lunedì 31 ottobre 2022

MONSTER HIGH - IL FILM (LIVE ACTION, MA NON È DISNEY)

 Monster High pare un'operazione molto simile a quella fatta dalla Disney con i suoi DESCENDANTS, dove erano di scena i figli dei villains dei suoi film più famosi.


Qui invece i figli sono quelli dei mostri che provengono da quel mondo di cui la Universal avrebbe voluto fare un reboot partendo da LA MUMMIA con Tom Cruise, ma il progetto è naufragato a causa di un film veramente brutto. 
Da L'Uomo Lupo a Dracula passando per Frankenstein eccetera, vediamo tutta la progenie di tali personaggi frequentare un liceo, come in High School Musical (quindi sempre un riferimento disneyano), ma "mostruoso" perché dedicato appunto a questo mondo horror. 
Da precisare però che la protagonista è figlia di un umano e di una lupa mannara, perciò non direttamente del personaggio reso celebre da Lon Chaney, ma di qualche sua discendente licantropa. 
Film live action per la tv a basso budget come si evince dagli effetti speciali appena accettabili e costumi da cosplayer, con numeri musicali in stile BLACKPINK/BTS e derivato da una serie animata con vita parallela alle bambole da collezionare, che a me ricordano un po' le Bratz, con scelte di casting che hanno fatto storcere il naso a parecchi cultori (parola grossa) dei cartoons per i cambi di etnia senza senso, tipo Draculaura che sarebbe rumena, ma è interpretata da un'attrice filippina. 
Prodotto valido giusto appena appena per Halloween, ma solo se hai meno di 6 anni, uscito già dall'inizio di ottobre e da dimenticare già dal giorno dopo. 
Difatti la paura più grande la fa il finalino che minaccia pure un sequel... 

domenica 30 ottobre 2022

GLI ZOMBIES DI HALLOWEEN CONTRO GLI "SMOMBIES"

 Tempo fa avevo fatto un POST IRONICO su quanta gente trovi impalata per la strada con il volto chino sullo smartphone, individui che se ne stanno lì freezati ostruendo marciapiedi, scale, sottopassaggi e altri luoghi di transito immobili come gli zombie di The Walking Dead che ho visto sta andando ancora avanti con (suppongo) l'ultima stagione, ma io ormai l'ho mollata da tempo.


Certo se fanno così avranno cose importantissime da fare su quegli smartphone, tipo (chessó?) tenere un blog di cinema, musica e tv, per esempio 😜, e di recente sono venuto a sapere che per tali persone è stato coniato un nuovo termine cioè Smombies che è una crasi fra smartphone e zombies. 
Adesso non so quanto sia una notizia vera quell'altra secondo la quale in alcuni paesi sarebbero stati persino creati dei cartelli (tipo quello della foto) che indicano la circolazione di tali persone assorte nella lettura dei messaggi con rischio per loro e per chi transita nella loro traiettoria, magari con una certa fretta. 
Fenomeno che si nota anche sulle striscie pedonali purtroppo con un rischio enorme per tutti. 
Il termine è simile a Mombies, quello (non so di quanto precedente) che invece identificava le mamme che, per dedicarsi ai figli, perdono ogni altro interesse nella loro vita, anche la cura della propria persona. 
Ed entrambi i casi sono decisamente negativi. 
Ma non solo questi due casi; la negatività vale anche per lo essere zombi davanti a una tv e farsi rimbambire da quello che ti propongono in un mondo dove ormai ti puoi fare la tua serata nel modo che ti pare scegliendo quello che vuoi vedere. 
O perlomeno avendo l'illusione di poterlo fare grazie ad una serie di piattaforme dalle quali attingere migliaia di contenuti che però, nel mucchio, tante volte sono così imbarazzanti che alla fine ti metti a guardare Stasera Tutto È Possibile o Ballando Con Le Stelle... 
No... Il Grande Fratello Vip, quello proprio no, per favore!!! 

sabato 29 ottobre 2022

HALLOWEEN E LA SUA COLONNA SONORA (CON ANCHE UN ADDIO MOLTO IMPORTANTE)

 Il sabato musicale sotto Halloween lo dedico ad una manciatina di colonne sonore horror,


ma prima è doveroso dare l'ultimo saluto a Jerry Lee Lewis, leggenda del Rock'n'Roll, seppure fosse un rocker atipico perché il suo strumento invece della chitarra era il pianoforte, quello che incendiava in quel gran film del 1989 con Dennis Quaid e Winona Ryder (ma era successo davvero) che era GREAT BALLS OF FIRE
come il titolo della canzone sua più famosa. 
Jerry, che ebbe il suo grande successo negli anni 50 grazie anche ai suoi atteggiamenti anticonformisti sul palco e nella vita (sposò in segreto sua cugina ancora tredicenne quando ancora era sposato con la sua prima moglie), è mancato ieri, dopo che una fake news era circolata all'inizio della settimana, ed aveva 87 anni.

Ed ora torniamo a quanto scritto sopra cioè alcune soundtrack a tema Halloween rimaste nella storia e mai più eguagliate nel mondo del cinema, e anche, per certi versi, interlacciate fra di loro, come la celeberrima PROFONDO ROSSO

dei Goblin di Claudio Simonetti con la collaborazione di Giorgio Gaslini, i quali torneranno ancora per il successivo film di Dario Argento, cioè SUSPIRIA,
il cui brano omonimo, come il precedente, devono tanto l'ispirazione (non sto parlando di plagio, assolutamente, sia chiaro, ma di mood ossessivo) a quello che invece è stato un caso del tutto diverso, cioè a TUBULAR BELLS del 1973,
disco capolavoro di Mike Oldfield, uscito poco prima che William Friedkin decidesse di usarlo nello stesso anno come colonna sonora de L'Esorcista, per cui l'intenzione primaria del musicista inglese non era esattamente quella  di incutere paura. 
Ma tant'è che invece tale tema musicale ormai viene regolarmente associato a bambine indemoniate che vomitano roba verde e levitano insieme a tutto il letto urlando cose sconce con voce gutturale. 
La popolarità è comunque anche questa e a Mike la scelta di Friedkin ha giovato senza alcun dubbio. 
Ma anche ai Goblin eh... che tuttora sono in giro con una formazione rinnovata dove degli originali è rimasto solo Claudio, a suonare proprio QUEI PEZZI LÌ.
E comunque goodbye Jerry Lee, grazie ancora per aver incendiato il Rock'n'Roll. 

venerdì 28 ottobre 2022

NURSE 3D: COSE DA "PAZ"

 Un film questo che, nel mucchio, per Halloween ci può stare, ma che si tira anche addosso come una calamita tutto il peggio che può arrivare dalla critica, per la regia, la sceneggiatura, la recitazione e quant'altro sia possibile aggiungere.


Certo, Paz De La Huerta è un po' "cagna maledetta" ed il regista Aarnokowsky, esattamente come il René Ferretti (anche oggi qui, ma lo sapete già che Boris ritorna, eh) specializzato in serie tv, di più non riesce a spremere da lei, anche perché lui stesso non sa dirigere meglio un film che vorrebbe essere un thriller, giocato pure sugli effetti 3D (esiste anche la versione 2D per tutti i gusti),

ma che aldilà di un po' di splatter con sangue che schizza, mischiato ad erotismo alla Tinto Brass, non riesce a metterti quella tensione che richiederebbe un prodotto del genere.

Anzi la nostra infermiera assassina diventa spesso una parodia di sé stessa con le espressioni che le dà Paz, più che altro smorfie, e più intenta a mostrare le forme che a rendere credibile quello che sta facendo in scena.
Si, espressioni tipo questa:

Fa anche un po' specie che sia stata proprio lei una delle prime ad accusare Harvey Weinstein per molestie sessuali nella famosa vicenda dello scandalo. 
Certo è che quando la locandina ed il relativo materiale promozionale (foto abilmente photoshoppate e non) sono così accurate da averci speso probabilmente un capitale per veicolare un certo tipo di messaggio, andando poi a finire in economia sul resto della produzione, forse a sto punto c'è proprio qualcosa che non va.


E poi non mi venire a dire che non pensavi che il film fosse così.
E non è nemmeno un porno, pensa te...
 

giovedì 27 ottobre 2022

PAPER GIRLS: SE È UGUALE AL FUMETTO È UN BENE? PARLIAMONE

 Per carità, mi sta benissimo che una serie tv ti faccia vedere i protagonisti identici alla controparte cartacea da cui è tratta, anche se in effetti non lo reputo così necessario quel gioco del Tale E Quale Show, se poi il voler restare fedele al fumetto ti fa realizzare un prodotto statico che prende davvero poco.


Si, perché se le tavole di un fumetto vivono di vita propria perché è la tua immaginazione che gli dà la scintilla della vita come se tu fossi un novello Frankenstein,

le immagini di una serie tv devono poter funzionare già da sole, cosa che invece pare non accadere in questa serie, Paper Girls, che dalle premesse pareva interessante grazie al tema dei viaggi nel tempo e gli incontri delle ragazzine con le loro versioni adulte per fronteggiare un grave pericolo, un po' come in THE ADAM PROJECT
Il soggetto infatti è buono e il fumetto è lodato da tutti quelli che lo hanno letto, ma ho l'impressione che la regia non funzioni per niente, ma parlo da non regista, perciò son solo sensazioni mie. 
Gli effetti speciali poi sono fatti parecchio in economia e questo non aiuta certo. 
E hai voglia a dire che questa è la risposta tutta al femminile a STRANGER THINGS... 
Ne abbiamo ancora di strada da fare per arrivare a raggiungere, fra pregi e difetti, la serie dei Duffer Bros. (che quella per Halloween ci sta benissimo e infatti una nota marca di dolciumi la sta sfruttando fuori tempo massimo), ma pedalando sulle biciclette delle ragazzine sarà lunga... 
Su Prime Video. 

mercoledì 26 ottobre 2022

ANCORA MORTI PER LA SIGNORA IN GIALLO?

 Non molto tempo fa abbiamo salutato per l'ultima volta ANGELA LANSBURY, indimenticabile Signora In Giallo, e di recente dalla stessa serie è mancato ad 86 anni anche Ron Masak che interpretava lo sceriffo Mort Metzger


(ovviamente quello col cappello), cioè il successore dell'altro tutore della legge di Cabot Cove interpretato da Tom Bosley (papà Cunningham di Happy Days) da quando costui era andato in pensione alla fine della quarta stagione. 
Ron è stato presente fino alla chiusura della serie dopo aver fatto la guest star anche nella prima e nella terza con altri due personaggi diversi, cosa molto comune nelle serie tv; per esempio Catherine Schell, la famosa mutaforna Maya,

(e beccatevi anche la foto autografata) punto focale della seconda (tremenda) stagione di Spazio 1999 era già apparsa nella prima in Il Pianeta Incantato dove era il Guardiano di Piri, 

personaggio guest dal quale era molto difficile distogliere l'attenzione. 
Il cinema italiano, ma soprattutto la soap opera Un Posto Al Sole, dove Jessica Fletcher non è mai passata, piangono invece la scomparsa ad 83 anni, avvenuta una quindicina di giorni fa, di Roberto Bisacco, ovvero il Conte Tancredi Palladini della longeva fiction di Rai3.

Roberto, dopo un esordio folgorante nella versione televisiva de I Miserabili di Sandro Bolchi del 1964, è apparso in svariate pellicole aggiudicandosi quasi sempre la parte di quello con "la faccia un po' così, quell'espressione un po' così" , cioè uno di cui non ti puoi fidare troppo, e lo si nota anche in quella roba confusionaria che è MODESTY BLAISE LA BELLISSIMA CHE UCCIDE con Monica Vitti, Dirk Bogarde e Terence Stamp di cui avevo parlato diverso tempo fa prendendolo d'esempio su come sprecare un ottimo cast. 
Addio Ron e Roberto. 

martedì 25 ottobre 2022

BATTLE ROYALE: IL RITORNO IN 4K

 Fra le tante nuove uscite nei cinema, ora finalmente mettiamo anche le cose in chiaro se sia nato prima l'uovo o la gallina, perché nelle sale (non tutte magari, comprendo) è tornato restaurato in 4k quel Battle Royale del 2000 che tanto fece scalpore alla sua uscita, ma che funzionò anche come forte ispirazione per la saga di HUNGER GAMES, seppure con le dovute differenze che i due prodotti presentano.


Poi in tempi più recenti abbiamo visto altre rivisitazioni dello stesso tema sia con ALICE IN BORDERLAND, sempre con ragazzi protagonisti, che con SQUID GAME, dove qui invece i "giocatori" erano molto più adulti. 
In Battle Royale il succo della faccenda viene presentato nel film da un video con un'adorabile giapponesina che oltre a spiegarti le regole del "gioco" ti avverte di non manomettere il collare che indossi sennò esplode,


e da Takeshi Kitano (quello del famoso Castle) come professore, e sarebbe che una scolaresca di teenager, con motivazioni disciplinari abbastanza discutibili, viene spedita su un'isola per farsi fuori in un gioco del tutti contro tutti dove "ne resterà uno solo" come diceva quell'altro film famoso, ma quello bello, non la vaccata del SECONDO EPISODIO
Ora si potrebbe dire che la violenza che nel frattempo è passata sui nostri schermi grandi e piccini può averci anche assuefatti e un film di 22 anni fa potrebbe risentirne con tutto quel sangue finto che si vede a iosa. 
In realtà non è così, ma certo, nonostante la rimasterizzazione, non lo puoi prendere per un film del 2022 perché nel frattempo sono state usate soluzioni visive da mille registi (alcuni anche scrausi, ok) che hanno marcato il cinema in maniera indelebile fra luci al neon, ralenti, CGI, e quant'altro. 
Qui invece si usa ancora la vecchia scuola dove makeup, stuntmen ed effetti speciali in scena la fanno da protagonisti e spesso con risultati ben più realistici.



Più volte paragonato ad Arancia Meccanica, secondo me invece è distante anni luce dal capolavoro di Stanley Kubrick dove la violenza era soprattutto psicologica, mentre qui è fisica nel modo più assoluto. 
Comunque il modo migliore per capire cos'è Battle Royale è provarlo e poi saprete dirmi, tanto per Halloween ci può stare che di morti ammazzati qui ne abbiamo a iosa. 

lunedì 24 ottobre 2022

SOPRAVVISSUTI: IL VERO NAUFRAGIO È NEGLI ASCOLTI

 Oh, sta cosa l'avevo detta e predetta io esattamente il 4 ottobre, manco fossi Nostradamus che prevede la morte della Regina Elisabetta II scrivendo sul suo famoso libro che "un regno smetterà di crescere", insieme ad eventi come una guerra e una pestilenza, da interpretare come il conflitto Russia-Ucraina e la pandemia suppongo; si, ma cose comunque sempre buttate un po' lì sul vago senza una locazione precisa e lasciate alla libera interpretazione e, anzi, son anche tante quelle che il vecchio saggio, quando ha provato ad essere un po' più preciso, ha cannato di brutto.


Ma in questo caso non ho scritto alcun libro io, bensì solo un breve POST DOVE CRITICAVO la nuova fiction di Rai1 Sopravvissuti per una lentezza esasperante alla quale si può benissimo aggiungere una recitazione da soap opera scrausa con quell'aria di mistero misterioso (forzato) che alla fine non te ne fa fregare meno di niente. 
Difatti ecco gli ascolti sempre più in picchiata e così la Rai cosa fa? 
Non può cancellarla di brutto perché ci sono sponsor che hanno pagato, per cui ti fa ancora stasera due episodi dopodiché butterà tutti insieme i quattro rimanenti in un paio di giorni consecutivi in modo da levarsi dai maroni entro il primo novembre sta gatta da pelare che (ormai è chiaro) non vedrà una seconda stagione. 
Fidatevi della vecchia canaglia strapezzente e cafone, altro che Nostradamus... 

domenica 23 ottobre 2022

SAMANTHA CRISTOFORETTI E L'OMAGGIO A STANLEY KUBRICK

 Prima del suo rientro sulla Terra giusto in tempo per assistere alla nascita del nuovo governo (dove però c'è sempre un Salvini di mezzo nonché un Berlusconi che gravita come un satellite spia intorno alla neo-premier), Astrosamantha Cristoforetti ha fatto in tempo a realizzare ancora uno dei suoi omaggi al cinema di fantascienza come aveva già fatto per GRAVITY e Star Trek, puntando stavolta alla famosa scena di 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO di Stanley Kubrick, dove la hostess cammina in assenza di gravità, ma ancorata alla parete grazie a scarpette con le suole in velcro. 

Il risultato, a parte la luce diversa, è perfettamente uguale a quello creato nel 1968 (si, la data è quella giusta) su un set rotante.

Qui invece Samantha era davvero in assenza di gravità e i suoi capelli (insolitamente lunghi) lo hanno dimostrato spesso svolazzando nelle immagini che arrivavano dalla Stazione Spaziale Internazionale, motivo questo per cui la divisa delle hostess del film

prevedeva quel copricapo/cuffia che anche la nostra astronauta indossa. 
Beh come si può vedere, lassù, oltre a dedicarsi ad esperimenti scientifici e passeggiate extra veicolari, si riesce anche talvolta a cazzeggiare, ma con molto stile. 
Lo stile di Stanley Kubrick in questo caso.

sabato 22 ottobre 2022

BLACKPINK - SHUT DOWN (E PAGANINI MUTO)

 È arrivato il momento della grande promozione anche per le coreane Blackpink, per cui adesso le senti su tutte le radio e le vedi in tv nel loro videoclip coloratissimo dal titolo SHUT DOWN.

Belline lo sono senza alcun dubbio anche paludate in outfit improponibili dove si nota meno PVC del solito e più colori fluo, e, esattamente come i loro conterranei BTS che hanno duettato pure con i Coldplay e sono testimonial di prodotti commerciali, le ragazze hanno al loro attivo un duetto negli U.S.A. con Selena Gomez (quella dei MAGHI DI WAVERLY) e promuovono marchi di moda e tecnologia (Dior, Chanel, Bulgari, YSL, LG), e tutto questo battage mi fa sospettare anche la possibilità di un duetto a sorpresa con qualche artista italiano, però non saprei ancora chi mettere come partner musicale (occhio che i tre de Il Volo stanno lì dietro l'angolo). 
Ricordo però che anche un giovane Tiziano Ferro 10 anni fa aveva DUETTATO con Baby K, perciò in quel mood potrebbe starci.
La canzone delle Blackpink è carina con gli accenni di musica settecentesca presi da una COMPOSIZIONE di un musicista genovese abbastanza famoso che potreste aver sentito nominare anche se non ha mai fatto Sanremo, X-Factor o Amici, dato che di nome fa Niccolò Paganini
(che potrebbe già essere virtualmente l'artista italiano che cercavo prima e quindi giustificare la grossa promozione nel nostro Paese), ma oltre questo se dovessi citare un altro passaggio che mi ricordo, sarebbe solo quello della Lamborghini che fa vroom vroom vroom vroom. 
Tuttavia se passa alla radio non cambio stazione perché in fondo mi piace molto di più di tante cose che si sentono. 

venerdì 21 ottobre 2022

MAX GAZZÉ SUONA I PINK FLOYD PERCHÉ UNA MUSICA PUÒ FARE LILILLI LALALLA (MAGGIORE) E ANCHE ALTRO

 Max Gazzé è uno che non sta mica lì con le mani in mano, nel senso che, se non ha un disco nuovo suo e un altro della sua collezione gli piace, non ci pensa due volte a portarlo live, non importa di chi sia.


Era accaduto anni fa con The Lamb Lies Down On Broadway dei Genesis e con The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd in accoppiata con Live At Pompeii e adesso la cosa si ripete, ma con un particolare in più. Live At Pompeii stavolta sarà infatti eseguito da Max

e una band di musicisti che lo accompagna, per i 50 anni dell'evento proprio in quell'anfiteatro dove i quattro tennero lo storico live (senza pubblico) immortalato in un film di Adrian Maben più volte rimaneggiato aggiungendo ogni volta parti inedite. 
A tal proposito devo ricordare che Gino Castaldo, conduttore di Back 2 Back su Radio 2 con Ema Stokholma, ha in comune con il sottoscritto la passione per i PINK FLOYD, e, ogni tanto, pure lui realizza un evento speciale dedicato alla band inglese come in passato già un paio di volte di cui una dedicata integralmente a The Dark Side Of The Moon.

Di recente era toccato sempre a Pink Floyd A Pompei, anzi alla sua realizzazione con un documentario backstage dal titolo Reliving At Pompeii proiettato in quadrifonia all' Auditorium Parco Della Musica di Roma lo scorso 10 aprile. Lo stesso documentario era stato già proposto anche ad ottobre 2021 in quella sede dove 50 anni fa venne eseguito quello storico concerto a porte chiuse, cioè nell'anfiteatro di Pompei, e luogo dove pochi anni fa David Gilmour era tornato per un CONCERTO da solista, ad un prezzo elevatissimo, ma dove naturalmente ha proposto anche alcuni brani della band. Tale documentario sulle fatiche e peripezie per realizzare quel concerto a Pompei della band era stato trasmesso in streaming gratuitamente sulla piattaforma It's Art (bastava registrarsi per poterlo vedere) tutta basata su teatro, concerti ed eventi artistici inerenti.

Ed ora sempre sulla stessa piattaforma sarà trasmesso in diretta streaming anche il concerto di Max Gazzé di cui parlavo sopra e che terrà questa sera. Perciò se può interessare... Sennò c'è Tale E Quale Show su Rai1... Vedete voi. 

giovedì 20 ottobre 2022

IL FINALE DI STAGIONE TUTTO MATTO DI SHE-HULK: ATTORNEY AT LAW

 A forza di dirglielo, vuoi vedere che Kevin Feige ha capito che la Marvel soffre un po' della sindrome di STEPHEN KING? Cioè quanti sono rimasti delusi dal FINALE di WandaVision? E quanti anche con il secondo episodio di DOCTOR STRANGE hanno patito un po' troppa baraonda tutta patapim e patapam?


Ecco, forse Kevin ha sentito e soppesato le voci di corridoio, e così per il finale della SERIE sulla cugina di Bruce Banner si sono inventati che Jennifer ad un certo punto si accorge che tutto sta andando in vacca come al solito nei finali Marvel e fa una cosa mai vista prima. 
Vi dico solo che l'episodio parte con un piccolo capolavoro che è quel REMAKE/OMAGGIO della sigla della vecchissima serie tv dove al posto di Bill Bixby e Lou Ferrigno ci troviamo Tatiana Maslany e (credo) una controfigura dipinta di verde come avevo suggerito in quell'altro altro post.

Ma non mi va di spoilerare altro nel caso ancora non l'abbiate visto, però secondo me il finale è una gran genialata e soprattutto sorprendente e divertentissima da 92 minuti di applausi

(sto ridendo ancora adesso che scrivo, ripensandoci), anche se il continuo rivolgersi alla camera da parte di Tatiana in ogni episodio, già avrebbe potuto far sospettare qualcosa dato che anche le tavole a fumetti, se vi è capitato di leggerle, erano spesso e volentieri metanarrative al punto che ti aspettavi, girando la pagina, che il personaggio saltasse fuori come la mano tesa verso la ragazza nel video di TAKE ON ME degli A-ha che prima viene risucchiata nel fumetto e poi sbalzata fuori.
P.s. Nel caso che il nome di Kevin Feige non vi dica nulla, egli è "semplicemente" il presidente dei Marvel Studios. 

mercoledì 19 ottobre 2022

LUTTO PER I RICCHI E POVERI (E NON SOLO)

 Oggi due lutti nella musica piuttosto importanti, specie il primo che riguarda Franco Gatti, il Baffo e vocione basso dei Ricchi E Poveri che era rimasto nel gruppo anche dopo l'abbandono (o la cacciata, si racconta, a causa di problemi con Angela Brambati) di Marina Occhiena fino al 2013, anno funesto in cui il cantante ha perduto suo figlio per un cocktail di alcool e stupefacenti.


Agli inizi il quartetto ha trovato il proprio nome grazie ad un'idea di Franco Califano mentre Fabrizio DeAndrè fu il primo a credere in loro, nelle loro capacità per come sapevano miscelare le 4 voci ognuna diversa dall'altra dove Angelo Sotgiu toccava dei picchi niente male, e i diversi registri, anche quello di Franco, sono evidenziati in canzoni come CHE SARÀ

mentre in LA PRIMA COSA BELLA, che propongo in questo video dal vivo al Salone Delle Feste del Casinò di Sanremo dove il pubblico e i fotografi stanno ormai quasi sulle spalle del direttore d'orchestra perché era la serata finale, e che è comunque uno dei loro grandi successi, vengono evidenziati di più i toni alti mentre il basso si perde un po' nell'insieme.
Forse perché la canzone in realtà non era stata ideata per loro, bensì per Gianni Morandi che invece la rifiutò dimostrando quella volta ben poca acutezza, per cui i 4 dovettero lavorare secondo il loro stile, ma su un pezzo già fatto e finito, e comunque in un coro polifonico come sono stati loro, il basso ha ancora di più la sua importanza quando si amalgama con le altre voci per dare corpo al tutto. 
Di loro sono da ricordare, in una discografia enorme, diverse sigle di programmi televisivi di cui una delle mie preferite è CORIANDOLI SU DI NOI,
sigla di chiusura di Di Nuovo Tante Scuse, show del sabato sera di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, e naturalmente i successi degli anni 80 in trio come SARÀ PERCHÉ TI AMO.
Franco aveva poi partecipato alla reunion dove era tornata anche Marina durante il Festival Di Sanremo del 2020 condotto da Amadeus, ma, come le successive, era stato solo un episodio sporadico e ieri ci ha lasciati ad 80 anni. 
Ecco invece un nome degli anni 80 che ha colpito alla grande con un singolo bellissimissimo, però mai più replicato. Stiamo parlando di Joyce Sims e la sua COME INTO MY LIFE
che già da quell'intro che pare un pezzo dei Genesis o degli Yes mette subito le carte in tavola per farti capire subito quanto lavoro c'è dietro ad una singola canzone dal mood malinconico che, non so perché, mi ispira l'immagine di una notte piovosa a girare in macchina con le luci che si riflettono sull'asfalto bagnato. 
Forse nel mio inconscio sarà che mi è successo di ascoltarla sull'autoradio proprio in tale umido e notturno frangente (magari anche con le balle girate per qualche problemuccio sentimentale che... chi non ne ha?) per cui mi è rimasta stampigliata nel gulliver così (piccola citazione kubrickiana). 
Purtroppo Joyce ci ha lasciati la scorsa settimana all'età di 63 anni e mi pare il caso di ricordare anche lei qui su queste pagine web riascoltando la sua voce calda e, ovviamente, black.
Addio Franco e Joyce. 

martedì 18 ottobre 2022

THOR LOVE AND THUNDER: SALVARE CAPRA E CAVOLI (O QUANT'ALTRO) SI PUÒ

 Magari si può pensare che le capre qui c'entrino come i cavoli a merenda, eppure, se avete già visto il film, sapete che stanno nel contesto giusto perché Taika Waititi l'ha rifatto, cioè ha ripreso in mano il personaggio di Thor e se in Ragnarok pareva di vedere una parodia alla Mel Brooks, ma imbarazzante e paragonata da parecchi ad un cinepanettone con DeSica e Boldi, qui ho avuto l'impressione che abbia aggiustato un po' il tiro, nel senso che l'apertura con i Guardiani Della Galassia sembra mettere le cose in chiaro da subito su quale sarà il tono della pellicola (ancora in forse con il prologo che parte invece con la morte di una bambina e un Christian Bale drammatico), così non hai quel senso di WTF che nell'altro film ti prendeva per tutto il tempo.


Certo siamo di fronte ad un'ulteriore smitizzazione del Dio vichingo supereroe, però secondo me stavolta tutto è più nel contesto e, per dire, guardate un po' chi sono gli attori della mediocre compagnia teatrale che interpretano le vicende di Asgard per i turisti.

Mentre Taika si ritaglia il ruolo di Korg (non il synth, ma il personaggio fatto di lava) il pubblico femminile sarà deliziato dalla scena di nudo (castissima) di Chris Hemsworth, mentre per i maschietti ci sono una Natalie Portman e una Tessa Thompson particolarmente in forma pronte a mostrare i bicipiti (eccetto Natalie/Jane nelle scene in cui la si vede malata e debilitata).


Le battute, quelle che ci sono di regola nei film Marvel, ma qui moooolto di più, in alcuni momenti si susseguono così a raffica che arrivano qualche secondo dopo e ho perso il conto dei giochi di parole su Jane Foster (chiamata Fonda, Jodie ecc...). 
Personalmente mi sono pure goduto, alzando adeguatamente il volume per la gioia del vicinato, tutte le canzoni dei Guns'n'Roses che ci sono (praticamente un greatest hits) e scompisciato nella scena con Zeus (Russell Crowe) majorette.

E non è un meme, una gif fake... è davvero un momento del film e giuro che c'è anche di più. 
Forse troppo irriverente? 
Può essere, ma due ore son passate benissimo con il solo problema dei momenti baraonda spaccatutto soliti della Marvel dove succede di tutto e di più e qui pure con fulmini e saette, ma si può ancora rimediare per una prossima volta che ci sarà, perché che Thor tornerà, Taika te lo scrive in fondo al film come in quelli di James Bond, e poi, dopo anche la serie su SHE-HULK, ho idea che questo sia davvero il nuovo corso della Marvel, cioè meno cupo e più caciarone come i Guardiani Della Galassia. 
Non sarà cinema colto, ma per me va bene così.

lunedì 17 ottobre 2022

IL SIGNORE DEGLI ANELLI - GLI ANELLI DEL POTERE (CONTRO IL POTERE DELLE RECENSIONI)

 Cosa succede nel mondo delle serie tv? Il pubblico si sta ribellando ai lavori fatti con gli algoritmi? Ai casting fatti secondo il politically correct che cambiano etnie e gender così a caso? Sarebbe in effetti quasi ora in favore di prodotti con un maggior spessore e fatti con una testa diversa (perlomeno pensante) e anche con più cuore, e cito a proposito la recente scomparsa de LA SIGNORA IN GIALLO (Angela Lansbury) con i suoi 264 (!!!) episodi più 4 film tv dagli altissimi ascolti anche con le repliche.


Adesso non so se è questo il caso, ma la nuova serie su Amazon Prime, Gli Anelli Del Potere, prequel ispirato al mondo creato da Tolkien, pare che abbia prodotto una vera e propria sollevazione popolare dato che gli utenti hanno scritto talmente tante recensioni negative al punto che Amazon ha deciso di bloccare a priori ogni recensione, anche positiva, sospettando che si possa trattare di un review bombing, cioè un bombardamento complottistico atto a screditare, a boicottare la serie tv tramite appunto migliaia di recensioni negative che (a volte) arrivano anche dallo stesso utente con più profili creati appositamente per fare ciò.

Non è chiaro se si tratti effettivamente di questo, ma comunque quando si toccano certi classici della letteratura si corre sempre un certo rischio di essere considerati dei profanatori, e quanto è accaduto non è esattamente un buon segno per un prodotto appena sfornato su cui il colosso dello shopping online puntava parecchio con un battage pubblicitario partito da prima dell'estate e mettendolo in bella vista anche sul nastro adesivo con cui imballa i pacchi che ti arrivano a casa, e da come è tecnicamente realizzato si capisce quanto ci abbia investito (un botto). 
I critici hanno invece lodato il prodotto come innovativo e ben realizzato, ma sai come si dice? 
Vox populi vox dei... 
Così Amazon è corsa ai ripari giusto per arrivare a rilasciare il finale di stagione,

ma ormai sembra che la frittata sia fatta ed una seconda rimane per adesso nel dubbio (o forse nella "Terra di Mezzo"). 

domenica 16 ottobre 2022

LO SPOT DELLA NUOVA KUGA E LA SUA MUSICA

 No, non si tratta di product placement all'interno del blog. La verità è che gli spot delle auto quando passano in tv riescono a mettermi curiosità più dal punto di vista musicale che da quello tecnologico, forse perché alle 4 ruote preferisco di gran lunga muovermi con le 2 ruote che siano esse a motore o pedali.


Era capitato tempo fa con QUEL PEZZO strumentale misterioso che era colonna sonora della pubblicità della DS4, la cui ricerca estenuante ha portato a risvolti parecchio interessanti, e adesso è capitata ancora la stessa cosa dato che è tornato in tv lo SPOT della Ford Kuga Plug-In Hybrid
con un motivo cantato in falsetto che lì per lì mi ha ricordato dalla melodia Foreign Affair di Mike Oldfield, ma ovviamente non si trattava di quella. 
Si tratta invece degli Aphrodite's Child, che ultimamente tornano spesso su queste pagine web per un motivo o per l'altro, con una canzone che proprio quest'anno compie 50 anni e il cui titolo è THE FOUR HORSEMEN.
Il brano integrale naturalmente è molto di più del solo frammento che si sente nello spot, anzi parte con un inizio sommesso e poi si evolve in una cosa molto diversa con un lungo solo di chitarra fino a toccare quasi i 6 minuti, poiché i tre (Demis Roussos, VANGELIS e Loukas Sideras) erano anche sperimentatori del progressive e non solo legati alle canzoni da classifica tipo It's Five O'Clock e Rain And Tears. 
La cosa bella è che ad ascoltarlo in tv, con le immagini che scorrono, il pezzo non dimostra per niente gli anni che ha sulla schiena, perlomeno nello spezzone utilizzato come colonna sonora. 

sabato 15 ottobre 2022

DALLA SAGA DI HARRY POTTER ABBIAMO PERDUTO ANCHE HAGRID

 Se ieri abbiamo avuto un lutto nella musica, oggi anche il cinema piange un famoso nome, specialmente per i fans della saga di Harry Potter.


È mancato infatti a 72 anni Robbie Coltrane, colui che aveva dato un volto al corpulento Hagrid uscito dalla fantasia di J.K. Rowling. 
Robbie, scozzese, era passato anche attraverso la saga di 007 nel periodo di Pierce Brosnan, dove in Goldeneye e in Il Mondo Non Basta, interpretava l'ex agente del KGB Valentin Zukowsky. 
Coltrane era in realtà un nome d'arte preso dal musicista jazz John Coltrane, mentre all'anagrafe lui era Anthony Robert McMillan ed aveva al suo attivo una filmografia dove, oltre ai titoli citati, appaiono anche altri titoli prestigiosi come Absolute Beginners e La Vera Storia Di Jack Lo Squartatore - From Hell, ma anche due come FLASH GORDON,

dove appare per pochi secondi all'inizio senza nemmeno essere accreditato, e KRULL dove aveva una parte più sostanziosa, vanificata però dallo scarso valore del film,

ma Robbie lì era agli esordi dai, e si sa che in tali frangenti prendi un po' tutto quello che ti offrono di interpretare. 
Da tempo l'attore era stato colpito da osteoartrosi, una malattia degenerativa che gli impediva di camminare ed era ricorso alla sedia a rotelle. 
Goodbye Robbie, ma per sempre Hagrid. 

venerdì 14 ottobre 2022

IL PUNK ITALIANO DICE ADDIO PER SEMPRE AI KRISMA

 In un momento dove il punk ritorna sugli schermi grazie a Danny Boyle, e presto ne parleremo, i Krisma (o Chrisma come si erano chiamati all'inizio unendo i loro nomi) non esistono definitivamente più poiché dopo la scomparsa di Maurizio Arcieri nel 2015, anche Christina Moser, sua partner musicale e nella vita, ci ha lasciati a 70 anni.


Per un lungo periodo il duo era stato rappresentante di un punk all'italiana, non chitarroso come i Sex Pistols, ma tutto puntato sull'elettronica grazie anche all'aiuto di Vangelis nei loro primi lavori prodotti da Niko, il fratello del famoso tastierista.
Con Chinese Restaurant infatti, e in particolare con il singolo LOLA fecero il botto alla fine degli anni 70, grazie a suoni e voci sensuali che derivavano ancora dai loro esordi di qualche anno prima, quando erano rivolti decisamente più verso la sexy-disco portata al successo da Donna Summer con LOVE TO LOVE YOU BABY
e i 23 orgasmi contenuti in essa durante i 17 minuti del pezzo che, arrangiato in stile Barry White, occupava un'intera facciata dell'album. 
Il primo singolo AMORE, cantato, o meglio parlato in italiano,
nonostante fosse stato anche presentato al Festivalbar del 1976 con Christina in abito da sera e Maurizio in bretelle glitterate, non ebbe un riscontro di pubblico, e francamente posso capire il perché. 
Anzi, già che ci sono, vi posto anche la SERATA INTEGRALE
di quel Festivalbar dove si esibirono anche i Pooh, Marcella, Julio Iglesias, Gianni Bella, Il Guardiano Del Faro e molti altri nomi che invece hanno dominato le classifiche di quell'anno.
Per fortuna il successivo singolo, molto più sexy e curato, dal titolo U,
cominciò a farsi strada nelle radio private (la Rai no); entrambi però non furono mai inclusi in nessun album, come ad indicare che quella era una diversa incarnazione del duo. 
Finché un bel giorno non arrivò quel primo album dal titolo Chinese Restaurant dal gusto british, ma con tocchi latini e francesi al tempo stesso, con pure un cambio di look rivolto alla pelle nera,

trucco marcato e spille da balia come piercing. 
Gli anni 80 hanno modificato il nome del duo in Krisma, come per segnare un ulteriore passaggio dove il sound diventava ancora più sintetico e MANY KISSES
ne è stata la bandiera grazie anche alla collaborazione con Hans Zimmer che appare con loro nel video che ho postato qui sopra, e a Carlo Massarini con il suo programma innovativo dal titolo MR.FANTASY
Christina, oltre a cantare, metteva al servizio del duo un'immagine molto sexy che pareva presa dai disegni di Patrick Nagel, creatore della copertina di Rio dei Duran Duran.

Passato il periodo del successo commerciale, il duo ha continuato a lavorare fino alla morte di Maurizio, ed oggi purtroppo ci tocca un altro saluto. 
Addio Christina. 

giovedì 13 ottobre 2022

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?: 60 ANNI FRA CINEMA E TEATRO

 60 anni fa, nel lontano 13 ottobre del 1962, a Broadway si teneva la prima di una piece teatrale che rimarrà in cartellone per l'eternità e il cui titolo è Chi Ha Paura Di Virginia Woolf? dalla quale Mike Nichols tirerà fuori 4 anni dopo un film magistralmente interpretato da Liz Taylor e Richard Burton.


La cosa buffa è che nessuno dei protagonisti è Virginia Woolf, in quanto quel nome salta fuori da una storpiatura della canzoncina per bambini Chi Ha Paura Del Lupo Cattivo? che viene canticchiata in scena. 
La piece e il film parlano di due coppie che, durante una serata insieme, fanno una specie di gioco della verità dove, complice qualche drink di troppo, vengono a galla le peggiori cose che non diresti mai in pubblico se sei lucido. 
Roman Polanski nel 2011 si è chiaramente ispirato a Nichols nel suo Carnage dove Venom per fortuna non c'entra,

e dove pure lì sono in scena due coppie, ma riunite per una motivazione diversa a causa del figlio di una delle due che a scuola avrebbe menato il figlio dell'altra. 
Tuttavia anche lì dopo gli iniziali convenevoli e le "Cortesie Per Gli Ospiti" come un famoso programma tv e anche un bizzarro film del 1990 con Christopher Walken, Helen Mirren, Rupert Everett e Natasha Richardson, sale alla ribalta tutto il peggio possibile da ambo le parti, con un finale che preferisco non svelare, nel caso non l'abbiate ancora visto, ma che fa la morale ai genitori. 
Se nella foto della locandina avete notato i nomi che recitano nel film di Polanski, credo che sia già un incentivo per sceglierlo nei vari menù delle piattaforme streaming. 
Tornando al lavoro teatrale, esso vanta anche delle versioni italiane di cui una delle più famose ha debuttato l'anno dopo nel 1963 e mostrava in scena Enrico Maria Salerno e Umberto Orsini diretti da FRANCO ZEFFIRELLI
Ovviamente per ragioni anagrafiche dubito che qualcuno abbia mai visto in teatro la versione italiana di quel periodo, ma per fortuna, dopo la chiusura totale per Covid-19, il lavoro è stato portato nuovamente in scena nella stagione 2021/22 con Sonia Bergamasco fra i nomi in cartellone, dopo parecchie altre edizioni tenute nel corso di questi 60 anni. 
Auguri Virginia! 

mercoledì 12 ottobre 2022

ADDIO ALLA SIGNORA IN GIALLO E A DUE STAR DEL COUNTRY

 Dopo tante notizie in cui, nel corso degli anni, era stata già data per deceduta con fake news (lei come tante altre celebrità era stata spesso vittima di tale passatempo),


Angela Lansbury, cioè Jessica Fletcher ovvero LA SIGNORA IN GIALLO, stavolta ci ha veramente lasciati a 96 anni e non c'è alcun mistero da risolvere. 

Nella sua filmografia che mostra una serie notevole di titoli per cui le era stato assegnato l'Oscar alla carriera nel 2014, aveva ricoperto spesso ruoli da arcigna antipatica, ma talvolta anche leggeri come con la Disney in un film del 1971 che adoro cioè Pomi D'Ottone E Manici Di Scopa, dove, con quella particolare tecnica che mescolava attori e animazione,



si ritornava agli effetti speciali che erano stato usati in maniera più che efficace già nel 1964 da Robert Stevenson in Mary Poppins, con Angela che era una strega apprendista per cui gli incantesimi che faceva erano ancora da mettere a punto per bene,

ma che aiuteranno in maniera fondamentale l'esercito inglese durante la guerra. 
Tornerà con la Disney poi di recente nel SECONDO CAPITOLO (pessimo, ma non per causa sua) di Mary Poppins. 
Ma è proprio con il ruolo della famosa detective scrittrice che era entrata nelle case di tutti con quella serie di grande successo (264 episodi in 12 stagioni più 4 film per la tv) che le ha portato il massimo della popolarità e anche qualche battuta sul fatto che dove passava Jessica Fletcher qualcuno ci lasciava regolarmente le penne. 
Per il country apro invece una piccola parentesi perché è uno di quei generi musicali in cui non sono esattamente ferrato, però so che senza di esso non avremmo mai avuto I Will Always Love You cantata da Whitney Houston poiché la versione originale era di Dolly Parton, icona assoluta di quel mondo Western, non quello polveroso dal grilletto facile e i duelli al sole, ma quello con il look kitsch di Marty McFly nel terzo episodio della famosa saga.

Tuttavia, per motivi che legano musica, cinema e Sanremo, non posso non segnalare che da quel mondo lì è arrivata la notizia che la scorsa settimana sono decedute ben due voci femminili di cui la prima, Loretta Lynn, aveva in patria una popolarità pari alla Dolly, ma un'età leggermente più avanzata e difatti ci ha lasciati a 90 anni. 
Uno dei suoi grandi successi fu questa THE COAL MINER'S DAUGHTER

che dava anche il titolo alla sua autobiografia dalla quale venne tratto il film La Ragazza Di Nashville del 1980  con Sissy Spacek che la interpretava recitando al fianco di Tommy Lee Jones, e pellicola diretta da MICHAEL APTED, regista che ha esplorato anche il mondo di 007 con Il Mondo Non Basta, uno dei migliori dell'era Brosnan (ma era stato anche a Narnia e in mezzo alla nebbia coi gorilla e Sigourney Weaver). 
L'altro nome del country a cui diamo l'ultimo saluto è Jody Miller, 80 anni, la quale in più ha avuto anche esperienze nel gospel, che comunque non rimane molto lontano dal country essendo entrambi i generi legati dal blues. 
Da tempo era malata di Parkinson, e forse la ricorderete più che altro per questa CANZONE che Mina ha coverizzato in italiano:
Nel 1966 aveva anche calcato il palco del Festival Di Sanremo (quello piccolo del salone delle feste del casinò) per interpretare IO CHE NON VIVO in coppia con Pino Donaggio, nel senso che non era un duetto, ma la canzone veniva presentata in due versioni diverse.
Quindi, due star americane di un mondo musicale non vicino al nostro, ma, per un motivo o per l'altro, da ricordare. 
Goodbye Angela, Loretta and Jody.