mercoledì 27 aprile 2022

UN ANNO CON SALINGER: SAI CHE C'È? È BELLISSIMO

 Un film delizioso del 2020, realizzato con pochi mezzi, ma con un grosso nome nel cast, cioè Sigourney Weaver, la nostra cara amica che ha passato insieme a noi già diverse decadi mutando profondamente i personaggi che interpreta, da implacabile ammazza alieni


POSSEDUTA che assume gli acchiappafantasmi, nonché CAPUFFICIO di Melanie Griffith, fino a diventare qui la direttrice di un'agenzia letteraria, la più antica di New York, che si fregia di avere fra i suoi clienti il mitico e sfuggente J.D. Salinger, l'autore de Il Giovane Holden, in originale The Catcher In The Rye, ma dato che era intraducibile degnamente in italiano, come spiegato nella prefazione che conoscete sicuramente perché DOVETE aver letto il libro, si è preferito puntare su Holden Caulfield, il protagonista di questo romanzo fondamentale che quasi tutti i professori di lettere fanno leggere a scuola, ed io lo ricordo con molto piacere in tale frangente scolastico perché me lo portavo nel tascone del mio trench così da poterlo leggere anche sul bus (non per niente esistono le edizioni pocket). 
In quest'agenzia arriva a lavorare, fresca fresca da Berkeley, Joanna e lì per lì sembra di essere in un Il Diavolo Veste Prada versione letteraria (come suggerisce anche la locandina) con Margaret Qualley che adesso è finita di diritto nella schiera delle mie attrici per le quali ho un debole, nella parte della giovane nuova assunta e Sigourney un po' arcigna e dittatoriale, al limite dell'antipatia e con un'anacronistica avversione per i computer. 
A Joanna verrà affidato il compito di rispondere alle lettere dei fans di Salinger con un freddo form prestampato da adattare ad ogni lettera, ma la nostra amica finirà per fare un po' di testa sua combinando qualche pasticcio. 
C'è anche colui che si prende a cuore Joanna, come Stanley Tucci faceva nell'altro film sulla moda, ma per fortuna è solo la prima impressione, perché poi tutto fila su binari differenti sempre con un buon ritmo e con una colonna sonora che pare fatta per un film di Miyazaki. 
Con tutte queste cose messe insieme non poteva che uscire un film molto carino, ma, dato che non è legato ad una grossa casa, passato un po' inosservato rispetto ad altri prodotti magari strapubblicizzati, ma che poi alla fine pensi "embè?". 
Qui invece mi sono ritrovato con il sorriso (un po' ebete, lo ammetto) e finalmente la piacevole sensazione di non aver sprecato il mio tempo. 
Tempo che rimane persino comodamente entro le due ore ed anche questa ormai è una cosa davvero rara. 

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Tengo sempre pronto il blaster.

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