giovedì 29 maggio 2025

GIOCHI SENZA FRONTIERE: VAGLIELO A DIRE A CHI INVECE "GIOCA" ALLA GUERRA

 Sessant'anni fa, precisamente il 26 maggio del 1965, iniziava la prima edizione dei Giochi Senza Frontiere, uno dei programmi cult della televisione italiana, un'altra tv molto diversa da quella attuale.


Personalmente collego tali giochi al countdown dei giudici Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri che con il loro “Attention... troix, deux, un” seguito dal trillo del fischietto, facevano partire la gara del momento dove c'era la particolarità che se una squadra si sentiva particolarmente forte in quella prestazione, spesso ostacolata da pupazzoni giganti e costumi ingombranti, ma divertenti, poteva giocare il Jolly che raddoppiava i punti totalizzati.

I due suddetti giudici sono quelli nella foto con le giacche chiare. 
E poi c'era il Fil Rouge che ogni squadra invece doveva affrontare singolarmente tra un gioco di gruppo e l'altro.
Giochi, si, ma erano in realtà vere prove che, per essere eseguite, richiedevano una preparazione atletica non da poco. 
Oltre a quanto ho scritto sopra, la mia memoria mi lega anche ai presentatori che erano negli anni 70 Giulio Marchetti e Rosanna Vaudetti,

quest'ultima anche signorina buonasera cofanata che ti annunciava i programmi della serata, ma non dimentichiamo che la primissima edizione era condotta da Enzo Tortora con il già presente Marchetti. 
Ovviamente in quegli anni per la tv italiana era tutto in bianco e nero, seppure il programma fosse già trasmesso a colori per le altre nazioni a partire dal 1973, ma c'era dentro una specie di magia che ti faceva percepire ugualmente quegli stessi colori delle scenografie che c'erano sul campo di gioco.

Programma nato in Francia, come probabilmente si capiva appunto già da molte parole precedenti, per iniziativa dell'allora presidente Charles De Gaulle per cementare o perlomeno buttare le basi di una Unità Europea che in futuro diventerà realtà, manteneva lo stesso titolo tradotto in ogni lingua dei paesi europei partecipanti, tranne che per il Regno Unito dove era chiamato It's A Knockout, cambiando anche la sigla, ma sappiamo bene quanto siano fatti a modo loro i britannici già dal modo di guidare al contrario. 
Negli anni 80 venne sospeso poiché molti Paesi non avevano più intenzione di partecipare per questioni economiche, ma i telespettatori chiamavano lo stesso a gran voce i Giochi, perciò il programma tornerà un po' raffazzonato negli anni 90, nel senso che non tutte le grandi nazioni erano presenti e così, per fare numero, erano entrate in gioco le rappresentanze della micro repubblica di San Marino, insieme a quelle di Malta, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovenia che successivamente entreranno a far parte dell'Unione Europea.

Tra gli altri presentatori che portarono avanti i giochi ci sono stati lo storico e ironico Ettore Andenna, il simpaticissimo Claudio Lippi, l'iper entusiasta Milly Carlucci e persino... Harrison Ford, o meglio, la sua voce italiana, ovvero Michele Gammino.

Oltre alla famosa marcetta che era la SIGLA dei giochi su immagini animate, pure Peter Gabriel ha fatto una citazione/riferimento al titolo del programma, nominando nel testo anche il titolo inglese, con quel suo singolo GAMES WITHOUT FRONTIERS dove nei cori c'è anche Kate Bush che ripete lo stesso titolo, ma in lingua francese.

Una canzone questa che parla di guerra e diplomazia parafrasando i giochi da bambini, e vinile da 7" che orgogliosamente possiedo e dal quale mai mi separerò, anche perché sul lato B c'è la versione di THE START/I DON'T REMEMBER leggermente diversa da quella dell'album (il suo terzo da solista) e sostanzialmente differente da quella che era stata pubblicata su un'altra edizione in 45 giri dell'ex Genesis uscita nel 1983 a supporto del doppio Peter Gabriel Plays Live.

Eh... son chicche... 

8 commenti:

  1. Quanto adoravo Giochi senza frontiere, un giovedì sì e uno no, e quello no era giorno triste.. ;)

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    1. È vero... C'era questa quindicinalità che non ricordavo

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  2. Giochi senza frontiere! Lo facevano ancora in tv negli anni '90 e io lo guardavo sempre, mi piaceva tantissimo. Allora lo conduceva Mauro Serio (lo stesso di Solletico). Che bei ricordi!

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    1. Si, ricordi però che per me sono più legati al periodo di Rosanna Vaudetti

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  3. Idem, era un evento 👍
    Ha riprovato a tornare in auge tempo fa (ricordi?) lasciamo stare....la conduzione di Ilary Blasi non è proprio cosa 🙄

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    1. Eh già... L'edizione vintage era stata la migliore anche se la vedevamo in bianco e nero.

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  4. Adoravo, non mi perdevo una puntata, dispiace solo che poche volte l'Italia vinceva ;)

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    1. Vabbè, la sportività entrava anche qui, cioè l'importante era partecipare 😊

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