giovedì 27 novembre 2025

NOTTE DI REGGAE, MA NON SOLO

 Certo, per facilità o per istinto, il Reggae viene immediatamente associato a Bob Marley o al limite a Peter Tosh, tralasciando invece molti altri nomi che arrivano dalla Giamaica e che hanno portato avanti quel genere dal sound solare, ma anche con tanti significati dentro.


In particolare Jimmy Cliff era stato il protagonista del film prodotto da Roger Corman nel 1972, con canzone omonima, The Harder They Come il cui titolo italiano era diventato Più Duro È, Più Forte Cade, e dove, appunto, il suo personaggio era alla ricerca del successo nella musica, ma finiva in un giro di criminalità e spaccio che regnava in quei paesi insieme alla povertà contrapposta all'idea festaiola della musica giamaicana che invece ci appariva principalmente.

Jimmy è mancato nei giorni scorsi ad 81 anni e nella sua carriera musicale si era cimentato sia con il Reggae che con lo Ska (sono parenti stretti) arrivando nei primi anni 80 anche alla disco con il grande successo REGGAE NIGHT, dove di reggae in effetti c'era solo il titolo poiché la canzone era un classico mid tempo disco che tutti sicuramente ricordiamo.

Un altro addio arriva dal mondo del cinema perché se n'è andato Udo Kier che avevo visto per la prima volta in HISTOIRE D'O,

film altamente erotico, ma non porno, anzi con una stupenda Corinne Clery pre-bond e in bond-age... perdonatemi il gioco di parole. 
La sceneggiatura tratta da un libro di Pauline Reage, con una ottima fotografia e musica di Pierre Bachelet, lo hanno reso un cult del genere dove allora l'attore era fichissimo, mentre invecchiando ha assunto un aspetto piuttosto inquietante.

Udo, che aveva 81 anni come Jimmy, oltre ad averlo ritrovato in un film di cui ho parlato tempo fa QUI, conta una filmografia piuttosto nutrita avendo lavorato anche con il nostro Dario Argento e nella saga di Iron Sky, quella dei nazisti spaziali, quasi sempre diviso tra horror e fantastico. 
Addio Jimmy e Udo. 

mercoledì 26 novembre 2025

CONFRATERNITE E CINEMA: DA RIDERE, MA ANCHE NO

 Nasceva ben due secoli orsono la prima confraternita universitaria e veniva fondata da nove studenti dello Union College di Schenectady (New York) con il nome Kappa Alpha Society.


Era infatti il 26 novembre del 1825, e da allora tali società studentesche sono diventate un'abitudine finendo spesso anche nel cinema come in Animal House del 1978 diretto da John Landis, dove spadroneggiava un allora debuttante John Belushi.

Da ricordare anche The Skulls - I Teschi del 2000 con il compianto Paul Walker di Fast & Furious (a dirigere è lo stesso regista Rob Cohen) e Joshua Jackson, ovvero il sosia di Alessandro Cattelan.

Tra l'altro questo è stato uno dei miei primi DVD acquistati come allegato ad una rivista del settore, evitando poi i seguiti decisamente inutili. 
In mezzo ai suddetti due si colloca cronologicamente nel 1989 L'Attimo Fuggente di Peter Weir, il cui titolo originale, The Dead Poets Society, era il nome della confraternita creata dagli studenti sulla falsariga di quella a cui aveva appartenuto il loro rivoluzionario professore con il volto di Robin Williams.

Naturalmente non sono solo queste tre le pellicole dove c'entrano le confraternite, anzi, da una rapida ricerca ne potrei già contare altre 20, tra cui uno slasher di cui avevo parlato tempo fa e che ha avuto anche un recente remake, ovverosia BLACK CHRISTMAS
Consigliato anche questo per chi ama il genere. 

martedì 25 novembre 2025

CINQUE ANNI SENZA DIEGO

 Sono passati ormai cinque anni da quando Diego Armando Maradona se n'è andato a soli 60 anni.


L'ho già detto che non seguo il calcio, ma quello di Diego era ormai diventato un vero mito specie per i tifosi partenopei, e infatti Marco Risi nel 2007 aveva realizzato su di lui un film biografico dal titolo Maradona - La Mano De Dios distribuito anche all'estero e dove lo interpretava Marco Leonardi.

Nel 2021 invece Paolo Sorrentino ha diretto È Stata La Mano Di Dio, altro film, ma postumo, dove l'arrivo di Diego al Napoli si intreccia con le vicende del giovane Fabietto che poi è il vero protagonista della pellicola.

Film questo che, nonostante dei buoni incassi, per il regista de La Grande Bellezza fu un mezzo fallimento perché le spese di produzione non riuscirono ad essere coperte dagli introiti.
Poi, beh devo ricordare ancora una volta SANTA MARADONA, un mio guilty pleasure con Stefano Accorsi e il compianto LIBERO DE RIENZO (giusto non dimenticare il giovane attore), dove il bomber argentino c'entra solo nel titolo e nella canzone dei Mano Negra che apre il film.
Ma vi assicuro che vale comunque la pena di essere visto perché divertentissimo. 

lunedì 24 novembre 2025

MULHOLLAND DRIVE: IL RITORNO AL CINEMA

 Dopo la SCOMPARSA di David Lynch stanno tornando al cinema restaurati i suoi lavori e questa settimana da oggi fino al 26 novembre tocca a Mulholland Drive del 2001.


Film che da Lynch era stato concepito come un pilota di una nuova serie tv dopo Twin Peaks e infatti la prima versione mostrava un finale aperto per poter continuare con altri episodi. 
Ma alla rete a cui venne proposto tale pilota, l'idea non andò a genio e così il regista diede al film un finale vero e proprio seppure nel suo stile (in Cuore Selvaggio arrivava a metterci dentro persino Il Mago Di Oz) che lascia sempre spazio a varie interpretazioni. 
Nonostante ormai internet sia pronto per tutti a spoilerare ogni cosa per cui potete sapere da soli ogni cosa su Mulholland Drive, io oggi preferisco mantenere il riserbo perché si tratta del classico film che devi scoprire di cosa parla esclusivamente guardandolo come, per esempio, Fight Club o The Others sennò... 

domenica 23 novembre 2025

ADESSO LA NOTTE È PICCOLA, MA ANCHE PIÙ VUOTA

 E così anche due icone (o meglio tre) della nostra tv in bianco e nero se ne sono andate a cominciare dalle due gemelle Kessler congedatesi durante questa settimana a 89 anni. 


Lo hanno fatto insieme grazie al suicidio assistito (legale in Germania dove ora risiedevano) poiché, se fosse accaduto loro qualcosa, avevano scelto di non voler sopravvivere l'una all'altra. 
E infatti Ellen aveva da tempo gravi problemi di salute. 
Una scelta forte, libera e pienamente consapevole la loro, ma che ha già fatto discutere i sostenitori dell'etica a tutti i costi, pur essendo in fondo coerente con come erano le due soubrette che nella loro vita hanno sempre fatto tutto insieme, a partire dai loro balletti perfettamente sincronizzati che vedevamo in tv nei programmi come Studio Uno fino al vivere nella stessa casa divisa in due alloggi. 
Le Kessler erano già passate in questo blog quella volta in cui ho parlato di K2+1, una serie tv andata in onda negli anni 70 dove dividevano la scena con Johnny Dorelli. 
Anche il nostro cinema le aveva volute in alcune pellicole tra cui I Complessi con Alberto Sordi.

Era sempre più o meno in quel periodo che in tv vedevamo in bianco e nero anche Ornella Vanoni, mancata per un malore a 91 anni.
Quell'Ornella che ormai quando era ospite in tv non si faceva problemi a dire quello che le passava per la testa su chiunque che tanto alla sua età che problema poteva esserci? 
Anche lei, come le Kessler, ha fatto le sue esperienze nel cinema, nel suo caso anche DI RECENTE
E, a proposito di cinema, se n'è andato anche Lee Tamahori,

il regista neozelandese che aveva esordito con Once Were Warriors per poi firmare anche l'ultimo episodio del Bond versione Brosnan, ovvero LA MORTE PUÒ ATTENDERE,

quello con Madonna spadaccina (oltre che interprete del bruttino motivo dei titoli di testa) e pellicola dove Halle Berry rifaceva la famosa scena cult di Ursula Andress che usciva dal mare.

Lee aveva 75 anni ed era da tempo malato di Parkinson. 
Sempre cinema, ma anche tv con la scomparsa di Pauline Collins, attrice britannica che deve la sua fama soprattutto alla serie SU E GIÙ PER LE SCALE, ma che è stata anche tra i protagonisti del film Quartet, pellicola che aveva segnato l'esordio alla regia di Dustin Hoffman a 75 anni.

Pauline, che era passata anche nella serie DOCTOR WHO come guest (ma chi non c'è passato?), aveva 85 anni ed era malata anche lei di Parkinson. 
Addio Alice & Ellen, Ornella, Pauline e Lee. 

sabato 22 novembre 2025

TOY STORY - IL MONDO DEI GIOCATTOLI: UN AMICO TRENTENNE

 Compie oggi trent'anni il primo episodio di Toy Story - Il Mondo Dei Giocattoli poiché usciva nelle sale statunitensi il 22 novembre del 1995 ed era il primo esperimento della Disney-Pixar per quanto riguarda l'animazione di questo genere.


In Italia arriverà l'anno dopo a marzo sempre il 22 con il titolo così allungato, e ci affezioneremo inevitabilmente a Woody, il cowboy con "un serpente nello stivale" grazie anche al doppiaggio di Fabrizio Frizzi (in originale Tom Hanks). 
La storia ci mostra Woody che sarebbe il giocattolo preferito del piccolo Andy finché non arriva Buzz Lightyear, un nuovo eroe iper tecnologico a minare le preferenze del ragazzino tra i giocattoli che, quando non sono visti dagli umani, hanno una vita propria esattamente come molti di noi hanno sempre immaginato. 
È senz'altro uno dei migliori prodotti della nuova generazione Disney questo e finora ha retto bene il passare degli anni. 
Quindi eccomi anche questo sabato a portare un pò di musica (vabbè anche ieri, ma mica ci si poteva passare sopra al compleanno di un DISCO come quello) con anche il ricordo di Fabrizio Frizzi che cantava anche la CANZONE dei titoli di coda

su musica di Randy Newman e testo di Riccardo Cocciante (esiste comunque anche la versione cantata dal cantautore di Margherita). 
E ricordatevi, o voi che leggete, che un amico lo avete anche in me, anche se a volte un pò canaglia 😁. 

venerdì 21 novembre 2025

QUEEN - A NIGHT AT THE OPERA

 Il 21 novembre del 1975 usciva nei negozi A Night At The Opera,


il quarto album dei Queen noto per contenere quel pezzo immortale che è Bohemian Rhapsody della cui PUBBLICAZIONE avevo parlato in un post pochi giorni fa. 
Ma ovviamente nel disco, bellissimo dall'inizio alla fine, c'è molto altro come l'invettiva lanciata al loro vecchio manager che si intascava tutti i soldi e che sotto forma di DEATH ON TWO LEGS


apre con suoni letteralmente da paura la tracklist. 
Per passare poi all'amore cantato e dichiarato di Roger Taylor per la sua macchina con I'M IN LOVE WITH MY CAR

fino ai virtuosismi di Brian May in GOOD COMPANY dove con la sua chitarra opportunamente effettata simula i fiati di una intera dixie band. 
Impresa questa che, parole sue, non rifarebbe mai più viste le ore passate a sovraincidere e sovraincidere più volte.

Però ne era valsa la pena eccome. 
Tra l'altro Brian lo sentiamo anche suonare l'arpa in LOVE OF MY LIFE, un brano che dal vivo ha sempre fatto cantare in coro tutto il pubblico con un effetto da pelle d'oca.

E il bassista John Deacon sempre così poco appariscente? 
Beh, intanto per questo disco ha scritto la sua prima canzone dedicata a sua moglie YOU'RE MY BEST FRIEND, dove, oltre al basso, ha suonato anche il piano Wurlitzer da quel suono particolare che useranno anche i Supertramp.

E poi la stessa canzone è stata anche scelta per essere pubblicata come secondo singolo. 
Ogni tanto fra un pezzo e l'altro poi fa capolino Freddie con intermezzi stile charleston oppure vintage o con effetto grammofono, ottenuto questo registrando con un microfono l'audio secco gracchiante che usciva da un paio di cuffie, oppure gioca con il delay in THE PROPHET'S SONG.

L'idea iniziale era stata in realtà di fare un doppio album perché il materiale c'era in abbondanza, ma poi venne preferito lasciare il resto per il successivo A Day At The Races, che si presenterà con la copertina nera come antitesi di questa bianca (bianca e nera erano anche le due regine e side di QUEEN II), e con un disegno simile sempre composto dai loro segni zodiacali e ideato da Freddie. 
Insomma un disco perfetto da avere in casa assolutamente. 
Compie invece oggi 60 anni Bjork

che con i Queen non c'entra nulla ma gli auguri glieli faccio più che volentieri essendosi anche dedicata al cinema oltre che alla musica. 

NOTTE DI REGGAE, MA NON SOLO

 Certo, per facilità o per istinto, il Reggae viene immediatamente associato a Bob Marley o al limite a Peter Tosh, tralasciando invece molt...