lunedì 19 settembre 2022

THIS IS SPINAL TAP: IL ROCKUMENTARIO FONDAMENTALE

 Avevo parlato brevemente di questo divertentissimo film di e con Rob Reiner che documenta le vicende di una fantomatica band hard rock inglese chiamata Spinal Tap,


in occasione della scomparsa di RIC PARNELL che interpretava uno dei molteplici (e sfortunati) batteristi della band deceduti in circostanze assurde tipo autocombustione,

o un incidente di giardinaggio che però non viene spiegato, oppure ancora un'altro soffocato dal vomito, cosa realmente accaduta a John Bonham dei LED ZEPPELIN, ma con la differenza che stavolta il vomito trovato dentro al batterista non era il suo, ma di "qualcun altro" non specificato. 
Il film, un assoluto cult da riscoprire per cui si merita perciò un post tutto per sé, si svolge seguendo gli Spinal Tap e intervistandoli durante quello che doveva essere un trionfale tour americano risoltosi invece, a causa anche del nuovo disco con una copertina poco gradita, in una serie di date annullate e concerti raffazzonati in luoghi improbabili tipo: "Spettacolo di Burattini e Spinal Tap". 
Il copione dava un abbozzo biografico dei personaggi e gli attori improvvisavano quasi tutto e per questo risulta divertentissimo in ogni secondo della pellicola come nella famosa scena dell'amplificatore speciale con il volume che arriva a 11,

diventata un vero e proprio modo di dire come un messaggio in codice nel mondo musicale e che dà anche il nome ad un'edizione speciale in blu-ray,

e poi il baccello difettoso, il metal detector, la ricerca del palco, la scenografia di Stonehenge, tutte trovate da piegarsi in due e che, nonostante le canzoni abbiano dei chiari doppi sensi sessisti, mai vanno a cadere sul pecoreccio come invece fanno altri film demenziali tipo il reboot di JAY & SILENT BOB.

Questo perché, anche se lo sembra, non si tratta di un film demenziale e, anzi, la cura con cui è realizzato lo rende più credibile di tanti biopic che vorrebbero essere veri, ma che invece puntano alla scena scandalosa più che alla sostanza. 
E se posso dirlo, ci ho visto pure un po' di Help e A Hard Day's Night, I film dei Beatles, anche perché il bassista Derek Smalls (Harry Shearer) nella pellicola ha certi atteggiamenti ed espressioni che mi ricordavano Ringo Starr dei Fab Four.
 
La sorpresa poi è stata anche che gli attori/musicisti del film, mai avrei pensato di ritrovarli molto tempo dopo in cose tipo Better Call Saul, dove Chuck (Michael McKean) altri non è che David St.Hubbins, il biondo leader chitarrista, oppure Nigel Tufnel (Christopher Guest) che torna a lavorare con Rob pochi anni dopo in LA STORIA FANTASTICA (altro cult che dovete assolutamente vedere per Inigo Montoya, cioè Mandy Patinkin). 
Camei di Patrick McNee (John Steed di AGENTE SPECIALE) nella parte del discografico dirigente della Polymar (parodia della Polygram), Fran Drescher (che conosciamo come Francesca Cacace, cioè La Tata) nei panni dell'addetta alle pubbliche relazioni, Billy Cristal più volte diretto da Reiner e qui mimo/cameriere, Anjelica Houston che crea la scenografia di Stonehenge alla quale però Nigel ha fornito le misure sbagliate scritte su un tovagliolino di carta,

e tanti altri. 
I tre protagonisti, che principalmente sono dei comici, hanno poi impersonato la band in molteplici occasioni nell'ambito di programmi televisivi ed eventi (pure David Gilmour si è esibito con loro), ed esiste anche un seguito, un film per la tv di cui non ero assolutamente a conoscenza, non più diretto da Rob Reiner e (pare) molto meno interessante, ma non è detto che non recuperi pure quello. 

2 commenti:

  1. Altro che fondamentale, qui siamo ai pliastri della comicità, un film geniale che cito ad ogni piè sospinto e che ancora qui da noi è una roba di nicchia per pochi. Cheers!

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Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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