sabato 24 giugno 2023

ASPIRANTI TORMENTONI (PARTE 2) E PERSONAGGI TORMENTATI (ANCHE DALLA POLIZIA)

 Tantissima musica oggi, dato che i tormentoni estivi fioriscono come gli ombrelloni sulle spiagge, o, se preferite nel senso di fastidio, come gli herpes sulle labbra, e in particolare, dopo un PRIMO ASSAGGIO di un paio di settimane fa, oggi butto lì un bel po' di accoppiate che in certi casi sembrano improbabili, ma che perlomeno funzionano "quasi" sempre.


Come la nuova canzone (di nuovo) abbinata ad un famoso cornetto gelato, dal titolo DISCO PARADISE che mette insieme Fedez, gli Articolo 31 e stavolta anche Annalisa, e dove risuonano motivi famosi tutti mixati insieme specialmente quando entra in gioco la Scarrone nel ritornello che pare un po' Everlasting Love, Le Mille Bolle Blu e un po' anche STAY di Jackson Browne. 
Eh ma la ragazza ligure ha sempre avuto la tendenza a prendere molte ispirazioni a destra e a manca come quando a Sanremo ha presentato una cover non accreditata di BLUE JEANS

di Lana DelRey cantando sul palco dell'Ariston, in maniera come sempre impeccabile, IL MONDO PRIMA DI TE.

Non ci vuole un computer della NASA (quella NASA che esattamente 40 anni fa vedeva rientrare in questo giorno l'astronauta SALLY RIDE) per confrontare le due canzoni e difatti la canzone di Annalisa mi era piaciuta parecchio, forse proprio perché mi piace molto anche Lana DelRey. 
Persino la sua Mon Amour ha un qualcosa di MR. SAXOBEAT degli anni 90, il successone di Alexandra Stan, 

tanto che ho sentito un Dj sabato sera che le ha proprio mixate insieme. 
Ma in questo caso si tratta solo di pura ispirazione senza dubbio. 
Il buon Rovazzi con il suo baffetto è tornato ormai da un po' con uno di quei suoi soliti minifilm dove stavolta recitano anche Aldo Giovanni e Giacomo in quello che è il videoclip di LA DISCOTECA ITALIANA con Orietta Berti che il prossimo anno, se tanto mi dà tanto, vedremo duettare con i Maneskin.

Atmosfera da Telecupole, lustrini e cantato vintage (impeccabile dell'Orietta) sullo zunpa zunpa zunpa della discoteca/balera. 
Non è al suo meglio, a mio parere, Marco Mengoni, qui con Elodie, in PAZZA MUSICA, una canzone senza la caratteristica del tormentone, cioè quella di rimanere in testa alla prima, anzi passa abbastanza anonima se non per quelle altre due caratteristiche, cioè che Elodie è sempre bellissima e Marco canta in scioltezza come un dio su tonalità femminili.

I Boomdabash dalla loro non hanno resistito alla tentazione di sfornare il solito duetto estivo e stavolta hanno messo in mezzo le riunite Paola e Chiara per LAMBADA che non c'entra con quella originale dei Kaoma e appena parte ti evoca il solito tamarro sulla spiaggia affollata con la cassa gigante WiFi che vuole far sentire a tutti i presenti la musica che piace a lui e solo a lui, questo finché non viene scaraventato fra le onde lui e la sua cassa WiFi. 

Cosa accaduta comunque anche l'altro ieri su un treno regionale dove stavo viaggiando, e finita con l'arrivo del controllore (anzi, una controllora) a far abbassare il volume ai ragazzini tamarri del momento. 
Anche qui siamo comunque molto lontani dall'esempio di tormentone. 
Stessa cosa per ACQUAMARINA di Ana Mena con Guè che da un po' ormai non si fa più chiamare Pequeno per raggiunti limiti di età.

Canzone carina e videoclip con una splendida Ana in coda da sirena che se la canta con quel suo modo tutto sexy che avrebbe anche se cantasse La Locomotiva di Guccini. 
Piacevolissima, ma finita lì. 
Altri duetti o terzetti invece sono così lontani dal mio gusto personale che non mi sembra neanche il caso di nominarli.
Ma così, giusto per rendersi conto di come sia cambiata la musica in 20 anni, voglio ricordare appunto che esattamente due decenni orsono veniva pubblicato il primo album solista di Beyoncé, appena fuoriuscita dalle Destiny's Child, cioè quel disco che conteneva CRAZY IN LOVE.

E in tutto questo mare di musica da mare (perdonatemi il gioco di parole) prodotta con il puro intento di cercare di creare il tormentone 2023, c'è anche chi invece viene tormentato sul palco,

come Bebe Rexha che si è vista arrivare in fronte un telefonino lanciato dal pubblico con conseguenti punti di sutura, e qualcun altro che finisce nel mirino della polizia tedesca per "apologia di nazismo" perché in concerto avrebbe indossato una divisa un po' particolare.


La persona in questione è Roger Waters, l'ex bassista dei Pink Floyd che quella divisa la indossa da sempre nel suo show quando arriva In The Flesh, e, certo, divisa che a prima vista può sembrare quella delle SS, ma che invece è ornata dai famosi martelli che marciano nel videoclip di ANOTHER BRICK IN THE WALL PT. 2.

E, nonostante sappiamo bene tutti come la pensi Roger su quell'argomento, proiettando sul maxischermo anche i nomi legati a tale brutta vicenda della storia, nomi come quello di Anna Frank, qualcuno un mesetto fa ci ha voluto vedere un' incitazione filonazista. 
Dammi retta Roger, per il prossimo concerto a Berlino, canottiera con medaglione e vai di cassa dritta con autotune e ballerine che twerkano, oppure un duetto con Orietta Berti: fidati, vedrai che così nessuno rompe le balle. 

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