mercoledì 8 maggio 2024

QUELLA VOLTA CHE HAI INCONTRATO DUE BUSKERS MOLTO PARTICOLARI

 I buskers, forse lo sapete già, sono i cosiddetti musicisti di strada (si, come i Måneskin prima di diventare famosi) che suonano ovunque sperando in una piccola offerta in denaro, nelle piazze, sui lungomare, anche nei corridoi delle stazioni delle metropolitane, un luogo che assicura un gran passaggio di gente e un tetto sopra la testa, che metti che piova...


L'unica nota negativa di quest'ultima location è che la maggior parte di quella gente passa di fretta tutta indaffarata per andare da qualche parte, magari a prendere qualche coincidenza, senza quasi degnare di uno sguardo i musicisti, ma quella domenica di due anni fa, l'8 maggio del 2022 qualcuno notó che c'era qualcosa di strano in quei due buskers nella stazione della metropolitana di Khreshchatyk a Kiev (ammetto di aver fato copia-incolla), perché assomigliavano maledettamente a Bono e The Edge degli U2. 
I soliti sosia da Tale E Quale Show? 
Non proprio, perché quelli erano davvero BONO E THE EDGE nel tunnel della stazione metropolitana, e suonavano gratuitamente per alcune decine di persone che si erano fermate curiose.


A loro si è poi unita la band ucraina Antytila per cantare insieme la celebre “Stand By Me” di Ben E. King, o, se preferite, "Pregherò" di Celentano (per non dire John Lennon, eh). 
Questa trovata era stata ideata per sensibilizzare la gente sul concetto di libertà che non riguarda solo l'Ucraina, ma tutti in generale, augurando che si potesse presto arrivare alla pace. 
Speranza per ora vana, anzi nel frattempo si è acuito anche un altro annoso conflitto mediorientale, ma, con tutto il rispetto per le lodevoli iniziative per la pace verso le quali si sono sempre fortemente dichiarati, dubito fortemente che stavolta i due irlandesi andranno a suonare anche da quelle parti. 

martedì 7 maggio 2024

ALLA ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA SI È SPENTA UNA DELLE LUCI

 Sono davvero molto amareggiato nell'apprendere che Richard Tandy, tastierista della ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA, non è più tra noi.


Richard (nella foto qui sopra è quello nell'angolo in alto con la camicia rossa che si intravede sotto la giacca) era uno degli elementi che sono sempre rimasti nella formazione durante i lunghi anni inseme a Jeff Lynne, dopo gli snellimenti come la perdita del barbuto trio di archi che nella foto c'è ancora e del quale rimarrà solo il violinista Mik Kaminski, e anche nelle recenti reunion. 
L'Orchestra Della Luce Elettrica è stata uno dei miei punti fermi nella formazione musicale anche perché per molte cose si sentiva l'influenza dei Beatles di cui il leader Lynne era grande fan e anche collaboratore avendo lavorato con George Harrison. 
Kitsch come i loro spettacoli live, li ho amati a tal punto da farmi piacere persino XANADU, il film con OLIVIA NEWTON JOHN e Michael Beck dove hanno curato metà della colonna sonora e che da tutti è considerato al pari della Corazzata Kotiomkin di Fantozzi, ma, appunto, in versione kitsch. 
Richard, che aveva 76 anni aveva fondato la E.L.O. insieme a Jeff e Roy Wood che uscivano dal progetto The Move e da allora con le sue tastiere ha sempre lavorato duro sia dal vivo che in sala di registrazione, dove Jeff amava sottolineare che Tandy (il quale in altri contesti suonava anche il basso ed aveva poi avuto anche un paio di dischi solisti) era sempre l'ultimo ad andare via a causa della grande passione che metteva nel suo lavoro.


Qui nel video di CONFUSION lo vediamo suonare sul piano synth Yamaha in quell'album del 1979, Discovery, che era stato il top delle vendite nella storia della band... pardon... Orchestra. 
Altro addio musicale riguarda Duane Eddy,

86 anni, chitarrista americano famoso negli anni 60 per l'arrangiamento di parecchie cover secondo la sua particolare tecnica chitarristica di cui quella più famosa è Peter Gunn Theme di Henry Mancini (colonna sonora di una serie tv) che si ascolta anche nel film The Blues Brothers, ma anche riveduta e corretta negli anni 90 con Duane Eddy stesso dagli ART OF NOISE.

E passando dai fratelli Blues, per il cinema dobbiamo dare l'addio a Bernard Hill, 79 anni, che James Cameron ci aveva fatto conoscere nei panni del Capitano del TITANIC, mentre poi Peter Jackson gli ha messo addosso i panni regali e sfarzosi di Re Theoden Ednew

nel secondo e terzo film del Signore Degli Anelli. 
Infine, per quanto non sia più un assiduo lettore di libri (ma tanto tempo fa... in questa galassia lontana lontana divoravo Urania e Salgari), segnalo anche la scomparsa di Paul Auster a 77 anni per un cancro ai polmoni.

Paul era l'autore della nota Trilogia Di New York composta da tre romanzi che sono Città Di Vetro, Fantasmi e La Stanza Chiusa, dei quali il primo era stato anche adattato in una graphic novel. 
Goodbye Richard, Duane, Bernard e Paul. 

lunedì 6 maggio 2024

FRIENDS WILL BE FRIENDS (MA NON C'ENTRANO I QUEEN STAVOLTA)

 La data di oggi è legata ad un momento televisivo storico, un evento epocale di 20 anni fa quando negli USA veniva trasmesso l'ultimo episodio di Friends, che in realtà era stato diviso in due parti.


Finiva tutto così per il momento, con un saluto al pubblico che presenziava alle riprese degli episodi (questa immagine non si vede nel video mandato in onda), ma non perderemo di vista i nostri "amici" per antonomasia perché ce li ritroveremo un po' ovunque.

Matt LeBlanc (a sinistra nella foto) oltre ad aver già pilotato la Jupiter II nel film LOST IN SPACE, tenta uno spinoff con la nuova serie Joey, il suo personaggio, ma le cose non gli vanno molto bene. 
Lisa Kudrow (Phoebe, la mia preferita) è poi apparsa in diverse serie tv e film (l'avevamo già vista in TERAPIA E PALLOTTOLE), ma mai come protagonista vera e propria, diventando in seguito anche produttrice e nel 2015 arriverà pure a CANTARE il suo "gatto rognoso"

sul palco di Taylor Swift (della quale parlerò a breve su queste pagine web). 
David Schwimmer (Ross) lo abbiamo rivisto qua e là, ma probabilmente il top post-Friends l'ha avuto doppiando la giraffa Melman di Madagascar.

Courteney Cox (Monica), che da ragazzina ballava Dancing In The Dark con Bruce Springsteen, ha partecipato alla saga di Scream ed ha adesso una sua casa di produzione, oltre ad aver tentato anche la carta della regia e l'abbiamo vista in COUGAR TOWN,

una delle prime serie tv manipolate dagli autori per favorire i gusti del pubblico. 
Jennifer Aniston (Rachel) fra tutti è colei che ha fatto più parlare di sé sia per il matrimonio con Brad Pitt

che per la sua carriera con la quale ha dimostrato di essere sicuramente la più prolifica dei sei Friends. 
Purtroppo Matthew Perry (Chandler) è la nota triste del post di oggi perché lo ABBIAMO PERSO l'anno scorso dopo dei momenti non proprio felici. Difatti durante la REUNION del cast avvenuta nel 2021,

era quello che pareva più spaesato e a disagio (tralasciamo i chili extra di LeBlanc), ed oggi lo salutiamo ancora una volta da questa galassia lontana lontana con quella che era la sigla della serie tv (un altro tassello del puzzle che ha funzionato alla grande) ovvero I'LL BE THERE FOR YOU dei Rembrandts.

 

domenica 5 maggio 2024

UN ANNO FA FINIVA UN INCUBO

 Vi ricordate un anno fa esatto cosa succedeva?


L'organizzazione mondiale della sanità annunciava ufficialmente la fine della pandemia per il Covid-19, cioè una notizia che solo un anno prima pareva ancora impossibile da immaginare, abituati com'eravamo stati a vaccini, guanti, mascherine, autocertificazioni, code fuori dai negozi, pannelli di plexiglas alle casse, cani portati a pisciare più volte al giorno per poter fare due passi, podisti improvvisati e improbabili con tenute che manco Fantozzi e Filini, divieti, restrizioni e multe a muzzo, e, purtroppo, anche molte, moltissime vittime che ogni giorno venivano aggiornate come in un bollettino di guerra. 
Pareva impossibile di essere finiti in un simile incubo, eppure lo abbiamo passato anche scrivendo qui. 
E finalmente un anno fa (yuppieee!) ce ne siamo liberati, anche se gli strascichi ci sono, con varianti meno aggressive che sono pari alle classiche influenze di stagione e da queste è chiaro che i soggetti più deboli devono sempre riguardarsi. 
Ma alla fine il mondo è tornato a sembrare normale. 
Dico sembrare, perché nel frattempo sono saltate fuori altre grane belle grosse perché l'uomo è fatto così... se non ha dei guai, se li crea. 
Non tutti eh... Però ci sono alcuni, senza fare nomi, che si considerano i capi del mondo e invece sono dei gran testoni (vado tranquillo che mica si offendono se li chiamo amichevolmente testoni, patatoni, gnoccoloni, no?). 
Ma vabbè... dicono che nessuno è perfetto. 
Ok, vero, ma almeno provarci...

sabato 4 maggio 2024

CHE LA FORZA SIA CON TE... DAL VIVO!

 May The 4th Be With You, ormai lo sapete perché ne avevo fatto un POST DEDICATO, è quella famosa frase ricorrente in Star Wars che storpiata si adatta alla giornata odierna, il 4 maggio, diventato per così dire lo Star Wars Day.


In occasione di tale ricorrenza, al teatro Degli Arcimboldi di Milano (quello di Zelig) questa sera e domani pomeriggio sarà proiettato L'Impero Colpisce Ancora con il commento musicale eseguito live da una vera orchestra. 
Operazione analoga a quella già fatta nel 2019 per il primissimo episodio targato 1977 della saga di Lucas (come anche per i film di Harry Potter) e se ricordate l'imponenza della soundtrack di JOHN WILLIAMS sentita al cinema,

potete immaginare l'effetto che può dare se quel suono è tutto lì davanti a voi prodotto dal vivo con le immagini che scorrono sul grande schermo che presumo sarà il ledwall e non il classico schermo da proiezione.
L'evento viene poi replicato anche a Roma il prossimo sabato. 

Oltre allo spettacolo al teatro degli Arcimboldi, è previsto anche un raduno di cosplayers (ovviamente a tema) e una parata in costume.
Così, a proposito di musica e cosplayers, tanto per curiosità, del famoso tema di Darth Vader ne esiste pure una versione tamarramente metal degli americani Galactic Empire (dove il leader chitarrista è C.J. Masciantonio dalle chiare origini italiane) con VIDEOCLIP che mostra la band in perfetto outfit a tema:

E che la Forza sia con voi!!! 

venerdì 3 maggio 2024

LIBERI LIBERI SIAMO NOI...

 Grazie a Vasco per il titolo del post dato che oggi è la Giornata Mondiale per la libertà di stampa, cosa che in realtà, anche se dovrebbe, non è così normale in tutto il mondo, anzi...


Su tale tema anche il cinema ci ha lavorato più volte, per esempio con lo splendido Tutti Gli Uomini Del Presidente di Alan J. Pakula con Robert Redford e Dustin Hoffman, dove i due interpretano dei cronisti del Washington Post che mettono allo scoperto nientemeno che lo scandalo Watergate, problemino che nel 1974 porterà alle dimissioni dell'allora presidente Richard Nixon,

e vicenda citata anche da Robert Zemeckis in Forrest Gump. 
Altro film giornalistico più recente è The Post di Steven Spielberg, con Tom Hanks e Meryl Streep, dove, anche loro giornalisti del Washington Post, ma nel 1971, decidono di smascherare le malefatte passate di ben quattro presidenti americani.

Sempre recente come produzione, ma ambientato invece ancora prima nel 1953 è Goodnight And Good Luck diretto da George Clooney che fa anche una parte nel film dove il protagonista è però David Strathairn nella parte di un anchorman della CBS che, durante il suo talk show decide di chiarire certe accuse di filocomunismo che sono state lanciate addosso a muzzo a diverse persone dandone la responsabilità all'allora senatore McCarthy

con tutte le conseguenze possibili quando vai a pestare certi piedi. 
Anche l'Italia non è da meno su questo tema e il regista Marco Bellocchio racconta una vicenda con omicidio a sfondo sessuale e insabbiamenti voluti dai politici in Sbatti Il Mostro In Prima Pagina con Gian Maria Volontè.

Ma se tutto questo riguarda la carta stampata e l'informazione televisiva, certo non dimentichiamo quella libertà di stampa e di espressione che ora deve essere considerata anche sul web, dove anche un blog può fare un certo tipo di informazione, magari senza troppe pretese appunto come qui dalle mie parti, e dove basta un attimo per creare involontariamente una notizia fake, cosa che ogni giorno succede dato ci cascano anche i giornalisti veri che copiano e incollano senza verificare le fonti, e non quelli del cinema di cui ho parlato che invece vanno a scavare a fondo che più a fondo non si può. 
Ma in questo modo abbiamo visto che anche lo stesso attimo può metterti nei guai se magari tocchi un personaggio o un argomento particolare. 
Beh sicuramente in altri Paesi stanno peggio, perciò finché possiamo teniamoci la nostra libertà, vera o presunta che sia. 

giovedì 2 maggio 2024

BEETLEJUICE BEETLEJUICE: SE LO DICI DUE VOLTE ARRIVA... IL SEQUEL

 Inutile dire che c'è già una grande attesa per la data del 9 giugno 2024, giorno in cui arriverà sugli schermi Beetlejuice Beetlejuice, ovvero il sequel di quel GIOIELLINO creato da Tim Burton nel lontano 1998.


Poco compreso all'epoca un po' come tutti i film di Tim (ve l'ho già DETTO di come la cumpa aveva recepito Mars Attacks! quando l'avevamo visto al cinema), adesso è a tutti gli effetti un cult grazie anche a Michael Keaton imbattibile nel ruolo del protagonista e, grazie al makeup, quasi identico ad allora in questo sequel dove tornano anche Winona Ryder e Catherine O’Hara, con l'aggiunta di Jenna Ortega che, dopo l'ottima serie MERCOLEDÌ non poteva mancare in un FILM del genere.

C'è anche Willem Dafoe a completare il nuovo cast e ovviamente Danny Elfman a condire il tutto con le sue note. 
Ah, già... dimenticavo la Bellucci perché Tim deve, diciamo, pagare pegno... vabbè. 
Bentornato Beetlejuice, ti stiamo aspettando come se tutto questo tempo non fosse mai passato. 
E, restando in tema di horror-goth, ieri in apertura del concertone mezzo bagnato fradicio di Roma, nel pomeriggio abbiamo potuto conoscere anche il nuovo progetto dei Bloom con Giusy Ferreri, la quale si propone dark-goth come una nuova versione dei Lacuna Coil (interessante, ma i problemi tecnici per la pioggia non hanno giovato alla performance e la versione sul disco è di gran lunga molto meglio), quindi, per chi non lo avesse ancora visto, posto qui il videoclip di È LA VERITÀ dei Bloom (dove  è da notare l'hairstyle di Giusy),

la canzone presentata dalla Ferreri ieri a Roma appunto nelle peggiori condizioni immaginabili per una band live, e per questo, anche se son canaglia, evito quella performance disastrosa. 
Pezzo dal mood dark che nel contesto burtoniano di oggi ci sta benissimo. 

mercoledì 1 maggio 2024

QUEL MALEDETTO PRIMO MAGGIO DI 30 ANNI FA (MA ANCHE IL GIORNO PRIMA)

 Mentre a Roma si tiene il tradizionale concertone del 1 Maggio con il maltempo che ci flagella questa giornata da merendino, posso ricordare con certezza che esattamente in questo giorno di trent'anni fa c'era il sole perché mi trovavo su un prato appunto fra tovaglie e formiche e la radio ci ha gelato tutti con la notizia che Ayrton Senna era morto a 34 anni in un incidente durante il Gran Premio Di San Marino.


Una tragedia che sollevó come sempre mille polemiche sulla sicurezza di tali manifestazioni, anche perché il giorno prima, durante le sessioni di qualificazione, un altro grave incidente aveva troncato a 33 anni la vita di Roland Ratzenberger, pilota agli esordi che finalmente aveva coronato il suo sogno di correre in pista, ma sogno purtroppo terminato nel peggiore dei modi.

E, per ironia della sorte, la morte del campione Senna il giorno dopo, ha fatto passare nel dimenticatoio quest'altro grave incidente. 
Ma qui dalle mie parti lo sapete che non si dimentica nulla e ricordiamo anche Roland. 
Sempre per un vizio di popolarità, solo Ayrton è stato ricordato con una canzone cantata da Lucio Dalla e ve la posto QUI, perché una canzone con Lucio ci sta sempre bene.

Una curiosità sul brano è che è stato scritto da Paolo Montevecchi (non da Dalla) in Mi bemolle, ovvero nella tonalità precisa data dal rombo dell'auto in corsa che si sente all'inizio. 
Ricky Portera, amico e collaboratore del mai dimenticato cantautore bolognese, dà il suo contributo sul finale con uno spettacolare solo di chitarra. 
Quindi ok, non dimentichiamo Ayrton, ma nemmeno Roland, eh? 
E buon Primo Maggio a tutti. 

martedì 30 aprile 2024

LA NOTTE DELLE STREGHE NON È SOLO AD HALLOWEEN

 In Scandinavia c'è una notte di Halloween anche tra aprile e maggio, ovvero questa notte in arrivo, ed è la Notte di Valpurga, nata come festa pagana della primavera, ma piano piano diventata qualcosa legato al mondo esoterico e leggermente horror con leggende di streghe che uscivano dai loro rifugi per danzare il loro sabba, e se ne parla appunto in particolare nel Faust di Goethe.


Brrr... che paura... 
Ne sa qualcosa anche la Disney che in Fantasia dedicava a tale leggenda, come descritto dalla voce narrante, l'ultimo segmento del FILM in cui il commento musicale era Una Notte Sul Monte Calvo di Mussorgsky, brano epico e travolgente che, legato alle immagini del demone, è rimasto un'immagine iconica anche se in molto contrasto con Topolino apprendista stregone oppure gli ippopotami ballerini.

Tale brano veniva poi usato nella versione dance di David Shire in La Febbre Del Sabato Sera in quella famosa scena sul ponte. 
Eeee... niente, c'è sempre un nesso tra cinema e musica anche se si parla di lontane tradizioni. 
Quindi, amici scandinavi che state leggendo (si, credici), buona Notte di Valpurga. 

lunedì 29 aprile 2024

CHI PIÙ CHI MENO FAMOSI, MA CHE DOBBIAMO COMUNQUE SALUTARE

 Un lunedì questo che purtroppo si apre con una serie di nomi che se ne vanno, fra i quali il più famoso è legato al cinema italiano e la tv di un tempo con Margaret Lee, britannica, ma appunto molto richiesta nei film nostrani degli anni 60 fra cui ARRIVA DORELLIK, con Johnny Dorelli e Terry Thomas, altra quota internazionale.


Margaret, assolutamente bellissima, era stata lanciata dall'allora marito press agent che aveva messo in giro un sacco di balle tipo che aveva lavorato ad Hollywood come sosia di Marilyn Monroe, mentre invece non c'era mai stata, però balle che avevano funzionato bene, ma questo lo sa perfettamente anche ENRICO LUCHERINI, press agent pure lui che usava gli stessi metodi. 
Un'altra curiosità è che Margaret, che ormai aveva 80 anni, parlava molto bene la nostra lingua e, oltre d'aver anche cantato NEI FILM (come visto prima) e negli show tv canzoni come COL CHICCO, molto spesso si era auto doppiata anche in italiano in diverse pellicole nelle quali aveva lavorato.

Un'altra attrice ci ha lasciati ed era in più anche stimata doppiatrice di molti anime. 
Sto parlando di Gabriella Andreini, 86 anni e vero cognome Baistrocchi, anche lei una gran bella presenza e che,

fra le altre cose, aveva lavorato anche con i sosia (aridaje con sti sosia) di Bud Spencer e Terence Hill, cioè Paul Smith e Michael Coby (Antonio Cantafora mancato pure lui proprio POCHI GIORNI FA) in quelle copie tarocche di film a base di sganassoni e in particolare in Carambola, Filotto, Tutti In Buca.

Sempre per il cinema è da segnalare la scomparsa di Michael Verhoeven, 85 anni, tedesco e figlio del regista Paul, ma non quello di ROBOCOP, Atto Di Forza ecc... perché quel Paul Verhoeven omonimo è invece olandese e coetaneo di questo scomparso.

Anche lui regista, ma anche attore, si era occupato di pellicole sul nazismo ed era stato sposato con Senta Berger, attrice molto attiva come Margaret Lee anche nel nostro cinema italiano vintage, ma non solo. 
La trovavamo infatti per esempio in pellicole come Quando Le Donne Avevano La Coda e relativo sequel,

entrambi di Pasquale Festa Campanile, che stavano in netto contrasto con Sierra Charriba dove a dirigere era invece Sam Peckinpah. 
Un altro Michael, ma di cognome Pinder aveva co-fondato negli anni 60 la storica band dei Moody Blues.

Michael, 82 anni, era il tastierista ed aveva avuto il merito di introdurre nei lavori del gruppo il suono del mellotron, un antenato molto grezzo dei moderni sintetizzatori, e lo troviamo anche in quella hit, ripresa in italiano dai Nomadi, che era NIGHTS IN WHITE SATIN dal concept album Days Of Future Passed, quasi come il titolo di un film della saga degli X-Men.

Un addio a tutti, Margaret, Gabriella e i due Michael. 

domenica 28 aprile 2024

GIORNATA MONDIALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO, ANCHE A PARIGI

 Oggi è la Giornata Mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, argomento probabilmente mai abbastanza preso in considerazione poiché purtroppo sono piene le cronache di incidenti anche mortali in tale contesto.


A tal proposito nei giorni scorsi a Parigi c'è mancato poco che si verificasse un ennesimo fattaccio, ma per fortuna non c'è stato nessun ferito, poiché, le pale del glorioso Moulin Rouge si sono staccate trascinando giù anche le lettere MOU dell'insegna e sono finite in terra verso le 3 di notte. 
Nonostante suddette pale siano ogni due mesi controllate (così dicono) per verificare che tutto sia in ordine, qualcosa si è rotto senza preavviso e... "patapam!". 
Certo, il Moulin ha i suoi bei 135 anni, e già in passato quelle pale erano state smontate per manutenzione, ma mai finora si era verificato un evento così eclatante. 
L'importante comunque è che stavolta nessuno si sia fatto male e anche Baz Luhrmann, Nicole Kidman e Ewan McGregor

possono stare tranquilli, che il locale tornerà presto come prima. 

sabato 27 aprile 2024

IL RITORNO DI UNO DEI VERI ROCKETS E ALTRE STORIE

 Oggi nel sabato che di solito viene dedicato alla musica, ho avuto una lieta sorpresa (forse gradita anche ai nostalgici) nel ritrovare Alain Maratrat, il chitarrista (anche secondo tastierista) originale dei ROCKETS storici sempre al lavoro dopo tanti anni.


Esce infatti per lui MY SOUVENIRS, un brano strumentale dove a tratti sembra che i Dire Straits si fondano con l'Alan Parsons Project e il risultato è molto interessante. 
Io ve lo posto qui, ma purtroppo so già che non lo ascolteremo mai su nessuna radio commerciale, anche perché lo strumentale secondo i cervelloni non "tira". 
Diglielo un po' Jean Michel Jarre che se ne usciva con la sua Oxygene negli anni 70, oppure all'Alan Parsons Project con Mammagamma negli 80, o ancora Robert Miles con Children nei 90. 
Ma adesso la radiofonia funziona così se non forse durante le ore serali di Radio2, dove ci si stacca dai canoni promozionali imposti dalle case discografiche. 
Pezzo questo di Alain che potrebbe anche essere benissimo stato presente nel primissimo album degli argentei musicisti francesi (quello verde) dove ancora non compariva il vocoder di LeBartz e molti dei brani erano appunto solo strumentali.

Di tutt'altro pianeta (haha!) è Rhove anche lui con album nuovo al seguito dal titolo Popolari con tour annesso e che dopo Shakerando prosegue il suo percorso che francamente non è il mio genere, però devo dire che ascoltandolo l'intero suo cd, fra i tanti ospiti a fare i featuring, e sto parlando di Emis Killa, Sfera Ebbasta e altri, ci ho ritrovato anche ANNA, quella ragazza di La Spezia che cantava Bando e che tanto mi era piaciuta all'epoca, ma qualcuno aveva travisato quello che avevo scritto nel post. 

La ragazza mi conferma di avere qualcosa di speciale perché, anche senza leggere le note di copertina, quando sono arrivate le sue "barre" mi si è accesa la classica lampadina a farmi capire che questa tipa la conoscevo già e forse è questa la CANZONE che mi è piaciuta di più (o che ho retto meglio, dai) in un disco che farmelo piacere non è esattamente la cosa più facile per me.

Sempre sullo stesso mood è anche RONDODASOSA, anzi forse molto peggio perché costui mi ha innervosito non poco, e non solo per le sue innumerevoli vicende giudiziarie che già da sole non sono certo un buon biglietto da visita, ma l'ho già detto che questo non è il mio genere, salvo in rari casi. 
E quindi per rifarmi le orecchie adesso rimetto su il brano di Alain Maratrat, tié. 

venerdì 26 aprile 2024

FREDDIE MERCURY E LE SUE ORIGINI NASCOSTE

 Aria di casa mia, direbbe Freddie Mercury se fosse ancora fra noi a leggere questo post, citando le parole di una CANZONE di Sammy Barbot sigla di un programma televisivo degli anni 80 e che, se non ve la ricordate, vi rinfresco la memoria in quattro e quattr'otto.


Si, perché il frontman dei Queen era nato a Zanzibar nel lontano 1946 e tale repubblica è legata in qualche modo alla giornata odierna di ponte tra il 25 aprile e il weekend, poiché 60 anni fa, ovvero il 26 aprile del 1964, venne unita alla Republica di Tanganica formando lo stato di Tanzania. 
Ma laggiù in Africa nessuno deve aver dimenticato quel ragazzino con i denti prominenti


che a scuola brillava nel disegno (le copertine di A Night At The Opera e A Day At The Races sono sue) e anche nello sport, tant'è che tuttora a Zanzibar è conservata la casa dove Freddie, quando ancora si chiamava Farrokh Bulsara, aveva vissuto prima di trasferirsi nel Regno Unito dove poi avrebbe fatto la storia (e che storia! direbbe Marco Della Noce).

Casa modesta che ora è un museo come si vede dalla foto. 
È pur vero che i giornalisti universalmente noti per non farsi mai gli affari propri, all'arrivo sulle scene di questa band molto ambigua e, secondo loro, pretenziosa, vennero presto a sapere delle vere origini del ragazzo e non si risparmiarono con le critiche verso di lui per essersi spacciato come britannico. 
Anche perché già avevano il dente avvelenato per il fatto che, sempre secondo loro, volevano essere i nuovi Led Zeppelin. 
In sua difesa Roger Taylor diceva invece che il nome d'arte scelto da Freddie era più adatto per il contesto rock musicale in cui si trovavano e, tra l'altro, capitava che fosse spesso già chiamato con quel nome alla scuola che frequentava a Zanzibar che era un collegio britannico scelto per dargli una migliore istruzione.

Certo il cognome Mercury, quello invece era stata una trovata di Freddie che, in occasione del debutto, decise di darsi un tono facendo la parte del messaggero greco degli dei che era Mercurio, il che non era certo un basso profilo, ma un frontman deve avere sempre qualcosa di speciale, no? 
E poi è vero o no che cantava da dio? 

giovedì 25 aprile 2024

25 APRILE: LIBERA NOS A MALO

 Oggi è il 25 aprile, ovvero l'anniversario della liberazione dell'Italia dal nazifascismo, che identifica anche la fine della Seconda Guerra Mondiale nel lontano 1945.

In tale occasione, musei e parchi archeologici saranno aperti gratuitamente su prenotazione, per un merendino alternativo magari però non proprio con il classico cestino da picnic e tovaglia. 
Certo è che termini come nazifascismo e guerra mondiale, identificati come il male, come regola dovrebbero essere seppelliti nel nostro passato e invece tornano sempre di attualità sia per una temuta terza guerra che pare bollire in pentola, che per certe riunioni dove si fa il saluto romano che cozzano un po' con quella che sarebbe la condotta suggerita dalla nostra Repubblica. 
Poi, vabbè, qualcuno avrà pensato che se vuoi fare una rievocazione storica delle guerre Napoleoniche con costumi e armi quello è concesso e quindi perché non fare anche altro? 
De gustibus... ok, certo però discutibili perché discuterne mette sul piatto le diverse idee di ognuno ed è sempre meglio che tenersi tutto dentro a rimuginare. 
Oggi comunque post breve che una bella uscita sulla due ruote muscolare non me la toglie nessuno, nemmeno il maltempo che sembra nuovamente terminato, e una canzone a tema che gli spagnoli ci hanno omaggiato in quella famosa serie tv, CANZONE che l'anno scorso avevo solo citato e di cui invece oggi posto anche il video.

Buon merendino!!! 

mercoledì 24 aprile 2024

DOC - NELLE TUE MANI E LA SECONDA STAGIONE

 Sempre grazie a Raiplay sono entrato nella modalità di recupero della seconda stagione di Doc - Nelle Tue Mani con Luca Argentero che prosegue il buon lavoro fatto durante LA PRIMA anche cambiando la regia.


Il dottor Fanti, profondamente cambiato in meglio dopo l'incidente subìto (ricordiamo che all'inizio della PRIMA STAGIONE era un perfetto str...., complice in questo anche la perdita del figlio), adesso rivuole il suo posto da primario più che altro per salvaguardare il suo reparto da mani avide e senza scrupoli, e viene perciò messo sotto duro esame per vedere se è idoneo dopo tutto quello che ha passato (ma in realtà ci sono dei sotterfugi anche stavolta), mentre la sua figliola che nella prima stagione abbiamo lasciato ragazzina, adesso si è fatta adulta e, fresca di laurea, ed è entrata pure lei a lavorare lì in quell'ospedale grazie alla situazione d'emergenza poiché nel primo episodio ci troviamo in piena era Covid, un po' come era accaduto per The Good Doctor che a tale evento aveva dedicato DUE PUNTATE
In questo caso la pandemia si porta via anche uno dei protagonisti precedenti e, come se Fanti non avesse già abbastanza grattacapi, la sua giovin virgulta si prende una cotta per Valenti, il primario di chirurgia che ha l'età di suo padre (se non di più) e francamente le scene in cui i due amoreggiano come piccioncini danno pure un po' fastidio a vederle;

tra l'altro il Valenti ha pure abitudini poco corrette (no... non bdsm), ma vabbè... non sono io lo sceneggiatore. 
Continua, nonostante tutto, compresa qualche piccola forzatura, ad essere un prodotto sopra la media standard delle brutte fiction tv.

martedì 23 aprile 2024

UN ALTRO "FRATELLO" ALLMAN CHE SE NE VA INSIEME AD UN QUASI TERENCE HILL

 Il southern country rock piange un altro elemento della The Allman Brothers Band poiché nei giorni scorsi è morto ad 80 anni Dickey Betts, chitarrista, voce e co-fondatore del gruppo con i veri fratelli Allman.


Di lui si ricorda in particolare RAMBLIN' MAN scritta e cantata con loro nel 1972, singolo di successo della Allman Brothers Band entrato nella top 10 e ultima canzone con il bassista Berry Oakley scomparso poco dopo nello stesso anno. 
La canzone ha avuto un ruolo importante nella loro discografia perché aveva segnato anche un cambio stilistico nella band che passava da un rock blues jazzato ad un country rock dal gusto pop che si offriva meglio ad un grande pubblico. 
Una curiosità su Ramblin' Man è che era stata scritta ed eseguita in Sol, ma durante il mastering, non si sa se volutamente o per qualche errore tecnico, la traccia è stata accelerata e siccome all'epoca il digitale non esisteva, anche la tonalità del brano si è alzata ed è diventata un La bemolle. 
Tale trucchetto in realtà veniva usato spesso da artisti (anche italiani, certo) per rendere più acute le proprie voci (certe canzoni dei Pooh come QUESTA,per esempio, per quanto senza dubbio bravi siano, mi hanno sempre lasciato qualche dubbio),

il che era efficace il sala di registrazione, ma anche abbastanza inutile perché poi alla resa dei conti live i nodi arrivavano al pettine. 
Nel caso di Dickey comunque il brano dal vivo veniva sempre eseguito nella tonalità di Sol come era stato scritto senza perdere nulla della sua bellezza, anche perché più comodo da suonare sulla chitarra piuttosto che farlo in La bemolle. 
Da ricordare che nella band aveva militato anche il talentuoso pianista Chuck Leavell che di recente avevamo visto al fianco di David Gilmour nel suo RITORNO A POMPEI
Anche il cinema perde un nome in quello di Antonio Cantafora, anche lui ottantenne, ma crotonese, e meglio conosciuto negli anni 70 con lo pseudonimo di Michael Coby in coppia con Paul Smith, e come tale possiamo ricordarlo intento a fare i film di Bud Spencer & Terence Hill TAROCCATI dove erano doppiati entrambi dalle stesse voci degli originali, ovvero Pino Locchi e Glauco Onorato.

Antonio era ovviamente il sosia di Terence Hill, ma in seguito si è dedicato al ruolo di caratterista per registi come F
ellini, Skolimowski, Barreto, Lattuada e Bolognini, e in tempi più recenti ha fatto parte del cast di diverse fiction tv tra cui Elisa di Rivombrosa nel 2003-2004. 
Addio Antonio (Michael) e Dickey. 

lunedì 22 aprile 2024

C'È QUALCOSA DI GRANDE FRA DI NOI... UN FUTURO KOLOSSAL

 60 anni fa, il 22 aprile del 1964, si stavano mettendo le basi della fantascienza, quella seria, non quella tamarra tipo quella all'italiana, perché Stanley Kubrick e Arthur C.Clarke si incontrano per la prima volta per parlare della sceneggiatura dello sbarco sulla luna... Haha, dai che scherzo (io si, ma molti non scherzano per niente).


Era 2001: Odissea Nello Spazio l'argomento del giorno fra i due (ma quanto era bello il poster originale, eh?), film che uscirà 4 anni dopo per la METRO-GOLDWIN-MAYER, casa di produzione che, come ho raccontato pochi giorni fa, ha appena compiuto un secolo, e pellicola ispirata al racconto breve del 1958 La Sentinella di Clarke, ma nel senso che è giusto un embrione, un'idea e tutto il resto è arrivato dopo. 
Lo stesso scrittore diceva a proposito che la proporzione fra il racconto e il film era la stessa che ci poteva essere fra una ghianda e una quercia.

Fatto sta che l'intesa fra i due aveva funzionato perfettamente e il risultato lo abbiamo visto poi anche con un seguito niente male (quello vero e non il FAKE che comunque di per sé era un bel film) non più diretto da Stanley e che era 2010 L'Anno Del Contatto dove tornava Keir Dullea (Bowman in 2001) e fra gli altri c'era anche una giovane Helen Mirren con capello corto sbarazzino.

Kubrick poi non sarebbe più tornato sullo stesso tema perché lui era fatto così, cioè amava ogni volta scoprire un percorso nuovo, un argomento per lui inedito e ogni volta è riuscito a sorprenderci fino alla fine con Eyes Wide Shut.
Così si fa.
P. S.
Comunque prima scherzavo, si, ma la faccenda del finto allunaggio ha ispirato il bellissimo Capricorn One che ho citato di recente per la scomparsa di O.J. SIMPSON, e il divertente MOONWALKERS dove c'è proprio un finissimo Stanley fasullo.

domenica 21 aprile 2024

LA LIBERTÀ NON È STAR SOPRA UN ALBERO A MAGNASSE ER GELATO

 Si, certo, il meteo è ancora un po' ballerino e a giorni roventi si alternano ancora altri che paiono autunnali (dicono anche che ciò sia dovuto a certi genialoni che in alcuni paesi manipolano gli eventi atmosferici per far piovere a comando e poi non riescono a tenere la situazione sotto controllo), ma pensando all'estate che sta arrivando, cosa c'è di più bello nelle calde notti afose di pensare ad un bel gelato?


Eh si lo sa bene anche Secco con il suo tormentone, peccato però che quest'anno a Milano, nella zona della movida, tale consuetudine rischi di essere bloccata da una regola tipo Gremlins, cioè che dopo mezzanotte non puoi farti beccare in giro a consumare nemmeno con una semplice bottiglietta d'acqua, e non perché sennò diventi un malefico mostriciattolo, ma perché fino a novembre un decreto vieterebbe tutto ciò, un po' come nel 2013 l'allora giunta comunale aveva provato a mettere in atto un provvedimento simile con scarso successo per contrastare il malcostume imperante in quelle zone. 
Adesso, invece di impiegare i tutori dell'ordine in un modo diverso e senz'altro più intelligente, questi ci riprovano e ovviamente i commercianti della zona insorgono dato che quelle ore sono in realtà quelle che fruttano di più, anche perché poi nei dintorni ci sono i supermercati aperti 24h su 24 e la gente andrebbe allora lì. 
Come dissimulare poi che stanno consumando generi alimentari e bevande? 
In America basta coprire con un sacchetto anche una bottiglia di whisky o vodka e per la legge sei a posto. 
Quindi, se questa bizzarria viene approvata, dopo la mezzanotte immagini come questa


non si vedranno più. 
Tutto ciò non è ancora definitivo eh, però son cose che fanno pensare alla libertà che non è star sopra un albero (forse nascosto tra le fronde il gelato riesci a mangiartelo in santa pace) e nemmeno un'opinione, come cantava un famoso milanese... 

sabato 20 aprile 2024

ROCKERS DELLA PORTA ACCANTO & CO.

 Grande disco Ohio Players, disco che avrò già ascoltato una decina di volte il nuovo dei Black Keys, il duo nerd di Akron,


quella località dell'Ohio appunto con un nome che pare uno di quei pianeti inventati per la fantascienza degli anni 60, il che potrebbe anche essere poiché è da lì che arrivavano anche i bizzarri Devo e già all'epoca il tutto mi faceva quell'effetto interstellare. 
Dicevo che i due, Dan Auerback e Patrick Carney, principalmente chitarra e batteria, hanno un aspetto da nerd nel senso che niente hanno di patinato come invece certe rockstar tutte curate nel look, specie quelle degli anni 80. 
No, i due li potresti incontrare per la strada e manco sai che sono quelli che in passato hanno scritto Lonely Boy oppure Gold On The Ceiling ed ora escono con un nuovo disco bellissimo che oltre a dare un sequel al video della succitata Lonely Boy con ON THE GAME,

dove nel nuovo videoclip torna il ballerino per caso di allora, ti fanno sentire pure certe atmosfere alla Tarantino di Le Iene e Pulp Fictition con READ EM AND WEEP, canzone con casualmente lo stesso titolo di un brano di Meat Loaf (scritto da Jim Steinman) e cantato anche da Barry Manilow un una versione leggermente modificata, ma comunque questa dei Black Keys non ne è assolutamente un'altra cover,

oppure Dan sfodera una voce soul in I FORGOT TO BE YOUR LOVER che è una cover, questa invece si, di una canzone del 1968 di William Bell, mettendo qui e là anche armonie alla Beatles in un album pieno di ospiti (ci sono anche Beck e Noel Gallagher), molto diverso dai primi lavori da garage band dei due dove Dan suonava tutto lui sovraincidendo ogni strumento eccetto la batteria.

Tutto diverso invece il mondo dei Vampire Weekend la cui A-PUNK era nota per uno spot pubblicitario, e se ci cliccate sopra a quel link ve lo ricordate di sicuro, ed ora escono con Only God Was Above Us dove spaziano dalle semplici ballad da birreria agli arrangiamenti orchestrali super curati passando per certe cose quasi oniriche come il singolo CAPRICORN.

Essendo comunque una band alternativa il cui nome deriva da un cortometraggio ideato, ma mai girato dal leader cantante chitarrista Ezra Koenig (un COGNOME illustre per la fantascienza in tv), e dalla formazione a quattro ora ridotta a trio dal 2016, non manca anche quello che più si avvicina al vecchio stile del primo album del 2008 che ritroviamo in GEN-X COPS.

Sorpresa nella musica italiana invece con Francesco DeGregori che dopo Dalla e Venditti, trova un nuovo partner musicale in Checco Zalone che fondamentalmente qui suona il piano e occasionalmente canta in alcune canzoni di Pastiche, il loro album realizzato in coppia. 
Il Principe pare molto a suo agio anche nel cantare le canzoni firmate da Checco dando quel giusto contrasto fra il suo essere abbastanza austero e la dissacrante ironia del comico.

Di non buono c'è solo che dopo una buona partenza con GIUSTO O SBAGLIATO, brano inedito che prende una chiara ispirazione da My Way che però ti fa le chiuse alla Jannacci, e che presenta un arrangiamento molto carico con fiati, Hammond, basso, chitarra e batteria, poi si finisce subito sul minimalismo voce e pianoforte (infatti è quello che c'è scritto sul disco) che se su Pezzi Di Vetro rende bene perché già il brano di Francesco nasce scarno di suo, su canzoni come RIMMEL invece senti tanto la mancanza dell'originale anche per come Francesco la canta che pare tanto svogliato (saranno anche 50 anni che puntualmente deve farla nei concerti, sennò non lo fanno uscire vivo, ok, però...).

Eppure il cantautore ha detto che con Checco si è divertito molto. 
Cover varie completano il disco, fra Pino Daniele, Paolo Conte e persino Nino Manfredi con la deliziosa la Ballata Di Pinocchio che ti fa fare un salto indietro nel tempo all'epoca dello sceneggiato tv di Comencini. 
Magari non è un disco fondamentale per la storia della musica, ma meno peggio di quello che si poteva pensare. 
Chiudo per oggi con Doja Cat che per me è stata un colpo di fulmine all'epoca di HOT PINK e anche ogni videoclip suo era per me uno spettacolo da vedere. 
Peccato che con il nuovo disco, Scarlet, anticipato alcuni mesi fa dal singolo PAINT THE TOWN RED dove gira in loop un campione di Walk On By di BURT BACHARACH con la voce di Dionne Warwick,

non ci sia più traccia di quel funky e quella sensualità che c'era in Say So e company, e infatti il videoclip della canzone è decisamente horror seppure sexy, puntando invece ad essere una specie di novella Nicki Minaj tutta rime piene di "bitch" che da un po' di tempo nello slang non è più un'accezione negativa, ma quasi un complimento per quanto una sia sexy da infarto e anzi se lo appendono scritto anche al collo come ciondolo o ne fanno una fibbia per i cinturoni.

Testi e titoli explicit come WET VAGINA, che appena ascoltata da anima candida mi sembrava dicesse invece Wait For China, fanno capire che non è un disco da Zecchino D'oro, ma a volte il troppo stroppia. 
Per fortuna la ragazza è giovane e può sempre recuperare come ha fatto BEYONCÉ

venerdì 19 aprile 2024

OGGI È LA FESTA DI UN VILLAIN DI 007

 Spulciando in giro, scopro che oggi, venerdì 19 aprile, è il giorno in cui cade la festa vudú (o voodoo) del Baron Samedi, cioè il Loa che attende le anime dei defunti per accompagnarle nell'aldilà.


Adesso, mettendo da parte le credenze legate alle varie religioni, per noi che bazzichiamo nel cinema, questo nome non ci è nuovo, anzi ci riporta al 1973, quando Roger Moore entrava a far parte del mondo di 007 in Vivi E Lascia Morire (ma era già da un po' che in casa Broccoli lo stavano corteggiando) subentrando ad un Sean Connery che aveva accettato di tornare giusto solo per quel Una Cascata Di Diamanti fortemente voluto dalla produzione come protagonista dopo il mezzo fiasco di George Lazenby. 
Ma era un Connery ormai poco convinto e già un po' ingrigito quello che avevamo visto in quell'ultimo film dalla locandina pazzesca (quella originale, non le RIEDIZIONI per DVD e Blu-ray) che ti fa immaginare chissà cosa,

mentre poi alla visione fatta in dvd nei primi anni 2000 ho constatato che non era davvero così, anzi molto molto meno spettacolare, e 007 che poi per dirla tutta non sarà effettivamente l'ultimo per Connery perché... mai dire mai... 
Si dice così no? 
Scherzi a parte, l'esordio di Moore si portava dietro una delle più belle canzoni della saga firmata da Paul McCartney & Wings, ovvero LIVE AND LET DIE,

(e anche i Guns'n'Roses ringraziano), ma anche qui se devo dirla tutta Roger non mi aveva divertito come in passato con Attenti A Quei Due, forse perché essendo "novizio" del bondverse, si era attenuto alle istruzioni ricevute senza metterci granché del suo come invece farà in seguito, scontentando a quel punto magari i fans puri di Sean e Ian Fleming. 
Comprendo perfettamente, ma ricordo che per me Moore è stato il primo 007 che ho visto con La Spia Che Mi Amava, perciò per me c'è stato un impatto, un imprinting e tuttora considero quel film come uno dei migliori. 
Certo paragonato al Bond di Craig massiccio e pestaduro

(ma anche pestato) siamo da tutt'altra parte, ma è anche vero che sono passati un po' di anni da quel 1977 in cui vedevamo una Lotus Esprit diventare un sottomarino e un gigante con i denti d'acciaio che sembrava invincibile. 
Detto ciò, in quel primo 007 versione Moore, tra i villain c'era proprio, come scagnozzo del Dr.Kananga, il fighissimo e inquietante Baron Samedi nella sua divisa ufficiale con cappello a cilindro interpretato magistralmente da quei due metri di Geoffrey Holder, personaggio tanto legato al mondo esoterico che per tutto il film non è ben chiaro se sia reale oppure soprannaturale, ma ciò che conta è che è rimasto iconico ed ho pensato così di ricordarlo oggi perché al centro dei festeggiamenti in quella religione basata su un culto dell'aldilà un po' diverso dal nostro dove in questo caso non è raro che i morti siano anche viventi. 
E su tale eventualità ne è zeppo il cinema.