lunedì 14 marzo 2022

FREAKS OUT: INDOVINA CHI SONO I VERI MOSTRI?

 Non comincia benissimo questo secondo film di Gabriele Mainetti dopo l'osannato Lo Chiamavano Jeeg Robot; no, perché Aurora Giovinazzo, ragazza elettrica con la lampadina accesa in bocca non può non farmi pensare a zio Fester facendomi anche sogghignare e pensare "eccallà".


Per fortuna sono solo i primi minuti di Freaks Out, cioè quelli in cui Israel (Giorgio Tirabassi) presenta il suo scalcagnato circo di fenomeni con anche il nano magnetico, il ragazzo degli insetti e l'uomo peloso forzuto.

Poco dopo parte un bombardamento apocalittico (e in questi giorni per alcuni cittadini dell'est sarà anche ordinaria routine quotidiana, purtroppo) e tutto prende una piega diversa. 
Non sto a raccontare il film perché è un bene scoprirlo da soli, ma dico solo che contiene tutto quello che un buon film deve contenere: azione, sentimento, effetti speciali fatti bene e, soprattutto Franz, un cattivo che non è una macchietta, ma anzi tiene la scena e sa fare paura anche a te che stai guardando per la quantità di cattiveria che sprizza fuori. 
Cattivo nazista contornato dalle truppe che invadono Roma durante la guerra e deportano gli ebrei come Israel verso i campi di concentramento. 
Quindi violenza tanta e senza nemmeno troppe censure, che forse invece potevano starci su un paio di cose tipo il coito di Claudio Santamaria con la donna pelosa e il pisello del nano a penzoloni. 
Ma alla fine sono dei particolari di cui ti dimentichi presto in favore di una storia che ti prende dentro per come è recitata benissimo da tutti, e purtroppo in troppi film capita il contrario.

Proprio Claudio, anche se irriconoscibile, offre una splendida prova attoriale da burbero con il cuore d'oro (ma continuo a considerare pessimo il suo doppiaggio del Bruce Wayne di Nolan), come è bravissima anche Aurora nei suoi pianti disperati.

Notevoli le versioni riarrangiate di Sweet Child O'Mine e di Creep, e, a proposito dei Radiohead, secondo me Mainetti ha citato anche il videoclip di NO SURPRISES durante l'esperimento dell'uomo con le presunte branchie.
Forse solo la durata di due ore e mezza è un po' dura da reggere, specie sul finale con una battaglia parecchio confusa a vederla dal di fuori, ma probabilmente ad esserci dentro sarebbe stata anche peggio e, per mia fortuna, non ho ancora avuto esperienze del genere. 
Ma con certi pazzi in giro che credono di giocare a Risiko Live Action non si può mai dire... 
E sai come finirebbe? 
Come direbbe Franz... Game Over! 

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Tengo sempre pronto il blaster.

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