mercoledì 28 settembre 2022

I ROCKETS A VERONA E IL CASO DELLA CANZONE SCOMPARSA

 Il titolo del post di oggi è un po' come se fosse quello di un romanzo di Sir Arthur Conan Doyle, perché se state seguendo su Rai 1 le SERATE condotte da Amadeus all'Arena di Verona sulla musica degli anni 60,70, 80 e 90, sarete arrivati anche voi alla seconda che è andata in onda sabato scorso lasciando un alone di mistero sull'esibizione dei ROCKETS, tornati argentei per l'occasione (ogni tanto lo fanno, si) anche se con una formazione del tutto nuova e ringiovanita, fatta eccezione per il tastierista Fabrice Quagliotti che comunque si porta benissimo i suoi 61 anni.


Chi aveva presenziato durante le riprese all'Arena, ricordava molto più lungo il medley che i Rockets avevano presentato, poiché dopo Electric Delight, Fabrice imbracciava la keytar (quella tastiera a tracolla resa famosa da Sandy Marton, per capirci) e andava in prima linea per Galactica, che invece in tv è stata brutalmente tagliata via. 
Perché un tale trattamento? 
Misteri delle tempistiche Rai a cui paghiamo pure un abbonamento che una volta era abbastanza giustificato, ma adesso con i programmi e i film farciti di spot come le reti commerciali sembra solo un sistema ambiguo per incamerare denaro.

Per fortuna, sul canale ufficiale YouTube dei Rockets è stata resa disponibile la PERFORMANCE INTEGRALE comprensiva di Galactica con John Biancale (il nuovo cantante) che qui cercava di riportare sul palco il personaggio alieno e allucinato che era di Christian LeBartz e, nel mimare le famose e caratteristiche pose e mosse del suo predecessore, cominciava anche a perdere il sottocasco argentato già dalla canzone precedente (fateci caso).

Sono però necessarie due note tecniche: la prima è che l'audio di Galactica è leggermente inferiore al resto perché è stato recuperato dalla traccia che usciva dai monitor, mentre la seconda è che tutto il blocco era un playback realizzato con le tracce originali dei dischi che presentavano la formazione originale con LeBartz, L'Her, Groetzinger, Maratrat e, naturalmente, Quagliotti. 
Un po' una birichinata, è vero, questo playback che è stato utilizzato da diversi artisti che si sono esibiti nel programma come persino i finti Matia Bazar (non c'è più nessuno degli originali). 
Anche Paul Young ha avuto tale necessità durante la prima serata, ma solo a causa dei gravi problemi alle corde vocali che ha avuto in passato e che gli hanno precluso totalmente la possibilità di raggiungere il falsetto. 
Per la precisione TUTTE le canzoni eseguite lì hanno la musica su una base, anche quelle su cui l'artista ha cantato davvero dal vivo come Gloria Gaynor, The Trammps, Holly Johnson, e gli strumenti sul palco servono solo a far scena. 
Gli SHOW ATTUALI dei Rockets invece sono "quasi" tutti suonati dal vivo (con campioni e sequenze, certo) ed anche con arrangiamenti ritoccati per essere al passo con i tempi.
Ho dovuto virgolettare il "quasi", poiché è pur vero che alcune parti preregistrate ci sono (non come dice Red Ronnie però, che secondo lui tutti i concerti sono al 90% finti) e ci sono anche state in passato diverse occasioni dove Fabrice ha fatto il frontman come nei primi anni 2000 qui a MODENA,
mollando la sua postazione alle tastiere (tanto le sequenze vanno da sole) e cantando lui personalmente le canzoni, fino ad arrivare a farla davvero "sporca" con Galactica eseguita da tutti palesemente in playback sull'audio del disco originale opportunamente rimontato. 
Eh... Cosa non si fa per sopravvivere. 
Perché si, che i Rockets, si narra che vengano dal futuro, ma in realtà quasi 50 anni son passati da quando uscì il loro primo singolo di successo Future Woman, che sul retro conteneva quella famosa VERSIONE DI APACHE degli Shadows.
Perciò per un curioso cortocircuito spazio-temporale, si sono dovuti adeguare pure loro ai tempi che si sono inesorabilmente evoluti, fra cambi di formazione ed aggiornamenti tecnologici che hanno un po' mutato il suono della "universal band", compreso pure un discusso periodo New Romantic

tutto pizzi e pettinature cotonate, restando però nel campo del sound elettronico. 
Nel loro caso, in una esibizione televisiva votata al revival, la finzione scenica è servita per poter avere l'illusione di riportare i "vecchi" Rockets originali in una sorta di Tale E Quale Show all'Arena di Verona, che vale un po' come l'operazione con la quale sono stati di recente ricreati digitalmente gli ABBA di 50 anni fa. 
P.s.
Anche su RaiPlay c'è la versione "mozzata". 

2 commenti:

  1. Ciao, mitici i ROCKETS, più che altro per la loro musica al tempo innovativa e per l'inventiva azzeccata del loro look difficile da dimenticare. Buona giornata.

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    1. A chi lo dici. Fra ROCKETS e Kiss in quei tempi era un carnevale continuo 😜

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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