domenica 30 giugno 2024

CINERIZ E TITANUS, DUE GROSSI NOMI DEL CINEMA ITALIANO

 Cineriz e Titanus, questi due nomi di case cinematografiche legati al passato, per me ad un certo punto hanno cominciato ad indicare già in partenza che tipo di film sarebbe stato quello che proiettavano nel cinema che frequentavo perché la prima aveva in catalogo delle gran commedie all'italiana di Pozzetto, Villaggio, Milian, Celentano e molti altri, compresi alcuni titoli di Bud Spencer e Terence Hill (non tutti), con quella marcetta allegra che ti metteva già di buonumore ancora prima di vedere il film.


La seconda invece, che ha il primato di essere stata la prima casa di produzione italiana nata ben 120 anni fa, con quello scudo da peplum e la musica solenne da fiato alle trombe Turchetti, come diceva un famoso personaggio televisivo, presentava quasi sempre film di un certo spessore, con a volte qualche eccezione come con OK CONNERY, ovvero il fratello (veramente fratello) meno fortunato di James Bond di cui ho già parlato tempo fa, che se non si prendeva così seriamente magari funzionava anche, Porgi L'Altra Guancia con Bud & Terence, che della coppia non è fra i miei preferiti, e Fracchia Contro Dracula, un'altra incarnazione del comico genovese. 
Tale differenza di produzioni era anche una regola dei due cinema di seconda visione che c'erano tanti anni fa nel mio paese, dove uno proiettava in maggioranza film della Cineriz e della Disney, mentre quelli della Titanus erano sempre nell'altra sala, per cui forse c'erano proprio degli accordi nella distribuzione, non so, ma quello che so è che da sempre mi sarebbe piaciuto fare quel lavoro di gestore di una sala di proiezione. 
Allora però non avevo ancora notato questa differenza nelle distribuzioni, e infatti ero andato bello bello al cinema a vedere Detenuto In Attesa Di Giudizio

che, anche se non usciva per la Titanus, ma per la Fida Cinematografica, scoprirò invece a mie spese essere un'altra casa "seria". 
Infatti essendo il film con protagonista Alberto Sordi, per la regia di Nanni Loy, io pensavo fosse una delle sue solite commedie, mentre invece era decisamente un film drammatico, difatti veniva proiettato nel cinema legato ai film più seri. 
Da quella volta mi sono reso conto delle fondamentali differenze di marketing fra le case cinematografiche nostrane e anche le sale, e ho cominciato a soppesare meglio quello che andavo a vedere al cinema. 
Più avanti ci penserà Cecchi Gori a monopolizzare la commedia all'italiana con il suo marchio sempre presente, con la Cineriz che chiuderà i battenti nel 1993, mentre la Titanus invece è ancora in attività anche nel campo televisivo delle fiction.

sabato 29 giugno 2024

CUORE DI ANTONELLO VENDITTI: CERTI DISCHI FANNO DEI GIRI IMMENSI E POI RITORNANO

 Sarà un mese fa che stavo ascoltando Antonello Venditti su Radio Deejay intervistato da Linus e Nicola in occasione dell'uscita del nuovo disco che non è poi così nuovo perché è la riedizione rimasterizzata di Cuore,


album che compie i suoi bei 40 anni, del cantautore romano dde Roma, che contiene la super hit CI VORREBBE UN AMICO e dove adesso c'è un brano inedito in più che è la cover di Say Something di Christina Aguilera e A Great Big World che in italiano diventa DI' UNA PAROLA,

e, durante l'intervista, i nostri amici hanno preso ovviamente a parlare anche di Notte Prima Degli Esami, presente come apertura della tracklist del disco come anche in ogni concerto di Antonello, persino anche quella volta che l'aveva presentata nel 2018 in occasione di Pino È, il concerto tributo a Pino Daniele dove era stato apprezzabile l'impegno di ogni cantante per interpretare i brani del cantautore, ma non tutti erano stati all'altezza, a cominciare da Biagio Antonacci che si sforzava di prendere note un po' a caso, Giuliano Sangiorgi che violentava Quanno Chiove, la Nannini rauca più che mai e via così.

Si salvavano invece Fiorella Mannoia che quando tocca una canzone le dà sempre una luce particolare, e a sorpresa Jovanotti e J-Ax che mantennero la propria linea musicale regalando nuova linfa ai brani e scaldando anche gli animi del pubblico. 
Cosa che invece non è riuscita ad alcuni dei comici che hanno presentato dei monologhi, vuoi per la banalità di quello che dicevano o vuoi perché alla gente interessava la musica.

Un punto interrogativo mi era rimasto su Venditti che quella sera aveva cantato appunto NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI (quindi chiaramente non di Pino) giustificandola raccontando che il pianoforte sulla spalla citato nel testo, era trasportato fra mille imprecazioni proprio da Pino Daniele agli inizi della carriera, quando era bassista (tutto a sinistra nella foto) del gruppo fusion Napoli Centrale

(ma ricordo perfettamente lo stesso aneddoto raccontato da Antonello, con protagonisti diversi come Ernesto Bassignano, Giorgio LoCascio e Francesco DeGregori ai tempi del Folkstudio senza nominare nessun altro...). 
O forse vuoi vedere che il riferimento a Daniele era nella frase "Come i Pini di Roma, la vita non li spezza, questa notte è ancora nostra"???
O Antonè... se nun c'avevi er tempo de preparatte 'n brano potevi dillo no? A sto punto chiamavamo Guzzanti che cce cantava Er Grande Raccordo Anulare e eccallà. Ugguale!!! 
Ed ecco che durante l'intervista su Radio Deejay oltre a dare un'ennesima nuova versione dei quattro ragazzi con la chitarra dove anche stavolta la presenza di Pino non viene nemmeno accennata, l'Antonello ti attacca pure una tiritera su quanto siano speciali le sue canzoni tipo "le mie canzoni hanno qualcosa che ti rimane dentro e te le fa sentire tue" e cose del genere. 
Giuro, stavo morendo di vergogna io per lui, perché quelle cose vanno bene se a dirle è qualcun'altro, ma diventano un ridicolo autoincensarsi se se le dice addosso lo stesso protagonista. 
Non vi pare?
Che poi è pur vero che Antonello ha scritto canzoni bellissime, che la sua Roma Capoccia l'aveva partorita quando aveva solo 14 anni, che Sotto Il Segno Dei Pesci è un disco che riascolto spesso tutto intero perché non c'è una canzone che sia una brutta ed è pure legato ad un bel periodo della mia vita da canaglia. 
Ma ricordo anche circa 20 anni fa un'altra intervista radiofonica dove intervenivano gli ascoltatori al telefono e Venditti, invece di aspettare di ricevere i complimenti che di solito un fan rivolge al suo idolo, lo anticipava chiedendo "T'e piaciuto lo spettacolo, le luci, il palco?", come dire "eh dimmelo quanto so' bbravo eh". 
Bravo senza dubbio si, ma un po' di umiltà a volte non guasta. 
Tornando invece a quel concerto tributo del 2018, Rai 1 aveva trasmesso in diretta quel grande omaggio all'artista napoletano prematuramente scomparso, con un gran finale che vedeva riuniti i superstiti dei Napoli Centrale, però, se fosse stata una ciambella, il buco non sarebbe stato perfetto, per tutto quello che ho scritto prima che ha composto una lunga maratona musicale con alti (pochi) e (tanti) bassi. 
Incluso lo strafalcione di Raiplay che citava come location Piazza Del Plebiscito, mentre era allo Stadio San Paolo... (non ho più controllato, ma suppongo che abbiano poi corretto). 
O vuoi vedere che noi quella volta abbiamo visto lo spettacolo sbagliato?, 

venerdì 28 giugno 2024

LE SIGLE DEGLI ANIME HANNO PERSO LA LORO MAMMA

 Per gli otaku italiani il nome di Alessandra Valeri Manera dovrebbe dire qualcosa perché era l'autrice dei testi di moltissime sigle televisive per i più famosi anime mandati in onda da Mediaset; e dico era, perché purtroppo Alessandra è mancata nei giorni scorsi a 67 anni dopo aver segnato letteralmente un'epoca televisiva creando anche le note serie live action con Cristina D'Avena protagonista alla quale aveva affidato anche parecchie di quelle fortunate sigle suggellando una profonda amicizia e intesa professionale fra di loro. 


Quelle sigle che stavano perfettamente nel contesto dell'anime che accompagnavano perché Alessandra conosceva bene la sua materia essendo quello il lavoro che aveva sognato per tutta la vita (si considerava infatti molto fortunata per questo), e le sue canzoni non erano come certe altre sigle buttate li senza alcuna conoscenza o attinenza con il cartone o il telefilm (ne sanno qualcosa gli Oliver Onions per la seconda stagione di SPAZIO 1999), eccezion fatta per PLANET O di Lupin III che anche se davvero non c'entrava nulla (era infatti un riciclo di un pezzo che arrivava da oltralpe) era lo stesso una bomba mai superata da tutte le sigle successive del simpatico ladro. 
Che poi quelle serie tv live action di Licia e Cristina fossero anche un bel po' trash è evidente, ma non è un problema poiché anche i live action giapponesi hanno la stessa identica caratteristica. 
Altra perdita nella musica, ma di genere completamente diverso, è quella di Shifty Shellshock, cantante dei Crazy Town il cui singolo rock rap BUTTERFLY del 2000 l'abbiamo sentito sicuramente tutti perché andava in heavy rotation su tutte le radio.

Shifty aveva 49 anni ed è stato trovato morto per overdose nel suo appartamento. 
Addio Alessandra e Shifty. 

giovedì 27 giugno 2024

RUBBERS OU ONNA: PASSIONI SEGRETE NON SOLO GIAPPONESI

 Film giapponese molto particolare questo Rubbers Ou Onna del 2010 perché non è erotico, ma piuttosto indirizzato al fetish dato che fa leva su quelle manie o passioni che possono essere presenti nella vita reale più di quanto uno creda.


La protagonista scopre appunto di avere una forte passione per il latex, forse derivata dal fatto che lavora in un posto dove deve sempre indossare i guanti di lattice, per cui anche a casa, dove abita da sola, ama continuare ad indossare quei capi, ma integrali, cioè quelli da mondo fetish, finché non capita che tra lei e un suo collega nasce una relazione e a quel punto lei decide di mettere al corrente il partner del suo segreto.

Ripeto che non si tratta di un film porno e nemmeno erotico (ci sono scene ben più esplicite in film col bollino giallo) se non che sia pur vero che tale passione per quei materiali faccia parte sia del mondo porno che dell'erotismo, il quale viene spesso portato nel cinema tramite versioni edulcorate con la scusa del costume (Catwoman in Batman Returns e IRMA VEP di Assayas) o dell'outfit da spie/ladre visto in film tipo JAY & SILENT BOB,

ma anche nel leggerissimo Mr. Magoo con Leslie Nielsen, mentre qui invece te lo sbatte in faccia senza mezzi termini perché gli orientali non si fanno mai troppi problemi e la cinematografia che arriva da quei Paesi è piena di esempi di vario genere, partendo da quel vecchissimo ormai (1992) Tokyo Decadence che veniva glorificato come molto erotico per il tema sadomaso mentre ricordo che ero rimasto parecchio deluso, fino appunto al latex, dalle JAPAN LOLITA, fino alle bambole gonfiabili, cioè tutte cose di cui ogni tanto mi capita o mi capiterà di scrivere qui perché fanno parte comunque di una sottocultura spesso dissimulata, come dicevo prima, con metodi meno diretti, ma esiste, e serie tv come AGENTE SPECIALE,

in particolare le stagioni in bianco e nero con Emma Peel e Cathy Gale (Honor Blackman che sarà Pussy Galore in Goldfinger) e i loro outfit sfoggiati al fianco del compassato John Steed, lo hanno dimostrato chiaramente già negli anni 60.

Non esiste un doppiaggio italiano del film purtroppo, ma secondo me rimane molto comprensibile e vale lo stesso la pena di vederlo. 

mercoledì 26 giugno 2024

A HARD DAY'S NIGHT, FILM E SOUNDTRACK

 60 anni fa, ovvero il 26 giugno del 1964, i Beatles pubblicavano in nordamerica l'album A Hard Day's Night che da noi invece arriverà il mese dopo.


L'edizione USA era leggermente differente nei brani contenuti, ma entrambe erano la colonna sonora del film omonimo con ovviamente quella canzone aperta dall'accordo misterioso il cui titolo derivava da una battuta di Ringo come avevo raccontato con dovizia di particolari QUI
Pellicola che in Italia era chiamata Tutti Per Uno!, girata in bianco e nero e proiettata anche nei nostri cinema, ma io non l'avevo vista in sala, anzi l'ho recuperata solo moltissimi anni dopo. 
Nel film i Beatles sono doppiati in italiano da Cesare Barbetti (John Lennon), Massimo Turci (Paul McCartney), Oreste Lionello (George Harrison) e Pino Locchi (Ringo Starr), quindi una serie di voci di tutto rispetto con due in particolare (Cesare e Pino) che più avanti faranno parlare in italiano anche Roger Moore e Tony Curtis in ATTENTI A QUEI DUE
Era il primo film dei Beatles ed era diretto da Richard Lester che tornerà a lavorare con i quattro anche per Help! stavolta a colori, e che fu per me quello il loro primo film (se escludiamo il cartone animato Yellow Submarine), ma visto in tv in un ciclo dedicato proprio al regista britannico, ed anche del cineasta ne avevo già parlato molto tempo fa QUI

martedì 25 giugno 2024

IL 1984 DI PRINCE E MIKE OLDFIELD: MONDI LONTANISSIMI

 Il 25 giugno di 40 anni fa, cioè nel 1984, usciva, fra i tanti successi legati a quell'anno orwelliano, l'album Purple Rain a nome di Prince & The Revolution, che ora tutti noi sappiamo bene che bomba di disco sia, ma all'epoca non me lo ero filato granché perché il singolo WHEN DOVES CRY


non mi aveva convinto e comunque, lavorando in discoteca, non era un pezzo da farmi riempire la pista dove invece spadroneggiavano Stock Aitken & Waterman, Turatti & Chierigato, Cecchetto, Giombini e i LaBionda, parlando di produttori che in quel periodo hanno sfornato una marea di successi tamarri, ma che funzionavano alla grande. 
In seguito ho visto il film perché veniva proiettato sul video della discoteca dove facevo il dj, e da lì ho conosciuto meglio Prince e le sue produzioni finché sono andato pure a vederlo DAL VIVO al Forum Di Assago che allora si chiamava ancora PalaTrussardi, cosa della quale sono tuttora felice di aver fatto.

La title track PURPLE RAIN poi è già bella di suo, ma vista e sentita nel film ha ancora più trasporto emotivo. 
Altro disco, ma sicuramente meno d'impatto, che usciva lo stesso giorno era anche Discovery, non il capolavoro omonimo della ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA, ma il nuovo di Mike Oldfield che dopo Crises trovava davvero duro bissare il grande successo commerciale avuto persino in discoteca con Foreign Affair e Moonlight Shadow.

O forse nemmeno ci provava perché già il singolo TO FRANCE (che mi piaceva un botto), nonostante avesse come voce solista di nuovo Maggie Reilly, presentava delle atmosfere totalmente differenti dal gusto medieval-folk come appunto tutto l'album che infatti non raggiunse le vette del predecessore, ma rimane un ottimo disco. 

lunedì 24 giugno 2024

WALLED IN - MURATA VIVA: QUANDO CI PROVI A RICICLARE IDEE E ATTRICI

 Film dalle pretese horror poco conosciuto (e il motivo c'è) e con certe premesse un po' bislacche questo Walled In - Murata Viva, del 2009, che dopo un inizio abbastanza interessante, perde tutto il suo spessore, se ce ne può essere in un film del genere.


C'è un vecchio palazzo da demolire, c'è Mischa Barton, al top in The O.C. (appena nomini la serie degli anni 90 senti nella testa California dei Phantom Planet), ma poi persa spesso in film di poco conto se escludiamo Notting Hill, St.Trinian's e Il Sesto Senso (ma sempre con parti secondarie), e qui invece (appunto un film di bassa lega) viene messa lì come protagonista per interpretare il perito incaricato di fare il sopralluogo nella costruzione,

e poi ci sono corpi murati vivi dall'architetto che costruì tale edificio con pretese occulte, propiziatorie e quant'altro che sa di già visto (si può pensare a Shining di striscio), ma qualsiasi altro film del genere è stato realizzato meglio di quanto si veda qui per la mano del regista Gilles Paquet Berner con il suo primo lavoro in lingua inglese tratto comunque da un romanzo di Serge Brussolo, Les Emmurés, perciò diciamo che parte del danno era già stato fatto e scripta manent.

domenica 23 giugno 2024

UN ALTRO GRANDE DI HOLLYWOOD CHE SE NE VA, NON DA SOLO

 Come capita purtroppo spesso, abbiamo qualche addio da fare oggi, nonostante mi trovi in vacanza e avessi già preparato qualche post pronto in automatico, ma nonostante ciò mi sono sentito in dovere di intervenire di persona dato che si parla della dipartita del grande Donald Sutherland, 88 anni che ricordiamo in più di 180 film tra cui quel M*A*S*H di Altman che metteva alla berlina l'incubo della guerra, 


Una Squillo Per L'Ispettore Klute, film che valse l'Oscar a Jane Fonda (Donald ha ricevuto invece il premio alla carriera nel 2018), il mitico ANIMAL HOUSE, Terrore Dallo Spazio Profondo, remake in meglio de L'Invasione Degli Ultracorpi, con anche incursioni italiane tipo il quanto mai bizzarro Il Casanova Di Federico Fellini e lo splendido ELLA & JOHN - THE LEISURE SEEKER diretto da Paolo Virzí. 
Attore Sutherland che con la sua presenza riusciva a valorizzare anche film mediocri, e HUNGER GAMES ne sa qualcosa, il cui annuncio della morte è stato dato nei giorni scorsi dal figlio Kiefer che invece mostra di trovarsi sempre più a suo agio nel mondo delle serie tv come 24 e Rabbit Hole.
Anche lui comunque in gioventù era apparso in un famoso episodio di AGENTE SPECIALE

basato su un gioco di sopravvivenza (tipo Hunger Games, appunto) dove era pure in compagnia di altre due guest star come Charlotte Rampling e Brian Blessed, e ben due de Il Santo. 
Si continua sempre nel cinema con Anouk Aimee, 92 anni, attrice francese che aveva recitato in importanti film come La Dolce Vita e 8 E 1/2 di Fellini (rieccolo), e Un Uomo Una Donna di Claude Lelouch.

Il vero nome di anouk era Nicole Francoise Florence Dreyfus, e prese quel nome d'arte di Aimee dal personaggio da lei interpretato per la prima volta al cinema nel film La Maison Sous La Mer del 1946 quando ancora aveva 14 anni, mentre il cognome fu un suggerimento di Jacques Prevert, una trovata per farla amare ancora di più dal pubblico poiché in francese aimee significa appunto amato. 
In Italia, oltre al cinema, era stata protagonista anche di alcuni spot pubblicitari, quelli del famoso Carosello dove poi i bambini andavano subito a letto. 
Addio Aimee e Donald. 

sabato 22 giugno 2024

MADONNA, BOWIE E I KISS... ARIA DI COMPLOTTO

 Correva l'anno 1974 ed era il 22 giugno, per una strana coincidenza era un sabato proprio come oggi, quando una allora già peperina quindicenne che di nome fa Madonna Louise Veronica e di cognome Ciccone, scappa di casa con un'amica per andare a vedere il suo primo concerto alla Cobo Arena di Detroit dove sul palco si esibisce un giovane David Bowie (questa settimana il Duca Bianco TORNA SPESSO ad occupare i miei post) che l'anno prima aveva appena fatto morire il suo personaggio alieno di Ziggy Stardust per proseguire la carriera con l'ennesima incarnazione musical/artistica.


Personaggio quello dell'alieno che due anni prima apparve in tv con quella dentatura approssimativa a Top Of The Pops cantando STARMAN insieme agli Spiders From Mars (su una base, ma con la voce live) scioccando i telespettatori con quel look glam così esagerato e ambiguo, ma certamente d'effetto per eseguire una canzone stupenda che ebbe pure una cover italiana fatta l'anno dopo da I Profeti con il titolo L'AMORE MI AIUTERÀ

Magari ascoltarla così può far storcere il naso, ma all'epoca si coverizzava nella nostra lingua qualsiasi cosa e comunque questa versione di Starman è decisamente più dignitosa di quella volta che alla RCA venne in mente di far cantare David in italiano la sua Space Oddity che, grazie a Mogol, spero in una sua giornata no, diventò quella roba brutta che è RAGAZZO SOLO, RAGAZZA SOLA.

La "sola" qui è proprio la canzone, altro che la ragazza, e spero proprio che David all'epoca non sapesse assolutamente quello che stava cantando. 
Ma tornando a Madonna, il suo essere fan di David Bowie l'aveva portata ad omaggiare il cantante inglese nel giorno della notizia della sua morte in quel 2016 durante un suo concerto del Rebel Heart Tour a Houston in Texas, cantando la canzone REBEL REBEL (che calzava pure a pennello con il nome della tournée), ma durante quell'esecuzione si diceva che qualcosa fosse andato storto e la cantante si era accasciata sul palco alla fine del brano.

Da quello che si vede invece a me pare solo un momento creato per fare scena, ma sai i giornalisti come "montano" bene le notizie quando si parla di star di quel calibro.
Casualmente oggi negli Stati Uniti è anche la Giornata Nazionale Del Bacio che, lo sappiamo tutti perché forse è una delle prime parole che si impara in inglese, si dice Kiss come la famosa band glam rock, appunto, di Detroit (due di loro sono ultrasettantenni, pensa te...),

ovvero il luogo del concerto di Bowie dove partecipò la Madonnina teenager... 
E quindi tutto questo..., possibile che sia solo una dannata coincidenza? 
Si, lo è assolutamente, ma proprio perché il mondo della musica alla fine è più piccolo di quanto si creda, e gira gira... 

venerdì 21 giugno 2024

VOLARE (NELLO SPAZIO) OH OH

 La data del 21 giugno di 20 anni fa è legata al primo volo spaziale dello Spaceship One,


la prima aeronave finanziata da fondi privati, ma in realtà, per quanto sia stato un evento eclatante in quella che da sempre è la conquista dello spazio che ha generato sceneggiature infinite per il cinema e la tv (e a tal proposito segnalo Fly Me To The Moon con Woody Harrelson e Scarlett Johansson di prossima uscita), non è tanto dell'evento che mi va di parlare oggi, anche perché tale velivolo verrà pensionato già nell'ottobre dello stesso anno, ma piuttosto del suo aspetto che lo rendeva molto simile al trasporto dei moduli lunari nella serie british dei primi anni 70 U.F.O.

che funzionava in pratica come la navicella Shuttle e l'aereo che la portava in quota. 
Certo, il plot dello show era molto ingenuo con gli alieni invasori della terra e l'organizzazione segreta pronta a combatterli, però quei modellini usati per gli effetti speciali erano così ben studiati e realistici perché c'era un grande lavoro dietro prendendo idee da veicoli reali e,

come si può vedere, anche auto vere venivano modificate (quella sopra deriva da un vecchissimo modello Ford) per renderle futuristiche con le porte ad ali di gabbiano come ha la mitica DeLorean che però ancora doveva nascere. 
L'auto di Ritorno Al Futuro infatti venne costruita solo dal 1981, e quindi la serie, che aveva l'ambientazione nel 1984 si trovava perfettamente posizionata nel tempo (outfits da Swinging London a parte),

con però un trucchetto perché nelle riprese pareva che le porte si alzassero da sole e invece c'era un operatore che lo faceva rimanendo fuori dall'inquadratura (col formato in 4:3 che si usava allora era più facile nascondere qualcosa o qualcuno). 
Per fare un'altro esempio, anche dal francese CONCORDE (allora ancora in prova come prototipo) venne preso spunto per costruire lo Shadair,

altro velivolo della serie, come avevo già fatto notare tempo addietro. 
Fantascienza, si, ma vedi che qualcosa di vero c'era, c'è e sempre ci sarà. 

giovedì 20 giugno 2024

LUCCA SUMMER FESTIVAL: DOVE C'È MUSICA (PER TUTTI)

 Anche quest'anno Lucca, dopo l'appuntamento invernale con il raduno per cosplayers (e ammiratori buongustai delle cosplayers) torna a portare la musica d'estate con un calendario di artisti niente male


zeppo di nomi come Ed Sheeran ed Eric Clapton che sono già passati nei giorni scorsi, mentre si attendono per andare avanti fino a luglio artisti come Lenny Kravitz, The Smashing Pumpkins (con Tom Morello), Rod Stewart, Duran Duran e i Toto che capitano spesso in tale frangente anche se ormai sono quasi ridotti ad una Steve Lukather band con ospite Marcus Miller. 
Ce n'è per tutti i gusti dal pop di Gazzelle al rock vintage dell'ex Creedence Clearwater Revival John Fogerty, dalla trap di Tedua e Geolier al jazz soul di Diana Krall. 
Ecco, forse proprio questo mischiare i generi ha fatto storcere il naso a quelli che si considerano "puristi", cioè quelli che dopo i Led Zeppelin, per fare un esempio, non c'è stato più nulla di eclatante, mentre invece trovo giusto, onesto permettere ad ogni artista di portare la sua versione di come intende il concetto di fare musica, mettendo generazioni molto diverse a confronto. 
Che poi, se uno non ti piace, non sei per forza obbligato ad andare al suo concerto, non è così? 
E come diceva Barry White... LET THE MUSIC PLAY!!!

P.s.
Anche dopo di lui ci sono stati lo stesso grandi nomi nella musica 😊. 

mercoledì 19 giugno 2024

SI, I DOLCI FANNO MALE, PAROLA DI DAVID BOWIE

 "Certe volte bisognerebbe essere come i Blues Brothers nel film, quando cantavano RAWHIDE dietro ad una griglia di protezione",


avrà pensato David Bowie quel 19 giugno del 2004 quando stava portando in giro il suo Reality Tour e qualcuno del pubblico di Oslo ebbe l'idea di lanciare un lecca lecca a forma di cuore (il classico lollipop) verso il palco con tale oggetto che va a colpire il cantante all'occhio sinistro, proprio quello già lesionato da ragazzino per cui la pupilla non reagiva più alla luce rimanendo dilatata e dandogli quella particolare aria da alieno. 
Gail Ann Dorsey, la sua bassista era stata la prima ad accorgersi dell'incidente guardando David improvvisamente impallidito che smette di cantare per quel dolore lancinante provocato dalla contusione e uno dello staff che lo sorregge per portarlo dietro le quinte.


Dopo alcune minuti e parole non proprio gentili verso l'ignoto lanciatore (e vorrei vedere) di cui c'è un DOCUMENTO foto-audio,
 Bowie ha ripreso il concerto, ma qualche sera dopo a Praga lo show è stato interrotto prima del previsto per un altro motivo del tutto differente, cioè un forte dolore ad una spalla. 
Era stata una serie di eventi particolarmente sfortunati per il Duca Bianco, che invece in quel periodo era tornato alla grande dopo quei momenti hard con i Tin Machine (mai piaciuta quella parentesi), e dischi sperimentali. 
In quel 2004 David, allora 57enne, era perfettamente in forma

(c'è un dvd molto bello che lo testimonia) ed aveva anche smesso di fumare prendendosi cura di sé grazie all'aiuto di un personal trainer, tanto da sembrare ringiovanito come ai tempi del Glass Spider Tour dopo aver passato normali (per lo showbiz) alti e bassi di una carriera comunque leggendaria e multiforme che ha lasciato il segno anche nel cinema (ah... quel Labyrinth!!!).


Quel cinema che ce lo ha presentato come un alieno caduto sulla terra e poi via via in ruoli sempre diversi, tanto che lo avrei visto bene pure in quel film di John Landis che ho citato prima, nella parte del leader dei Goodole Boys (l'attore Charles Napier)

gruppo al quale i Blues Brothers prendevano il posto dietro la griglia di protezione (e il cerchio si chiude), che tanto quel tipo di cappello western lo avrebbe indossato poi per Giovanni Veronesi in un BRUTTO FILM con Harvey Keitel, Leonardo Pieraccioni ed Alessia Marcuzzi, pellicola che preferisco dimenticare. 
Chissà che non ci avesse pensato anche lo stesso John? 

martedì 18 giugno 2024

DEL SENNO DI POI... SONO PIENI GLI ABISSI

 Risale ad un anno esatto fa quella tragedia sottomarina del Titan dove cinque persone hanno perso la vita sperando di andare ad esplorare il relitto del Titanic con un mezzo che già da subito era stato definito poco sicuro.


L'interruzione improvvisa delle comunicazioni e della geolocalizzazione con la nave appoggio aveva fatto scattare l'allarme e le ricerche che si sono protratte per quattro giorni, finché, con le attrezzature adeguate, sono stati ritrovati dei resti riconducibili al Titan che sarebbe imploso non avendo retto la pressione a cui era stato sottoposto nonostante fosse stato progettato per profondità fino a 4000 metri e già usato in passato per riprese sottomarine. Per le cinque persone a bordo, pilota e passeggeri che avevano pagato pure una cifra considerevole, perlomeno pare che dovrebbe essersi trattato di una cosa istantanea tipo 20 millisecondi, praticamente come quando schiacci sotto i piedi una lattina di Coca Cola, il che non toglie che sia stata comunque una morte magari un po' meno atroce di come si pensava all'inizio, tipo per soffocamento o annegamento, ma comunque una morte quasi annunciata. Nonostante il tragico evento, l'imprenditore Larry Connor vuole adesso provare a dimostrare che non è poi così pericoloso esplorare gli abissi e sta preparando una nuova impresa con un mezzo fornito dalla Triton Submarines, specializzata nel settore.

D'altro canto il regista James Cameron invece, esperto di abissi (vedi The Abyss), per preparare il suo FILM campione di incassi con DiCaprio e la Winslet, era sceso per esplorare quel relitto più di 30 volte tornando sempre indenne, ma questo perché era attrezzato con un mini sommergibile molto più adatto allo scopo e lo scorso anno era stato anche intervistato in occasione dell'incidente ribadendo i suoi dubbi (rivelatisi fondati) che aveva sulla struttura e composizione dello scafo utilizzato dalla Ocean Gate per il Titan, dubbi che aveva già espresso prima che l'impresa avesse inizio. 
Che dire? Avergli dato retta... 

lunedì 17 giugno 2024

FURIOSA: IL FUTURO CHE (FORSE) CI ASPETTA

 Oggi è la Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, quella situazione mostrata all'estremo in molte pellicole fra cui anche il nuovo Furiosa, il prequel di Mad Max Fury Road uscito da poco al cinema sempre per la regia di George Miller che, essendo anche l'autore della saga cartacea, dovrebbe saper benissimo come tradurre in immagini in movimento il suo lavoro, e difatti la critica era stata entusiasta e concorde nel ritenerlo un ottimo film. 


Ma dato che poi chi fa segnare gli incassi ai botteghini sono gli spettatori, a questi ultimi tocca il vero giudizio finale che purtroppo ha determinato un vero e proprio flop. 
Comunque il tema di oggi non è propriamente il cinema postatomico, bensì il lottare contro la siccità, ed è facile dirlo così, ma cosa puoi fare contro un elemento naturale come il Sole che scalda la terra giustamente già in questa stagione per arrivare a picchi da paura in piena estate? 
Ah beh, gli scienziati di alcuni paesi hanno inventato il modo per far piovere a piacimento, ma purtroppo giocare con gli eventi atmosferici non è mai una buona idea perché poi la natura cerca sempre di rimettere le cose a posto e, come si è visto dai tg, si scatenano tifoni e uragani che sembra di stare in uno di quei film apocalittici e invece è tutto vero. 
Ora non dico che ci troveremo presto in una situazione alla Mad Max o Furiosa, appunto (siii Anya Taylor Joy anche rapata con un braccio mozzato è sempre da panico), dei quali George Miller prima del flop stava già pensando all'episodio successivo (quindi ora vedremo gli sviluppi futuri). 
Cioè non sarà a breve che ci troveremo tutti nel deserto con macchine e moto assemblate alla meglio a combattersi per acqua e carburante... 
No, presto no e per ora quelle avventure dove chi ha la pelle più dura vince sugli altri ce le gustiamo al cinema che ci piace (o ci piaceva) tanto vederle lì... 
Ma nemmeno fra tanto tempo forse ci toccherà... 

domenica 16 giugno 2024

LA NASCITA DI UN MITO: THE ROCKY HORROR SHOW

 Era il lontano 16 giugno del 1973 quando al King's Road Theatre di Londra si teneva la prima del The Rocky Horror Show di Richard O'Brien (attenzione... non era ancora "Picture" perché al cinema ci arriverà due anni dopo) e... fu un successo?


Beh, in effetti non subito, poiché in teatro quella sera vennero contati solo 63 spettatori incuriositi da quella locandina bizzarra, ma qualcosa nell'aria già c'era e già dal giorno dopo si cominciava a parlare in giro di questa opera rock così insolita e trasgressiva. 
Tant'è che piano piano il pubblico divenne sempre più numeroso per vedere questi attori che ti cantavano una vicenda sopra le righe di transessuali, creatori di esseri umani alla Frankenstein, sesso e fantascienza. 
Di coloro che poi vedremo anche nel film (che in verità anche quello ci mise un po' ad ingranare), sul palco quella sera c'erano solo Tim Curry (e chi sennò?),

Richard O'Brien, Patricia Quinn, "Little" Nell Campbell e Meat Loaf, quest'ultimo nel doppio ruolo di Eddie e del Dr.Scott come si usa fare da sempre per ogni compagnia che rappresenta l'opera in teatro poiché quei due personaggi non sono mai in scena nello stesso momento ed hanno caratteristiche completamente diverse grazie a trucco e costumi. 
Da quelle prime esibizioni teatrali è tratto l'audio del video qui sotto di SWEET TRANSVESTITE.

E così, al grido di "Don't dream it, be it", frase ripetuta nel finale dello show, quella sera del 16 giugno nasceva una leggenda che tuttora rimane nell'olimpo dei musical, anzi l'unico musical interattivo, e ricordate di "don't judge a book by its cover!". 

sabato 15 giugno 2024

IL RE LEONE COMPIE OGGI 30 ANNI

 In Italia i film della Disney sono sempre stati gli appuntamenti fissi del Natale, mentre in America te li facevano spesso uscire persino in estate, come quel 15 giugno del 1994, quando le sale statunitensi, 30 anni orsono, cominciarono a proiettare Il Re Leone,


grandissimo successo dell'animazione con James Earl Jones a dare la voce possente di Darth Vader a Mufasa (per noi in Italia era Vittorio Gassman) e dove per le musiche ci avevano messo mano Hans Zimmer con Elton John, e alla nostra Ivana Spagna era capitato di cantare (benissimo) la versione italiana di Circle Of Life che, appunto conosciamo come IL CERCHIO DELLA VITA.

In Italia il film arriverà il 25 novembre, in preparazione, appunto, delle feste natalizie, ed eccola qui la colonna sonora ad occupare il post musicale del sabato, come con GHOSTBUSTERS la scorsa settimana. 
Qui le canzoni, come questa CAN YOU FEEL THE LOVE TONIGHT, che si ascolta sui titoli di coda cantata proprio da Elton John anche nell'edizione italiana, avevano certo un peso maggiore che nella commedia horror di Reitman.

Non per niente ne verrà ricavato anche un musical, nonché un sequel direct to video ed uno spinoff sempre per l'home video basato sui due simpatici Timon e Pumbaa che nel film di oggi fanno il loro show con la loro HAKUNA MATATA.

Ah già... C'è stato anche il remake in live action/CGI, un'altra delle cose inutili, anche se realizzato molto bene, che si inventa la Disney per fare cassa, ma è appunto una di quelle cose che il mio cervello rifiuta a priori avendo già apprezzato in pieno l'originale. 

venerdì 14 giugno 2024

FREELANCE: EH NO, NON CI SIAMO

 Avevo detto giusto pochi giorni fa che Prime Video spesso e volentieri mette nel suo menù delle serie tv che si rivelano dei pacchi e film scrausi, ma ogni tanto quella giusta la imbrocca, tipo con FALLOUT.


Non è questo il caso di Freelance, commedia action con il massiccio John Cena e quella formaggina di Alison Brie che sulle prime sembra un film carino, anche perché ho sempre un buon ricordo di Alison nella serie Glow dove fa la lottatrice di wrestling dal nome d'arte Zoya La Destroya, che in inglese sarebbe uno slang di destroyer, ma in italiano suona un po' diversa.

Purtroppo ci si arena dopo pochi minuti che la missione in cui John è coinvolto è iniziata perché la regia di Pierre Morel che aveva diretto Taken con Liam Neeson, per cui dovrebbe sapere quello che fa in un contesto cosi, qui sembra invece quanto mai piatta, o forse è solo colpa del montaggio poiché quelli che dovrebbero essere stunt, che sono in effetti abbastanza buoni come le auto che esplodono o l'elicottero che punta diritto verso la macchina da presa, non so come sia sta cosa, ma ho avuto l'impressione che rimangano come fuori dalla scena in cui vedi i nostri attori, per cui finisce che risultano finti.

Tutta la vicenda gira intorno al leader del solito stato sudamericano dal nome inventato, Pandonia, che non c'entra con i pandori della Ferragni, almeno credo eh. 
Alison deve intervistare questo leader e John le fa da bodyguard scoprendo più tardi che lo scopo della missione era un'altro. 
Insomma, per farla breve 100 minuti buttati via per un film che negli Stati Uniti era pure uscito nei cinema, mentre per noi è stato messo direttamente sulla piattaforma di Amazon, che perlomeno non sei andato a pagare un biglietto per vederlo e per poi uscire dalla sala con le balle girate. 
Per fortuna che a risollevare le sorti di Prime Video è arrivata la quarta stagione (e ultima) di The Boys...
In coda aggiungo che la notizia della morte di Simon Cowell, il creatore di X-Factor,

è solo un malinteso dovuto all'omonimia con Simon Maxwell Cowell, ambientalista e pure lui personaggio televisivo britannico. 
Questo Cowell aveva 72 anni, mentre il Simon che conosciamo, che di anni ne ha 64 e che di secondo nome fa Philip, per fortuna sta bene, ma già sui social si erano diffuse notizie bufala a riguardo.
Che ci vuoi fare?
Ormai è così... 

giovedì 13 giugno 2024

ANCHE SULLE FACCENDE SPIACEVOLI È MEGLIO RIDERE

 Ricordiamo certo con piacere tutti il film di e con Charlie Chaplin del 1940, Il Grande Dittatore,


al quale avevo dedicato tempo fa un POST per il Giorno Della Memoria, nel caso servisse qualche approfondimento, e dove c'è quel meraviglioso discorso finale reso ancora migliore nel doppiaggio italiano da Oreste Lionello.
Pellicola dove il comico perculava sagacemente Adolf Hitler tipo nella famosa scena del mappamondo, certo, ma anche noi italiani non eravamo sfuggiti alla vena dissacratoria di Charlot dato che il nostro Benito Mussolini era stato rappresentato con il nome di Bonito Napoloni (che per l'Italia era diventato Benzino perché quel nome originale, pure storpiato assomigliava ancora troppo) in quel dì quando avvenne quell'incontro con il leader nazista, che qui veniva chiamato Adenoid Hynkel, nel 1934 ed era appunto il 13 giugno. 

Incontro quello che avvenne in privato per discutere delle tante amenità che due personaggi di quel calibro (parola quanto mai appropriata quando sullo sfondo si parla di guerra) potevano esprimere, mentre il giorno dopo i due apparvero in pubblico a Venezia come culo e camicia (adesso però non saprei bene assegnare le due parti...). 
Certo, su quelle vicende, per fortuna, lontane nel tempo è molto difficile avere dei bei ricordi, specie per coloro (ormai rimasti in pochi) che le hanno vissute in prima persona e ultimi testimoni viventi delle atrocità che vennero perpetrate, ma anche questa è pur sempre la storia che ci riguarda. 

mercoledì 12 giugno 2024

NELSON MANDELA E INCEPTION

 Esattamente 60 anni fa, cioè il 12 giugno del 1964, Nelson Mandela, attivista anti apartheid e premio nobel per la pace, nonché presidente del Sudafrica, veniva condannato all'ergastolo per alto tradimento e passerà in carcere quasi un terzo della sua vita.


Vita che però, secondo alcuni fermamente convinti, sarebbe terminata dietro le sbarre negli anni 80, mentre Nelson arrivó fino al 2013, anno effettivo della sua morte.
Tale convinzione errata era stata pure avvalorata da una scrittrice di fantascienza, Fiona Broome, che durante un incontro pubblico con altre persone sosteneva fermamente questa versione senza venire smentita perché quella convinzione era instillata inconsciamente come in INCEPTION anche negli altri presenti, e ha dato origine a quello che adesso viene chiamato appunto Effetto Mandela, cioè un fatto che viene distorto dalla conoscenza comune fino a credere che sia la vera versione. 
Su tale argomento in seguito Fiona ha aperto un sito web dove si discute appunto di falsi ricordi presi per veri da migliaia di persone. 
Per dire... anche nel cinema ci sono certe convinzioni fermamente radicate nella memoria collettiva di cui una delle più famose è la frase di Darth Vader "Luke, io sono tuo padre!" con tanto di meme che girano per il web, mentre la frase corretta pronunciata da James Earl Jones (Massimo Foschi per l'Italia) è "No! Io sono tuo padre"


(ecco il documento VIDEO allegato).
L'effetto Mandela ha dato anche il nome ad un angosciante film del 2018 dal titolo appunto The Mandela Effect, e comunque bisogna ricordare anche che, dopo che già nel 1984 il gruppo ska The Specials aveva pubblicato FREE NELSON MANDELA,

sotto la produzione di Elvis Costello, la canzone MANDELA DAY dei Simple Minds è nata nel 1989 proprio per il concerto del Mandela Day dove diversi artisti si esibivano invocando la liberazione del leader sudafricano che in quel giorno compiva 70 anni, e non per cantarne la dipartita.

Potrebbe essere stato anche questo concerto il motivo che ha fatto nascere tale convinzione nella mente di tante persone. 
Eh, ma qui siamo un po' come nel famoso gioco del telefono senza fili dove una frase parte da un capo e arriva all'altro completamente distorta, e dove anche internet ha la sua buona parte di responsabilità nella creazione di falsi ricordi, facendoti sentire a volte come in una realtà alternativa o in un film di Nolan. 
In chiusura del post invece è purtroppo vera la notizia della morte di Francoise Hardy, cantautrice francese dallo stile delicato che ha ispirato anche Carla Bruni. 
Francoise aveva 80 anni ed aveva avuto un certo periodo di popolarità anche in Italia partecipando ai Festival di Sanremo degli anni 60 quando le canzoni venivano proposte in coppia con artisti internazionali come Louis Armstrong, Wilson Pickett e Shirley Bassey, giusto per nominarne alcuni ben noti.
Il suo successo più grande è stato questa TOUS LES GARÇONS ET LES FILLES.

Adieu Francoise. 

martedì 11 giugno 2024

BRIDGERTON STAGIONE 3, O MEGLIO... 2 E MEZZO

 Mi urta un po' sta mania di Netflix di spezzare le serie e la faccenda si ripete anche con la terza stagione di Bridgerton, dove stavolta ci si discosta dai libri ufficiali per puntare il riflettore su due dei rampolli più giovani delle due famiglie protagoniste ovvero i Bridgerton, appunto, e i Featherington.


I due sono Colin e Penelope, dove la seconda ha un ruolo determinante nelle trame che si tessono in quell'Inghilterra tutta inventata dove la regina è di colore (la SERIE SPINOFF dedicata a lei l'ho mollata per noia, ma l'attrice l'ho ritrovata adesso come guest nei nuovi episodi di Doctor Who, quelli con Ncuti Gatwa e Millie Gibson) ed il pettegolezzo la fa da padrone, ma se non avete visto la prima stagione che consiglio caldamente anche perché aveva avuto un impatto non da poco in fatto di erotismo (che successivamente si è molto placato), non dico nulla per non spoilerare. 
Tutti o quasi sono presenti all'appello anche nella nuova terza stagione che rimane quindi monca a solo quattro episodi fino all'ormai vicina metà di giugno quando Netflix malandrina metterà a disposizione gli altri quattro per farci sapere come si conclude la vicenda. 
Ma, tutto sommato, finora ho dormito lo stesso sonni tranquilli 😁. 

lunedì 10 giugno 2024

A PARTE IL FATTO CHE NESSUNO TI REGALA MAI NIENTE...

 Oggi mi sento di fare un post di servizio a causa di una marea di annunci che hanno di recente invaso Facebook e Instagram proponendo di acquistare una cassa bluetooth della Marshall a soli 2 euro partecipando ad un concorso online dove, se sei fortunato te la spediscono a casa a quel prezzo irrisorio.


Si... credici, se sei fortunato o se sei talmente stolto da caderci poiché se ci provi ti ritrovi davanti ad un giochetto da risolvere che non riesce mai al primo tentativo, ma al terzo per dare credibilità sennò parrebbe troppo facile. 
Dopodiché ti vengono chiesti i tuoi dati bancari e a quel punto, se segui le istruzioni sei fregato perché ti prosciugano il conto. 
Per rendere ancora più credibile l'annuncio sui social, che usa marchi di catene commerciali come Unieuro, Mediaworld, vengono messi anche dei commenti, alcuni entusiasti di aver vinto e altri che magari segnalano qualche problema tipo sulla connessione Bluetooth che viene risolta in privato da qualche addetto, ma è possibile sgamare tutto dai soliti errori di scrittura spesso anche grossolani che usano i traduttori automatici. 
Sono sicuro che questa mia segnalazione sia stata inutile poiché confido sul fatto che nessuno sia così rimbambito da credere in una cosa così, come le mail che ti arrivano per dirti che hai vinto una bicicletta elettrica da Decathlon oppure sono relative ad un pacco che non hai mai ordinato su Amazon o sevizi simili. 
Quindi sempre molta attenzione perché per cliccare ci vuole un attimo, proprio come prenderlo in quel posto... 

domenica 9 giugno 2024

DOCTOR WHO, FANTA-TRASH MESSICANO E... PAPERINO

 Comprendo perfettamente se, sulle prime, il nome di William Russell non dice nulla ai più, mentre a quella manciata di whovians che si nasconde di notte per paura degli automobilisti, dei linotipisti (cit. Lucio), dovrebbe ricordare la prima stagione della serie tv più longeva del mondo, appunto,


Doctor Who, dove all'epoca il protagonista era interpretato da William Hartnell e la genesi di tale programma televisivo viene raccontata in un bel film dal titolo UN'AVVENTURA NELLO SPAZIO E NEL TEMPO
William Russell dava il volto a Ian Chesterton, uno dei companions del Dottore che appariva in 77 episodi di quella prima incarnazione del nostro amico di Gallifrey.

Nella serie (che ora è tornata con i nuovi EPISODI su Disney + e a breve ne parlerò in maniera più approfondita) Ian era un insegnante che si insospettiva per certe insolite capacità di una sua allieva, cioè Susan Foreman interpretata da Carole Ann Ford, la quale era in realtà la nipote del viaggiatore del tempo, ma si faceva passare per umana come d'altronde in genere fa anche il Dottore, se possibile, per cercare mantenere un basso profilo durante i suoi viaggi.

Ian, insieme ad un'altra insegnante, Barbara Wright che aveva il volto di Jacqueline Hill, proverà a pedinare Susan per vederci più chiaro e finiranno così, loro malgrado, coinvolti nelle incredibili avventure spazio temporali della serie.

Lo stesso personaggio sarà interpretato anche da Roy Castle nel primo film su Doctor Who dal titolo Dr. Who And The Daleks del 1965, mai doppiato in italiano, con Peter Cushing nel ruolo principale, ma, come anche Barbara, avranno entrambi caratteristiche e background completamente diversi dai personaggi della serie tv. 
Beh, se penso che William ci ha lasciati pochi giorni fa all'età di 99 anni, posso anche considerarlo un bel traguardo per un viaggiatore del tempo. 
Altro nome poco noto, ma che si ricollega al cinema fanta-trash messicano di cui avevo parlato tempo fa, quello che portava la firma della famiglia CARDONA e che aveva avuto un'epopea di grande successo, perlomeno in patria, è quello di Armando Silvestre,

che posso ricordare appunto in BATWOMAN L'INVINCIBILE SUPERDONNA, film di cui ho immancabilmente già parlato perché gira che ti rigira qui dalle mie parti il trash ha sempre un posto d'onore, se preso con il giusto spirito, cioè quello di farsi delle grasse risate. 
Fortunatamente per lui, aveva avuto modo di lavorare anche diretto da Sydney Pollack in Joe Bass L'Implacabile e con Don Siegel in Gli Avvoltoi Hanno Fame durante una carriera divisa tra cinema e tv durata più di mezzo secolo, mentre è mancato anche lui di recente all'età di 98 anni, senza essere un viaggiatore del tempo, ma piuttosto del mondo poiché dovette fuggire dal suo Paese natale e rifugiarsi negli Stati Uniti per minacce ricevute dall'allora presidente messicano. 
Non di soli addii però si parla oggi perché quasi un secolo fa, nel 1934, faceva la, sua prima apparizione in un cartone Disney dal titolo La Gallinella Saggia, il personaggio di Paperino,

ma ancora molto diverso da come lo conosciamo adesso dove l'unico punto in comune è la giubba da marinaretto. 
Addio Armando e William, e ben ritrovato Paperino. 

sabato 8 giugno 2024

SE UN GIORNO TI SERVIRÀ UNA COLONNA SONORA, CHI CHIAMERAI?

 Sabato musical cinematografico oggi perché negli States, l'8 giugno del 1984, ovvero 40 anni spaccati esatti fa, usciva Ghostbusters, il capostipite di una saga che tuttora viene portata avanti già con due nuovi film da Jason Reitman, figlio dello scomparso Ivan.


In Italia dovremo attendere fino al 31 gennaio dell'anno successivo (!) prima di fare la conoscenza con gli Acchiappafantasmi più simpatici del mondo e nel frattempo ci ballavamo la TITLE TRACK della colonna sonora firmata da Ray Parker Jr. insieme alle notizie che ci arrivavano da oltreoceano su questo nuovo film che faceva ridere e strillare di paura al tempo stesso, un po' come John Landis ci aveva messi alla prova con Un Lupo Mannaro Americano A Londra.


Penso di non dover nemmeno accennare quale fosse l'altro FAMOSO FILM di Landis dal quale arrivava Dan Aykroyd a formare con Bill Murray e Harold Ramis il nucleo base della squadra alla quale si aggiungerà Ernie Hudson. 
Tutto il film è stato un susseguirsi di gag, battute, situazioni passate alla storia, anche se magari certi effetti speciali non erano poi così perfetti. 
Anzi Ivan Reitman ebbe da ridire quando il film uscì per l'home video in laserdisc (grande come un ellepi, ma distribuito solo negli USA) perché l'immagine era stata schiarita troppo e rivelava molti dei trucchi usati, in special modo le matte paintings che venivano sovrapposte all'immagine ripresa dalla cinepresa risultavano molto più finte. 
Naturalmente avevo già dedicato un post a questo film e, se volete qualche approfondimento, lo trovate QUI, specificando già allora che ogni seguito purtroppo non è mai stato al livello di questo, in particolare il remake tutto al femminile che era da dimenticare del tutto. 
Comunque la colonna sonora, oltre alla hit nominata prima, presentava anche i Thompson Twins, che già erano in un buon periodo per la loro carriera, con il brano IN THE NAME OF LOVE.

Quella lunga attesa di sei mesi aveva dato i suoi frutti facendo cuocere a fuoco lento il pubblico italiano, perché quando quel giovedì 31 gennaio 1985, le nostre sale cominciarono a proiettare Ghostbusters, l'affluenza di pubblico si rivelò esagerata, al punto che alcuni cinema permisero agli spettatori che lo accettavano, di vedere il film anche in piedi, andando poi incontro a sanzioni perché si volava la legge sulla capienza massima del locale.

Concludo con un altro brano non preso dalla soundtrack, ma che riguarda lo stesso il film perché I WANT A NEW DRUG di Huey Lewis & The News era stata usata durante la lavorazione come base per girare alcune scene e quando Ray Parker venne presentato al regista, fu proprio quest'ultimo che chiese al musicista di realizzare un brano simile dato che Huey non era più disponibile essendo impegnato per un altro film in lavorazione che forse ricordate perché si chiamava Ritorno Al Futuro.
Ecco quindi anche spiegato quel sospetto di plagio che per anni ha gravato su una delle canzoni più famose del mondo, quella che alla domanda "Chi chiamerai?" fa gridare tutti in coro "Ghostbusters!!!".