giovedì 31 ottobre 2024

BEETLEJUICE BEETLEJUICE: LO SPIRITELLO NON PORCELLO

 Cosa ci potrebbe essere di meglio, con la notte di Halloween in dirittura d'arrivo, di Beetlejuice Beetlejuice senza titolacci italiani aggiunti stavolta?


Oh, magari molto diranno che c'è di molto meglio, e magari hanno anche ragione (per certi versi vedrete che sono d'accordo), ma comunque si tratta di un sequel che arriva dopo ben 36 anni dal PRIMO EPISODIO e suppongo (o meglio, sospetto) che in un lasso di tempo meno esteso possa arrivare pure un terzo capitolo dove il nome sarà ripetuto finalmente tre volte, quelle tre volte che non si devono mai dire, manco fosse Voldemort, sennò Beetlejuice arriva davvero e son cavoli amari. 
Beh, gli anni passano e anche il modo di fare cinema di Tim Burton ha passato diversi momenti differenti fra loro, tipo ricordiamo Big Eyes e i CRITICATI LAVORI commissionati dalla Disney. 
Tuttavia, riprendendo in mano IL PERSONAGGIO dei suoi esordi, Tim cerca di mantenere gli stessi colori e le stesse idee del primo film, animazione a passo uno compresa, ma per una buona prima parte abbondante qualcosa non ingrana come dovrebbe nonostante ci siano in scena gli stessi attori (tranne Jeffrey Jones, ma il personaggio comunque c'è) con l'aggiunta della novella vice-musa di Burton, cioè Jenna Ortega che per Halloween si traveste da Marie Curie, splendida in abito ottocentesco.

Ecco, il film comincia a funzionare proprio quando Jenna rimane vittima di un inganno fantasmatico, e scena che mi ha ricordato al volo quella di GHOSTBUSTERS - MINACCIA GLACIALE, di cui ho parlato proprio ieri, ma suppongo sia un semplice caso dove entrambi ti fanno la morale che non ti dovresti fidare troppo dei fantasmi. 
Dopodiché la faccenda si arena di nuovo in una lunga sequenza musicale che dovrebbe, nelle intenzioni del regista, replicare quella di BANANA BOAT del primo film, ma personalmente l'ho trovata davvero fin troppo lunga, anche perché McArthur Park (melensissima, lasciatemelo dire) non ha la stessa forza dirompente del brano di HARRY BELAFONTE, e già la versione di DONNA SUMMER era una delle sue canzoni che mi piacevano di meno

nonostante alle sue spalle ci fosse sempre il duo Moroder-Bellotte, o forse è semplicemente che ormai l'effetto sorpresa non c'era più.
Film a cui, a malincuore, posso dare solo l'aggettivo di discreto quindi, di cui però ho apprezzato la splendida sequenza della "ricostruzione" a "graffette" di Monica Bellucci,

attuale compagna e musa principale di Burton, che dice meno di dieci parole in tutto, ma, come al solito, dette così male che per un attimo mi son rivisto davanti la contessa Altea di Diabolik che amoreggia con Ginko (ma sappiamo che in quel caso ai Manetti andava benissimo così). 
Please, fatti doppiare Monica, e nessuno si farà male... alle orecchie... 

mercoledì 30 ottobre 2024

GHOSTBUSTERS - MINACCIA GLACIALE: ANCHE PER STAVOLTA L'ABBIAMO SCAMPATA

 Mentre Halloween sta arrivando io mi sono messo già nel mood adatto guardando Ghostbusters - Minaccia Glaciale del quale avevo sentito parlare un po' male e invece forse non è proprio tutto da buttare.


Ma prima di parlare del film apro una doverosa parentesi perché, per una beffarda coincidenza, mentre IERI raccontavo che nelle sale torna Frankenstein Junior in 4K, è mancata a 79 anni l'attrice e ballerina Teri Garr, cioè l'indimenticabile Inga che sul carro guidato da Igor si stringeva al Dottor Frankenstein dicendo "lupo ulula..." innescando la FAMOSA GAG
Teri, nel 1983 era stata anche candidata all'Oscar per Tootsie.

Le mando, quindi, un ultimo saluto da parte anche di tutti i cinefili e chiudo la parentesi per tornare al film che occupa il post di oggi. 
Beh certo questo rispetto al capostipite non ha nemmeno il diritto di allacciare gli anfibi agli ACCHIAPPAFANTASMI ORIGINALI, però intanto durante tutto il film possiamo assistere ad un vero e proprio fanservice poiché vediamo in continuazione locations, situazioni e personaggi che ci ricordano quella pellicola. 
C'è pure la biblioteca con la vecchia fantasmessa che rifà esattamente la stessa scena (non mi sono preso la briga di verificare, ma sospetto che potrebbe davvero essere la stessa sequenza presa dal primo film e inserita qui). 
E in effetti, fin quando il deja vu impera va tutto bene.

Poi capita che la giovane nipote (odiosetta) di Spengler faccia quella cazzata "così de bbotto senza alcun senso" con quelle conseguenze che alla fine pensi che le cose sono due: o è idiota o l'ha fatto apposta solo perché c'era scritto sul copione per creare il guaio e un po' ti scade tutto. 
A parte quello, il film funziona solo dalla metà in poi (per quello che dicevo che non è proprio tutto da buttare) cioè quando la squadra originale si riforma ovviamente quasi al completo,

mentre un po' tutta la prima parte (quella da buttare) fa sbuffare un po' diverse volte con tutti quegli spiegoni che, è vero, ce li metteva anche Ivan Reitman, ma in tutt'altro modo, e quello che c'è scritto sulla copertina del DVD, che si vede lassù in alto, è quanto mai mendace poiché l'avventura è poca e il divertimento, che con l'originale era al top, qui invece latita. 
Forse per questo motivo Jason Reitman, il figlio, stavolta preferisce cedere la sedia della regia e rimanere alla produzione dedicando il film al suo papà. 

martedì 29 ottobre 2024

ANCHE FRANKENSTEIN JUNIOR TORNA AL CINEMA

 Anche oggi abbiamo un film che torna nelle sale rimasterizzato, ma questo è in occasione dei suoi 50 anni (anche se qualcuno lo considera un prodotto anni 80 perché era già tornato nelle sale all'incirca ogni decina d'anni), e in questo caso è molto più coerente della storica PELLICOLA DI IERI con il periodo che ci porta verso Halloween poiché si tratta di Frankenstein Junior.


Un film questo di Mel Brooks (anzi... direi proprio "IL" film) con Gene Wilder, Marty Feldman, Peter Boyle & co. che, vuoi per la popolarità, vuoi per l'ambientazione transilvana, non mi stupirei se nella sala dove sarà proiettato si scatenasse, come per il Rocky Horror Picture Show, un'interazione con il pubblico che ripete all'unisono, senza paura di sembrare "A-B-norme", le ormai strafamose battute come "Si-può-fare!!!", "Lupu ululà, castello ululì" o "Rimetta-a posto-la-candela!", tutta farina del sacco di Mario Maldesi che aveva diretto un doppiaggio spettacolare grazie ad un adattamento che ben pochi ormai sanno fare ai giorni nostri. 
Proprio su quel doppiaggio avevo dedicato un POST DETTAGLIATO, se volete darci un'occhiata. 
E sempre sul doppiaggio c'è la chicca che Peter Boyle, la Creatura, nelle poche sonorità che emetteva, era doppiato da Massimo Foschi, cioè la futura voce italiana di Darth Vader.

Concludo con una bella foto a colori autografata dal cast (e che cast!), e quindi appuntamento in Transilv... ehm al cinema oggi e domani, quindi, e sarà pure gradito l'outfit a tema, con l'unica preoccupazione che al massimo "potrebbe piovere!“. 

lunedì 28 ottobre 2024

C'ERA DUE VOLTE IN AMERICA

 Da oggi torna nei cinema, rimasterizzato in 4k, C'Era Una Volta In America di Sergio Leone e ci resterà per tre giorni apposta per celebrare il quarantesimo anniversario del film.


L'edizione che vedremo (o rivedremo a seconda dei casi) è quella da 251 minuti, cioè la più lunga di quelle che sono state editate. 
Ricordo che la prima versione, quella più corta, venne accolta male negli states perché non si capiva bene la vicenda proprio per la mancanza di molte scene tagliate via malamente solo perché certi film così lunghi non erano lo standard degli anni 80, ed anche il montaggio non aveva convinto specialmente il regista. 
Discorso che avevo fatto già a febbraio in un POST dove trovate un po' di tutto su questo film, dagli attori alla musica e non mi sembra il caso di ripetere tutto pari pari dato che ho messo il link apposta. 
Quindi se andrete al cinema a rivedere le vicende di Noodles e Max, ritroverete anche il faccione di DeNiro, in una di quelle classiche inquadrature in campo super ravvicinato, tipico da Sergio Leone, "col sorriso che si allarga piano piano" 

(come diceva Daniele Silvestri, ma "più indiano"), e vi auguro già adesso una buona visione... da gustare mettendosi comodi. 

domenica 27 ottobre 2024

I CASI DELLA GIOVANE MISS FISHER: NON GIUDICARE UNA SERIE DALLA LOCANDINA

 Scorrendo un'app con i programmi tv (ricordo a proposito che ieri sono stati gli 80 anni della nascita della nostra emittente nazionale come Rai dopo essere stata la radiofonica Eiar, ma le regolari trasmissioni televisive partiranno solo dieci anni dopo) mi capitava spesso di vedere che su Rai Premium andava in onda in replica I Casi Della Giovane Miss Fisher (prima era su Rai 2) dove lei, la miss, nelle immagini mostrate, è molto carina in outfit da swinging London, così una sera, curioso come un gatto, sono andato a cercarlo su Raiplay e ho guardato il primo episodio della prima stagione.


La serie è australiana, è ambientata a Melbourne ed, essendo l'Australia una colonia britannica, ecco spiegato l'outfit della bella protagonista. 
Purtroppo però le mie aspettative che mi facevano pensare a qualcosa di brioso come tipo La Fantastica Signora Maizel, sono state deluse poiché nonostante una bella confezione ho visto una cosa che dovrebbe essere un giallo, ma coperta da talmente tanto miele da risultare stucchevole e nauseante. 
La situazione poi non mi era nemmeno nuova dato che la detective snobbata dai colleghi maschi solo perché donna è stata poi portata in video in diverse salse e molto meglio di così, da ENOLA HOLMES a MISS SCARLET AND THE DUKE, per citare le migliori versioni più recenti che ho visto (su LIDIA POET avevo invece espresso il mio parere), mentre di questa, nonostante sia del 2019, perciò antecedente, non ne conoscevo l'esistenza, e forse un motivo c'era. 

sabato 26 ottobre 2024

TERMINATOR: TUTTO COMINCIÒ COSI

 Settimana piena di musica nei post questa, tra musical, Paul McCartney, Supertramp, Renato Zero e Mia Martini, perciò oggi, 26 ottobre, dedico il post odierno a Terminator che usciva nelle sale americane, con il "The" davanti,


proprio 40 anni fa facendo nascere pure tutta una serie di film scrausi, cioè delle brutte imitazioni in style Asylum (che ancora non esisteva), e partire un vero e proprio franchising ufficiale assolutamente non previsto, ma che però per mio conto si è fermato al secondo episodio e tutto il resto poteva anche non esistere, salvando solo la bellezza di Kristanna Loken nel terzo.

James Cameron iniziava da qui (come film fatto e finito) la vicenda tra passato e futuro che si intersecano e Arnold Schwarzenegger era un perfetto cyborg assassino, mentre dal secondo episodio sarà un modello di terminator identico, ma fedele bodyguard del piccolo Kyle Reese. 
Scene cult che sono rimaste iconiche, e anche replicate in altri film come M3gan, ce ne sono un sacco, e la mia preferita è l'autoriparazione del braccio meccanico.

Si, è vero che sto riprendendo in parte un POST di qualche mese fa, ma quella volta l'argomento principale era un'altro, mentre oggi scrivo direttamente per i 40 anni di questo film e la sua saga. 
In Italia per vederlo dovremo aspettare il 15 gennaio dell'anno successivo e lo sentiremo anche con qualche errore di doppiaggio, ma che lì per lì non darà nemmeno troppo fastidio, forse perché all'epoca eravamo meno pignoli e rompiballe. 

venerdì 25 ottobre 2024

TRA SUPERTRAMP E RENATO ZERO, CHI SI METTE IN MEZZO?

 Questa settimana, tra Paul McCartney e musical, c'è stata tanta musica nei post, così come ce n'è anche oggi, perché proprio oggi compie 50 anni il terzo album dei Supertramp dal titolo Crime Of The Century.


Il duo compositivo Hodgson-Davies in quel periodo stava andando a gonfie vele verso quello che in pochi anni sarà il loro più grande successo commerciale e molto più pop, ovvero Breakfast In America che distava da questo ancora due dischi di mezzo. 
Qui invece l'atmosfera è ancora pregna di quel progressive portato in Italia dai vari Genesis, Yes, E.L.P. eccetera, e genere, nel caso particolare dei Genesis, che stentava a decollare in patria coperto com'era dal fenomeno punk. 
Ci vorrà l'apprezzamento dei nostri compatrioti per far capire agli inglesi che anche questa è musica, anche se non la ascolti necessariamente in un pub dove ne esci sverso di birra. 
Chicca del disco che si apre con SCHOOL, che ho postato lassù in alto, è la canzone DREAMER

che il nostro amico Renato Zero, nel suo Zerofobia, aveva fatto diventare SGUALDRINA cantandola con quella sua voce roca grossa che usava all'epoca, in netto contrasto con il makeup e i costumi sfavillanti, ed esattamente al contrario dell'originale che si fregiava invece del famoso falsetto spinto di Roger Hodgson.

Due versioni molto differenti nel testo, ma musicalmente identiche, che a me piacciono entrambe e, anzi, devo confessare di aver conosciuto per prima la cover fatta da Renatino perché di Zerofobia avevo la cassetta che girava di brutto nel mio Philips K7. 
Si, perché era lo stesso album di Mi Vendo e Il Cielo...
E nello stesso anno di Renato, anche Mia Martini non ti fa pure lei una cover dei Supertramp?

Dal loro album del 1977 Even In The Quietest Moment che conteneva infatti il singolo GIVE A LITTLE BIT, la nostra indimenticabile cantante, come lato B di Per Amarti, canzone che porta il testo di Bruno Lauzi e la musica di Maurizio Fabrizio, pubblica la sua versione in italiano di quello stesso singolo della band inglese che diventa, grazie ad Ivano Fossati, SE FINISSE QUI.

E scusa se è poco... 

giovedì 24 ottobre 2024

E ADESSO... MUSICAL!

 Oggi abbiamo due addii nel mondo del cinema con uno molto legato al musical. 


La prima infatti è Mitzi Gaynor, attrice, cantante e ballerina di musical, genere che di solito apprezzo molto anche se a certe persone può sembrare strano perché mi conoscono per cose ben più tamarre. 
Anzi a proposito di quei film musicali degli anni 50 tipo di Fred Astaire e Ginger Rogers, qualcuno si ricorderà che ce li mandava in onda la Rai tanti anni fa all'ora di cena (mi sembra, ma non sono sicuro, che fossero divisi in due parti) e forse è da lì che ho assimilato il genere. 
Ma torniamo a focalizzare l'attenzione su Mitzi che ebbe un certo riscontro su pellicola appunto in quegli anni 50, dedicandosi successivamente al teatro.
Il suo film più noto è senza dubbio SOUTH PACIFIC del 1958, musical della ditta Rodgers & Hanmerstein ed il maggior incasso mondiale di quell'anno


dove era la protagonista al fianco del nostro Rossano Brazzi (ci sarà anche un remake con Glenn Close nel 2001), ma era già stata, come non protagonista, nel cast dell'altro musical tutto piume e lustrini Follie Dell'Anno del 1954, il cui titolo originale sarebbe stato There's No Business Like Show Business (cioè tutta un'altra cosa, ma ormai sappiamo come funzionava dalle nostre parti) dove la star era invece Marilyn Monroe che però per questo film aveva avuto i critici contro che la consideravano come la sua peggior interpretazione. 

La Gaynor poi era apparsa anche nel drammatico, anche se sempre musicale, Il Jolly È Impazzito con Frank Sinatra. 
Mitzi aveva 93 anni. 
In Italia invece è morto domenica scorsa all’ospedale Fatebenefratelli di Roma, l'attore Adamo Dionisi dove era stato ricoverato per una malattia contro la quale stava combattendo da molto tempo.

Adamo aveva 59 anni e con il musical non c'entra nulla poiché era conosciuto soprattutto per il ruolo del boss Manfredi Anacleti, che aveva interpretato nel film del 2015 Suburra, di Stefano Sollima, e poi anche nella serie omonima del 2017, di Netflix. 
Ma non era stata tutta rose e fiori la vita di Adamo che, prima di fare l'attore, era stato capo degli Irriducibili, gli Ultrà della Lazio, ed era pure stato arrestato per spaccio di droga. 
Fu proprio durante il soggiorno nel carcere che partecipò a delle rappresentazioni teatrali come casualmente accadeva nel film con Antonio Albanese GRAZIE RAGAZZI (ma quella era una storia che rifaceva il soggetto di un film francese perciò non c'entrava con lui), dopodiché oltre che da Sollima, sarà diretto anche da registi come Abel Ferrara, Paolo Virzì e Matteo Garrone. 
Addio quindi a Mitzi e Adamo. 

mercoledì 23 ottobre 2024

GIVE MY REGARDS TO BROAD STREET: IL PASSO FALSO DI UN BEATLE NEL CINEMA

 Mentre Giorgia Meloni ha appena festeggiato ieri il suo secondo anno da premier stabilendo anche il primato di prima donna che ricopre tale ruolo in Italia, mentre nel Regno Unito Margaret Thatcher e Theresa May hanno già fatto la loro parte, si, anche di danni, come la biondina da noi, se vogliamo dirla tutta parlando, fra le altre cose, dei soldi spesi per la faccenda migranti in Albania che ha mostrato già delle pecche ancora prima di partire (ma non c'è nessuna intenzione misogina o xenofoba nelle mie parole, sia chiaro), oggi è proprio dei nostri amici inglesi che si parla qui poiché il 23 ottobre del 1984 usciva nelle sale britanniche Give My Regards To Broad Street,


il film interpretato da Paul McCartney & Co. (Ringo Starr, Tracey Ullman, Linda McCartney, Barbara Bach, Bryan Brown) mentre in Italia arriverà solo nel 1987 con il titolo accorciato semplicemente in Broad Street e finirà praticamente inosservato. 
La pellicola infatti è stata mal accolta dalla critica e ha ottenuto uno scarso successo al botteghino (giusto per non dire flop), ma ha ricevuto apprezzamento per la colonna sonora di McCartney, che comprende brani celebri come NO MORE LONELY NIGHTS,

singolo di grande successo creato apposta per il film dove suona come ospite David Gilmour, con anche nuove versioni di brani famosi dei Beatles. 
Con questo film Paul è tornato a recitare dopo i due degli anni 60 insieme a tutti i Beatles diretti da Richard Lester. 
Il cartone animato YELLOW SUBMARINE invece, seppure meraviglioso, non conta molto poiché i Beatles erano doppiati da altre voci e loro apparivano in video solo in un brevissimo istante filmato sul finale. 
Poi Paul lo rivedremo più che altro in camei come quello fatto nella saga di Jack Sparrow.

Questo perché dopo il flop di Give My Regards to Broad Street, McCartney si sarebbe dedicato esclusivamente alla musica per i successivi anni. 
Tutto sommato però il film può essere considerato un'opera interessante per gli appassionati della musica di McCartney e per chi vuole conoscere meglio i suoi interessi e le sue influenze artistiche seppure in sé, abbia ben poche pretese e sia appunto destinato soprattutto ai fans. 
Diretto da Peter Webb il film non è altro che un sogno dove Paul cerca di recuperare le registrazioni di un album che gli sono state rubate, incontrando lungo il cammino vari personaggi e interpretando numerose canzoni, spesso con immagini e situazioni fantasiose come quelle che accadono appunto nei sogni, come si vede nella foto autografata.

Tra le curiosità sul film, si può citare il fatto che McCartney abbia scritto la sceneggiatura del film, oltre ad aver curato personalmente la colonna sonora. 
Oggi, come tanti flop del passato, il film è considerato un cult movie tra i fans più accaniti di McCartney e della musica degli anni '80 e vale comunque una visione... o un ascolto, ecco. 

 

martedì 22 ottobre 2024

WOLFS - LUPI SOLITARI (CHE RISOLVONO PROBLEMI)

 In origine c'era un solo Mr. Wolf, quello di Pulp Fiction interpretato da Harvey Keitel, ma nel 2024 succede che tale personaggio si sdoppia grazie a George Clooney e Brad Pitt in Wolfs.


La grossa differenza fra i due film è che in quello di Tarantino Mr. Wolf "risolveva i problemi" dando solo le indicazioni a quelli che in quel momento ne avevano bisogno (Travolta, Jackson e lo stesso Quentin), ma senza muovere un dito. 
Nel film di Jon Watts invece George si sbatte non poco per risolvere quel problema per cui è stato chiamato in causa, mentre Brad lo percula a più non posso nelle prime sequenze che già ti fanno capire che non si tratta di un vero e proprio thriller. 
Cioè di fondo lo è, ma con tanta ironia che i due ci mettono a piene mani vista anche la grande amicizia che c'è fuori dal set fra quei due testimonial di caffè ormai da molto nelle nostre case con i prodotti che pubblicizzano (capsule e macchinette).

L'amicizia, l'intesa la si sente in ogni fotogramma di una pellicola perfetta che non ti annoia nemmeno per un secondo anche grazie ad una durata decente (1 ora e 45). 
E il fatto che i due abbiano quel nome d'arte di Wolf spiega anche quello che, specie con l'aggiunta del solito titolo italiano non richiesto, sembrerebbe un errore di ortografia dato che lupi in inglese sarebbe Wolves.

Su Apple Tv... What else? 

lunedì 21 ottobre 2024

TALE E QUALE SHOW ED OSCAR WILDE

 No, non temete, non c'è stato nessun vip mascherato come il celebre scrittore inglese a cantare sul palco dello show condotto da Carlo Conti,


anche perché, per quel che ne so, Oscar non ha mai cantato una canzone in vita sua nemmeno al Karaoke, forse perché quel tipo di intrattenimento un secolo e mezzo fa non esisteva ancora. 
Tuttavia, se Hugh Grant vestisse i panni di Oscar potrebbe esserne un perfetto sosia, mentre invece l'attore inglese in abiti simili aveva interpretato Chopin in Chopin Amore Mio, film commedia romantica del 1991 con anche Emma Thompson e Judy Davis, ma questo è un'altro discorso.


Ricorrono in questo periodo infatti i 170 anni della nascita di Oscar Wilde, e per la precisione era il 16 ottobre del 1954, ovvero quando io no, non tenevo ancora questo blog che è nato invece solo cinque anni fa, e forse il motivo di tale mancanza (sicuramente marginale) era anche perché internet doveva ancora essere inventato. 
Il collegamento tra Wilde e Tale E Quale Show mi giunge spontaneo per dare una risposta alle tante critiche che sta ricevendo Cristiano Malgioglio con frasi tipo "non lo sopporto", "perché non lo cacciano?" e così via.

Il perché Cristiano sia sempre nel cast lo avevo già esposto in altra sede, ma te lo dice infatti anche Oscar Wilde con un suo ben noto aforisma che recitava: "C'è solo una cosa peggiore del far parlare di sé, ed è il NON far parlare di sé". 
E su questo aforisma, che poi è una vera e propria regola dello showbusiness quella di far parlare di sé nel bene e nel male, il nostro Cristiano ci marcia a pari passo con la trasmissione che sta un po' avendo il fiato corto, sempre uguale a sé stessa da diversi anni ormai nonostante piccole novità ogni tanto inventate da Carlo e il suo staff. 
Si aggiunga anche che quest'anno la giuria ha perso la presenza di Loretta Goggi, amatissima dal pubblico, ma che con i suoi 74 anni ha deciso di prendersi una pausa dalla televisione per dedicarsi al suo nuovo pronipotino avuto ad aprile dalla figlia di sua sorella Daniela, che è stata una showgirl pure lei e ce la ricordiamo tutti quando, nei panni di fatina tipo Trilli, cantava questa CANZONE:

Quindi, come dicevo sopra, ecco spiegato nientemeno che da Oscar Wilde, il motivo per cui in tv vediamo (ma non ne siamo obbligati) certi siparietti che all'inizio erano pure divertenti, ma adesso si capisce che sono forzati al massimo per fare spettacolo, bello o brutto (molto spesso) che sia. 
E comunque, il fatto che ne stiamo parlando, del programma e di Cristiano (anche quelli che lo odiano), vuol dire che il sistema funziona e Oscar aveva ragione. 

domenica 20 ottobre 2024

COME CAPISCO ALEX DELARGE ADESSO...

 "È un delitto!!! Delitto! Delitto! Usare Gioachino in questo modo! Lui non ha mai fatto male a nessuno!"


Sì, è vero, se conoscete il film saprete che la frase originale tratta da Arancia Meccanica parlava di "Ludovico Van" (Beethoven), ma quello spot dei prodotti per igiene dentale GUM che mi utilizza La Gazza Ladra di Gioachino Rossini ha provocato nella mia testa la stessa reazione che aveva Alex DeLarge nel film quando lo torturavano mostrandogli forzatamente immagini di violenza (non poteva chiudere gli occhi) con il sottofondo della musica di Beethoven, artista che lui adorava in maniera particolare e di cui ascoltava i "tremoli piatti sonori", per cui tale trattamento di ricondizionamento mentale veniva chiamato Cura Ludovico. 
Questo mio inserire Rossini nella frase famosa è perché anche La Gazza Ladra con i suoi movimenti fa parte della colonna sonora del film di Kubrick sottolineando almeno tre scene cult,

ovvero lo SCONTRO con la gang del "grosso e puzzoso Billy Goat Billy Boy, grossa palla di grasso unto e bisunto", quella sulla "DURANGO 95 che filava molto karasció con piacevoli vibrazioni trasmesse al basso intestino",

e quella della RIVALSA di Alex sui suoi Drughi che cercavano di sottometterlo, ma lui capisce che "il pensare è per gli stupidi mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione",

che nel suo caso gli era arrivata da quella musica di Rossini tramite una finestra aperta, e RISTABILISCE così le posizioni "right, right, right".

Qui nello spot visto sulla Nove, che ho cercato su YouTube, ma probabilmente anche lui, il vecchio "You", si vergogna di quella roba e non lo pubblica, quella Gazza Ladra me la sono ritrovata smozzicata e rimontata malissimo da un pazzo che probabilmente non sa cosa ha per le mani e adesso ogni volta che passa in tv sono stilettate che devo subire come quando editano certe canzoni immortali per accorciarle e farle eseguire nei talent show.
Ricordo a riguardo, come fosse adesso, una STAIRWAY TO HEAVEN da denuncia ad un The Voice Of Italy ridotta a due minuti con Piero Pelù che duettava con il concorrente che era pure bravo, ma mioddio! 

Spero di esser stato "chiaro come un lago senza fango o come un cielo d'estate sempre blu, sir" e mi chiedo ancora se era davvero necessario tale scempio. 

sabato 19 ottobre 2024

STOP MAKING SENSE, E SI RADE AL SUOLO IL CINEMA

 Debutta questa sera, 19 ottobre, in anteprima alla Festa Del Cinema di Roma in versione restaurata e in 4K, Stop Making Sense, il film concerto dei Talking Heads diretto da Jonathan Demme, quello de Il Silenzio Degli Innocenti.


Dopodiché  tornerà nelle sale italiane per tre giorni, l'11, 12 e 13 novembre per poter offrire a tutti quello che da Spike Lee era stato definito il miglior film concerto di tutti i tempi. 
Certo non è la musica pop leggerina quella che si ascolta qui anche nel TRAILER,

ma, in fin dei conti, nemmeno troppo cervellotica e anzi, veniva passata anche alla radio. 
E comunque ricordiamo che Tina Weymouth e Chris Frantz (sezione ritmica della band) negli anni 80 avevano esplorato anche il mondo della disco con i Tom Tom Club e quella hit che era WordyWORDY RAPPINGHOOD.

Il lavoro di restauro era stato portato a termine quasi un anno fa per coincidere con i 40 anni del film. 
Una pellicola che mostra un concerto decisamente originale ed anche inaspettatamente divertente che consiglio di cuore. 

venerdì 18 ottobre 2024

ONE DIRECTION IN LUTTO (MENTRE 70 ANNI FA NASCEVA LA PRIMA RADIOLINA)

 Tragedia nella musica con la morte di Liam Payne,


31 anni ed ex membro degli One Direction, boy band dello scorso decennio adorata dalle teenager e nata ad X-Factor dove arrivarono terzi confermando che, come sempre, non conta vincere, ma farsi notare, e dalla quale si è fatto appunto notare come solista, e nel cinema anche come attore, soprattutto Harry Styles.

Liam era alloggiato in un albergo di Buenos Aires, ma, probabilmente sotto l'effetto di sostanze e alcolici, stava dando in escandescenze nella hall, ed era stato chiesto l'intervento della polizia. 
Nel frattempo era stato riaccompagnato in camera, ma all'arrivo degli agenti lo hanno trovato invece nel cortile dell'albergo evidentemente caduto dal balcone della camera da un'altezza di circa tredici metri riportando lesioni mortali. 
Il sospetto di uso di droghe (pare ne usufruisse già all'epoca della boy band per reggere gli stressanti impegni) deriva da ciò che gli agenti hanno trovato in camera ed ora sarà fatta l'autopsia per chiarire tutto. 
La tragica notizia è arrivata ieri, mentre oggi invece è l'anniversario della Regency TR-1,

la prima radio a transistor presentata nel 1954 (quando gli One Direction dovevano letteralmente ancora nascere) da Texas Instruments, apparecchio che andrà a sostituire i vecchi scomodi cassoni di legno a valvole usati fino ad allora, ma che, per contro, sapevano emanare un suono caldo di cui ho potuto godere per un periodo anch'io avendone recuperata una ancora perfettamente funzionante della Philips in legno laccato, con i tastoni e la spia verde in alto a destra.

Il lato scomodo era che poteva suonare solo in casa attaccata alla presa di corrente poiché non aveva le batterie, ma come suonava con quei bassi caldi per esempio Stayin' Alive dei Bee Gees dato che aveva già la modulazione di frequenza, cioè le FM, ed era il 1977, quell'anno che usciva La Febbre Del Sabato Sera anticipato dalla colonna sonora, ma film che da noi arriverà poi nel 1978.

Ad un certo punto, per sopraggiunti limiti di età, avrebbe smesso di funzionare definitivamente all'inizio degli anni 80 e una riparazione sarebbe stata antieconomica o forse non si trovava più il pezzo di ricambio. 
In seguito avrò apparecchi più tecnologici, appunto a transistor, che mi permetteranno, negli anni più recenti, di ascoltare anche gli One Direction che, tutto sommato, erano molto meglio di tanta roba che si sente adesso. 
Addio Liam e perdonami se ho divagato un po', ma son fatto così. 

giovedì 17 ottobre 2024

CITADEL: DIANA, OLTRE OGNI PREGIUDIZIO

 Dopo aver esternato i PREGIUDIZI avuti guardando il trailer, ho voluto testare davvero di persona come potesse essere questo spinoff italiano di CITADEL.


E, dato che partivo con delle aspettative pari a zero, avrei sperato in un minimo di sollevamento dell'asticella, mentre invece ho avuto l'amara conferma di quello che sospettavo, cioè dietro una bella confezione piena di effetti speciali e stunt eclatanti, ho visto la solita roba all'italiana dove forse Matilda De Angelis si trova allineata ai suoi colleghi che recitano quasi tutti borbottando e con il cipiglio di chi ce la mette tutta per imitare gli americans, ma non ci arriva manco pe'nniente. 
E mi fa specie che i fratelli Russo abbiano avuto questa idea (sarà colpa delle loro origini?) di internazionalizzare questo prodotto che in originale non era malaccio (ripeto ancora una volta che i difetti comunque c'erano anche lì). 
Anche qui Citadel e Manticore si fanno concorrenza senza esclusione di colpi e tutto parte dal fatto che le sedi internazionali di Manticore hanno fatto una riunione senza invitare gli italiani. 
Mmmmh qui spia ci cova, pensano i nostri, e mandano Matilda pettinata sbilenca con un collega a curiosare cosa mai stiano combinando gli "altri" così di soppiatto, premurandosi di dirgli di non farsi notare e di non intervenire. 
Al che Matilda dice "Tu dimmi quello che devo fare e io...". Patapam! Sparatoria in pubblico, inseguimenti, esplosioni... alla faccia del non farsi notare,

cosa che invece le Sorelle Bandiera nel loro film comico/spionistico la mettevano proprio nel titolo. 
Eh ma sennò la serie action mica poteva partire loffia. 
Problema, quello della loffiaggine, incrementato comunque dai comprimari di Matilda che, come dicevo lassù, parlano, parlano, parlano recitando impostati come avendo qualcosa dietro piantato lì, e dai tanti flashback su Diana Cavalieri con famiglia distrutta da un incidente aereo non del tutto chiaro. 
Oddio, adesso mi torna ancora una volta il paragone con Alex L'Ariete,

famoso filmone trash da quattro soldi con Alberto Tomba e Michelle Hunziker, che se lo prendi in ridere funziona pure. 
Ecco, l'unico modo per vedere Citadel: Diana, di cui oggi arriva un altro episodio su Prime Video, è probabilmente riderci sopra, ma sicuramente ci sono cose migliori da fare in questo pazzo pazzo mondo di agenti segreti dove di vero ce n'è uno e tutti gli altri son nessuno, citazione doppia con salto carpiato di un famoso spaghetti western che dovreste conoscere, e di una famosa saga col doppio zero che, aldilà dei gossip, pare ancora in alto mare per il suo proseguimento. 

mercoledì 16 ottobre 2024

ULTIME GRIDA DALLA SAVANA: INCIDENTI CON EFFETTI SPECIALI

 Tra la metà degli anni 70 e l'inizio degli 80 era nata la moda dei film con ambientazione esotica intrisi di violenza, tipo Cannibal Holocaust dove recitava un giovane Luca Barbareschi e titolo che oggi, nella Giornata Mondiale Dell'Alimentazione istituita dalla FAO, magari suona un po' surreale.


Uno di questi altri titoli era un noto documentario dal titolo Ultime Grida Dalla Savana del 1975, passato alla storia per una sequenza di circa due minuti dove un turista olandese veniva sbranato da una leonessa davanti a moglie e figli, e vedi che anche qui si parla di mangiare, anzi, divorare. 
Tale sequenza poi verrà tagliata dall'edizione con La Grande Caccia aggiunto nel titolo, non tanto per l'efferata violenza delle immagini, ma forse più probabilmente perché era stato scoperto l'inganno dato che quelle immagini mute, girate in Super 8, erano in realtà un grande fake realizzato dalle parti di Latina con animali addomesticati e ben tre stuntmen (tra l'altro molto diversi tra loro) ad interpretare la vittima, con l'aggiunta di un fantoccio realizzato da Carlo Rambaldi

(E.T. ancora doveva atterrare sul nostro pianeta) per il momento in cui la leonessa trascina via i resti mutilati (l'artista d'altronde lo aveva scritto anche nel suo curriculum vitae). 
Vedi che le bugie hanno le gambe corte eh... 
Comunque oggi questo film è capitato dalle mie parti, non proprio per la ricorrenza mondiale, ma piuttosto perché è mancato nei giorni scorsi Mario Morra,

co-regista della pellicola insieme con Antonio Climati, ed aveva avuto anche un sequel sempre diretto dal dinamico duo, perché anche questo è un modo di fare cinema che avrà il suo progredire in quello che si chiamerà snuff movie. 
Mario, che aveva 89 anni, in realtà aveva firmato ben pochi film come regista, mentre era dagli anni 50 che lavorava più che altro come montatore ed un suo fiore all'occhiello era stato Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore.

Tra gli altri tantissimi film invece decisamente di altro genere dove aveva lavorato al montaggio (e sulla parola montaggio non fatemi battute sconce adesso) c'è anche quel UNA CAVALLA TUTTA NUDA dove recitava la mamma di Alessandro Borghese, ovvero Barbara Bouchet, pellicola ispirata ad un episodio del Decamerone che era già stato tradotto in immagini da Pier Paolo Pasolini poco tempo prima. 
Per restare sempre in tema di cinema dobbiamo dare l'addio anche ad Antonio Skàrmeta,

83 anni cileno, ovvero l'autore del libro Il Postino Di Neruda dal quale era stato tratto il film Il Postino dove recitava per l'ultima volta Massimo Troisi e pellicola della quale avevo parlato casualmente di recente in un "POST POSTALE".

Addio Mario e Antonio. 

martedì 15 ottobre 2024

SUL PIÙ BELLO... ARRIVA UNA SERIE TV CHE FORSE NON SERVIVA

 Potrà sembrare strano, ma a me i tre film della ragazzina coi problemi ai polmoni erano piaciuti, con una particolare preferenza per IL PRIMO dato che gli altri due sembravano un po' perdere il mood da Amelie che avevo riscontrato.


Ma Sul Più Bello ecco che su Prime Video arriva anche la serie dove la nostra ragazzina è arrivata ai 18 anni e sta diventando sempre più simile ad Elly Schlein (mioddio). 
Ecco... Già si era allungato il brodo per i due film successivi, ma ci poteva anche stare. 
Adesso però oltre ad allungare si rallenta tutto che pare una moviola e ci ho sentito dentro tanta noia, altro che le atmosfere favolose del primo film. 
No, non credo di reggere, mi spiace cara Ludovica Francesconi. 

lunedì 14 ottobre 2024

DEADPOOL & WOLVERINE: LA MAGIA DISNEY FA RESUSCITARE ANCHE I MORTI

 Io sono uno di quelli che era rimasto poco entusiasta del secondo Deadpool, per cui vedendo questo nuovo capitolo stavolta diretto da Shawn Levy ho potuto tirare un respiro di sollievo perché Deadpool & Wolverine ha riportato tutto a posto, con l'aggiunta straniante che un film dove il turpiloquio la fa da padrone è una produzione Disney, dato che la casa si è comprata sia Marvel che Fox, risolvendo così quel problemino che vi spiega Wade Wilson nei primi secondi della pellicola, ma trovandosi anche tra le mani una bella patata bollente poiché Deadpool è fatto così e non puoi cambiarlo.

E infatti nessuno ha cambiato lo spirito del personaggio che torna come dev'essere e anzi, la scena post credit proprio in fondo in fondo è qualcosa di anti-Disney all'ennesima potenza perciò da non perdere. 

Che poi bisogna dire che il nuovo corso della Disney ci ha portato sulla sua piattaforma, tra un Dumbo e un Bambi quando era appena nata, già delle cose come QUESTA, perciò alla fine non ci si deve stupire più di tanto. 
Sempre sul finale mentre scorrono i titoli poi c'è un lungo montaggio di immagini backstage tratte dai precedenti film degli X-Men supportate dai Green Day in versione ballad (quella dello spot della Golf) che ti mettono addosso tanta malinconia per il tempo che è passato (c'è anche la prima apparizione di Wade Wilson), ma anche ti fa piacere rivederle dopo un film dove i due protagonisti, Deadpool e Wolverine, se le danno pure di santa ragione come Tom & Jerry che tanto, essendo loro entrambi autorigeneranti, non c'è mai fine per nessuno dei due.

Fra le tante battute di Wade, è emblematica quella sul fatto che la Fox aveva ucciso Logan, mentre la Disney lo ha resuscitato e lo ha fatto grazie alla ormai abusata faccenda del multiverso, il che rende inutili tutte le supposizioni su chi potrebbe interpretare un nuovo Wolverine dato che Hugh Jackman è sempre più perfetto nel ruolo (fino a 90 anni scherza, ma non troppo, Wade), mettendo di mezzo anche la TVA che, se avete visto la serie su LOKI, dovreste conoscere bene con quel suo impegno a mantenere intatta la Sacra Linea Temporale.

Multiverso che ci fa vedere pure una quantità enorme di Deadpool alternativi capitanati da una Lady Deadpool degna di nota. 
Come è degna di nota Cassandra, sorella di un famoso personaggio che non dovrebbe esser difficile da capire chi sia, e che per un attimo mi era parsa Annalisa, la cantante, in versione bald, che con i suoi poteri enormi fa quello che le pare. 

Ancora una volta quindi ci si trova a mettere insieme dei pezzi fra film e serie tv, ma per fortuna ho visto tutto quello che dovevo vedere. 
Temo però che se invece qualcuno cominciasse la visione proprio da questo film senza un background adeguato potrebbe non capire proprio tutto quello che succede sullo schermo dato che durante le due ore, tra mille rotture della quarta parete, passano riferimenti e camei di tutti i tipi tra attori originali e personaggi reinterpretati, ma attenzione anche perche la Disney è riuscita abilmente a mettere un cameo di Stan Lee anche qui, ma non vi posso dire dove e in che modo😜.

Lo scoprirete solo vedendo... 

domenica 13 ottobre 2024

LE ORIGINI DELLA FAMIGLIA HOUSTON

 Anche oggi si parla di musica perché diamo l'ultimo saluto a Cissy Houston, 91 anni e mamma di Whitney,


nonché ottima cantante pure lei che aveva cominciato negli anni 60 con The Sweet Inspirations, un quartetto tipo The Supremes di Diana Ross con le quali arrivò ad esibirsi anche sul palco di Sanremo. 
Non l'Ariston però, perché all'epoca il Festival si teneva nel Salone Delle Feste del Casinò e avevano cantato in un italiano approssimativo BACI BACI BACI, canzone presentata anche da Wilma Goich perché era l'epoca della doppia versione.


Quell'anno, per la cronaca, aveva vinto Zingara cantata nelle due versioni da Iva Zanicchi e dal mio amico Bobby Solo, il nostro Elvis all'italiana. 
Anzi, a proposito di Presley, saranno loro ad accompagnare il King del rocknroll in circa mille date dei suoi concerti. 
Dopo il quartetto, che all'inizio comprendeva anche la nipote Dionne Warwick, Cissy ha portato avanti per un po' una carriera nel soul/gospel finché non è subentrata la figlia a marchiare a fuoco in maniera indimenticabile il mondo della musica pop. 
Sempre in tema di musica, colgo l'occasione per ricordare anche la scomparsa di Farida,

cantante che negli anni 80 gravitava nel giro di Renato Zero e con il personaggio della "Donna" lo aveva accompagnato nel suo Ero Zero Tour del 1979, quello con la carrozza trainata dai cavalli bianchi. 
Farida aveva 78 anni. 
Addio Cissy e Farida.