Ora ne ho la conferma: Sydney Sibilia ha uno stile che mi piace un sacco. Dopo la trilogia di Smetto Quando Voglio che ha dato una bella scossa alla commedia all' italiana (Neri Parenti prendi nota di sceneggiatura e attori), ora il regista è tornato con questo film che racconta la storia vera di un giovane ingegnere con tanti sogni per la testa, dei quali il più grande è stato quello che l'ha portato a mettersi contro lo stato italiano. Ma mica per fare una rivoluzione o cosa... solo per dimostrare come Gene Wilder che "si può fare". E così dopo aver costruito un aereo e un automobile totalmente privi di ogni omologazione, l'ingegner Giorgio Rosa (uno splendido Elio Germano alle prese con l'accento emiliano) stavolta la fa un bel po' fuori dal vaso e costruisce addirittura un' isola al largo di Rimini!!!
Tuoni e fulmini, lampi e saette agli alti vertici dello stato che lo vedono subito come un sovversivo rivoluzionario per cui bisogna far sparire questa scomoda isola. Chissà cosa avrebbero mai pensato quei politici se avessero saputo che qualche anno dopo un buffo e tutto matto ex presidente degli U.S.A. avrebbe scatenato un casino che levati... tipo una rivoluzione, ecco... altro che una inoffensiva isoletta indipendente che poi alla fine dei conti era semplicemente una discoteca.
Gli eventi non li dico, nel caso non abbiate ancora visto il film oppure, come è successo a me, siate all' oscuro di questa vicenda della fine degli anni 60.
C'è anche Matilda De Angelis che recentemente è stata vista su twitter senza trucco e senza inganno, con i problemi di acne che hanno tutti i ragazzi della sua età.
Confermo, un ottimo film italiano, divertente ma anche a suo modo istruttivo. Veramente ammirevole lo sforzo produttivo, fra la ricostruzione dell'isola, la colonna sonora, gli altri oggetti d'epoca ripescati
RispondiEliminaFosse sempre così col cinema italiano...
EliminaChe il cinema italiano si stia davvero svegliando? L'Isola delle Rose non l'ho visto ma da come ne parli sembra bello, e tutti gli altri film che sto aspettando quest'anno (ma usciranno? boh!) sono italiani... interessante!
RispondiEliminaPiù che svegliarsi, finalmente è stato capito che per fare un film italiano non serve scimmiottare gli americani come nel Talento Del Calabrone, oppure riempire i dialoghi di scurrili doppi sensi e vammorìammazzato... vero De Sica?
EliminaEccome se ci sono. Basta saperle mettere in un film e qui ci sono riusciti☺
RispondiEliminaIo mi aspettavo un sacco di gioia da questo film, invece, nonostante la bellissima confezione, l'ho trovato più superficiale dell'adorabile trilogia di Smetto quando voglio.
RispondiEliminaQuella trilogia è al top e sarà difficile superarla.
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