto dello squalo" diventerà un modo di dire di quando, per risollevare una serie tv, ti inventi qualcosa di assolutamente incredibile.
Che poi il salto in sé stesso, che fu fatto veramente da uno stuntman senza effetti speciali, con una buona preparazione atletica non fosse così impossibile, beh non avendo mai provato non saprei dire (e mai lo proverò), come piuttosto più incredibile era invece il fatto di vedere Fonzie fare sci nautico (era lui, Henry Winkler davvero in buona parte della ripresa) con sempre il giubbotto nero addosso, sia lui che lo stuntman...



Quello si che era davvero incredibile. 

venerdì 4 luglio 2025

THE ROCK PERDE LA VOCE E TARANTINO UN AMICO

 Notizia col botto quella della scomparsa di Michael Madsen, 67 anni, attore molto spesso presente nei film di Quentin Tarantino e di cui riporto la foto


con quella frase iconica da Kill Bill 2, dove la donna della frase era La Sposa interpretata da Uma Thurman che faceva fuori uno dopo l'altro (lui compreso) i membri di quella banda di killers in una coppia di film che saranno pure tamarri, ma non mi stancherei mai di rivedere. 
A stroncarlo nella vita vera è stato invece un infarto la notte scorsa mentre era nella sua casa.

Improvvisa anche la morte di Saverio Indrio, 62 anni e doppiatore di Dwayne Johnson, ovvero The Rock, nella maggior parte dei suoi film con quel particolare timbro che appena lo senti pensi subito all'ex wrestler. 
Da Rock a Rick il passo è breve e infatti dobbiamo dare l'addio anche a Rick Hurst,

79 anni e attore noto sopratutto per il ruolo del vicesceriffo Cletus Hogg in Hazzard. 
Addio Michael, Saverio e Rick. 

giovedì 3 luglio 2025

40 ANNI FA COMINCIAVA IL VIAGGIO NEL TEMPO

 Il 3 luglio del 1985 nei cinema statunitensi accadeva qualcosa di irripetibile che andava aldilà di ogni previsione dato che usciva Ritorno Al Futuro.


Previsione quella dei due sequel che non era ancora passata per la testa di Robert Zemeckis e Bob Gale, regista e sceneggiatore del film, e che in effetti forzerà un po' la storia (frase quanto mai adatta direi) per portarla avanti ancora due volte.


In Italia il film arriverà il 18 ottobre dello stesso anno con quei famosi adattamenti di doppiaggio anche difficili da realizzare come quello della Pepsi senza che era in realtà una Pepsi free, cioè senza caffeina, ma il barista capiva che lui la volesse gratis (free) senza pagare, per poi sentire Marty ripiegare sulla Tab, bevanda da noi sconosciuta e quindi sostituita dalla Fanta con il giochetto di parole sulla fantascienza da bere, mentre nell'originale si parlava del conto perché quello è anche il significato di tab.

Altro cambio nei nomi era stato sullo scambio verbale tra Marty e Doc quando parlano del Presidente americano del 1985 che era Ronald Reagan ed Emmett ironizza infilando i nomi di Marilyn Monroe, Jerry Lewis e John Wayne mentre gli originali erano altri meno noti da noi. 
Sempre sul nome noto fu azzardata la scelta italiana di scegliere Levi's Strauss come marca dei jeans e degli slip di Marty

poiché l'originale era Calvin Klein, ma ancora sconosciuto da noi (per la Francia fu Pierre Cardin); il problema è che nel 1955 il marchio Levi's era invece già ben noto negli states perciò può fare molto strano che Lorraine lo prenda per il nome del ragazzo. 
Altro cambio, questo anche in corsa durante i sequel, fu l'espressione Great Scott che nel primo film divenne Bontà Divina, mentre in seguito sarà Grande Giove e forse la ricordiamo molto più in questa versione. 
Fatto sta che nonostante incongruenze ed errori, la trilogia rimane un punto fermo nella storia del cinema e verrà citata molto spesso in pellicole future, perfino quel divertente SLASHER di Jason Blum. 
Il quarto episodio tanto spesso fantasticato con video fake che circolano in rete, secondo Zemeckis quello non vedrà mai la luce almeno finché tutto il cast non sarà in vita. 
E in effetti a tutti noi va bene così e, anzi, se qualcuno solo ci provasse a metterci le mani su questa pellicola, potrebbe valere la famosa frase: "Ehi tu, porco, levale le mani di dosso!!!".

E anche qui vedete che il "porco" è stata un'altra modifica all'italiana. 

venerdì 20 giugno 2025

UNO SQUALO VECCHIO MEZZO SECOLO

 Tempo d'estate che si avvicina e anche tempo di bagni in mare, sempre che ci si riesca ad arrivare dopo estenuanti code in autostrada.


Estate che nel 1975 venne segnata da un film tutt'altro che invogliante a farti entrare in acqua e sto parlando di quando il 20 giugno di 50 anni fa usciva nelle sale statunitensi Lo Squalo, capolavoro di un allora ventottenne Steven Spielberg

che da noi invece arriverà il 19 dicembre come fosse un puccioso film di Natale (???). 
Ma ovviamente in Italia nessuno rimase fregato nonostante il periodo festivo, questo grazie ad un battage pubblicitario che già allora aveva funzionato benissimo con i TG e i giornali che parlavano di come questo film avesse terrorizzato gli spettatori americani. 
Certo le scene di tensione con lo squalone (Bruce, come era stato battezzato dai tecnici) c'erano eccome, eppure quelle più efficaci furono quelle in cui la sua presenza era solo suggerita tipo dal tema ossessivo (tum tum, tum tum, tum tum) ideato da John Williams. 
Questo anche seguendo le indicazioni di Steven che, visto che gli squali meccanici


(erano tre a seconda dei movimenti che dovevano fare) non sempre funzionavano come dovevano poiché girare in mare aperto non era una cosa facile (Cameron con le sue maxi piscine e la CGI doveva ancora arrivare), aveva preferito il classico vedo-non vedo che farà anche sexy, ma non era questo il caso. 
Anzi, forse mi ripeterò, ma uno dei momenti migliori del film è stato il racconto sull'Indianpolis (che non c'è nel libro da cui è tratta la sceneggiatura) fatto dal cacciatore di squali Quint (Robert Shaw) dove non vedi altro che lui e gli altri due (Roy Scheider e Richard Dreyfuss) che lo ascoltano, e puoi solo immaginare anche tu seguendo le sue parole.

Forse è proprio questo suo non mostrare che lo fa funzionare ancora oggi, nel senso che, se non fosse per gli outfit anni 70, potrebbe sembrare un film uscito adesso. 
Ottimo il doppiaggio originale, ma andiamo meno bene con il ridoppiaggio fatto nel 2004, con bravi professionisti, che però sembrano poco convinti e siccome non è l'unico caso del genere ne avevo fatto un POST DEDICATO
Nei seguiti Spielberg non mise mano e fece bene poiché si sa che dopo tre film il pesce puzza... 

mercoledì 14 maggio 2025

UN FILM MINECRAFT: SE CI HAI GIOCATO FORSE LO APPREZZI

 Quello che recita il titolo, ovvero Un Film Minecraft, e non "IL FILM", è quantomeno ammonitorio, nel senso che, dopo questo, sarebbero previsti altri film tratti dallo stesso videogame, quello dove costruisci mondi cubici a tuo piacimento.


Il fatto è che di un altro film così francamente non ne sento troppo il bisogno. 
Cioè, non è che sia brutto, anzi Jason Momoa e Jack Black sono divertenti come sempre e, specie il primo, lo aveva dimostrato più volte in passato che non è capace solo a fare Aquaman o il villain sopra le righe di Fast & Furious.

Però, sarà che del gioco non sono per niente appassionato, non l'ho trovato il film che i TG hanno presentato come un vero e proprio evento. 
Quell'evento che in quella precisa scena fa interattivamente lanciare i popcorn come se si fosse alla proiezione del Rocky Horror Picture Show (piena solidarietà verso i gestori delle sale, poveretti). 
Boh, certo è che Minecraft è rivolto a generazioni più "fresche" che riescono a cogliere tutte le citazioni presenti, quelle che ti fanno puntare il dito con il sorrisino, e proprio per questo motivo probabilmente io non le ho colte. 
Si aggiunga poi il tremendo, terrificante, insopportabile doppiaggio fatto da Mara Maionchi sul personaggio che sarebbe il villain della situazione,

mentre a sorpresa è ancora accettabile Lazza che riesce perlomeno a non far capire che si tratta di lui. 
Insomma "Un Film Minecraft", per me basta e avanza. 

lunedì 5 maggio 2025

IL GLADIATORE COMPIE UN QUARTO DI SECOLO

 Eh si, perché il 5 maggio di 25 anni fa usciva nelle sale statunitensi Il Gladiatore di Ridley Scott che rimarrà scolpito nella memoria collettiva grazie anche alla famosa frase "Al mio segnale, scatenate l'inferno"


che è diventata un po' una persecuzione per Luca Ward, voce italiana di Russell Crowe (mai più visto l'attore americano così in forma dopo quel film, anzi...), frase che a Luca gliela fanno recitare ogni volta che passa di lì anche solo per caso tipo dal salumiere, ma sicuramente iconica come tante altre frasi legate al cinema, tipo "Francamente, mia cara, me ne infischio"

e "Domani è un altro giorno" entrambe da Via Col Vento (con la seconda che diventerà pure una canzone di Ornella Vanoni), oppure "Vivo o morto, tu verrai con me" da Robocop,

"Tornerò" e "Vieni con me se vuoi vivere" recitate in italiano dal vocione di Alessandro Rossi nella saga di Terminator,

e, come ricordato IERI, il classico "Che la forza sia con te" dalla saga di Star Wars nella quale ricorre ANCHE "Ho un brutto presentimento". 
Certo non è solo per la sua frase che Il Gladiatore è diventato un cult, ma anche per la bellezza stessa del film che è rimasto uno degli ultimi colpi messi a segno da Scott, dato che NAPOLEON aveva si una confezione da kolossal, ma anche i suoi bei difettucci (e guarda caso oggi è pure il manzoniano 5 maggio) e Il Gladiatore II ne ha anche di più. 
Ma certamente di frasi iconiche nel cinema ce ne sono moltissime di più, anzi suppongo anche che, a seconda dell'età di chi ha visto un certo film, possano essere anche dipendenti dai gusti del pubblico, con qualche riserva sulle ultime produzioni usa e getta, anche televisive, che invece non mi pare riescano a godere di questa particolare caratteristica. 
Anche televisive dicevo, perché nella serie U.F.O., per chi ne è fan come me, è rimasta iconica la frase "Allarme rosso! Allarme rosso! Intercettori lancio immediato!"

che il tenente Gay Ellis (la voce italiana era ALIDA CAPPELLINI, attualmente 82enne) pronunciava quando gli ufo erano in avvicinamento avvertita dal satellite SID (che era doppiato invece da Renzo Montagnani). 
Per noi italiani invece l'uscita nelle sale de Il Gladiatore era stata il 19 maggio... e anche qui si scatenó l'inferno... 

martedì 8 aprile 2025

AMARCORD: DUE ANNI PER VINCERE L'OSCAR

 Amarcord di Federico Fellini è del 1973, ma solo due anni dopo ricevette il giusto riconoscimento internazionale vincendo l'Oscar come miglior film straniero l'8 aprile del 1975, edizione in cui comunque l'italianità aveva già idealmente trionfato con Il Padrino Parte II di Coppola facendo incetta di statuette.


E aggiungo giustamente perché per me questo è uno dei migliori film di Federico, così giocato sulla nostalgia, sui ricordi come già dice il titolo che in emiliano significa "Io Mi Ricordo" sulla musica malinconica strafamosa di Nino Rota. 
Tuttavia il poeta Tonino Guerra, che aveva curato la sceneggiatura insieme al regista, era solito dire che tale espressione derivasse anche dal modo enfatico come veniva ordinato al bar l'Amaro Cora, bevanda dal famoso logo a spirale ormai non più così in auge, ma sempre in produzione, e legata a molti CAROSELLI VINTAGE interpretati da vari testimonial anche internazionali come Terry Thomas.


Spot questo in particolare che in periodo di stalkers adesso non potrebbe mai passare in tv. 
Eh ma erano altri tempi. 
E internazionalità invece quella di Amarcord data anche dal cast nel quale spiccava il personaggio della sexy Gradisca,

l'incarnazione delle fantasie sessuali di Federico che ne aveva parecchie (ne avevo parlato TEMPO FA), ovvero Magali Noel che veniva quindi doppiata come anche molti degli attori italiani avevano voci diverse per cui sentiamo anche il siciliano Ciccio Ingrassia (lo zio Teo sull'albero) che urla "voglio una donna!!!" con accento romagnolo,

e per lo stesso motivo tale accento lo ha anche Alvaro Vitali che invece ci ha sempre abituati a sentirlo parlare alla romana. 
In realtà nel film non c'è un solo dialogo in presa diretta, ma Fellini, e non solo lui all'epoca , usava fare così. 
Per la precisione era la quarta volta che Federico vinceva l'Oscar come film straniero, ma stavolta non si era presentato a ritirarlo perché troppo impegnato sul set del suo Casanova dove dirigeva, fra tante immancabili bellezze femminili, il grande DONALD SUTHERLAND.

Come dicevo prima... Fellini aveva sicuramente da divertirsi a rendere reali le sue fantasie anche su quel set... 

martedì 4 marzo 2025

IL PRATO MACCHIATO DI ROSSO: MARZULLO DIREBBE "IL VINO FA BUON SANGUE O IL SANGUE FA BUON VINO?“

 Il Prato Macchiato Di Rosso è un film italiano del 1973 dalle intenzioni horror, ma che va a finire nella sezione trash di questo blog che ha sempre un occhio di riguardo per tali produzioni che, se prese con il giusto spirito, divertono più di una puntata di Only Fun.


Certo che non dimentico Eleonora Giorgi alla quale dedicherò l'apertura del post di domani, che tanto i media hanno già pensato a monopolizzare (giusto per non dire sciacallare) la sua immagine, ma oggi qui parliamo di un film completamente sconclusionato per un motivo che rivelo più avanti, e la levatura della pellicola la si capisce già dal TRAILER, che parla di succhiasangue robotizzati, di vino fatto col sangue, di vittime inconsapevoli, del classico scienziato pazzo con sfondi pure neonazisti se andiamo ad analizzarne le intenzioni, e condito dall'atmosfera hippie dell'epoca.

Seni nudi buttati lì a muzzo, recitazione ridicola nemmeno salvata dal doppiaggio perché i dialoghi alla fine son quello che sono e ci puoi pure mettere se vuoi Luca Ward o Christian Iansante a dare le voci che il risultato non cambia. 
Ma il film capita oggi in questo mio blog perché tra gli interpreti oltre alla bella Dominique Boschero che credo fosse abbonata ai film squisitamente trash dato che stava anche in UN ALTRO di cui avevo parlato molto tempo fa, qui c'è pure Lucio Dalla che è notoriamente legato a questo giorno in quanto quello della sua nascita (Lucio lo abbiamo visto al cinema almeno UN'ALTRA VOLTA qui dalle mie parti) e che canta anche la CANZONE dei titoli, brano che a spizzichi passa anche nel già citato TRAILER.

Da notare la fotografia che, al contrario della tendenza attuale di fare tutte le scene oscure e stancanti per la vista che quindi ti fanno vedere poco o niente di quello che succede sullo schermo come, per dire, SKELETON CREW, qui "apre tutto" come Biascica con non so quanti watt sempre in scena, pure in situazioni dove magari un po' di tenebra avrebbe giovato o perlomeno aggiustato un po' il tiro (migliorare no, non sarebbe possibile nemmeno con Vittorio Storaro). 
In tutto questo pattume la canzone di Lucio, che comunque zitto zitto è apparso in quasi venti film durante la sua carriera, è senza dubbio l'unica cosa che si può salvare. 

domenica 2 marzo 2025

ARRIVA PORKY PIG!

 A vederlo non li dimostra 70 anni, anche perché, per come era stato concepito il personaggio, in origine doveva essere un maialino intorno ai sette anni, mentre poi nei cartoon dei Looney Tunes sarà considerato adulto.


Sto parlando appunto di PORKY PIG che nella sua versione italiana a fumetti sarà conosciuto con diversi nomi fra i quali Pallino che sarà il più popolare. 
Il debutto di Porky Pig avveniva infatti il 2 marzo del 1955 nel cartone di sette minuti Piccoli Artisti. 
Tratto caratteristico del personaggio è una forte balbuzie resa bene anche nei doppiaggi italiani con diverse voci fra i quali Franco Latini, molto attivo con i personaggi dei cartoni, e pare che lo abbia doppiato, ma non ne ho la certezza assoluta da metterci la mano sul fuoco, persino una donna, Alida Cappellini che ho più nel mio cuore come la voce italiana di Gabrielle Drake in U.F.O. dove interpretava il TENENTE GAY ELLIS,

quella che nel video qui sopra si alza dalla consolle e si reca nella sala relax dopo aver indossato qualcosa di più comodo. 
E lo so che, gira gira, U.F.O. torna spesso nei post, ma se una serie è bella (anche grazie a Gabrielle Drake) c'è poco da fare... 

domenica 23 febbraio 2025

E LUKE SKYWALKER DISSE: "HO UN BRUTTO PRESENTIMENTO"

 Non parlo mai di politica volentieri perché non ne capisco e mi interessa davvero poco, ma le ultime dichiarazioni di Donald Trump mi fanno venire "un brutto presentimento", come dicono spesso i personaggi di Guerre Stellari come fosse un tormentone ricorrente, anche se il doppiaggio italiano di episodio IV, dove viene pronunciata per la prima volta, seppur rimanga un ottimo lavoro che nessuno deve toccare, purtroppo l'ha modificata quella frase come accadrà poi anche in La Minaccia Fantasma.


Il fatto è che ben poco "stellare" è la guerra in questione poiché è quella ormai triennale tra Russia e Ucraina, dove fino adesso abbiamo visto Kiev come vittima della potente Mosca ed ora il presidente americano, come fosse Alessandro Borghese, non conferma, ma anzi ribalta tutto intimando a Zelensky di non rompere più le balle e arrendersi che sennò... 
Mah, se è pur vero che Trump infatti aveva dichiarato che avrebbe risolto tutte le guerre in corso, non avrei certo pensato che questi sarebbero stati i metodi, e vedi anche le faccende tra Israele e Palestina come stanno andando. 
C'è qualcosa che non mi torna, ma non capisco cosa... Sarà quel brutto presentimento...

che vi posto QUI in un collage di tutte le volte che è stato pronunciato nella saga. 

venerdì 17 gennaio 2025

UN POST TUTTO PER DAVID LYNCH

 Ieri è stata una bruttissima giornata per quelli come me che adorano il cinema poiché a 78 anni se n'è andato David Lynch per un enfisema polmonare causato anche dal fumo, vizio che non riusciva ad abbandonare.


Lo stile di Lynch si può definire unico perché ogni suo film, anche il più realista, ti porta sempre in qualche modo in una dimensione onirica spesso assurda che se fosse in mano ad un'altro finirebbe sicuramente nel ridicolo e invece David sapeva come non oltrepassare mai quel limite che ti fa cadere nel trash. 
Tante volte il regista è stato nominato qui su questo blog, a partire da quando ho parlato del pessimo RIDOPPIAGGIO di Cuore Selvaggio, citando poi TWIN PEAKS con vari personaggi attoriali e musicali legati all'innovativa serie tv che pure loro hanno pensato di passare dall'altra parte. 
Parallelismi e situazioni nella serie di Lynch che si ritrovano in parte anche in prodotti più recenti dove lui non c'entrava, ma qualcuno ha imparato la lezione, e parlo di cose come  RIVERDALE e (di più) BROADCHURCH
Immancabile poi anche il paragone tra il suo Dune e QUELLO di durata monster di Denis Villeneuve dove, pur essendo un film non perfettamente riuscito quello di Lynch, vince perlomeno nelle scenografie così pazzesche e realizzate vere,

reali da toccare con mano senza CGI che invece adesso in quattro e quattr'otto con un buon equipaggiamento informatico metti gli attori dove ti pare. 
Ricordo anche il suo cameo in The Fabelmans di Steven Spielberg dove, con la benda sull'occhio, fa un burbero JOHN FORD che dispensa consigli.

Insomma Lynch il segno nel cinema lo ha lasciato eccome (anche nella tv, certo) e nessuno potrà mai cancellarlo. 
Addio David e grazie di tutto. 

GRAZIE GIORGIO

 Grazie Giorgio, si, grazie per aver fatto grande la moda italiana nel mondo portandola anche al cinema per vestire l' AMERICAN GIGOLÒ  ...