lunedì 9 maggio 2022

MOON KNIGHT: QUANDO "ABBASTANZA" NON È ABBASTANZA (E NO, NON È IL FRATELLONE DI SAILOR MOON)

 Ne stiamo parlando un po' tutti insieme perché la settimana scorsa è arrivato l'episodio finale di questa nuova produzione Marvel con Oscar Isaac che cambia totalmente personaggio e presenza scenica dall'ultima volta che l'ho visto in DUNE, tanto che qui pare di vedere Brendan Fraser (e a tratti anche Rami Malek stralunato come in Mr. Robot) forse a causa del mood egizio che pervade la serie. 


Anzi mini serie perché sono solo 6 episodi, il che non sarebbe male perché tante volte per realizzarne anche solo una decina si va a diluire talmente tanto una sceneggiatura che il tutto si riempie di momenti di noia. 
Momenti che, dopo una buona partenza piena di ironia dovuta alla personalità multipla del nostro protagonista,

a dirla francamente, si fanno invece sentire anche qui nella parte centrale dove tutto si incupisce, ma basta superare quei due episodi con un buon caffè per poi riprendere abbastanza bene (badaben... "abbastanza bene") il ritmo nel finale, specie dove Oscar recita praticamente da solo (ma in doppio)

per una buona parte del tempo grazie agli effetti speciali, con la sola impressione (poi confermata) che avevo avuto già con WANDAVISION, cioè che ci sia stata un po' di frettolosità nel dare una conclusione che risulta essere la solita baraonda a cui la Marvel ormai ci ha abituati. 
Sorpresa anche per il costume che ad un certo punto viene indossato da quel personaggio femminile e che pare l'armatura di WONDER WOMAN 1984
Quindi tutto sommato "abbastanza bene", perché, quando il tiro c'è e si va a tutta birra, funziona tutto alla grande,

il che è anche "abbastanza" sorprendente essendo Moon Knight un personaggio Marvel che non ha certo la popolarità dei suoi colleghi, ma tutto quell' "abbastanza" fa sì che la serie non decolli mai veramente come dovrebbe. 
Cioè a volte basterebbe semplicemente far le cose per bene (ehm... come si dovrebbe fare sempre) e il risultato poi lo vedi (se hai una buona regia), ma in casa Marvel, dopo aver visto il risultato, rimane qualche dubbio se pensare ad una seconda stagione (ed io francamente non ne sento così tanto il bisogno, grazie).

Se avete memoria fumettistica, il personaggio in Italia appariva su carta con il nome di Lunar, ma vuoi mettere lo sbattimento a rifare tutte le grafiche? Tanto nemmeno Spiderman mica lo chiami più Uomo Ragno e comunque il nome originale è molto più figo anche se può apparire un po' in stile manga tipo Sailor Moon

(che forse la versione live action era anche meglio con il suo sapore tutto cosplay trash). 
Se poi avete anche un po' di memoria cinematografica si possono vedere anche citazioni colte, tipo nel terzo episodio dove c'è una scena su un precipizio identica ad un'altra in THE KING'S MAN - LE ORIGINI, la quale a sua volta pesca da La Spia Che Mi Amava, il mio film prediletto della saga di 007, e non serve dire altro se avete visto i due film citati. 
Da segnalare anche che nella serie appare per l'ultima volta postuma l'attore e modello francese GASPARD ULLIEL deceduto a gennaio per una caduta sugli sci. 
Ho solo temuto la presenza di Filippo Timi pure qui sentendo la voce del doppiatore di Khonshu,

e invece poi ho scoperto essere il solito Ennio Coltorti (un male minore, ma sempre un male) filtrato con un effetto cavernoso, mentre nell'originale sarebbe F.Murray Abraham, per fortuna degli americani. 
Si vede che noi invece ce lo meritiamo Coltorti... 

Nessun commento:

Posta un commento

Non c'è moderazione per i commenti perché sono un'anima candida e mi fido.
Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

ALLA ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA SI È SPENTA UNA DELLE LUCI

 Sono davvero molto amareggiato nell'apprendere che Richard Tandy, tastierista della ELECTRIC LIGHT ORCHESTRA , non è più tra noi. Rich...