giovedì 31 ottobre 2024

BEETLEJUICE BEETLEJUICE: LO SPIRITELLO NON PORCELLO

 Cosa ci potrebbe essere di meglio, con la notte di Halloween in dirittura d'arrivo, di Beetlejuice Beetlejuice senza titolacci italiani aggiunti stavolta?


Oh, magari molto diranno che c'è di molto meglio, e magari hanno anche ragione (per certi versi vedrete che sono d'accordo), ma comunque si tratta di un sequel che arriva dopo ben 36 anni dal PRIMO EPISODIO e suppongo (o meglio, sospetto) che in un lasso di tempo meno esteso possa arrivare pure un terzo capitolo dove il nome sarà ripetuto finalmente tre volte, quelle tre volte che non si devono mai dire, manco fosse Voldemort, sennò Beetlejuice arriva davvero e son cavoli amari. 
Beh, gli anni passano e anche il modo di fare cinema di Tim Burton ha passato diversi momenti differenti fra loro, tipo ricordiamo Big Eyes e i CRITICATI LAVORI commissionati dalla Disney. 
Tuttavia, riprendendo in mano IL PERSONAGGIO dei suoi esordi, Tim cerca di mantenere gli stessi colori e le stesse idee del primo film, animazione a passo uno compresa, ma per una buona prima parte abbondante qualcosa non ingrana come dovrebbe nonostante ci siano in scena gli stessi attori (tranne Jeffrey Jones, ma il personaggio comunque c'è) con l'aggiunta della novella vice-musa di Burton, cioè Jenna Ortega che per Halloween si traveste da Marie Curie, splendida in abito ottocentesco.

Ecco, il film comincia a funzionare proprio quando Jenna rimane vittima di un inganno fantasmatico, e scena che mi ha ricordato al volo quella di GHOSTBUSTERS - MINACCIA GLACIALE, di cui ho parlato proprio ieri, ma suppongo sia un semplice caso dove entrambi ti fanno la morale che non ti dovresti fidare troppo dei fantasmi. 
Dopodiché la faccenda si arena di nuovo in una lunga sequenza musicale che dovrebbe, nelle intenzioni del regista, replicare quella di BANANA BOAT del primo film, ma personalmente l'ho trovata davvero fin troppo lunga, anche perché McArthur Park (melensissima, lasciatemelo dire) non ha la stessa forza dirompente del brano di HARRY BELAFONTE, e già la versione di DONNA SUMMER era una delle sue canzoni che mi piacevano di meno

nonostante alle sue spalle ci fosse sempre il duo Moroder-Bellotte, o forse è semplicemente che ormai l'effetto sorpresa non c'era più.
Film a cui, a malincuore, posso dare solo l'aggettivo di discreto quindi, di cui però ho apprezzato la splendida sequenza della "ricostruzione" a "graffette" di Monica Bellucci,

attuale compagna e musa principale di Burton, che dice meno di dieci parole in tutto, ma, come al solito, dette così male che per un attimo mi son rivisto davanti la contessa Altea di Diabolik che amoreggia con Ginko (ma sappiamo che in quel caso ai Manetti andava benissimo così). 
Please, fatti doppiare Monica, e nessuno si farà male... alle orecchie... 

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Chi spamma invece non è gradito per cui occhio!
Tengo sempre pronto il blaster.

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