Oggi andiamo a parlare della mai dimenticata Tina Turner, un po' perché ci ha lasciati proprio nel maggio dello SCORSO ANNO, e ricordarla non è mai un male, ma anche per un evento eclatante di 40 anni fa nella sua carriera poiché era dal 1979 che la signora non pubblicava più un disco, e francamente quel Love Explosion così legato ancora al rithm&blues che faceva con l'ex marito Ike, non era stato un grande successo, tant'è che la casa discografica EMI non le rinnovó il contratto, tutto forse perché nell'aria c'era già un sentore di cambiamenti musicali, di "nuove onde" e stili che gente colpita dal sacro fuoco della genialità come i Buggles di Video Killed The Radio Star stavano facendo conoscere.
Ma quel 29 maggio del 1984 qualcosa stava per accadere perché per la Capitol usciva Private Dancer, disco costruito apposta per lei dal produttore Rupert Hine, che in quell'anno aveva già lavorato con Howard Jones e i Thompson Twins, collaborando con due membri degli Heaven 17 (e anche ex Human League), cioè Martyn Ware e Ian Craig Marsh che di successi ne sapevano pure loro giusto qualcosa, e mettendo insieme una decina di canzoni una più bella dell'altra, di cui ben sette furono pubblicate come singolo.
Primo fra tutti il brano WHAT'S LOVE GOT TO DO WITH IT, che rimase per tre settimane alla vetta delle classifiche americane, ed è da notare anche PRIVATE DANCER, la title track scritta da Mark Knopfler, che però in realtà non era nata esattamente per lei, ma per essere inserita nell'album dei Dire Straits Love Over Gold.
Quindi a tutti gli effetti si trattó di un riciclo, ma di gran classe.
(che era quello che potevi permetterti) coi sedili che si ribaltavano all'istante tirando una leva... ma questa è un'altra storia 😉.
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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.