Dopo la SCOMPARSA di David Lynch stanno tornando al cinema restaurati i suoi lavori e questa settimana da oggi fino al 26 novembre tocca a Mulholland Drive del 2001.
Film che da Lynch era stato concepito come un pilota di una nuova serie tv dopo Twin Peaks e infatti la prima versione mostrava un finale aperto per poter continuare con altri episodi.
Ma alla rete a cui venne proposto tale pilota, l'idea non andò a genio e così il regista diede al film un finale vero e proprio seppure nel suo stile (in Cuore Selvaggio arrivava a metterci dentro persino Il Mago Di Oz) che lascia sempre spazio a varie interpretazioni.
Nonostante ormai internet sia pronto per tutti a spoilerare ogni cosa per cui potete sapere da soli ogni cosa su Mulholland Drive, io oggi preferisco mantenere il riserbo perché si tratta del classico film che devi scoprire di cosa parla esclusivamente guardandolo come, per esempio, Fight Club o The Others sennò...
E così anche due icone (o meglio tre) della nostra tv in bianco e nero se ne sono andate a cominciare dalle due gemelle Kessler congedatesi durante questa settimana a 89 anni.
Lo hanno fatto insieme grazie al suicidio assistito (legale in Germania dove ora risiedevano) poiché, se fosse accaduto loro qualcosa, avevano scelto di non voler sopravvivere l'una all'altra.
E infatti Ellen aveva da tempo gravi problemi di salute.
Una scelta forte, libera e pienamente consapevole la loro, ma che ha già fatto discutere i sostenitori dell'etica a tutti i costi, pur essendo in fondo coerente con come erano le due soubrette che nella loro vita hanno sempre fatto tutto insieme, a partire dai loro balletti perfettamente sincronizzati che vedevamo in tv nei programmi come Studio Uno fino al vivere nella stessa casa divisa in due alloggi.
Le Kessler erano già passate in questo blog quella volta in cui ho parlato di K2+1, una serie tv andata in onda negli anni 70 dove dividevano la scena con Johnny Dorelli.
Anche il nostro cinema le aveva volute in alcune pellicole tra cui I Complessi con Alberto Sordi.
Era sempre più o meno in quel periodo che in tv vedevamo in bianco e nero anche Ornella Vanoni, mancata per un malore a 91 anni.
Quell'Ornella che ormai quando era ospite in tv non si faceva problemi a dire quello che le passava per la testa su chiunque che tanto alla sua età che problema poteva esserci?
Anche lei, come le Kessler, ha fatto le sue esperienze nel cinema, nel suo caso anche DI RECENTE.
E, a proposito di cinema, se n'è andato anche Lee Tamahori,
il regista neozelandese che aveva esordito con Once Were Warriors per poi firmare anche l'ultimo episodio del Bond versione Brosnan, ovvero LA MORTE PUÒ ATTENDERE,
quello con Madonna spadaccina (oltre che interprete del bruttino motivo dei titoli di testa) e pellicola dove Halle Berry rifaceva la famosa scena cult di Ursula Andress che usciva dal mare.
Lee aveva 75 anni ed era da tempo malato di Parkinson.
Sempre cinema, ma anche tv con la scomparsa di Pauline Collins, attrice britannica che deve la sua fama soprattutto alla serie SU E GIÙ PER LE SCALE, ma che è stata anche tra i protagonisti del film Quartet, pellicola che aveva segnato l'esordio alla regia di Dustin Hoffman a 75 anni.
Pauline, che era passata anche nella serie DOCTOR WHO come guest (ma chi non c'è passato?), aveva 85 anni ed era malata anche lei di Parkinson.
Compie oggi trent'anni il primo episodio di Toy Story - Il Mondo Dei Giocattoli poiché usciva nelle sale statunitensi il 22 novembre del 1995 ed era il primo esperimento della Disney-Pixar per quanto riguarda l'animazione di questo genere.
In Italia arriverà l'anno dopo a marzo sempre il 22 con il titolo così allungato, e ci affezioneremo inevitabilmente a Woody, il cowboy con "un serpente nello stivale" grazie anche al doppiaggio di Fabrizio Frizzi (in originale Tom Hanks).
La storia ci mostra Woody che sarebbe il giocattolo preferito del piccolo Andy finché non arriva Buzz Lightyear, un nuovo eroe iper tecnologico a minare le preferenze del ragazzino tra i giocattoli che, quando non sono visti dagli umani, hanno una vita propria esattamente come molti di noi hanno sempre immaginato.
È senz'altro uno dei migliori prodotti della nuova generazione Disney questo e finora ha retto bene il passare degli anni.
Quindi eccomi anche questo sabato a portare un pò di musica (vabbè anche ieri, ma mica ci si poteva passare sopra al compleanno di un DISCO come quello) con anche il ricordo di Fabrizio Frizzi che cantava anche la CANZONE dei titoli di coda su musica di Randy Newman e testo di Riccardo Cocciante (esiste comunque anche la versione cantata dal cantautore di Margherita).
E ricordatevi, o voi che leggete, che un amico lo avete anche in me, anche se a volte un pò canaglia 😁.
Il 21 novembre del 1975 usciva nei negozi A Night At The Opera,
il quarto album dei Queen noto per contenere quel pezzo immortale che è Bohemian Rhapsody della cui PUBBLICAZIONE avevo parlato in un post pochi giorni fa.
Ma ovviamente nel disco, bellissimo dall'inizio alla fine, c'è molto altro come l'invettiva lanciata al loro vecchio manager che si intascava tutti i soldi e che sotto forma di DEATH ON TWO LEGS apre con suoni letteralmente da paura la tracklist.
Per passare poi all'amore cantato e dichiarato di Roger Taylor per la sua macchina con I'M IN LOVE WITH MY CAR fino ai virtuosismi di Brian May in GOOD COMPANY dove con la sua chitarra opportunamente effettata simula i fiati di una intera dixie band.
Impresa questa che, parole sue, non rifarebbe mai più viste le ore passate a sovraincidere e sovraincidere più volte. Però ne era valsa la pena eccome.
Tra l'altro Brian lo sentiamo anche suonare l'arpa in LOVE OF MY LIFE, un brano che dal vivo ha sempre fatto cantare in coro tutto il pubblico con un effetto da pelle d'oca.
E il bassista John Deacon sempre così poco appariscente?
Beh, intanto per questo disco ha scritto la sua prima canzone dedicata a sua moglie YOU'RE MY BEST FRIEND, dove, oltre al basso, ha suonato anche il piano Wurlitzer da quel suono particolare che useranno anche i Supertramp. E poi la stessa canzone è stata anche scelta per essere pubblicata come secondo singolo.
Ogni tanto fra un pezzo e l'altro poi fa capolino Freddie con intermezzi stile charleston oppure vintage o con effetto grammofono, ottenuto questo registrando con un microfono l'audio secco gracchiante che usciva da un paio di cuffie, oppure gioca con il delay in THE PROPHET'S SONG.
L'idea iniziale era stata in realtà di fare un doppio album perché il materiale c'era in abbondanza, ma poi venne preferito lasciare il resto per il successivo A Day At The Races, che si presenterà con la copertina nera come antitesi di questa bianca (bianca e nera erano anche le due regine e side di QUEEN II), e con un disegno simile sempre composto dai loro segni zodiacali e ideato da Freddie.
Insomma un disco perfetto da avere in casa assolutamente.
Compie invece oggi 60 anni Bjork
che con i Queen non c'entra nulla ma gli auguri glieli faccio più che volentieri essendosi anche dedicata al cinema oltre che alla musica.
La primissima versione di Windows, il sistema di Microsoft concorrente della Apple con il suo Mac, risale esattamente a quarant'anni fa.
In realtà allora non era ancora un vero sistema operativo, ma una semplice interfaccia grafica estensione di MS Dos con finestre che non potevano essere ancora spostate e sovrapposte.
Nello stesso giorno, ma di trent'anni ancora prima, nasceva una bambina di nome Angela il cui cognome era ed è tuttora Finocchiaro,
per cui oggi la simpatica attrice comica compie 70 anni (come Whoopi Goldberg la SETTIMANA SCORSA) e quindi sono qui per fare gli auguri anche a lei che non so se preferisca Microsoft o Apple, ma direi che questo poco importa.
Non l'avrei mai immaginato, ma esiste il World Toilet Day
(bellissimo il logo, eh?), ovvero la giornata di oggi nata per sensibilizzare l'importanza dei servizi igienici che, putroppo, non tutti nel mondo sono così fortunati da averli come noi che ormai li diamo per scontati e li utilizziamo come e quando ci pare.
In effetti ci accorgiamo della loro importanza quando per esempio sei in giro,magari in vacanza all'estero dove possono arrivare scompensi intestinali, e ti scappa tanto, ma tanto e la toilette che trovi ha un cartello con su scritto "fuori servizio".
Ecco allora a quel punto capisci quanto siano importanti specie quelli pubblici che spesso trovi in condizioni tremende per i soliti incivili, al punto che ti pare che la toilette sia QUELLA FAMOSA di Trainspotting.
L'importante è che la toilette che alla fine trovi non sia come quelle dei diversi film in circolazione
(più che altro dei corti) che la rendono pure assassina...
Era il 18 novembre del 1985 quando veniva pubblicata la prima striscia di Calvin & Hobbes sui quotidiani statunitensi.
L'autore è Bill Watterson e il suo Calvin è un bambino di sei anni, mentre Hobbes è una semplice tigre di pezza che però nella fantasia del pargolo è un essere vivente che interagisce con lui.
Tanto grande è stato il successo che di recente Leonardo Di Caprio con la Warner Bros. hanno acquistato i diritti per realizzare un biopic su Watterson.
La contrapposizione tra il reale e l'immaginario è la base delle storie dei due che sono state raccolte in diversi libri e dei quali ne possiedo alcuni.
Beh, pare strano?... ma che letture vi aspettavate potesse fare una canaglia come me?