Black Mirror torna su Netflix con la sesta stagione che francamente si è fatta attendere un bel po', e stavolta parte concentrandosi sulle piattaforme streaming inventando una fantomatica Streamberry con tanto di "tudum" e logo identici a quelli di Netflix.
Il primo episodio Joan È Terribile è, a dispetto del titolo, invece divertentissimo con Salma Hayek da wow che fa se stessa (perlomeno pare, e ci sono anche Michael Cera e Kate Blanchett, ma...), ed ha come l'intenzione di farci la morale suggerendo di frenare un po' quando per la fretta accettiamo le condizioni delle pagine web senza stare tanto a leggere cosa diavolo c'è scritto in caratteri piccoli e l'unica cosa che cerchiamo è dove cliccare.
Se lo avete già visto quel primo episodio potete capire al volo la GIF di Pintus qui sopra, sennò tranquilli che, quando lo vedrete, vi tornerà in mente, accetto scommesse.
Il secondo episodio Loch Henry è invece letteralmente terrificante e viene come collegato al primo perché lo si vedeva presentato sul menu di Streamberry mentre Joan sceglieva cosa guardare.
Il gusto della citazione non manca e dico solo che l'entrata del protagonista nel pub pare la scena pari pari di quando Han Solo incontra nuovamente Lando Calrissian dopo tanto tempo in L'Impero Colpisce Ancora.E poi si cita direttamente Netflix e lo stesso Black Mirror delle stagioni passate con un Junipero buttato lì nella mischia.
Se poi non avete mai visto Bergerac, che in Italia era trasmesso come L'Asso Nella Manica, magari potreste pensare che sia una serie fittizia inventata per l'episodio, e invece esiste davvero con John Nettles come protagonista.
Nel terzo, lunghissimo episodio, quasi un film, come anche l'ultimo che ha addirittura i titoli di testa vintage, ci ritroviamo Jesse Pinkman, ovvero Aaron Paul che ora fa l'astronauta, e, per via della lunga durata della missione nell'ordine di anni, ha la possibilità di stare insieme alla sua famiglia sulla terra, come anche il suo collega, grazie a dei replicanti perfetti con i quali si collegano dallo spazio, ma a qualcuno sta cosa "contro natura" non va giù.
Nel terzo, lunghissimo episodio, quasi un film, come anche l'ultimo che ha addirittura i titoli di testa vintage, ci ritroviamo Jesse Pinkman, ovvero Aaron Paul che ora fa l'astronauta, e, per via della lunga durata della missione nell'ordine di anni, ha la possibilità di stare insieme alla sua famiglia sulla terra, come anche il suo collega, grazie a dei replicanti perfetti con i quali si collegano dallo spazio, ma a qualcuno sta cosa "contro natura" non va giù.
Episodio che fa venire il magone pure a me, pensa te, ma che in realtà non decolla mai, nemmeno sul finale agghiacciante.
E via così lungo altri due episodi dove si punta il dito anche sui paparazzi e il prezzo della celebrità (e John Landis), e su una fine del mondo imminente da scongiurare con l'aiuto di un demone (e i BONEY M!) ed un'altra autocitazione all'episodio White Bear di molto tempo fa.
Qui si, magari rispetto agli inizi, il Black Mirror in questione (cioè uno schermo di un dispositivo spento cioè nero) potrebbe sembrare meno presente del solito, e invece ad una più attenta analisi quello specchio nero, quel display c'è eccome perché, in effetti, potrebbe essere la tua stessa tv quel Black Mirror.
Fatto sta che parecchie persone hanno decretato che, a parte il primo episodio top, questo non è più il Black Mirror che conoscevano (il che è vero se ricordate il Primo Ministro con la scrofa) lanciandosi in polemiche a tutto andare (il secondo pare più sullo stile di American Horror Stories, solo che è British), che tanto oramai lo sappiamo che come fare una serie lo decide il pubblico e un supercomputer che, grazie ad un algoritmo, prende nota dei gusti delle persone che navigano su internet, si, proprio come in quel primo episodio che abbiamo appena visto...
Ma allora a sto punto capisci che la trovata geniale c'è perché, in pratica, ti è stato appena messo davanti un catalogo di trame diversissime fra loro e tu, spettatore, discutendone sui forum, sui social e sui blog stai dando inconsapevolmente una votazione al prodotto.
Così ci pensi bene e ti ricordi di quella volta che hai parlato proprio di come gli sceneggiatori si inventano le trame per Netflix, oppure del found footage o di androidi.
E nel frattempo, mentre guardi perplesso lo schermo nero della tua tv appena spenta, l'algoritmo ha già preso appunti per la settima stagione...
E nel frattempo, mentre guardi perplesso lo schermo nero della tua tv appena spenta, l'algoritmo ha già preso appunti per la settima stagione...
Tudum!
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.