mercoledì 13 aprile 2022

LICORICE PIZZA: COS È OLTRE AD ESSERE UN FILM DI PAUL THOMAS ANDERSON

 Cos'è Licorice Pizza? È un film di Paul Thomas Anderson sugli anni 70 americani con ragazzi che sognano di fare del cinema, ma che per necessità faranno altre scelte, e con due protagonisti decisamente poco vicini al concetto di sex symbol, però proprio per questo credibili.


Lui è Gary, interpretato dal figlio di Philip Seymour Hoffman, Cooper, e guarda caso P. T. lo ha voluto come protagonista, come per passargli il testimone dopo la scomparsa prematura del padre, mentre lei è Alana, cioè Alana Haim, vocalist della band Haims che ha fondato insieme alle sue sorelle, le quali appaiono pure loro nel film nella parte... delle sorelle appunto, con tutta la loro vera famiglia.

Licorice Pizza è un film dove la musica è importante e a volte copre persino i dialoghi, come dire che la visualizzazione complessiva conta più delle parole come se fosse un videoclip come si facevano negli anni 80 che a volte erano proprio dei minifilm dove i dialoghi non c'erano e capivi lo stesso la vicenda. 
Licorice Pizza è un film che conta delle partecipazioni gustose ed estese come quelle di Sean Penn,

Tom Waits e Bradley Cooper, che non sono solo dei camei come si raccontava prima che uscisse, e infatti poi sono proprio quelle le scene per cui ti ricordi davvero la pellicola.

Licorice Pizza è un film dove si corre tanto (non come Forrest Gump, ma quasi), da soli o in coppia, oppure anche in gruppo, ma in questo caso si corre giù in discesa guidando un camion in retromarcia a motore spento come un pazzo nella notte per vedere se poi è così difficile morire (o meglio, per raggiungere la prima pompa di benzina).

Licorice Pizza è un film nominato agli Oscar, ma che non si è portato a casa nulla, ma P. T. ci è abituato e si guarda ancora il suo Orso D'Oro del Festival Di Berlino ottenuto per MAGNOLIA lì in bella vista sul caminetto, e in questo nuovo film ti ci mette anche il solito John C. Reilly sotto un trucco mostruoso per sfidarti a riconoscerlo. 
Licorice Pizza è un film discontinuo fra una scena e l'altra, come se fosse in realtà un collage di episodi e che, addirittura, parte come se fosse già iniziato, come se l'omino in sala proiezione (se non fosse per il leone della Metro Goldwyn Mayer e il titolo che lo aprono) avesse montato per errore la seconda pizza invece della prima (cosa accaduta davvero per alcuni film come The Tree Of Life di Terrence Malick, oppure, più terra terra, JOAN LUI di Celentano). 
Licorice Pizza ti lascia un gusto amaro dentro perché si capisce che Gary vorrebbe stare con Alana, ma lei lo friendzona in continuazione (ha 10 anni più di lui) e, anzi, proprio davanti a lui si mette insieme a personaggi che le servirebbero come trampolino di lancio per una carriera, un cambio di vita che continua a rincorrere (ancora di corsa si va, si), ma dai quali riceve continue delusioni, finché alla fine, ma proprio, proprio alla fine... 
Licorice Pizza è un film dai colori vintage che ti portano in pieno in quel decennio che, personalmente ho vissuto in Italia, perciò in maniera molto diversa dai protagonisti, però il senso è quello, e anche i dialoghi, molto spesso lenti, sembrano seguire quello stile un po' retrò, per cui l'immersione è totale. 
Per finire, Licorice Pizza era il nome di una catena di negozi di dischi californiana e quel nome, che evoca un po' le rotelle Haribo,

è l'equivalente del soprannome "padelloni" che noi davamo agli ellepì in vinile quando lavoravamo nelle radio private (perché, dai, tutti ci siamo passati) e nelle discoteche. Un'operazione nostalgia che, a mio parere, ha funzionato bene, anche se non si può definire un film che passerà alla storia. 

6 commenti:

  1. Come operazione nostalgia è perfetta, seppure troppo "personale" perché io riuscissi a viverla appieno. Ho preferito altre pellicole del regista, onestamente.

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    1. Certo. Magnolia è di molto superiore.... Anche come durata 😉

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  2. Proprio io non ci ho visto molto di nostalgico, invece... sai?
    A me è piaciuto tantissimo proprio per la trama e la messa in scena. Pezzi di vita, personaggi quotidiani. Certo, c'è un po' di grottesco, ma va bene^^

    Moz-

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    1. Nostalgico nel senso della locazione temporale anni 70. Grottesco si, ma ci sta tutto

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    2. Sì, ma appunto la locazione era dettata dal fatto che fosse una storia vera... ecco perché non l'ho percepito tale^^

      Moz-

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    3. Ma solo in parte storia vera. Molto lavorata di fantasia 😊

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