venerdì 28 marzo 2025

NE VEDREMO DELLE BELLE: VABBÈ... ASPETTIAMO...

 Ne vedremo delle belle dice Carlo Conti con tutto l'ottimismo possibile.


E se quel "vedremo" sta a significare che l'evento avverrà in un prossimo futuro, magari con altri programmi televisivi, allora mi trova d'accordo. 
Si, perché il nuovo show del sabato sera tanto strombazzato col tema di Rocky (sempre di Conti, ma Bill) ripetuto fino alla nausea dai promo ficcati anche per due volte in ogni blocco pubblicitario, delle belle te le fa anche vedere se stai dietro ai canoni della chirurgia plastica che impera sovrana. 
D'altronde è molto raro apparire in tv al naturale (anche per i maschietti, cosa credete?) e i nomi che hanno il coraggio di farlo sì contano ormai sulla punta delle dita.
E poi mi vengono a parlare che adesso c'è una diversa considerazione della donna nel mondo dello spettacolo e patapì e patapà... Diversa, si, ma non so se sia in meglio. 
Si aggiunga anche che la CANZONE PIÙ BRUTTA dell'ultimo Festival qui viene cantata come fosse un manifesto femminile...


Beh siamo alla frutta e non resta che chiedere il conto... anzi il Conti che, non so se è una mia impressione o sono le luci alla Barbara D'Urso ormai in uso anche per Antonella Clerici a The Voice Senior (programma che sta cominciando a stancare per i troppi siparietti "comici" tra un'esibizione e l'altra), ma ultimamente lo vedo meno "nero" del solito. 
Cioè ricordo una volta di averlo visto al fianco di Lionel Richie e fra i due Carlo aveva una palette cromatica tendente ell'ebano molto più accentuata dell'artista americano. 
Pensa te... 
Comunque domani che è nuovamente sabato, suppongo ci siano molte altre cose migliori da fare... Vero? 

giovedì 27 marzo 2025

ANNO 1975: ARRIVA FANTOZZI

 Per arrivare a timbrare il cartellino d'entrata alle 8 e 30 precise, Fantozzi sedici anni fa cominciò col mettere la sveglia alle 6 e un quarto: oggi, a forza di esperimenti e perfezionamenti continui, è arrivato a metterla alle 7:51... vale a dire al limite delle possibilità umane! Tutto è calcolato sul filo dei secondi: cinque secondi per riprendere conoscenza, quattro secondi per superare il quotidiano impatto con la vista della moglie più sei per chiedersi come sempre senza risposta cosa mai lo spinse un giorno a sposare quella specie di curioso animale domestico, tre secondi per bere il maledetto caffè della signora Pina tremila gradi Fahrenheit! -, dagli otto ai dieci secondi per stemperare la lingua rovente sotto il rubinetto, due secondi e mezzo per il bacino a sua figlia Mariangela, caffellatte con pettinata incorporata, spazzolata dentifricio mentolato su sapore caffè, provocante funzioni fisiologiche che può così espletare nel tempo di valore europeo di sei secondi netti. Ha ancora un patrimonio di tre minuti per vestirsi e correre alla fermata del suo autobus che passa alle 8:01. Tutto questo naturalmente salvo tragici imprevisti...


E imprevisti che da quel 27 marzo del 1975 vedremo finalmente sul grande schermo del cinema per dare inizio ad una saga che per anni ci ha fatto ridere con Paolo Villaggio nei panni e baschetto del suo personaggio più famoso, il ragionier Ugo Fantozzi. 
Certo i primi due episodi, gli unici diretti da Luciano Salce, sono senza dubbio i migliori della serie per quel gusto amaro delle situazioni comiche che ti fanno ridere, si, ma sotto sotto mettono dentro anche tanta tristezza. 
Perlomeno questo era stato il sentimento che avevo provato io nella sala del cinema di seconda visione quando ho visto questo primo tragico Fantozzi finire nell'acquario dove nuotano i dipendenti dell'azienda dove lavora, non prima di aver subito le peggiori umiliazioni rivolte a lui e alla sua famiglia. 
Francamente non sono sicuro che un film come questo, se uscisse adesso dove si sta attenti a non dire mai una parola sbagliata per non offendere qualcuno, potrebbe passare appunto le rigide regole della censura. 
Difatti lo fa notare anche Alessandro Cattelan che sono anni che al cinema non si ritrova più a sganasciarsi dalle risate senza freni perché qualcosa è cambiato e probabilmente in peggio. 
Ma, per fortuna all'epoca non si badava a certe sottigliezze paracule e veniva portato sullo schermo tutto, ma proprio tutto senza mezzi termini.

Inoltre era stata azzeccata la scelta degli attori comprimari da Gigi Reder (Filini) ad Anna Mazzamauro (la signorina Silvani), da Liù Bosisio, sostituita nel secondo episodio da Milena Vukotic come signora Pina, a Plinio Fernando (Mariangela).

Compreso lui, il ragionier Ugo con il volto di Paolo Villaggio che in passato si era divertito a mettere in giro una leggenda fake che voleva Ugo Tognazzi e Renato Pozzetto come le prime scelte del casting, cosa poi smentita da lui stesso. 
Perché Paolo era fatto così, una vera canaglia, e mai ce ne sarà uno uguale, burbero, cinico e anche un po' bastardodentro.
Anzi, racconta Renato Pozzetto che al previsto debutto di Paolo al Derby di Milano dove l'attore era andato a chiedere di esibirsi perché aveva bisogno di denaro, Villaggio lì per lì non si presentò (pare che avesse già intascato l'anticipo) e lo andarono a prendere lui, Cochi ed Enzo (Jannacci) di forza dove alloggiava per scaraventarlo sul palco. 
Come dire... un debutto "mostruoso". 

mercoledì 26 marzo 2025

PURPLE DAY, PURPLE DAY...

 Oggi, 26 Marzo, è il Purple Day, ovvero la Giornata Viola, ovvero ancora La Giornata Dell'Epilessia, evento nato in Canada per promuovere la sensibilizzazione e la consapevolezza nonché per sfatare i pregiudizi su questa malattia neurologica.


Purple perché il viola è il colore scelto da Cassidy Megan, la giovane canadese affetta da tale disturbo che nel 2008 cominció a promuovere questo evento, e colore legato alla lavanda che (non chiedetemi il motivo) sarebbe correlata, ma solo cromaticamente, appunto all'epilessia. 
E quindi agli eventi si indossano abiti viola nonché nastrini e spillette che identificano i partecipanti. 

Forse lo avevo detto durante un post/intervista da MIKI MOZ che il viola sarebbe il mio colore preferito anche se in effetti non lo indosso mai, e forse ciò è dovuto alla copertina di un libro della serie su Sandokan che era Le Due Tigri, dove la Tigre Della Malesia, non ancora interpretata in tv da Kabir Bedi,

era disegnato con un abito viola quasi fluorescente mentre stava lottando contro la Tigre Dell'India che era Suyodhana vestito in verde. 
Eh... i libri di Salgari me li sono letteralmente divorati in un periodo della mia vita precedente alla messa in onda dello SCENEGGIATO TV di Sergio Sollima e forse potrei paragonarli alla valenza della saga di Harry Potter per i più giovani.
Altro viola che non posso certo dimenticare è quello delle parrucche indossate come parte della divisa dal personale femminile di Base Luna nella serie U.F.O.

Particolare però che in tv non si notava essendo ancora le trasmissioni Rai in bianco e nero (mentre la tv Svizzera trasmetteva gli stessi episodi già a colori) e che scopriremo solo quando andremo a riempire i cinema per vedere U.F.O. Allarme Rosso Attacco Alla Terra, il primo film realizzato montando insieme tre episodi che ancora dovevano essere mandati in onda dalla Rai, al quale ne seguiranno altri di cui ho parlato in un VECCHIO POST
E sempre in tema Purple non si può dimenticare la moto guidata da Prince nel film e l'omonima canzone PURPLE RAIN.

Ecco quindi che anch'io, nel mio piccolo ho contribuito al Purple Day. 

martedì 25 marzo 2025

HIGH POTENTIAL E L'EVOLUZIONE DELLA TV

 Si racconta che nascesse un secolo fa il primo prototipo di televisione grazie all'ingegnere scozzese John Logie Baird, ed è vero avendo egli creato un sistema elettromeccanico di trasmissione delle immagini, ma in realtà il vero e proprio apparecchio da mettersi in casa per guardare gli show televisivi arriverà molto più avanti, per diventare poi sempre più evoluto fino alle nostre attuali smart tv ultrapiatte che ci portano in casa le amate (ma anche odiate) piattaforme con tutti i loro contenuti.


Ed è infatti sulla piattaforma Disney + la serie di cui parlo oggi, cioè High Potential, remake a stelle e strisce della franco-belga Morgane Detective Geniale, ovvero Haute Potentielle. 
Anzi per i primi quattro episodi più che di un remake si tratta di un perfetto copia-incolla persino nelle frasi pronunciate dagli attori con un effetto straniante perché ti pare di vedere lo stesso video, ma tarocco come se lo avessi ordinato su Wish. 
Addirittura il primo episodio inizia pure identico con HEAVY CROSS di Beth Ditto e i suoi Gossip,

con la sola differenza che nell'originale Morgane esce di casa e va alla sua destra, mentre nel remake Morgan va alla sua sinistra. 
Provate davvero a vedere gli episodi contemporaneamente e vedrete che viaggiano in sincrono. 
Ma ormai tale copia-incolla dev'essere una routine nel mondo della serialità televisiva dato che anche La Casa Di Carta versione coreana produce lo stesso effetto di deja vu, forse solo un po' (ma poco) meno Tale E Quale Show. 
Dopodiché i soggetti diventano più personalizzati sviluppando una trama orizzontale che si dipana apparendo a tratti durante i 13 episodi ognuno con la sua trama verticale che si conclude ogni volta.

La protagonista è appunto Morgan, una madre di famiglia single perché il marito è misteriosamente scomparso, e dotata di un Q.I. altissimo che le consente di risolvere i casi in cui la polizia locale, per la quale lei lavora inizialmente come donna delle pulizie notturna, invece brancola nel buio. 
Alla prima uscita degli episodi sui social si era scatenata tutta una serie di commenti di plagio, ma non è proprio così poiché è scritto nei titoli di coda che la serie prende ispirazione dall'altra europea. 
Si, ci sta scritto, ma peccato che tale scritta si legga per circa un decimo di secondo, giuro. 
Tuttavia la guardo molto volentieri perché Kaitlin Olson è un gran bel vedere dato che è un mix tra Claudia Gerini e Meg Ryan prese entrambe nel loro periodo giovanile e rivisita all'americana il bizzarro modo di vestire e di presentarsi di Morgane.

L'ultimo episodio della prima stagione è ormai in arrivo, ma già si parla della conferma della seconda. 

lunedì 24 marzo 2025

ANORA: CHIAMAMI IENA... NO, SCUSA... ANI

 Mentre nei giorni scorsi le supposizioni sul Santo Padre si facevano strada, ma finalmente Papa Francesco si è mostrato in pubblico fugando ogni dubbio, avevo detto che avrei parlato di Anora, fresco premio Oscar, ed eccolo qui a mostrarsi in pubblico anche il film di Sean Baker.


Principalmente lo si può dividere in tre parti fondamentali in cui nella prima si tromba e ci si "stona" fumando roba come se non ci fosse un domani. 
Nella seconda invece con la protagonista si grida e ci si mena che Bud & Terence levati (ed esce fuori la iena citata nel titolo del post).

Per finire con la terza parte dove sono di scena le lacrime in una storia che molti hanno paragonato a Pretty Woman, ma, fidatevi di una canaglia se vi dico che non è proprio così. 
Sopratutto perché non c'è quella patina pulita e perfetta (anche evidentemente finta) del film con la Roberts e Gere, ma piuttosto molta crudezza in tutte e tre le parti descritte sopra. 
Sicuramente è più realistico questo Anora anche se i tre "inviati speciali" risultano spesso ridicoli per le situazioni che loro stessi vanno a creare cercando di far annullare quel matrimonio fra Anora/Ani (la ragazza non vuole usare il suo vero nome) e Vanja, il ragazzo russo (francamente un po' pirlotto) di famiglia più che benestante che ha noleggiato la ragazza per una settimana e alla fine se l'è sposata a Las Vegas, ma probabilmente non credendoci fino in fondo dato che i matrimoni in quel del Nevada sono quasi sempre fatti così per fare.

Come tutto si risolva non lo racconto, ma un dubbio ce l'ho e ve lo espongo: davvero Anora meritava l'Oscar? 
Dubbio che l'anno scorso era stato sollevato da alcuni per POVERE CREATURE! dove anche lì le esperienze sessuali di Bella Baxter venivano mostrate nude e crude senza troppi veli (anzi forse più palesemente che qui), ma nel caso del film di Yorgos Lanthimos ogni scena diventava un tocco d'arte surreale, certo ritoccata digitalmente, però alla visione il tutto si mostrava come un quadro in movimento, per cui l'avevo apprezzato molto di più (beh, magari poi il regista si è mangiato la credibilità con lo sconclusionato Kind Of Kindness,

ma questa è un'altra storia). 
Comunque concludo dicendo che Anora non è un brutto film, ma di sicuro non piacerà a tutti. 

domenica 23 marzo 2025

LA NAVICELLA SPAZIALE PIÙ PAZZA DEL MONDO?

 Sessant'anni fa la NASA rimproverava duramente l'astronauta John Young per aver portato di soppiatto a bordo della capsula spaziale Gemini 3 un sandwich tradizionale condiviso con il collega Virgil Grissom durante le 4 ore abbondanti passate girando belli belli in orbita il 23 marzo del 1965.


Questo perché durante la missione i due avrebbero dovuto testare il cibo che era stato creato appositamente per essere consumato nello spazio, ma lo stesso Grissom, durante i briefing pre-missione, aveva detto chiaramente che avrebbe mangiato tali prodotti sintetici solo se non ci fosse stato davvero altro da ingurgitare. 
Et voilà che il collega allora lo prende alla lettera e ad un certo punto, quando sono lassù, su su in alto, estrae dalla tuta spaziale il sandwich e lo smezza con lui riempiendo presto l'abitacolo di fastidiose briciole galleggianti. 
I due si rendono subito conto che il cibo in pillole previsto per gli astronauti era stato invece studiato per ovviare all'inconveniente dell'assenza di gravità, mentre tale "trovata" di Young, seppure gradita dal collega Grissom, aveva creato una perfetta situazione da ZUCKER-ABRAHAMS-ZUCKER.
Adesso, come si vede lassù nella foto in alto, quel panino (o meglio una sua replica, dato che lo avevano mangiato) sta esposto in un museo conservato nella resina con tanto di didascalia che descrive "l'incidente". 
Che poi è la stessa cosa che accade se mangi un panino in auto mentre viaggi, però perlomeno tutto va a cadere verso il basso. 
Ma vuoi mettere il piacere birbone di far casino su una capsula spaziale che tanto non è manco tua? 
E quando mai ti ricapita? 

sabato 22 marzo 2025

COMA _COSE & CO.

 Vita Fusa, con la sua copertina che più puffosa non poteva essere, è il nuovo album dei Coma_Cose,


disco breve che dura meno di mezz'ora, ma perlomeno non contiene nemmeno una canzone buttata lì solo per fare minutaggio e include anche i singoli usciti precedentemente ai Cuoricini di Sanremo che sono MALAVITA e POSTI VUOTI.

Personalmente mi piacciono moltissimo fin dal loro ESORDIO i due ragazzi che adesso sono pure sposati ufficialmente. 
Mi piacciono specialmente per la voce quasi infantile di Francesca detta California (ex dj) che poi si diverte un sacco a giocare con i look più strani possibili e, pur non essendo una vera bellezza nel senso classico del termine, riesce a rendersi speciale

un po' come seguendo l'esempio di Lady Gaga che di suo, senza le impalcature di costumi e makeup, sarebbe in realtà abbastanza anonima.
E inoltre era stata proprio lei anni fa a convincere Fausto a rimettersi in gioco dopo un periodo di crisi durante il quale il ragazzo aveva mollato la carriera musicale.

C'è un'altra canzone poi, che fa parte più o meno dello stesso mondo, che non è male ed è il pezzo di Emis Killa che, per le sue vicende personali, non ha potuto o voluto presentare al Festival. 
DEMONI é il titolo e l'unica cosa che ho trovato un po' strana è la somiglianza con tanti altri prodotti contemporanei fra i quali ci metto anche LA RABBIA NON TI BASTA di Big Mama che pure mi piace.

Ma forse questo è dovuto al fatto che tante canzoni delle nuove leve vengono create almeno per una buona parte da programmi computerizzati che si basano sulle famigerate A.I. e che vanno di pari passo con l'autotune molto utilizzato (anche troppo) anche in questo brano. 
Non posso dire per certo però se il motivo di tali similitudini o mood sia quello anche nel caso di questi pezzi. 
Sempre nei dintorni, ma molto più vecchio stile, è Willie Peyote che dopo il Festival, come fanno in tanti, ha ripubblicato lo stesso album dell'anno precedente con l'aggiunta di alcune tracce tra cui il nuovo GRAZIE, MA NO GRAZIE.

E per questo sabato è tutto... a voi studio... 

NE VEDREMO DELLE BELLE: VABBÈ... ASPETTIAMO...

 Ne vedremo delle belle dice Carlo Conti con tutto l'ottimismo possibile. E se quel "vedremo" sta a significare che l'eve...