Tanto, ma tanto tempo fa, Lory mi aveva consigliato un film di Wes Anderson che conoscevo, ma che ancora non avevo visto ed è Moonrise Kingdom - Una Fuga D'Amore
che, per qualche motivo, confondevo con l'indiano Monsoon Wedding che non c'entra nulla se non per il tema del matrimonio presente in entrambi.
Se conoscete invece Wes saprete già più o meno come UN QUALSIASI SUO FILM sia pieno di situazioni surreali, inquadrature geometriche, dialoghi che a volte paiono senza senso. a formare una storia d'amore tra due ragazzini che vorrebbero addirittura sposarsi.
Come sempre molte sono le facce note nei film di Anderson da Edward Norton ad Harvey Keitel e spesso tornano in più pellicole come Bill Murray.
Divertente se vi piace lo stile e a me infatti piace.
Quel bizzarro nome di Uccello Scalciante apparteneva al personaggio di Balla Coi Lupi, lo sciamano dei Sioux, che gli era valso la candidatura all'Oscar, a lui come a Kevin Costner, che invece l'aveva anche vinto per quel film nel 1990.
Sto parlando di Graham Greene, l'attore omonimo dello scrittore inglese, il quale è morto a 73 anni.
Attore canadese di origine nativa americana, era nato nella riserva delle sei nazioni di Brantford, in Ontario, e aveva iniziato a lavorare in teatro, al cinema e in tv negli anni Ottanta.
Dopo il successo di Balla Coi Lupi era rimasto legato al ruolo del nativo americano in diversi film storici e western.
Ovviamente non manca oggi anche l'addio ad Emilio Fede, mancato a 95 anni dopo essere stato giornalista nonché direttore e conduttore del Tg4, e, suo malgrado, anche protagonista del web
con tutti i meme che ha fatto nascere con quel suo atteggiamento un tantino arrogante verso i suoi sottoposti (Paolo Brosio ne sa qualcosa) e, al contrario, al limite del servile verso le alte sfere nell'epoca di Berlusconi (sarò anche canaglia, ma è così), pubblicando anche alcuni libri che se lo fa Bruno Vespa della diretta concorrenza perché non poteva farlo lui?
Addio anche a Joe Bugner, 75 anni e pugile britannico, ma anche attore in un paio di film con Bud Spencer
(Lo Chiamavano Bulldozer e Uno Sceriffo Extraterrestre) e in uno con la coppia Spencer - Hill al completo, ovvero Io Sto Con Gli Ippopotami, fino al più recente che era Cinderella Man diretto da Ron Howard.
Come pugile Bugner era famoso per essere rimasto in piedi sul ring come Rocky sia contro Mohammed Alì che contro Joe Frazier.
Il 2 settembre del 1945, proprio il giorno dopo l'ultimo SHOW RADIOFONICO del Trio Lescano, il Giappone si vede costretto ad alzare bandiera bianca, ridotto allo stremo per le gravi perdite umane e gli ingenti danni provocati dalle bombe atomiche (vi dice niente ENOLA GAY?) di Hiroshima e Nagasaki, e mette fine così alla Seconda Guerra Mondiale,
il più vasto conflitto della storia che in poco più di cinque anni ha provocato la morte di 55 milioni di persone, di cui oltre la metà civili.
In questa cifra enorme rientrano naturalmente i 6 milioni di ebrei barbaramente assassinati nei campi di concentramento nazisti secondo certe ideologie psicopatiche di creare una razza pura.
In Europa le armi erano già state deposte il 7 maggio nonostante poi fossero rimaste alcune propaggini tedesche che non volevano darsi per vinte.
La firma della resa definitiva avviene invece a bordo della corazzata Missouri, ancorata nella baia di Tokyo, dove si ritrovano, intorno alle 8 di mattina di 80 anni fa, il ministro degli Esteri nipponico, Mamoru Shigemitzu, il capo di Stato Maggiore, Yoshijiro Umezu, e il comandante supremo delle forze alleate in Giappone, Douglas MacArthur.
Nonostante tutto l'orrore che era accaduto prima, la resa non impedirà il formarsi in seguito di un clima da guerra fredda (quello del film WARGAMES) tra Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, impegnati ad estendere la propria sfera d’influenza soprattutto in Europa.
Come dire che la lezione non era ancora stata imparata e difatti gli eventi degli ultimi anni lo dimostrano pienamente.
Oggi metto sul piatto un disco che, sono sicuro, mai e poi mai avreste pensato potesse apparire su questo blog, ovvero TULIPAN del Trio Lescano.
Pensare al Trio Lescano fa subito molto "grammofono" con quella che è probabilmente la canzone che più identifica immediatamente il gruppo vocale.
Data invece, quella di oggi 1 settembre, che segna l'ultima volta in cui Il Trio Lescano è apparso nel lontano 1945 alla radio, che all'epoca si chiamava EIAR, in quello che è stato il loro ultimo show radiofonico in Italia.
Il trio, composto dalle sorelle di origine ungaro-olandese, era composto da Alexandrina, Judith e Catharina Leschan, ma sappiamo bene che all'epoca c'era il fascismo e ogni cosa doveva essere rigorosamente italianizzata, perciò il loro cognome diventerà Lescano. In tempi molto più recenti anche Christina Aguilera si ispirerà un po' al loro stile per il videoclip di CANDYMAN.
Il loro successo si protrasse per anni grazie alla loro musica swing sincopata, ma il loro prestigio andò in frantumi con le leggi razziali volute dal regime fascista che inizialmente invece aveva promosso alla grande il trio.
I "problemi" del Trio Lescano furono principalmente l'accusa di essere di origine ebraica con conseguente arresto e deportazione di parte della famiglia, e in seguito giocherà a sfavore anche il cambiamento del regime per via del quale il pubblico preferiva dimenticare il passato fascista.
Dopo l'abbandono di Catharina, le due sorelle Alexandra e Judith provarono a continuare andando in Sudamerica con Maria Bria, una cantante italiana, ma la cosa non funzionó anche per colpa dell'impresario che si intascó buona parte dei loro guadagni.
E questa conclusione con "UNA STORIA DISONESTA", come una canzone del compianto Stefano Rosso, è una storia che non accadeva solo 80 anni fa, purtroppo, e molti artisti famosi, ma anche amatoriali, ne sono rimasti vittime anche ai nostri giorni.